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Autore: Pan_z    10/09/2003    12 recensioni
Kaori.. l' angelo delle fiamme.. sola in quella casa buia e silenziosa.. ripensando alla felicità di un amore mai vissuto.. Leggete e Recensite!Grazie!^_^
Genere: Dark, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kaori/Greta, Ryo Saeba/Hunter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il volo degli

 

Attraverso la gioia e il dolore

siamo andati, mano nella mano;

ora riposeremo  del cammino

su questa terra silenziosa.

 

Il pendio della valle si addolcisce

intorno, e l’ aria si fa scura;

solo due allodole si alzano

sognando la notte, tra i profumi.

 

Vieni vicino, e lasciale frullare;

presto sarà tempo di dormire;

altrimenti noi ci perderemmo

in questa distesa solitaria.

 

O pace vasta e silenziosa,

pace profonda del tramonto.

Siamo così stanchi del cammino..

È così, forse, che si muore?

 

~ J.Von Eichendorff, Al tramonto ~

 

 

Il volo degli

angeli

(Angels’ flight)

 

 

Non sei tornato a casa, ieri sera. A volte mi domando il perché. Forse è per le tue innumerevoli amanti. Forse è solamente per non vedere me. Perché mi odi così tanto? Eppure io non ti detesto per tutte le lacrime che verso per la tua indifferenza, per la tua cocciutagine, per il tuo masochismo perverso. Dovrei? Forse si.

 

Ma non riesco a cancellarti dai miei pensieri, dal mio cuore che ormai batte unicamente per te. Ed io soffro.. soffro.. soffro.. quando ci sono decine di ragazzi a Shinjuku che sarebbero pronti ad amarmi, dedicare a me la loro solitaria esistenza. Oh, ma io non potrei mai amarli perché riesco ad amare solo te.

 

Ti amo. E non importa se tu desideri cancellare questo sentimento dalla mia anima. Non ci riuscirai. Hai lasciato un marchio dentro di me- lo sai- per una volta prova ad ascoltare i tuoi pensieri, invece di ucciderli. Ma come può ascoltare un assassino?

 

..Solo il sibilio della pistola può giungere alle tue orecchie, ed in fondo è giusto così. Sei cresciuto fra la guerra, il sangue, l’ odio e per questo non riesci ad amarmi. Io lo so, non preoccuparti, non te ne farò una colpa. Credo di essere un angelo, Ryo. Si, un angelo mandato all’ Inferno per aiutarti a capire, per insegnarti ad ascoltare il respiro dell’ anima. Ma forse era una battaglia già persa in partenza. Ryo, Ryo, mi chiedo perché debba essere avverso il nostro destino.

 

Siamo solo esseri umani, lo sei anche tu, bello perché infinitamente peccatore. Umano. Ma la capacità di perdonare.. ah, quella è qualcosa che solo i più buoni, e i più indulgenti possono avere. È divino. E i furbi, gli idioti, gli stolti possono giudicare divino solo la vendetta.

 

Vendetta

 

Lo senti anche tu il suono della morte che aleggia attorno a questa parola?

E il suo alito freddo che spira su Shinjuku?

Se per te il tempo non fosse così prezioso, riusciresti a sentire. Ma nella tua giornata, ogni minuto è vitale, ogni secondo sprecato significa una pallottola in mezzo agli occhi.

Ryo.. se solo il nostro destino fosse diverso.. ma non lo è, e a sera,  seduti sul divano, cosa ci resta? I piatti da lavare? Bè si, anche quelli. In verità non ci resta altro che la nostra vita.

 

 

Ciò è così monotono ai miei occhi..

 

 

Ieri sera mi hai lasciato sola dentro una casa sinistra e silenziosa e sai cosa provavo? Paura. Paura che tu mi avresti lasciato. Ed ho provato nostalgia. Nostalgia del calore del caminetto acceso, della tavola imbandita, dell’ amore di un fratello per la propria sorella. Mi è mancato Hideyuki, ma questo tu lo sai già. Lo sapevi anche quando non versai nemmeno una lacrima sulla sua tomba. Non ho mai avuto il coraggio di prendermi un po’ di tempo per te, fratellone. Perché sapevo che il mio cuore sarebbe morto, straziato dal dolore per la tua perdita, Maki.

