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Autore: Meiko    10/09/2003    2 recensioni
Attenzione! Spoiler su "Saiyuki" Gaiden". Una mia creazione di cui neanchio capisco a pieno il significato. Però è bella! A me, che l'ho scirtta, piace molto! Mini-story della mia big -story "L'angelo indifeso"
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Son Goku
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Si guardò intorno, spaventata.
Buio. Solo buio.
Dov’era? Perché era li?
Non voleva tutta l’oscurità.
Lei voleva la luce, la luce!
Si girò più e più volte, l’oscurità le faceva sempre paura.
Voci, sottofondo di voci.
Si guardò intorno, fino ad inciampare nella lunga veste, i capelli le schiaffeggiavano il viso.
Cadde a terra, ma i suoi occhi erano spalancati, e si guardavano attorno confusi, terrorizzati.
Ad un tratto, un leggero strato di nebbia invase l’oscurità, e la paura le crebbe, mentre si guarava intorno, iniziando a camminare.
La lunga veste rossa piena di ricami dorati scivolava su quella che adesso appariva come un liscio e lucido pavimento, lei era avvolta da un’aura luminosa che si rifletteva sul pavimento.
La nebbia intorno a lei era leggera, ma sufficiente da farle perdere il senso di orientmento.
Dov’era? Perché camminava? Cosa raggiungeva?
Ad un tratto, con uno schiocco che si profuse con l’eco, la nebbia scomparve, e la bambina spalancò gli occhi e la bocca, coprendola con le mani.
Quattro ragazzi, incatenati da una lunga catena grigia, seminudi.
Li guardò stupita, stringendo a fessura i limpidi occhi, avvicinandosi soprpresa e spaventata, la sua voce tremava.
-Voi?-
si avvicinò, i suoi lievi passi erano coperti dallo strusciare del velluto della sua veste, mentre una mano dal petto si avvicinava d uno dei visi, i suoi occhi spalancati, colpiti, mentre una mano sfiorava quel freddo viso, immobile, un’espressione indecifrbile nel volto.
-….Tenpou Gensui?-
l’uomo alza il volto, e lei arretra, mettendo una mano sulla bocca, mentre l’altra la tiene stretta al petto, la piccola mano si perde nel rosso e nell’oro del tessuto.
Anche gli altri volti si girano a guardarla, e lei apre ancora di più, colpita e spaventata, cercando di reagire, non riuscendo a trovare le parole.
All’improvviso, un rumore di altre catene la fa voltare, e li vede.
Sono molto simili nell’aspetto, ma non sembrano loro.
Anche loro in catene, pose diverse, busto nudo.
Guarda i due gruppi di persone, colpita e spaventata, e aretra, cercando di riordinare le idee, quando incappa in qualcosa che le blocca la strada, e si volta.
L’ulro le muore in gola.
-….Seiten Taisen…-
il demone alza gli occhi dorati, privi di qualsiasi emozione, e non c’è la fa più.
Mette le mani nella testa, le dita s’intrecciano nei capelli neri, e grida con tutto il fiato nei polmoni, alzando di scatto la testa verso l’altro.
-AAHHHH-
Si sente la terra mancarle sotto i piedi, e precipita nel vuoto, le mani alzate alla ricerca di un appiglio, mentre davanti a lei si allontanano vari visi di persone.
-VI PREGO, AIUTATEMI!-
tutti la guardano, per poi voltarsi ed allopntanarsi, un uomo dai lunghi capelli biondi porta via con se il demone.
Poi un ragazzo, anche lui le volta le spalle.
-NO! TI PREGO!-

-No!-
si alza di scatto dal petto, e respira affannata, il ricordo non svanisce dalla sua mente.
Ansima con forza, gocce di sudore scivolano dal suo volto pallido, atterrando sulla coperta pesante.
-Maestà!-
una fanciulla le si avvicina, e si volta, i suoi occhi celesti la guardano colpiti e spaventati, per poi calmarsi, man mano che il repsiro si fa meno pesante.
La sua voce è lenta ma autoritaria.
-Presto! Portate al mio cospetto Kanzeon Bosatsu!-
la fanciulla non riesce a contraddirla, ed esce rapdia dalla stanza, mentre la bambina si mette una mano sul viso, le gambe si piegano, il respiro viene soffocato da alcuni singhiozzi.
-E questa….la fine?-
una mano si appoggia delicata sulla sua schiena, i suoi occhi si aprono, voltandosi verso il viso di una donna, che sorride gentile.
-Maestà-
-Bosatsu…-
la fanciulla si aggrappa alla donna, e piange sommessamente, mentre questa le accarezza i lunghi capelli castani.

