Attraverso
la gioia e il dolore
siamo
andati, mano nella mano;
ora
riposeremo del cammino
su questa
terra silenziosa.
Il pendio
della valle si addolcisce
intorno,
e l’ aria si fa scura;
solo due
allodole si alzano
sognando
la notte, tra i profumi.
Vieni
vicino, e lasciale frullare;
presto
sarà tempo di dormire;
altrimenti
noi ci perderemmo
in questa
distesa solitaria.
O pace
vasta e silenziosa,
pace
profonda del tramonto.
Siamo
così stanchi del cammino..
È così, forse, che si muore?
~ J.Von Eichendorff, Al tramonto ~
Il volo degli
angeli
(Angels’ flight)
Non sei tornato a
casa, ieri sera. A volte mi domando il perché. Forse è per le tue innumerevoli
amanti. Forse è solamente per non vedere me. Perché mi odi così tanto? Eppure
io non ti detesto per tutte le lacrime che verso per la tua indifferenza, per
la tua cocciutagine, per il tuo masochismo perverso. Dovrei? Forse si.
Ma non riesco a
cancellarti dai miei pensieri, dal mio cuore che ormai batte unicamente per te.
Ed io soffro.. soffro.. soffro.. quando ci sono decine di ragazzi a Shinjuku
che sarebbero pronti ad amarmi, dedicare a me la loro solitaria esistenza. Oh,
ma io non potrei mai amarli perché riesco ad amare solo te.
Ti amo. E non
importa se tu desideri cancellare questo sentimento dalla mia anima. Non ci
riuscirai. Hai lasciato un marchio dentro di me- lo sai- per una volta prova ad
ascoltare i tuoi pensieri, invece di ucciderli. Ma come può ascoltare un
assassino?
..Solo il sibilio
della pistola può giungere alle tue orecchie, ed in fondo è giusto così. Sei
cresciuto fra la guerra, il sangue, l’ odio e per questo non riesci ad amarmi.
Io lo so, non preoccuparti, non te ne farò una colpa. Credo di essere un
angelo, Ryo. Si, un angelo mandato all’ Inferno per aiutarti a capire, per insegnarti
ad ascoltare il respiro dell’ anima. Ma forse era una battaglia già persa in
partenza. Ryo, Ryo, mi chiedo perché debba essere avverso il nostro destino.
Siamo solo esseri
umani, lo sei anche tu, bello perché infinitamente peccatore. Umano. Ma la
capacità di perdonare.. ah, quella è qualcosa che solo i più buoni, e i più
indulgenti possono avere. È divino. E i furbi, gli idioti, gli stolti possono
giudicare divino solo la vendetta.
Vendetta
Lo senti anche tu
il suono della morte che aleggia attorno a questa parola?
E il suo alito
freddo che spira su Shinjuku?
Se per te il tempo
non fosse così prezioso, riusciresti a sentire. Ma nella tua giornata, ogni
minuto è vitale, ogni secondo sprecato significa una pallottola in mezzo agli
occhi.
Ryo.. se solo il
nostro destino fosse diverso.. ma non lo è, e a sera, seduti sul divano, cosa ci resta? I piatti da lavare? Bè si,
anche quelli. In verità non ci resta altro che la nostra vita.
Ciò è così monotono
ai miei occhi..
Ieri sera mi hai
lasciato sola dentro una casa sinistra e silenziosa e sai cosa provavo? Paura.
Paura che tu mi avresti lasciato. Ed ho provato nostalgia. Nostalgia del calore
del caminetto acceso, della tavola imbandita, dell’ amore di un fratello per la
propria sorella. Mi è mancato Hideyuki, ma questo tu lo sai già. Lo sapevi
anche quando non versai nemmeno una lacrima sulla sua tomba. Non ho mai avuto
il coraggio di prendermi un po’ di tempo per te, fratellone. Perché sapevo che
il mio cuore sarebbe morto, straziato dal dolore per la tua perdita, Maki.
E, Ryo, sapevi
questo?