 

E, Ryo, sapevi questo?

 

Non me lo hai mai detto. Francamente non mi hai mai detto niente. Tranne forse gli insulti davanti alle altre.

Saeko, Reika, Miki, Kazue. Quante altre ancora ne devo citare affinchè la mia rabbia possa consumarsi dal mio corpo?

 

Mi sono assopita sul divano, però avrei voluto aspettarti. Non sono riuscita a sentire i tuoi passi per le scale, così familiari.. e questa mattina ti ho trovato dormiente sulla poltrona. Ryo, lo vedi? Anche il cielo sta piangendo. Piange per te, e per il dolore che provo dentro. Sei tanto cieco?

 

..Vorrei morire, ma so che sarebbe ingiusto e marcirei fra le fiamme del mondo in cui sei cresciuto. Ma forse potrei provare a volare.. volare via da questa prigione senza sbarre, senza limiti all’ orizzonte.. perché sono un angelo, dopotutto, e le mie ali bianche fremono dal desiderio di spiegarsi lì in cielo, carezzando le nuvole dardeggianti del tramonto. 

 

Sarei finalmente libera di vivere la mia vita.. senza te.. libera dall’ odio.. dal rimorso.. dall’ amore.. il sentimento straziante che logora i tessuti della mia pelle, mi strazia i pensieri ed i respiri dell’ anima colta dal tormento dell’ ossessione per il mio dolore.. per te, maledetto uomo che mi portasti via la felicità, una casa, mio fratello..

 

IO TI *ODIO*

 

 

ODIO

 

 

‘Ma non è questo ciò che vuoi sentire, vero?’

Si, Maki, non è questo che voglio sentire.

E’ qualcosa di diverso che voglio, ma ho coscienza che non potrò avere.

 

Il suo corpo muscoloso.. le sue gambe d’ acciaio.. i suoi occhi infiniti dove perdermi, e ritrovare me stessa.. la sua essenza, prenderla e mescolarla con la mia..

 

Voglio l’ amore. Voglio sentire il *suo* amore.

 

Ma non posso.. non posso, dannazione! Non posso riavere la felicità.

 

Ed allora non voglio sentire né astio, né dolore in me. Non voglio *sentire* nulla. Voglio solamente andare via di qui, anche se questo significherebbe fuggire dal presente. Non ha importanza. Supererò le barriere che il mio cuore ha erroneamente edificato attorno a me, costringendomi nella stessa casa con lui, con le  sue amanti, con le sue pistole.. e la polvere degli angeli..

 

Ne hanno data un po’ anche me, mi hanno modellata con essa, ma gli uomini.. oh, poveri idioti, non hanno saputo vedere il dono che quella polvere angelica donava ed ora ne sono ossessionati. Una droga per loro. Per me una via per la salvezza.

 

Tornare da dove sono venuta, il baratro infinito della luce perpetua, il fine a tutti gli scopi, la giustificazione a tutti i mezzi, la fonte della beatitudine. Il piccolo spiraglio di Eden con una finestra aperta sulle galassie.. l’ Universo non oscuro, non buio, non come quello che i bambini domandano. Non come quello che i genitori rispondono. Unicamente l’ Universo del Paradiso ultraterreno, l’ albero del peccato sdradicato da esso, pienamente coscienti della volontà.

 

Oh, quello è il paradiso, e Maki sei il mio Dio, lo spirito appagato, i miei desideri realtà. E questa misera terra è il regno dei morti nel peccato mortale, non quello di non andare in Chiesa, non quello di aver ‘scopato’ la donna d’ altri, ma l’ inferno dei killer.

 

E tu sei uno di loro e già ti vedo bruciare fra le fiamme, il tuo corpo appeso ad un ramo e la tua anima, una mina vagante. Ryo se solo tu non fossi statao tanto cieco.

Se solo avessi ascoltato la mia sofferenza.

Se solo avessi avuto il potere di cambiare il destino.

Se solo io non fossi stata una fottutissima puttana!

 

Ero solo questo, vero?

 

Vero?!

