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Autore: Beliar    07/09/2009    2 recensioni
Scrollò le spalle prendendo un sorso dalla bottiglia per non rispondere, lasciando poi andare indietro la testa contro il muro per fissare il soffitto.
"Forse sarebbe meglio chiedere a chi stavi pensando" poteva sentire il ghigno nella sua voce e gli mollò una gomitata nello stomaco.
"Vado a fumarmi una sigaretta" mugugnò e si alzò di scatto ma, come aveva previsto, Ronnie lo seguì fuori. [Ronnie x Max]
Autrice: L i a r
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Max Green , Ronnie Radke
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I personaggi non mi appartengono, la storia non narra fatti realmente accaduti e non è scritta a scopo di lucro.
L i a r .



Ennesimo giorno di prove; Ronnie camminava per il garage urlando nel microfono, avvicinandosi di tanto in tanto ad uno degli altri ragazzi per incitarli. Max invece suonava ad occhi chiusi, cercando di concentrarsi solo sulle sue note, ma era difficile ignorare quella voce che graffiava da dentro mentre intonava - fin troppo vicino al suo bassista - "One last chance to reverse this curse, You stole my heart but I had it first."
Dirignò i denti e, come ogni dannata volta che ascoltava quei versi, si chiese a chi pensava Ronnie mentre li scriveva. Non aveva mai avuto il coraggio di chiederglielo, come dopotutto non aveva il coraggio di saltargli addosso ogni volta che ne aveva voglia - e non erano poche.
"Ehi, facciamo una pausa! Chi vuole una birra?" ghignò Ronnie spegnendo il microfono; Max posò il basso e si lasciò cadere sul divanetto sfondato lì vicino. Afferrò la birra che gli porgeva l'amico e lo osservò con la coda dell'occhio mentre si stravaccava accanto a lui.
"Mh, Max, oggi hai fatto sinceramente schifo." lo osservò con un sopracciglio alzato "A che cazzo stavi pensando?"
Scrollò le spalle prendendo un sorso dalla bottiglia per non rispondere, lasciando poi andare indietro la testa contro il muro per fissare il soffitto.

"Forse sarebbe meglio chiedere a chi stavi pensando" poteva sentire il ghigno nella sua voce e gli mollò una gomitata nello stomaco.
"Vado a fumarmi una sigaretta" mugugnò e si alzò di scatto ma, come aveva previsto, Ronnie lo seguì fuori.
Per un po' stettero in silenzio, Max guardava i giochi di fumo davanti ai suoi occhi e l'altro lo osservava attento.
"Ok, ecco a cosa stavo pensando" sbottò all'improvviso il più piccolo, pestando con rabbia la cicca che era scivolata dalle sue labbra. "Mi chiedevo semplicemente a chi pensassi mentre scrivevi 'Reverse this curse'. Tutto qui, davvero."
"Capisco." rispose Ronnie senza alcuna inflessione nella voce. E Max lo odiò per quell'apatia, perché lo costringeva a guardarlo in volto.
Il cantante sembrava assorto fissandolo in volto, percorrendo i suoi tratti come fosse la prima volta "Potevi chiederlo prima..." mormorò.
Al suo migliore amico non piacque il ghigno che si apriva sul suo volto e nemmeno il modo in cui gli si stava avvicinando.
Represse l'istinto di indietreggiare - anche perché era poggiato al muro, quindi non poteva fuggire - e trattenne il fiato quando il respiro dell'altro era troppo vicino per la sua sanità mentale.
Non fare minchiate Max, non fare minchiate, non fare minchiate...
Ronnie sembrava muoversi al rallentatore mentre poggiava una mano sul piercing del bassista, e poi sulle sue labbra.
Sussurrò "You stole my heart" attraverso le sue dita e poi le abbassò lentamente per sostituirle - finalmente - con la sua bocca.
  
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