Non me lo hai mai
detto. Francamente non mi hai mai detto niente. Tranne forse gli insulti
davanti alle altre.
Saeko, Reika, Miki, Kazue. Quante altre
ancora ne devo citare affinchè la mia rabbia possa consumarsi dal mio corpo?
Mi sono assopita
sul divano, però avrei voluto aspettarti. Non sono riuscita a sentire i tuoi
passi per le scale, così familiari.. e questa mattina ti ho trovato dormiente
sulla poltrona. Ryo, lo vedi? Anche il cielo sta piangendo. Piange per te, e
per il dolore che provo dentro. Sei tanto cieco?
..Vorrei morire, ma
so che sarebbe ingiusto e marcirei fra le fiamme del mondo in cui sei
cresciuto. Ma forse potrei provare a volare.. volare via da questa prigione
senza sbarre, senza limiti all’ orizzonte.. perché sono un angelo, dopotutto, e
le mie ali bianche fremono dal desiderio di spiegarsi lì in cielo, carezzando
le nuvole dardeggianti del tramonto.
Sarei finalmente
libera di vivere la mia vita.. senza te.. libera dall’ odio.. dal rimorso..
dall’ amore.. il sentimento straziante che logora i tessuti della mia pelle, mi
strazia i pensieri ed i respiri dell’ anima colta dal tormento dell’ ossessione
per il mio dolore.. per te, maledetto uomo che mi portasti via la felicità, una
casa, mio fratello..
IO TI *ODIO*
ODIO
‘Ma non è questo
ciò che vuoi sentire, vero?’
Si, Maki, non è
questo che voglio sentire.
E’ qualcosa di
diverso che voglio, ma ho coscienza che non potrò avere.
Il suo corpo
muscoloso.. le sue gambe d’ acciaio.. i suoi occhi infiniti dove perdermi, e
ritrovare me stessa.. la sua essenza, prenderla e mescolarla con la mia..
Voglio l’ amore.
Voglio sentire il *suo* amore.
Ma non posso.. non
posso, dannazione! Non posso riavere la felicità.
Ed allora non
voglio sentire né astio, né dolore in me. Non voglio *sentire* nulla. Voglio
solamente andare via di qui, anche se questo significherebbe fuggire dal
presente. Non ha importanza. Supererò le barriere che il mio cuore ha
erroneamente edificato attorno a me, costringendomi nella stessa casa con lui,
con le sue amanti, con le sue pistole..
e la polvere degli angeli..
Ne hanno data un
po’ anche me, mi hanno modellata con essa, ma gli uomini.. oh, poveri idioti,
non hanno saputo vedere il dono che quella polvere angelica donava ed ora ne
sono ossessionati. Una droga per loro. Per me una via per la salvezza.
Tornare da dove
sono venuta, il baratro infinito della luce perpetua, il fine a tutti gli
scopi, la giustificazione a tutti i mezzi, la fonte della beatitudine. Il
piccolo spiraglio di Eden con una finestra aperta sulle galassie.. l’ Universo
non oscuro, non buio, non come quello che i bambini domandano. Non come quello
che i genitori rispondono. Unicamente l’ Universo del Paradiso ultraterreno, l’
albero del peccato sdradicato da esso, pienamente coscienti della volontà.
Oh, quello è il
paradiso, e Maki sei il mio Dio, lo spirito appagato, i miei desideri realtà. E
questa misera terra è il regno dei morti nel peccato mortale, non quello di non
andare in Chiesa, non quello di aver ‘scopato’ la donna d’ altri, ma l’ inferno
dei killer.
E tu sei uno di
loro e già ti vedo bruciare fra le fiamme, il tuo corpo appeso ad un ramo e la
tua anima, una mina vagante. Ryo se solo tu non fossi statao tanto cieco.
Se solo avessi
ascoltato la mia sofferenza.
Se solo avessi
avuto il potere di cambiare il destino.
Se solo io non
fossi stata una fottutissima puttana!
Ero solo questo,
vero?
Vero?!
