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Autore: elenabastet    05/06/2022    5 recensioni
Oscar e André stanno insieme, e questa è la cosa più importante, soprattutto per riposare accanto dopo una giornata dura e stancante.
Genere: Erotico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alain de Soisson, André Grandier, Oscar François de Jarjayes
Note: Lemon, Lime, OOC | Avvertimenti: PWP, Tematiche delicate
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INTIMITÀ

 

Rating: momenti di amore intenso e travolgente, vicinanza, toni adulti.

Fandom: Lady Oscar.

Note: Oscar e André, il loro amore e il loro rapporto che si è rafforzato.

 

André era stanco quella sera, stanchissimo, ma nonostante questo non avrebbe mai rinunciato a stare con la donna amata, con la sua Oscar, che finalmente contraccambiava i suoi sentimenti in maniera completa, non più come amico fraterno e confidente, ma anche come compagno di vita e amante.

Quando era arrivato nell’ufficio di lei alla Caserma dei Soldati della Guardia, Oscar era ancora impegnata a sistemare dei dispacci: sapeva cosa stava facendo, voleva che i suoi sottoposti avessero paghe migliori e che le condizioni di lavoro per loro fossero le migliori. Nessuno doveva più vendere il fucile o l’uniforme per sfamare la sua famiglia rischiando di venire scoperto e imprigionato rischiando la pena di morte, Oscar ne aveva fatto un punto fermo del suo impegno con i soldati della guardia.

“Un attimo e sono da te”, gli aveva detto, guardandolo con tutto l’amore che sentiva, “mettiti comodo, ti prego, so quanto sei stanco”.

André si era spogliato e rinfrescato con l’acqua del catino e poi si era disteso sul letto da campo che divideva con Oscar quando erano in caserma, sperando che lei non tardasse, non solo perché la desiderava, ma perché sapeva quanto era stanca pure lei.

Era però stremato e il sonno lo avvolse per un po’, stemperando la sua passione: ma del resto, quel letto con le lenzuola ruvide ma con il profumo di lei e di lui mescolati gli davano gioia e tranquillità, era una cosa loro, come tante piccole e grandi cose che avevano scoperto insieme, non solo l’eccitazione e l’audacia della passione, ma il piacere di chiacchierare abbracciati del più e del meno.

Oscar terminò i dispacci e iniziò pian piano a togliersi la divisa: spesso era stato André a prendersi quest’incombenza, tra risate e sospiri, faceva parte della nuova intimità che condividevano.

“Cosa pretende il mio comandante?”, diceva, ridendo e lei, a cui non era mai piaciuto trattarlo da servo, anzi, tutt’altro, era sempre stato un suo pari, stava comunque al gioco e si metteva nelle sue mani, scoprendo quanto era bello sentire le mani di André che la accarezzano mentre la liberavano dei suoi vestiti, dandole baci in continuazione. E lei continuava il gioco, ordinandogli di farsi togliere gli abiti da lei. Poi a volte si sdraiava all’apparenza passiva come la sera della dichiarazione, ma non piangendo, anzi sorridendogli, attendendo le sue attenzioni, altre volte si rotolava con lui abbracciata, ridendo insieme.

Era un qualcosa di nuovo ma anche di antico, che le ricordava quando erano piccoli, e si rotolavano nell’erba e facevano il bagno insieme nel lago malgrado avessero rischiato di affogarci dentro, per poi addormentarsi abbracciati in qualche posto. Cose che erano state loro vietate man mano che crescevano e i loro corpi cambiavano, e che ora avevano ritrovato, come compagni di vita. Ma a volte erano davvero troppo stanchi per giocare, come quella sera.

Si lavò con cura nel catino e poi si avvicinò al letto, vedendo André addormentato girato verso il muro. Si ricordò di quello che era successo un paio di giorni prima, quando era stata lei ad essersi buttata sul letto mezza addormentata e André era arrivato da dietro e si era disteso abbracciandola in un modo nuovo.