-Maestà!-
corse, senza ascoltare i richiami dei sudditi, la veste azzura scivolava via per il pavimento, strusciando.
Certe volte era davvero scomoda quella cosa!
I lunghi capelli castani fluttuavano nell’aria, mentre il respiro era affannato, il respiro era affannato. Ad un tratto, inciampò nella sua veste, e cadde a terra.
Non era nulla, non si era fatta male.
Prese una parte di veste tra le piccole mani, continuando a correre spaventata, per poi raggiungere una porta, e spalancarla, i capelli si appoggiarono su di una guancia, e la veste fermò la sua corsa, il respiro ancora affannato.
-Gensui!-
il ragazzo si voltò, fissando stupito sotto le lenti degli occhiali la figura della bambina, che respirava affaticata, ma sorrideva tranquilla.
-Maestà!-
La ragazza, con uno sbuffo di gioia, si lasciò accasciare a terra, la mano ancora appoggiata al manio della porta.
Immediatamente, il ragazzo le si fece incontro, inginocchiandosi di fronte a lei.
-Principessa! State bene?-
-Anf….Gensui…anf….quante volte vi ho detto- la ragazzina alzò il capo, sorridendo biricchina- di chiamarmi Kotori?-
il ragazzo sorrise divertito, scompigliandole i lunghi capelli castani, sciolti.
La ragazza sorrise contenta, alzandosi di nuovo in peidi, entrando nella stanza mentre il ragazzo tornava nei suoi studi.
-Dove sono il capitano Kenren, Konzen e Goku?-
-Eccoci!-
la ragazza si voltò, sorridendo raggiante, saltando al collo del simpatico ragazzino, le braccine magre e corte si avvinghiarono al collo del ragazzino, che si trovò sblanciato.
-GOKU!-
-Ehi!-
-Che bello vederti! Ero preoccupata!-
la ragazza lo guardò contenta, gli occhi celesti scintillarono, per poi soffermarsi sul viso gentile e all’apparenza freddo di Konzen Douji, che fece un doveroso inchino, mentre lei sorideva tranquilla.
-Principessa…-
-Niente convenevoli, Konzen-san -
-Ehilà!-
una mano strofinò con forza la chioma castana della bambina, che contenta guardava il capitano delle guardie nel Regno Celeste.
-Kenren-san!-
-Dov’è Nataku?-
la piccola si voltò verso Goku, e scosse il capo, delusa anche lei.
-Mi dispiace, è andato in missione sotto ordine di Li Touten, suo padre-
La ragazzina vide triste lo sguardo di Goku rabbuiarsi per un mom,ento, per poi prendere le sue mani tra quelle piccole e pallide di lei, e trascinarlo via con se.
-Vieni, giochiamo io e te!-
il ragazzo si illuminò di nuovo, e ridendo spensierato cominciò a rincorrere la bambina, che sorrideva allegra, sotto lo sguardo divertito degl’altri tre.
Kotori, principessa del Regno celeste, era una bambina fragile e delicata, proprio come un uccellino; allegra e spensierata, nascondeva dentro di se un potere straordinario, che pochi conoscevano e possedevano.
-La preveggenza tramite i sogni-
-E’ un dono ch pochi esseri mortali e immortali possegono, e lei è tra questi. Ma lei ne soffre-
Konzen si voltò stupito verso Tenpou.
-Sapete, il fisico certe volte non regge questi tipi di sogni, per questo molto spesso la principessa si ammala. Non riesce a sostenere il peso che le provoca. L’ultima volta le venuta una febbbre molto alta, e questo ha provocato un certo subbuglio. Ma lei è immortale, ed è riuscita a salvarsi-
-Comunque, a mio parere la piccola è sfruttata. Suo padre e Li Touten molto spesso le chiede il futuro, e lei deve per forza ubbidire, costringendo il suo fisico e il suo spirito ad uno sforzo inimmaginabile-Kenren strinse i pugni, infastidito del trattamento che la piccolina riceveva
i tre osservavano seri e dispiaciuti la bambina, che rideva allegra, mentre Goku cercava di acchiapparla.
Sembrava così piccola, avvolta in quella veste azzurra pesante, che specificava il suo grado nella scala gerarchiale.
Era minuta, i lunghi capelli castani raggiungevano il terreno, e spesso li teneva legati in una crocchia, e i suoi occhi erano di un celeste purissimo.
-Ho sentito dire che anche oggi ha fatto uno dei suoi sogni, e che ha chiamato Kanzeon Bosastu-
-La vecchiaccia? Allora la questione è grave-
La piccola rideva allegra, sembrava che quello accaduto prima fosse passato onon fosse mai accaduto, e giocava serena, ridendo e scherzando con il piccolo demone dagl’occhi dorati.
Il suo volto era pallidissimo e magro, gli occhi celesti spiccavano da quel volto, e i lunghi capelli castani sembravano tentare di dare calore e sostegno a quel viso.
Era minuta, molto delicata e cagionevole di salute, le mani piccole e pallide tenevano stretti i lembi della veste.
Era così piccola e fragile…un uccellino bisognoso di aiuto e protezione.

