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Autore: mareggiata    04/06/2022    13 recensioni
Questa OS, dopo quella intitolata “Dov’é?” in cui sentiamo i pensieri di Oscar, ci parla invece del Generale sempre in relazione alla sparizione di André da palazzo, dopo il suo arruolamento. Insomma le due OS sono distinte ma in fondo collegate e cercano di rispondere alla mia domanda su come tutti abbiano reagito alla mancanza improvvisa e forse inspiegabile di André
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Generale Jarjayes
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Il Generale Jarjayes mancava spesso per diversi mesi.

Sovente il comando dell'esercito lo portava lontano e lo teneva impegnato per lunghi periodi.

Solo raramente dimorava presso il suo Palazzo, giusto per ricevere resoconti dai suoi amministratori, occuparsi dei suoi interessi e quelli della famiglia e, non per ultimo, per incontrare sua figlia ed essere così sempre aggiornato su cosa lei stesse facendo, come si comportasse e quali grilli le passassero in quella testa ribelle, ostinata e imprevedibile.

Oscar non era certamente una persona comune, facilmente inquadrabile. Fin da bambina aveva mostrato una personalità non ordinaria, tendete alla ribellione e alla contestazione.

Quanto aveva dovuto penare per convincerla ad assumere il comando della Guardia reale! Per non parlare dell'affronto che aveva fatto al Duca di Germain, un uomo così potente offeso da una giovane irriverente! E poi quella follia di andare ad Arras, quando era in punizione, testarda e ostinata, per poi tornare da lui straparlando di cose che a lei non dovevano interessare!

E questi erano solo degli esempi...

Così ogni volta che tornava, specie dopo lunghi periodi di assenza, gli toccava venire a conoscenza delle ultime stranezze di sua figlia, come quella volta che si era ritrovato in casa una giovane fanciulla, una mendicante che aveva addirittura tentato di assalire sua moglie e che Oscar, fuori da ogni logica, aveva cominciato a spacciare per una parente lontana, presentandola a Corte! Buon Dio che follia!!!

Ma cosa aveva in testa per comportarsi così? Gli era venuto spesso il sospetto che fosse un modo di affermare la propria personalità e mandare dei messaggi proprio indirizzati a lui, come a dire che, in fondo, era lei che decideva per sé al di fuori di quella che era la vita militare e che, anzi, si divertisse a provocarlo...

Decisioni tanto più bizzarre quanto più gravide di significati reconditi...

Quella piccola Rosalie l'avrebbe cacciata lui stesso con le sue mani, se ormai non fosse stato troppo tardi: quando aveva scoperto questa storia, purtroppo, ormai era già conosciuta come una loro parente e lui si era ritrovato, suo malgrado, a reggere il gioco quando a corte qualcuno gli aveva chiesto notizie si di lei, raccontandogli dell'incresciosa rivalità che si era instaurata con la piccola Charlotte.

Quando il suo attendente gli aveva riportato che qualcuno, a palazzo, sottovoce, raccontava che sua figlia avesse addirittura indossato un abito femminile per andare a un ballo a Versailles in incognito, a questo non aveva davvero potuto credere!

Questo lo riteneva superiore a ogni bizzarria possibile di sua figlia e così non aveva voluto indagare oltre per non suscitare pettegolezzi.

L'ultima “scoperta”, che per lui era stata un vero colpo al cuore, erano state le sue dimissioni dalla Guardia Reale. Una scelta per la quale lei non aveva voluto dare spiegazioni, chiudendosi in un mutismo invalicabile.

Niente era valso a farle cambiare idea: né il suo sgomento e le sue recriminazioni né la profondissima amarezza di Maria Antonietta.

Non parliamo poi della successiva “scoperta”, cioè quella di voler accettare l'incarico di Comandante della Guardia Metropolitana.

A questa notizia, lui aveva perso il sonno e molte sue convinzioni, in merito a quella figlia ribelle, avevano cominciato a vacillare, lasciando insinuarsi in lui l'idea di aver sbagliato tutto.

Insomma, se Oscar era sempre stata per lui fonte di insperate soddisfazioni, dall'altra il suo temperamento, forse forgiato proprio dalla severa educazione, dalla fatica e dalla necessità di vivere fuori dagli schemi convenzionali, gli aveva provocato diversi grattacapi e preoccupazioni.

Per fortuna che c'era André accanto a lei che, con i suoi modi pacati, con il suo equilibrio e la sua saggezza, tendeva a contenere l'esuberanza e i colpi di testa di Oscar per quanto possibile.

Benedetto ragazzo....

Così ora, dopo diverse settimane di assenza, era finalmente rientrato a Palazzo e aveva scoperto che Oscar era in Normandia, ma sarebbe rientrata presto perchè a giorni avrebbe dovuto prendere servizio.

