La giornata non sembrava bella quel giorno, Sean e White lo sapevano eppure andarono comunque ad una proposta.

Avevano smesso di fare cose totalmente illegali, Sean non voleva più rischiare la sua vita soprattutto ora che aveva trovato una persona con cui poter vivere.

Aveva continuato con la sua università ed insieme a White andavano ad ogni tipo di protesta, in realtà aveva passato anche qualche notte in cella Sean.

Ma non avendo nulla contro di lui fortunatamente veniva liberato in poco tempo.

A White andava bene, combattere in quel modo, non poteva tornare alla sua vecchia vita e non voleva.

Anche lui continuò la sua università, sarebbe diventato una persona importante o con qualche potere in più e li avrebbe usati per le loro lotte.

 

Quel giorno White stranamente rimaneva troppo in disparte, sempre dietro di Sean.

Di solito era proprio il piccolo ad infilarsi e portare il grande insieme alle persone.

"Tutto bene?" Chiese allora il giorno grande perché quell'atteggiamento era davvero troppo strano.

"Sto bene, Sean guarda c'è Gram!" Rispose indicando da una parte il ragazzo.

White fu davvero contento di aver trovato qualcun altro, sapeva quanto il suo ragazzo potesse essere estremamente persuasivo e non permissivo su quasi tutto ciò riguardava lui.

Se il piccolo aveva un problema, Sean doveva saperlo.

Se dà una parte questo piaceva molto al piccolo, si sentiva sempre amato... Dall'altra parte non voleva dirgli il vero problema.

Ovvero i Fulmini, lui odiava i temporali, il suono era troppo forte e poi quella luce all improvviso!

Si ricordava come in Russia si sentiva e si vedeva tutto il doppio, soprattutto quando andava nella baita di suo padre, dove c'era solo ghiaccio fuori dalla finestra.

Come poteva dire a Sean questo? Chi aveva paura di queste cose?

Il tempo però era nuvoloso, non avevano indicato un temporale... Aveva controllato apposta!

Perso nei suoi pensieri non si accorse di Gram, lo stava chiamando e lui lo guardò confuso, doveva rispondere senza far notare nulla ma purtroppo per lui Sean aveva già capito.

Lo portò via da tutti e lo mise contro il muro, se prima sembrò arrabbiato, White notò anche lo sguardo preoccupato e dispiaciuto, come se fosse lui il motivo del suo stato.

"Sean smettila, non ho niente!" Cercò di tranquillizzarlo ma nulla, il grande lo guardò dubbioso quando all'improvviso si sentì un suono.

Guardò su curioso, non stava piovendo, non si accorse del tremore di White.

Questo fu quasi contento e optò per dire di andarsene.

"La protesta si fa, se peggiora andiamo" rispose però il grande tranquillo.

"Dobbiamo andarcene prima che peggiori" replicò il piccolo e Sean lo guardò sorpreso.

Si avvicinò di nuovo a lui quando un altro tuono fece rumore e notò ora lo strizzare del piccolo.

"White?" Lo chiamò subito dandogli la sua più totale attenzione.

"Sto bene, andiamo su... Tra poco peggio-" non riuscì a parlare che un fulmine apparse tra le nuvole e lui riuscì solo a fare un gesto, appoggiare la testa sulla spalla del suo ragazzo.

Sean lo guardò sorpreso, aveva davvero paura??

"Perché non me l'hai detto??" Chiese quasi arrabbiato, lo strinse e lo portò ancora più fuori dalla protesta.

"È stupido..." Rispose il piccolo e Sean sbuffò trovando ridicolo quel ragionamento.

In realtà forse l'avrebbe preso in giro, ma quando lo sentì stringersi addosso a lui non riuscì a fare nulla.

"Ti porto a casa" commentò e basta, una volta in moto lo sentì stringerlo molto forte, soprattutto quando sopra di loro si vedevano i fulmini.

In realtà a Sean piaceva molto il temporale, ma in quel momento lo odiò, il suo ragazzo lo stringeva e lui si sentiva in colpa per averlo portato fuori in una giornata come questa.

Lo portò nella casa del piccolo, ormai anche Sean viveva lì, non se l'erano detto, ma principalmente stava sempre da lui.

"Sean non ti preoccupare sto bene" White continuò a dirlo ed il grande sbuffò infastidito.

"Non ti fidi di me?" Chiese non capendo il perché di così tanta insistenza.

Il piccolo decise di non rispondere ad una domanda tanto stupida ed il grande allora decise di andarsene, o almeno di fingere.

"Se stai bene vado, domani devo lavorare" commentò aprendo anche la porta, notò il piccolo salutarlo ed uscì fuori, chiuse ed aspettò, non se ne sarebbe mai andato sapendo quanta paura avesse l'altro.

Appena sentì un nuovo tuono dovette trattenersi dall'entrare in stanza, era buio lì quindi vide solo una piccola luce dalla finestra del terzo piano, ma non riuscì ad aprire la porta che White lo fece per lui.

Lo guardò spaventato ed arrabbiato quasi "perché sei andato via??" Chiese ed il suo corpo si irrigidì al suono di un fortissimo tuono.

Il fulmine illuminò quasi tutta la camera del piccolo e questo si buttò nuovamente su Sean, subito lui lo abbracciò.

Lo rifece entrare in camera e riuscì anche a metterlo sotto le coperte, gli dispiaceva stesse così ma allo stesso tempo...

Gli piaceva come il piccolo si aggrappava a lui.

"Sean mi fido di te" parlò dopo un po' il piccolo ed il grande annuì, lo sapeva.

"Mi hanno... Sempre detto che è una stupida paura..." Spiegò e Sean lo baciò, dolcemente...

"Per me non è stupida ed ogni volta vieni da me." Rispose il grande e White lo guardò dal basso.

"E se ho troppa paura di uscire?" Chiese facendo ridacchiare l'altro.

"Verrò io da te." Rispose ma il piccolo fece ancora no.

"È più facile se abiti qui" replicò sorprendendo il grande, era una proposta?

White sorrise e gli diede un bacio sotto il mento.

"Si, lo è" rispose per lui e questa volta a far distrarre il piccolo furono le attenzioni "speciali" che Sean aveva deciso di dargli.