Oscar aveva sentito il suo respiro mentre le baciava la nuca: non poteva muoversi e voltarsi e si era abbandonata ad André, alle sue mani che da dietro erano arrivate davanti ad accarezzarla sui seni, sul ventre, sulla sua femminilità palpitante. Aveva sentito il desiderio di André contro la sua schiena, ed era rimasta mezza addormentata a godersi quelle attenzioni eccitanti e tenere, finché lui non si era unito a lei, tenendola come in uno scrigno e e poi continuando a cullarla.

“Non voglio farti del male o umiliarti”, gliel’aveva detto tante volte, anche dopo quella volta, e Oscar gli aveva dato un buffetto sulla guancia:

“No, tu non mi fai mai questo”. Il loro legame si rinsaldava ogni volta e riscoprivano gesti e pensieri che erano sempre stati dentro di loro, facendo cose che sentivano come naturali. Azzuffarsi, ubriacarsi insieme, ridere fino ad avere mal di pancia, raccontarsi storie di paura, studiare, leggere, andare a cavallo, duellare… ora c’era anche quello, i loro corpi che diventavano una cosa unica, i loro cuori ora ancora più uniti. C’era sempre un attimo di dolore quando si staccavano l’uno dall’altra, dopo l’amore e quando si alzavano dal letto al mattino, pronti ad affrontare una nuova giornata quasi sempre pesante.

Oscar si sdraiò contro la schiena di André addormentato, erano stanchissimi, dopo giorni di guardie e di mille impegni, ma i momenti in cui stavano insieme, iniziati dopo che lui aveva rischiato la vita per mano di una folla inferocita, erano solo loro. Gli cinse il corpo con le braccia, trovando con le mani il suo collo e il suo petto da accarezzare, gli diede un bacio sul collo dietro e fece aderire il suo corpo, con tutto ciò che André adorava, alla schiena di lui, stringendolo poi con una gamba su un fianco. Sapeva di non riuscire a fare molto di più, ma già essere così vicina ad André la faceva sentire completa. André non era molto più alto di lei, ma quando la abbracciava lei si sentiva piccola e avvolta in uno scudo, ricordava quando ridevano da piccoli mentre facevano la gara a chi sarebbe diventato più grande...

Oscar chiuse gli occhi, era stanca anche lei, stanchissima, ma la vicinanza di André la confortava e rassicurava. Tu non mi fai del male gli sussurrò, tu non mi umili, è una vita che dividiamo tutto e questo che c’è ora tra noi ci rende solo più forti.

André era avvolto dalle dolci nebbie del sonno ma sentiva che Oscar era lì, vicino a lui. Lo aveva abbracciato da dietro e lui sorrise, pensando a cosa aveva fatto lui a lei, su consiglio di Alain che gli aveva detto Se vuoi fare il tenerone con la tua comandante ma nello stesso tempo averla in tuo potere, abbracciala da dietro, lei non potrà muoversi e tu potrai coccolarla quanto vorrai e non solo.

Sentì le braccia di Oscar che lo avvolgevano dalla schiena: nei suoi sogni più folli, quando lei per anni l’aveva trattato da amico fraterno ma non come compagno di vita e amante, sognava di farla sua in vari modi, con un’audacia che spesso lo spaventava: ma non aveva mai sognato che lei lo coccolasse e amasse, in maniera mai lasciva e volgare. La Oscar che aveva scoperto era curiosa, appassionata, tenera, a volte audace, e la amava ogni giorno di più.

“Tu sei una parte di me da sempre, sei un pezzo del mio cuore”, gli aveva detto Oscar dopo che si erano amati la prima volta, quando l’aveva abbracciato e gli aveva sorriso, quasi a tranquillizzarlo perché André pensava di averle fatto male nell’impeto della passione, e temeva inoltre che tutta la magia del loro primo incontro svanisse di colpo magari di fronte alla freddezza e all’imbarazzo, che non c’erano state.