-Maestà…-
la bambina si fermò, voltandosi verso una fanciulla, per poi sospirare triste, e voltarsi infelice verso Goku, che la fissava preoccupato.
-Devo andare, mio padre vuole parlarmi-
-Ma come? Di già?-
-Mi dispiace Goku-
prese tra le mani il viso del ragazzino e lo fissò preoccupata, poi si allontanò, tenendo il capo chino, mentre la fanciulla la seguiva con fare gentile.

-Ditemi, padre, volevate vedermi?-
la piccola era inchinata di fronte al genitore, e nonostante lo sguardo fiero e sicuro, appariva ancora più piccola ed indifesa.
-Si, volevo sapere il sogno che avete avuto questa notte-
la piccola sussultò, per poi guardare triste il genitore, e scuotere la testa in segno negativo.
-Mi dispiace padre, ma ho promesso a Kanzeon Bosatsu di non rivelare niente a nessuno-
-Osi negare un ordine dell’imperatore?-
la bimba tremò leggermente, chiudendo gli occhi e stringendoli forte, pronta a ricevare la sua punizione.
-Si-
l’imperatore la guardò stupito e inorridito: come si permetteva sua figlia di negare di rispetto a lui, a suo padre?
-Maestà, lasciate che vi speghi…-
Bosatsu fece il suo ingresso, avvicinandosi all’imperatore con fare educato.
-Vedete, la piccola ha fatto un sogno che è meglio non svelare. Cose terribili potrebbero accadere. E comunque, la bimba ha fatto un sogno all’apparenza senza radici di significato. Non dobbiamo preoccuparcene.-
-….forse hai ragione. Ti perdono, figlia mia. Ora va-
-Grazie, padre mio-
la piccola fece un altro inchino, per poi allontanarsi, timorosa.
Uscì dal palazzo, sedendosi sotto un albero di cliegio, la veste azzurra strusciava contro il freddo e sporco pavimento, i piccoli piedi ben nascosti si stavano raffredando a quel contatto, mentre la sua schiena era appoggiata al tronco dell’albero, e i suoi occhi celesti fissavano il cielo nascosto fra i rami in fiore dell’albero.
Alcuni petali accarezzavano il volto, appoggiandosi sulla veste azzurra.
Le piccole mani era strette in grembo, e il sonno dolcemente la colse, portandola via da li, via da tutto e tutti.

Via…
Si allontanava da quel luogo, da quel posto.
Dal suo incubo.
Via, lontana da tutti e tutto.
La luce la scaldava, la innondava, come una colonna alta, che si perdeva nell’immensità del cielo. Lei era priva di qualsiasi vestito, la pelle nuda calda al contatto con la colona di luce si scaldava, quasi scottando.
Ma a lei piaceva quel calore.
I capelli fluttuvano leggeri, e i suoi occhi celesti si perdevano nell’immensità del cielo, e sorrideva.
Ad un tratto, petali di fiori l’avvolsero come una seconda barriera, una sfera prottettiva.
E lei si sentiva bene, al sicuro, riparata.
Ad un tratto, però, un petalo rosso si mostrò davanti a se.
Con incertezza, lo toccò con un ditino.
E la sfera si ruppe in un sordo fracasso, come di mille vetri rotti che si spezzavano, la ferivano.
Si mise le mani sulle orecchie, cercando di non ascoltare le grida disperate, le urla che l’assordavano.
Davanti a se, quando aprì gli occhi, due Goku, uno buono, felice, sorridendo tenero.
L’altro, malvagio, cattivo, gli occhi privi di bagliore, il sorriso malefico.
No! No!
NOOOO!

