Anime & Manga > Captain Tsubasa
Ricorda la storia  |      
Autore: La_Sakura    09/06/2022    5 recensioni
Attenti alle promesse che si fanno davanti a un caminetto col fuoco acceso. Potrebbero tornare a trovarti nei momenti meno opportuni.
---
Mini-sequel di "Just can't get enough"
Genere: Commedia, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Alan Croker/Yuzo Morisaki, Mamoru Izawa/Paul Diamond
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
One shot

Mamoru raggiunse Yuzo in camera da letto, e si prese tutto il tempo per osservare le migliaia di goccioline d’acqua che raggiungevano l’asciugamano di spugna bianca agganciato in vita. Deglutì a fatica, un misterioso groppo in gola e i battiti accelerati del cuore misero a dura prova il suo autocontrollo, ma aveva una missione da compiere, e l’avrebbe portata a termine.

Oh, sì.

Morisaki non l’avrebbe passata liscia.

Dopotutto qualche mese prima era toccato a lui e, nonostante l’umiliazione, aveva lasciato che il compagno portasse a termine la sua ispezione, figlia di una promessa di un lustro prima.

Yuzo si voltò verso di lui, permettendogli così di godere della vista dei suoi pettorali e degli addominali ancora scolpiti: gli sorrise, mentre si passava un piccolo asciugamano tra i capelli.

«Va tutto bene?»

Mamoru annuì, chiudendosi la porta alle spalle: non gli sfuggì lo sguardo perplesso dell’altro, e sperò che il suo volto non tradisse alcuna emozione.

«È il momento.»

«Mo… momento?» Yuzo non capì, la mano che si scostò dal capo e lasciò cadere a terra la salvietta.

«Ricordi cos’è successo poco più di due mesi fa?» mormorò, avvicinandosi a lui sinuoso come un leone che si appresta ad avventarsi sulla preda.

«Stai scherzando? Faremo tardi alla cena, è il mio compleanno!»

Mamoru non voleva sentire scuse: lo agguantò per le spalle e lo costrinse a sedersi sul letto, quindi gli divaricò appena le gambe per incastrarci le proprie e attirò la testa di Yuzo al petto. Poteva sentire il fiato corto del portiere attraverso la camicia, ma cercò di ignorare la sensazione di irrigidimento che stava colpendo le parti basse: kami, possibile che dopo tutti quegli anni gli facesse ancora quell’effetto?

«Non voglio sentire scuse, Yuzo: una promessa è una promessa.»

«Ma abbiamo prenotato al mio ristorante preferito.» piagnucolò l’altro «Le nostre famiglie ci stanno aspettando.»

Mamoru si scostò appena e si chinò: ora erano faccia a faccia, occhi negli occhi, e il suo sangue ribolliva nelle vene come un vulcano pronto a un’eruzione esplosiva.

«Hai quarant’anni, vecchio mio, e cinque anni fa abbiamo scommesso su chi dei due avrebbe avuto più capelli bianchi. Quindi prima mi lasci iniziare la mia ispezione, prima finiremo e potremo andare a festeggiare.»

Fece per tornare alla sua ricerca speleologica di una minima traccia di invecchiamento, quando le mani di Yuzo si poggiarono sul retro delle sue ginocchia e con sapiente lentezza salirono fino ai glutei.

«Non ti do fastidio, vero?»

Glom.

«N…no, nessun fastidio.»

Le mani di Yuzo gli massaggiarono le natiche, mentre il naso si stava insinuando negli spazi aperti tra i bottoni della camicia – maledetta camicia, non poteva indossare una t-shirt?

Il tocco delicato della lingua contro la sua pelle lo fece sobbalzare.

«Stai solo prolungando la mia ricerca, Morisaki.» cercò di recuperare il suo contegno, ma la frittata ormai era fatta, ed era impossibile che l’altro non si fosse accorto della sua erezione, dato che ce l’aveva letteralmente davanti agli occhi.

«Sì, tu continua, anch’io sto ricercando qualcosa

«E che, di grazia?» arretrò appena, portandosi le mani ai fianchi e disegnandosi un’espressione arrabbiata sul viso.

«Questo.»

Ci mise qualche secondo per mettere a fuoco il contenuto della mano di Yuzo: una scatolina in velluto rosso. Chiusa.

Mamoru deglutì.

Mantenendo il contatto visivo con lui, Yuzo si alzò e gli sorrise.

«C’era un’altra parte del discorso che non ricordi, forse, ma io sì.» aprì la scatolina in velluto e una scura veretta in titanio fece la sua comparsa. Semplice. Lucida. Brillante. Il cuore perse un colpo.

«Yuzo, tu stai… tu mi stai…»

«Vuoi legalizzare la nostra unione, ora che siamo due simpatici quarantenni che non devono più nascondersi dal mondo perché abbiamo appeso gli scarpini al chiodo?» sogghignò, estraendo la veretta dalla scatola e prendendogli la mano sinistra.

«Il nostro coming out è già vecchio, non faremo più scalpore.» ridacchiò Izawa, improvvisamente in imbarazzo «Abbiamo già scandalizzato abbastanza.»

«Vorrà dire che celebreremo delle nozze orgogliosamente gay e pacchiane, per far ricominciare a parlare di noi.»

Risero entrambi. Mamoru sentiva il cuore che gli scoppiava nel petto, e si domandò nuovamente come fosse possibile che, dopo tutti quegli anni, Yuzo gli provocasse ancora certe reazioni. Poi lo guardò negli occhi, e capì.

«Ti amo…» sussurrò, prima di tappargli le labbra con un bacio e stringerlo a sé, salvo poi accorgersi che era ancora umido dalla doccia, mentre lui era vestito di tutto punto.

«Allora è un sì?» ridacchiò Yuzo, visibilmente divertito dall’imbarazzo in cui era riuscito a farlo cadere.

«Non saprei.» Mamoru arretrò di un passo e si osservò la mano sinistra, il cui anulare era ora adornato da una lucida promessa «Devo controllare la mia agenda.»

Si avvicinò nuovamente, e lo baciò di nuovo. E ancora. E ancora. Non avrebbe mai smesso, per tutta la vita.  


Questi due mi compaiono in sogno e mi chiedono cose, e io come faccio a non assecondarli, che sono così piccini e pucciosi? 

Certo, se mi dessero più tempo per sviluppare le idee, forse le storie uscirebbero molto meglio... 

Una sola dedica a Melanto, e tanti auguri di buon compleanno a te. 

   
 
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Captain Tsubasa / Vai alla pagina dell'autore: La_Sakura