André sentì i seni di Oscar che gli sfioravano la schiena, e percepì il resto del corpo di lei attaccato a sé. Mai aveva pensato che ci sarebbe stata anche questa intimità tra di loro, ed era quello che gli riempiva il cuore di gioia innanzitutto, e sapeva che per Oscar era lo stesso.

“Oscar, scusami, mi sono addormentato, volevo stare con te..”, mormorò André mentre Oscar gli premeva le labbra su un lato del collo, stringendosi ancora di più a lui, in modo che sentisse il suo corpo, le sue curve, i suoi anfratti.

“Ma siamo insieme, André, anch’io sono stanca, e starti abbracciata è la cosa che voglio di più al mondo in questo momento… il mio André.” e gli strusciò una guancia sulla pelle.

André sorrise, appagato, sapendo che Oscar provava le sue stesse sensazioni. Era meglio addormentarsi e riposare, le giornate erano pesanti, e la passione era bella e appagante, il desiderio pure e l’eccitazione anche, ma il riposare abbracciati era in certi momenti la cosa migliore e più preziosa.

Si addormentarono consapevoli l’uno dell’altra, André pensando a che non aveva mai pensato a questi aspetti della loro vita, Oscar a come aveva potuto per anni vivere senza avere anche questo con André.

“Giuro che non ti lascerò mai più”, mormorò mentre si addormentava.

“Ma non mi hai mai lasciato”, rispose André, “siamo insieme da sempre, forse già da prima di nascere...”

Rimasero lì, abbracciati in quel modo insolito, per tutto il resto della notte.

Quando la prima luce del mattino li sorprese erano rimasti nella stessa posizione in cui si erano addormentati.

“Scusami, André, mi tolgo subito”, disse Oscar facendo per alzarsi.

“Tu non devi scusarti di niente..”, rispose André e con una mossa rapida si girò e strinse Oscar a sé. In fondo, era ancora presto, e Oscar sapeva che quei momenti di totale intimità e appartenenza li sorreggevano per tutta la giornata.

Sarebbe stata una giornata lunga e stancante, ma quando si guardarono vestiti erano pronti ad affrontarla. Non prima di darsi un altro bacio, per recuperare tutti gli anni di distanza tra loro, di amore non corrisposto e amore non capito.

“Fallo di nuovo Oscar, se non è troppo scomodo, parlo di quello che hai fatto stanotte”.

“Va bene, André”.

Fu una giornata lunga, tra guardie, appostamenti, cavalcate, ordini, problemi da risolvere. André cercò di non perdere d’occhio Oscar, tutti sapevano di loro due ma nessuno faceva battutacce, anche perché Alain si era erto loro paladino e non lo tollerava.

“Ho sempre capito quanto eravate uniti, fin da subito, ma adesso si vede lontano un miglio quanto vi amate e quanto è profondo il vostro legame, da come la guardi e da come lei ti guarda...”

“Alain...”

“Ma è una cosa bella, fa riconciliare con la vita e dà speranza, e sai quanto ne abbiamo tutti bisogno. Ah, se vuoi qualche altro consiglio per quando siete soli di cosa farle, chiedi!”

“Magari quando saremo meno stanchi… e comunque grazie”

Il sole stava iniziando a tramontare, e per André quello era il momento in cui cominciava la parte migliore della giornata. Ma era vero quello che Alain gli diceva.

“Sta continuando a lavorare a quei dispacci e richieste perché siate tutti più pagati”.

“Ah, un motivo ancora più valido per ricompensarla, direi che se lo merita!”

“Non preoccuparti, so come farlo...”, disse André, dirigendosi verso la sala del rancio, dove anche Oscar avrebbe partecipato. Un’altra giornata era andata, era seduto vicino a lei, non si sfioravano ma erano un tutt’uno.

E tra poco, ci sarebbe stata un’altra notte insieme, magari passata solo a dormire, ma sempre per loro due.

 

  
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