 

Non puoi mentirmi, i tuoi occhi tradirono le tue parole. Lo sai, lo hai letto nei miei. E ti disprezzo per questo.

 

Eppure.. eppure..

 

 

Perché non riesci a capire che io ti amo? Ascolta la mia canzone. La ricordi? La cantai, quella notte di Natale, al Bar.. non lo hai capito? Era per te, idiota.

 

 

 

Nuit de magie, nuit de folie
en restons fermes, mon petit ami
ne la fuyons pas notre histoire
je t'aime je t'aime parce que tu es tout pour moi
toutes ésperances et toutes joies

 

 

Ma come avresti potuto sentire, quando i tuoi sensi erano in delirio per le tue ‘conigliette’..? Come avresti potuto ascoltarmi? Non te ne faccio una colpa, Ryo. Come potrei? Ma lascia che ti dica una cosa:

 

*Bâtard!*

 

Perché è questo che sei, non puoi negarlo. Ed invece io non sono * une garce* (1) –mi hai detto così, ricordi? Speravi che non lo capissi.. sorpresa! Ho studiato francese!

 

 

 

Moi je suis l'air et toi le vent
Tu es la vague moi le naufrage
prendre la voleé imaginer
prendre l'amour, ne plus penser du tout

 

 

E’ tutto così difficile.. per me.. per te.. per noi.. ma questo ‘noi’ non esiste, mai è esistito. Lo so bene perché non passa giorno che la tua non-presenza costantemente me lo ricordi.

 

Vorrei che tu ascoltassi le mie preghiere. Sai per chi sono? Non è difficile. Sono per te, Ryo. E sai cosa prego? Prego che tu possa non essere maledettamente Ryo Saeba! E prego un Dio –uno dei tanti a cui ho fatto voto- di cancellarti dal mio cuore sofferente in cui ti sei infiltrato eludendo ogni mia difesa.

 

Perché?

 

Perché?

 

Non ho forse il diritto di sapere la verità?

Ma non è ammesso chiedere, nel tuo mondo. Non è permesso rispondere. Non è permesso amare.

 

 


Vie de magie, vie de folie
tout est un rêve, une utopie
reste avec moi, n'y pensons pas
cette nuit sera nôtre quand le sera cette vie
à moi de jouer je lance les dés

 

 

E’ tutto così maledettamente difficile..

.. eppure io potrei volare via..

E tu?

Rimarresti qui, solo, come sempre..

E la mia coscienza non me lo perdonerebbe mai..

Posso abbandonarti?    

Non posso. Non posso.

 

NON VOGLIO!

 

Vedi fino a che punto mi porti?

No, credo di no.

 

Le mie ali sono già spiegate, già in tumulto.

E tu non ci sei..

Né ieri.. né oggi.. e probabilmente neanche domani.

 

Posso abbandonarti?

Credo di averlo già fatto, tu non ci sei.

 

E lo sai perché?

Perché la tua camera è vuota, la tua Magnum infilata nel cassetto, il Poligono vuoto.. ed io qui ad aspettarti.. ancora, e ancora, e ancora.. da quanto? Non puoi neanche immaginarlo.

 

 

Une vraie histoire, une histoire d'amour
la plus belle, la plus folle
c'est une vie de magie

 

Posso abbandonarti ?

Tu l’ hai già fatto.

 

Ed io sola ad attendere il tuo ritorno, uomo.

Che stupida..

 

Avrei voluto vivere una storia d’ amore con te, darti dei figli, una famiglia. Tutto ciò di cui mi ero privata da tempo.

 

Ed invece.. invece sai cos’ ho adesso? Ho il tramonto sui tetti di Tokyo, una ringhiera, ed il vuoto sotto di me. Sai cosa avrei voluto? Te. Invece.. invece.. quella sera non sei tornato a casa. Ieri? Due giorni fa? Tre? Quattro? Una settimana? Un mese? Un anno?! Il tempo..

 

‘Il punto fisso della catena evolutiva della specie’

Se solo non fossi stato così preso dal  tuo tempo, ti saresti accorto di tante cose.

 

*BANG*

Hai perso, Saeba. Tutto per una manciata di secondi.. strana la vita, eh?