Non puoi mentirmi,
i tuoi occhi tradirono le tue parole. Lo sai, lo hai letto nei miei. E ti
disprezzo per questo.
Eppure.. eppure..
Perché non riesci a
capire che io ti amo? Ascolta la mia canzone. La ricordi? La cantai, quella
notte di Natale, al Bar.. non lo hai capito? Era per te, idiota.
Nuit de magie, nuit de folie
en restons fermes, mon petit ami
ne la fuyons pas notre histoire
je t'aime je t'aime parce que tu es tout pour moi
toutes ésperances et toutes joies
Ma come avresti potuto sentire, quando i tuoi sensi erano
in delirio per le tue ‘conigliette’..? Come avresti potuto ascoltarmi? Non te
ne faccio una colpa, Ryo. Come potrei? Ma lascia che ti dica una cosa:
*Bâtard!*
Perché è questo che sei, non
puoi negarlo. Ed invece io non sono * une garce* (1) –mi hai detto così,
ricordi? Speravi che non lo capissi.. sorpresa! Ho studiato francese!
Moi je suis l'air et toi le vent
Tu es la vague moi le naufrage
prendre la voleé imaginer
prendre l'amour, ne plus penser du tout
E’ tutto così difficile.. per
me.. per te.. per noi.. ma questo ‘noi’ non esiste, mai è esistito. Lo so bene
perché non passa giorno che la tua non-presenza costantemente me lo ricordi.
Vorrei che tu ascoltassi le mie
preghiere. Sai per chi sono? Non è difficile. Sono per te, Ryo. E sai cosa
prego? Prego che tu possa non essere maledettamente Ryo Saeba! E prego un Dio
–uno dei tanti a cui ho fatto voto- di cancellarti dal mio cuore sofferente in
cui ti sei infiltrato eludendo ogni mia difesa.
Perché?
Perché?
Non ho forse il diritto di
sapere la verità?
Ma non è ammesso chiedere, nel
tuo mondo. Non è permesso rispondere. Non è permesso amare.
Vie de magie, vie de folie
tout est un rêve, une utopie
reste avec moi, n'y pensons pas
cette nuit sera nôtre quand le sera cette vie
à moi de jouer je lance les dés
E’ tutto così maledettamente difficile..
.. eppure io potrei volare via..
E tu?
Rimarresti qui, solo, come
sempre..
E la mia coscienza non me lo
perdonerebbe mai..
Posso abbandonarti?
Non posso. Non posso.
NON VOGLIO!
Vedi fino a che punto mi porti?
No, credo di no.
Le mie ali sono già spiegate,
già in tumulto.
E tu non ci sei..
Né ieri.. né oggi.. e
probabilmente neanche domani.
Posso abbandonarti?
Credo di averlo già fatto, tu
non ci sei.
E lo sai perché?
Perché la tua camera è vuota, la
tua Magnum infilata nel cassetto, il Poligono vuoto.. ed io qui ad aspettarti..
ancora, e ancora, e ancora.. da quanto? Non puoi neanche immaginarlo.
Une vraie histoire, une histoire d'amour
la plus belle, la plus folle
c'est une vie de magie
Posso abbandonarti ?
Tu l’ hai già fatto.
Ed io sola ad attendere il tuo
ritorno, uomo.
Che stupida..
Avrei voluto vivere una storia
d’ amore con te, darti dei figli, una famiglia. Tutto ciò di cui mi ero privata
da tempo.
Ed invece.. invece sai cos’ ho
adesso? Ho il tramonto sui tetti di Tokyo, una ringhiera, ed il vuoto sotto di
me. Sai cosa avrei voluto? Te. Invece.. invece.. quella sera non sei tornato a
casa. Ieri? Due giorni fa? Tre? Quattro? Una settimana? Un mese? Un anno?! Il
tempo..
‘Il punto fisso della catena
evolutiva della specie’
Se solo non fossi stato così
preso dal tuo tempo, ti saresti accorto
di tante cose.
*BANG*
Hai perso, Saeba. Tutto per una
manciata di secondi.. strana la vita, eh?