Infatti, il giorno appresso, mentre era intento a fumare la sua pipa passeggiando, prima di cena, tra i vialetti ghiaiosi che si snodavano tra i bossi perfettamente potati, aveva visto, da lontano, giungere la carrozza con lo stemma di famiglia su cui viaggiava Oscar certamente di rientro dal suo viaggio.

Subito i valletti erano accorsi intorno alla carrozza, come le api sui fiori, disponendosi a scaricare i bagagli e ad aiutare la giovane a scendere, dopo aver posizionato lo sgabellino a mo' di gradino.

Lei si era precipitata fuori velocemente, ma nessun altro era sceso dopo di lei.

Così si era avvicinato con gradi falcate a Marie che era uscita per salutare, ma troppo tardi, in quanto Oscar era già volata nei suoi appartamenti.

-Marie, appena salirai da lei, ti prego di avvisare Oscar che sono a Palazzo e che intendo cenare insieme questa sera-

 

La cena, come sempre accadeva, si era svolta per lo più in silenzio, appena interrotto da qualche frase del Generale a cui Oscar rispondeva laconicamente, sempre parca di dettagli e di informazioni non indispensabili.

L'unica cosa essenziale che il Generale aveva scoperto era che dopo domani, Oscar avrebbe preso servizio, ossia in anticipo sul previsto, giusto il tempo di provare l'indomani l'uniforme insieme al sarto per le ultime correzioni, se necessarie. Durante il suo soggiorno in Normandia, il sarto aveva dovuto arrangiarsi sulla base delle uniche misure prese appena prima della partenza.

 

 

Aveva osservato in quei giorni che la servitù si comportava in modo strano. Sembravano agitati. Spesso sorprendeva un capannello di cameriere che parlavano fitto fitto e che smettevano improvvisamente imbarazzate se si accorgevano che lui si stava avvicinando.

Marie era particolarmente nervosa, con l'aria preoccupata e tirata, ma lui aveva avuto poco tempo per soffermarcisi sopra, visto che aveva dovuto recarsi a Versailles più di una volta.

E così i primi giorni erano passati con Oscar che rientrava molto tardi e molto stanca. Lui aveva appena fatto in tempo a notarlo.

Un pomeriggio, quando Oscar non era ancora di ritorno, aveva sentito bussare alla porta del suo studio

-Avanti- aveva esortato entrare

Di fronte a lui, si era ritrovata Marie con gli occhi rossi. Evidentemente aveva pianto

-Cosa ti è successo?- aveva chiesto preoccupato. Era affezionato a quella piccola donna come se fosse stata una sua parente e in fondo un poco lo era davvero, visto che si era occupata prima di lui, quando era bambino e poi di Oscar in tutti questi anni -Cosa ti angustia?-

Lei si era limitata a estrarre una lettera da sotto il grembiule, ancora sigillata e gliela aveva porta

-Non so cosa ci sia scritto- aveva sussurrato tra i singhiozzi -L'ho trovata insieme a quella indirizzata a me. Ho sperato e pregato tanto che lui cambiasse idea... ma ora mi devo arrendere. Ecco perchè ve la consegno solo ora...-

-Una lettera? Di chi?- aveva chiesto senza capire

-Di André....-

-Di André?- si era stupito prima, per poi fare mente locale dopo -Ma lui dov'é?-

-Credo che ve lo spieghi lui stesso nella lettera...- aveva risposto Marie, poggiandola sulla scrivania. Quindi, dopo un inchino, si era allontanata senza aggiungere una parola.

 

Il Generale aveva afferrato la lettera e rotto il sigillo, stranito dal comportamento della sua governante

 

Eccellentissimo Signor Generale,

vi scrivo queste poche righe per prendere congedo dal vostro servizio. Con mio estremo rammarico non sarò più l'attendente di Oscar in questo suo nuovo incarico, secondo le sue precise volontà.

Non vi nascondo che per me è una gran pena e che questa prospettiva mi lascia interdetto e preoccupato.

Considerato che non vorrei mai ricevere un incarico a palazzo come ripiego e visto che, non ho un luogo dove tornare, né una famiglia che mi attende, sono giunto a concludere che sia giusto arruolarmi tra i soldati che Oscar comanderà.

Sono certo che lei non apprezzerà questa mia scelta, ma dopo tutti questi anni lei è la mia famiglia e la mia unica amica. Non posso vivere lontano da lei, né posso vivere al pensiero di non esserle accanto per proteggerla.

Spero non fraintenderete le mie parole. Non voglio negarvi i sentimenti che provo per lei, che voi certamente avrete sempre sospettato, ma posso giurarvi sul mio onore che a vostra figlia ho portato sempre il massimo rispetto, comportandomi come si conviene.

Vogliate, Signore, accettare i miei più riguardosi ossequi.