No…
Aprì lentamente gli occhi, perdendosi in un mare d’oro.
Un mare d’oro?
-Goku…-
la sua voce calda e soffusa sembrò clamare il piccolo ragazzo, che la guardava preoccupato.
Stava per alzarsi in piedi, quando uno strano malore la pervarse, facendola cadere a terra.
Si sentiva debole…sentiva freddo…
-Accidenti! Kotori, hai la febbre alta!-
la mano fresca di Goku le trasmise un benessere dolce e bellissimo, ma la mano scappò via, mentre la piccola scimmietta si guardava attorno spaventato.
-Vado a cercare aiuto-
sentì una manina trattenerlo per i pantaloni, e guardò stupito lo sguardo celeste e supplicante di Katori, che scuoteva il capo negativa, per poi abbassare la testa, triste.
-Resta con me…-
Il ragazzo la guardò preoccupato e triste, per poi prenderla tra le braccia, era così piccola e leggera. Una bambolina…
Cominciò a correre, per poi spalancare la porta con un forte calcio, Kenren e Tenpou lo guardarono stupiti, la piccola aveva avvolto le piccole braccia attorno al collo di Goku, e tremava, congelata.
-Aiutatela! Sta molto male!-

Fiori…
Fiori colorati…
Due bambini…
-Nataku…Goku…-
si voltarono, e la guardarono felici, allungandole le mani.
-Vieni a giocare con noi!-
lei sorrise, e prese le due mani, correndo con loro felice e spensierata.

si mosse lievemente, la febbre non le scendeva.
Era nella sua stanza, avvolta da soffici cuscini e coperte calde.
Sembrava proprio una bambolina in mezzo a quel complesso, che la teneva al sicuro da gente malvagia.
Ma Goku non era cattivo…lui…era buono…
Il ragazzo le strinse una mano, preoccupato, mentre l’altra gliela stringeva….Nataku…
-Hmm…-
aprì lievemente gli occhi, le iridi celesti incrociarono il soffitto, per poi voltarsi, e incontrare quelle scure di…
-Nataku..-
-Kotori!-
-Si è svegliata!-
la bimba voltò il capo, sorridendo contenta.
-Goku…-
la piccola sorrise felice, mentre stringeva debole le mani dei suoi amici, cercando quel conforto e quel calore che le avevano dato, lasciando che una lacrima scivolasse lungo la guancia; una lacrima di profonda tristezza e dolore.

Era guarita da pochi giorni, e camminava silenziosa tra i corridoi della reggia, quando lo vide.
Nascosto, ad ascoltare ed osservare la scena.
Goku…
Kotori si fece più vicina, preoccupandosi dello sguardo turbato dell’amico.
-DEVI UCCIDERE GOKU!-
la ragazzina sussultò, sentendo il grido di Li Touten.
Vide Goku entrare, e lo seguì.

Ciò che successe dopo era confuso.
Nataku si era tagliato un braccio, e il sangue l’aveva paralizzata.
E Li Touten…
Il diadema…
Rotto…spezzato…
Goku…
Non è cattivo, non è cattivo!!!E’ buono, BUONO!
Goku….GOKU!!!

-Goku!-
si svegliò di soprassalto, per poi calmarsi.
Un altro sogno.
Un altro incubo.
-Kiko, sei sveglia?-
la ragazza si voltò e sorrise, notando una testa a cespuglio scura che sbucava da dietro la porta.
-Sono sveglia, Goku, entra pure!-

Sarà la fine?
E chi lo sa!
Questa è la storia più strana che abbia scritto, non capsico nemmeno io cosa ho fatto.
Spero comunque che vi piaccia.
Vi prego, COMMENTATELA!
Meiko

  
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