Il sole tramonta, gli uccellini
si quietano sui rami degli alberi, le luci della città s’ accendono, le puttane
di Golderb’ Street battono i marciappiedi, qualche ubriaco canterà canzoni
oscene ballando la Samba, gli uffici si svuoteranno. Ed io..? Bè io sono ancora
qui. Oh, no, forse non ci sono mai stata.
Le ali si spalancano sulla volta
celeste. Il dolce canto di un Angelo echeggia per i sobborghi della grande
metropoli, riscaldando i cuori dei piccoli, inutili umani che continuano a
vivere la loro esistenza senza uno scopo preciso.
D’ altronde sono dei poveri
sciocchi.
Ma loro non sapranno. Non
riusciranno a capire i miei gesti, ad interpretarli, a compatirli. Perché sono
uomini. Sono donne. Sono bambini.
Lo sentite, voi, questo?
E’ il legame di un Angelo che si
spezza inesorabile dal confine del reale a quello dell’ infinito. E vola libero
nella Pace degli dei, assaporando la gioia.
E’ il volo degli Angeli che fa
girare il mondo.
Tanti, minuscoli, meravigliosi
angeli che suonano l’ arpa dinanzi al cancello dell’ Eden. Gli alberi fioriti,
la sorgente d’ acqua cristallina, la quiete.. libertà..
‘Il punto fisso della catena
evolutiva della specie’
Non è mai stato il tempo, Ryo.
Non te ne sei mai accorto. Siamo noi. Siamo gli angeli dell’ Inferno, siamo
caduti in un abisso senza fine quando le nostre ali non hanno più saputo
volare.
Ed io sono caduta fra le braccia
di un dannato.
Sei stato così cieco da non
accorgertene?
Proabilmente si.
E’ questa la tua punizione,
vagare in eterno.. perché, ricordi? Hai sprecato il tuo tempo.
Ed invece avresti dovuto
ascoltare il volo degli Angeli.
Avresti dovuto ascoltare il mio
dolore.
..Quando sono volata via.
..Quando ho lasciato il mio
cuore sulla tua tomba..
.. e forse se non fossi stato
così indifferente avresti imparato ad amarmi.
.. forse semplicemente non era
il nostro destino..
.. forse ..
Nello scorrere del tempo, nelle fiamme, fra le nuvole, il volo
perpetuo di creature degli dei continua il proprio mutare dei secoli, e la
capacità di amare.
Perché forse nessuno può amare,
nessuno ne è degno, nessuno può capire il dolore.
Neanche gli angeli.
Ed allora continuano solamente a
volare.
Senza mèta.
E se qualcuno avesse ascoltato
il silenzio di *quella* casa, vuota, sinistra, solitaria.. essa avrebbe
raccontato la storia di amori, incomprensioni, tradimenti, bugie.. e forse
avreste anche sentito il dolce fruscio che accompagna il tempo.
E la storia di un volo verso l’
ignoto.
Il volo delle creature senza
pace.
Il volo degli dei senza amore.
Il volo dei dannati.
Il volo degli angeli.
NdA: Rieccomi qui, viva e vegeta
(Per poco.. NdLettori) a presentarvi il nuovo frutto della mia mente malata,
perversa e bacata.
Dopo dieci giorni sono
finalmente riuscita a concluderla. Sono un mitooooo!!! Okay mi calmo -.-
Ma bando alle ciancie e ciancio
alle bande, ditemi, miei cari e fedelissimi lettori: vi è piaciuta? Non vi è
piaciuta?
Voglio sapere, eh? Ci conto!!^^
Ah, come sempre City Hunter non
è mio ma di Tsukasa Hojo e di tutti gli aventi diritto. La canzone ‘Mon petit
garçon’ è di Yu YU e degli aventi diritto.
Bene, vi saluto confidando nella
vostra immensa bontà e clemenza nel commentare questa fic.
Grazie a tutti coloro che dsono
riusciti ad arrivare fino in fondo.
Alla prossima
Pan_z
[1] Una sgualdrina