André

 

Il Generale, dopo aver letto con attenzione più volte quelle poche righe, aveva piegato la lettera assorto tra i suoi pensieri e l'aveva riposta nel cassetto.

Era, così, rimasto a lungo, seduto, immerso nei suoi pensieri perplesso e preoccupato.

Ancora una volta sua figlia doveva aver fatto una delle sue scelte avventate di cui lui non era stato messo al corrente: Oscar si era ben guardata dall'informarlo che ora si trovava al comando della Guardia Metropolitana senza un attendente.

Che follia! Se non voleva più André avrebbe potuto sceglierne un altro. Tutti gli ufficiali ne avevano uno!

Chissà poi perchè Oscar aveva allontanato André?

Forse, al contrario di quanto André affermava nella lettera, tra loro qualcosa doveva essere successo per arrivare a questa scelta. Inutile chiederlo a lei, intanto non avrebbe mai detto nulla.

Il Generale appoggiò la fronte alla mano, il cui gomito era poggiato sul bracciolo della poltrona

Perchè sua figlia rifiutava la confortante compagnia di un uomo devoto che la amava con tanta abnegazione? Che era disposto a un tale sacrificio pur di starle accanto?

Questa cosa, ora, lo preoccupava più di tutto.

Non solo lei era più esposta ai pericoli, ma forse dava davvero segno di qualcosa che non andava in lei.... di qualche strano turbamento che la tormentava...

 

Gli ritornarono alla mente le parole della lettera:

Non voglio negarvi i sentimenti che provo per lei, che voi certamente avrete sempre sospettato, ma posso giurarvi sul mio onore che a vostra figlia ho portato sempre il massimo rispetto, comportandomi come si conviene.

 

Si era così ritrovato a rimuginare su queste parole e a pensare che forse sua figlia sarebbe stata meno “stramba” se avesse voluto o potuto ricambiare i sentimenti di André. Gli sembrava impossibile ammetterlo, ma forse era proprio così e quello che un tempo avrebbe deprecato, anche se forse non osteggiato, adesso arrivava a rimpiangere che non fosse davvero accaduto.

André era un ragazzo molto discreto e molto innamorato.

Certo che lui lo aveva sempre saputo, altro che sospettato!

In quelle poche ore si era convinto che la loro relazione sarebbe stata un balsamo per il carattere spigoloso di sua figlia, senza che questo la compromettesse agli occhi del mondo. In fondo, le malelingue avevano sempre mormorato su quei due ragazzi sempre insieme. Cosa sarebbe cambiato all'atto pratico?

Oscar, invece, a quanto pare, era una donna sola, sommersa dalle responsabilità e dal dovere di rendere onore alla famiglia. Non aveva mai vissuto momenti di serenità, né la gioia di essere una donna amata.

Chissà perchè aveva allontanato André. Non se lo spiegava. Benedetto ragazzo che aveva scelto comunque di stare vicino a lei!

Aveva sospirato profondamente e poi si era lasciato andare contro lo schienale, incrociando le dita delle mani.

Era stanco di questa situazione, molto preoccupato, ora più che mai. Questa figlia ribelle gli dava tanti pensieri.

Da un po' di tempo a questa parte erano stati in molti a deprecare la scelta di Oscar di abbandonare la Guardia Reale, assimilando questa scelta quasi a un tradimento.

Che onta per un uomo come lui sentirsi dire queste cose!

Possibile che Oscar non avesse riflettuto sul disonore che gli stava arrecando?

 

Se era giunta a una tale scelta, questo poteva dire solo una cosa: Oscar era infelice e insoddisfatta.

Sentiva di aver sbagliato, tutto questo era solo colpa sua, e questo pensiero gli corrodeva l'animo, riempiendolo di sensi di colpa.

Aveva fatto delle scelte contro tutti ma adesso si ritrovava a dare ragione a sua moglie.

Dopo lunghe riflessioni, alla fine si era deciso: dallo stesso cassetto aveva estratto un'altra lettera che giaceva lì da pochi giorni dopo il congedo di Oscar e su cui lui aveva fatto una risata quando l'aveva letta.

Ma non l'aveva buttata...

 

Doveva rimediare. Solo lui poteva mettere fine a questa follia e ordine nella vita di Oscar.

Era forse giunto il tempo di ascoltare cosa aveva da proporgli il Conte Girodelle....



Carissime, 
ho sempre ritenuto che il Generale conoscesse i sentimenti di André. Nel confronto con lui, gli chiede se lui la voglia sposare scappando con lei, dando segno di sapere benissimo come stessero le cose. Parimenti, la sera del 12 luglio, nel suo addio, il Generale gli parla come se lui fosse un potenziale suo genero.
non vi nascondo che sono curiosa di sapere cosa pensiate delle elucubrazioni del Generale e se un poco vi abbia fatto sorridere...
Spero mi lascerete le vostre impressioni. 
Un grazie

 

  
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