Odi...
“Bene, bene, chi abbiamo qui?”
Il cognome pronunciato dal cappello parlante rimbomba nella tua mente da bambino, mentre i tuoi occhi saettano a osservare tuo fratello, seduto al tavolo sbagliato.
“Tuo fratello è uno stolto!”
Per essere seduto su quella sedia aveva rinunciato alla famiglia, per sorridere ai suoi nuovi amici aveva abbandonato te.
“Sis, dove vai?”
“Da James, non ne posso più di queste mura.”
“Ti prego resta con me.”
“Non posso.”
Odio è il sentimento con cui i tuoi genitori hanno infettato la sua figura. Lui è il nemico, hanno continuato a ripeterti prima che salissi sul treno.
“Crucio!”
“No, mamma! Non lo vedi che gli fai male?”
“Se lo merita, restane fuori.”
Ricordi i pomeriggi in cui avevi provato a schierarti dalla sua parte, ma ciò che avevi ottenuto non erano altro che torture e abbandoni.
Nonostante questo, per lui, non provi quell’odio bruciante tipico della tua casata, solo risentimento.
“Dove vai?”
“Addio Regulus.”
Ricordi quei pomeriggi di terrore e non hai più la forza di pronunciarti, senza di lui non è rimasto niente altro che un bambino.
Solo e impaurito.
“Serpeverde è quel che desideri davvero?”
“Si”, rispondi con fermezza.
“Non credo.”