 

 

 

Il sole tramonta, gli uccellini si quietano sui rami degli alberi, le luci della città s’ accendono, le puttane di Golderb’ Street battono i marciappiedi, qualche ubriaco canterà canzoni oscene ballando la Samba, gli uffici si svuoteranno. Ed io..? Bè io sono ancora qui. Oh, no, forse non ci sono mai stata.

 

 

Le ali si spalancano sulla volta celeste. Il dolce canto di un Angelo echeggia per i sobborghi della grande metropoli, riscaldando i cuori dei piccoli, inutili umani che continuano a vivere la loro esistenza senza uno scopo preciso.

 

D’ altronde sono dei poveri sciocchi.

 

Ma loro non sapranno. Non riusciranno a capire i miei gesti, ad interpretarli, a compatirli. Perché sono uomini. Sono donne. Sono bambini.

 

Lo sentite, voi, questo?

E’ il legame di un Angelo che si spezza inesorabile dal confine del reale a quello dell’ infinito. E vola libero nella Pace degli dei, assaporando la gioia.

 

E’ il volo degli Angeli che fa girare il mondo.

Tanti, minuscoli, meravigliosi angeli che suonano l’ arpa dinanzi al cancello dell’ Eden. Gli alberi fioriti, la sorgente d’ acqua cristallina, la quiete.. libertà..

 

‘Il punto fisso della catena evolutiva della specie’

Non è mai stato il tempo, Ryo. Non te ne sei mai accorto. Siamo noi. Siamo gli angeli dell’ Inferno, siamo caduti in un abisso senza fine quando le nostre ali non hanno più saputo volare.

 

Ed io sono caduta fra le braccia di un dannato.

Sei stato così cieco da non accorgertene?

 

Proabilmente si.

 

 

E’ questa la tua punizione, vagare in eterno.. perché, ricordi? Hai sprecato il tuo tempo.

Ed invece avresti dovuto ascoltare il volo degli Angeli.

 

Avresti dovuto ascoltare il mio dolore.

..Quando sono volata via.

..Quando ho lasciato il mio cuore sulla tua tomba..

 

.. e forse se non fossi stato così indifferente avresti imparato ad amarmi.

 

.. forse semplicemente non era il nostro destino..

 

.. forse ..

 

 

 

Nello scorrere del  tempo, nelle fiamme, fra le nuvole, il volo perpetuo di creature degli dei continua il proprio mutare dei secoli, e la capacità di amare.

Perché forse nessuno può amare, nessuno ne è degno, nessuno può capire il dolore.

 

Neanche gli angeli.

 

Ed allora continuano solamente a volare.

Senza mèta.

 

E se qualcuno avesse ascoltato il silenzio di *quella* casa, vuota, sinistra, solitaria.. essa avrebbe raccontato la storia di amori, incomprensioni, tradimenti, bugie.. e forse avreste anche sentito il dolce fruscio che accompagna il tempo.

 

E la storia di un volo verso l’ ignoto.

 

Il volo delle creature senza pace.

 

Il volo degli dei senza amore.

 

Il volo dei dannati.

 

Il volo degli angeli.

 

 

 

NdA: Rieccomi qui, viva e vegeta (Per poco.. NdLettori) a presentarvi il nuovo frutto della mia mente malata, perversa e bacata.

Dopo dieci giorni sono finalmente riuscita a concluderla. Sono un mitooooo!!! Okay mi calmo -.-

Ma bando alle ciancie e ciancio alle bande, ditemi, miei cari e fedelissimi lettori: vi è piaciuta? Non vi è piaciuta?

Voglio sapere, eh? Ci conto!!^^

Ah, come sempre City Hunter non è mio ma di Tsukasa Hojo e di tutti gli aventi diritto. La canzone ‘Mon petit garçon’ è di Yu YU e degli aventi diritto.

Bene, vi saluto confidando nella vostra immensa bontà e clemenza nel commentare questa fic.

Grazie a tutti coloro che dsono riusciti ad arrivare fino in fondo.

Alla prossima

Pan_z

 

 

 

 

[1] Una sgualdrina

  
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