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Autore: Maggiechan_75    02/07/2022    3 recensioni
Per l'ennesima volta Kaori trova Ryo ad importunare una cliente. Sbatte la porta e se ne va. Sembra la solita routine, ma per Ryo quella sera è diverso...
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaori Makimura, Ryo Saeba
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
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Dove diavolo sei Kaori! 
Sono nervoso, non pensavo che, alla mia ennesima battuta sul tuo aspetto, questa volta te la fossi presa così tanto. 
Mi aspettavo la solita tua reazione.
Pensavo che mi avresti rotto i timpani con i tuoi acuti.
Pensavo che mi avresti fatto un bernoccolo in testa e poi probabilmente mi avresti appeso come un salame fuori dalla finestra.
Insomma Kaori perchè diavolo non ti sei comportata come al solito. 
Cosa aveva di diverso questo attacco notturno!?

La cliente è bellissima, non ha nulla di diverso rispetto alle altre. 
Perchè diavolo questa volta hai preso la porta e te ne sei uscita a quest’ora?!

Ed ora io dove cavolo ti cerco? 

Impreco, mentre sbatto i pugni sul volante.
Sono fermo al rosso di un semaforo. 
Sento i miei muscoli tutti contratti. 
Come posso amarti e allo stesso modo arrabbiarmi così tanto con te!
Dimmi come posso!?

I miei occhi stanno scrutando ogni passante. 
La mia mente mi inganna e lo fa solo con te. 
Ritrovo il tuo volto in ogni sagoma sconosciuta che incrocio. 
Ti ritrovo in ogni donna e in ogni uomo che passa di fronte a me. 
No! Non è possibile che nella mia mente tu sia dappertutto e nello stesso tempo da nessuna parte.
O almeno non in mezzo alla folla davanti a me!
Dove sei Kaori! 
Dove diavolo sei!?

Sei la solita incosciente.
Lo sai bene che quelli della Union Teope aspettano solo un nostro passo falso. 
Un claxon distrae i miei pensieri costringendomi a inserire la prima e andarmene.

Dimmi perchè!
Perchè ti tratto sempre così!?
Perchè mi aspetto da te sempre le stesse reazioni e quando invece, come questa sera reagisci in modo diverso, mi ritrovo con il cuore a mille a cercarti!?
Dimmi perchè!?
Perchè ogni volta devo sempre trattarti allo stesso modo. 
Perchè non riesco ad essere sincero con te. 
Perchè sono sempre più confuso ogni volta che penso a te.

Non posso ridurmi così!
Non mi puoi ridurre così!

Solo tu mi fai uscire quasi in mutande per cercarti.
Sono dovuto pure tornare indietro a riprendermi la Magnum!
La Magnum Kaori! 
Ti rendi conto che per colpa tua la stavo lasciando a casa?!

Non posso! Non posso essere  diventato così per colpa tua!
Dove diavolo sei!?

Chissà cosa starai pensando in questo momento su di me!
Sarai solamente infuriata e arrabbiata? 
La mia paura è trovarti seduta da qualche parte a piangere.

Perchè… perchè riesco sempre a farti piangere!
Cosa diavolo ho nella testa!
Perchè per paura di amarti ti faccio soffrire così tanto dimmi perchè!
Dove sei. Dove diavolo sei Kaori!

Quanto vorrei cambiare. 
Quanto vorrei essere un uomo migliore per te!
E invece sono il solito cretino che ti fa soffrire!

Mi fermo davanti al Cat’s Eye e dalla vetrata ti riconosco.
Stai parlando con Miki. Sei seduta al tuo solito posto e stai bevendo il solito caffè!
Quello che ti prepara lei quando io e te litighiamo!
Lo bevi sempre salato quel caffè, è insaporito dalle tue lacrime che scendono ogni volta. 
che ti siedi su quello sgabello.
Quando ti siedi lì so che io non mi devo far vedere per almeno un paio di ore.
Quando ti siedi lì so che nel retro del locale troverò Umibozu pronto a massacrarmi se mi vede.

Accanto a te c’è un borsone. 

Non ti starai mica stancata di me Kaori!?
Non puoi mollarmi da solo. 
Non puoi lasciarmi solo!

Da solo sono rimasto per lungo tempo decisamente troppo.
Da solo ho imparato a sopravvivere. 
Si perchè solo vicino a te ho capito la differenza tra sopravvivere e vivere.
Solo con te ho imparato ad avere paura della morte.
La temo per me, ma soprattutto la temo per te.

Proprio come ora. 
Sto scrutando in tutte le direzioni, sopra i tetti, dietro gli angoli degli edifici. Sto cercando i cecchini che immagino ti stanno pedinando da ore.
La paura di perderti mi fa perdere la lucidità.
Succede solo con te Kaori!
Dove vuoi andare. 
Perché quel borsone!

Miki ti invita a seguirla dietro al bancone. Ti avrà sicuramente invitato a rimanere da loro.
Saperti qui dovrebbe tranquillizzarmi ora hai addirittura due guardie del corpo. Due persone che sicuramente ti sapranno difendere molto meglio di me.
Dimmi Kaori. Dimmi perchè sto peggio di prima!
Mi assale l’angoscia di non rivederti più. 

Perchè mi vuoi lasciare.
Tu mi capisci più di chiunque altro.
Tu conosci la solitudine quanto me.
Perchè mi stai facendo questo!
Perchè ti stai stancando di me!
Io e te siamo così simili.

Prendo in mano il telefono. La tentazione di chiamarti è tanta. 
Lo faccio ogni volta, ogni volta che esci di casa infuriata con me.
Lo faccio con le stesse sensazioni. Sono preoccupato. 
Te lo giuro. Il tono che vorrei usare con te non è quello che in realtà uso.
Non è quello arrabbiato che ti urla “dove sei”.
Non è quello che nasconde la paura che tu te ne vada.
Non è quello che ti fa arrabbiare e finisce col sbatterti il telefono in faccia.
Mi riduci sempre così Kaori.
Sempre così!

Questa sera sarà diverso. 
Questa sera non lo farò.
Compongo il numero, la mia mano trema e per la prima volta sto cercando le parole giuste da usare.
Non posso assolutamente rischiare che tu ti arrabbi con me più di quello che sei!
Non mi posso permettere nessun errore!

Sta suonando. 
uno, due, tre squilli e ancora non rispondi
Perchè non rispondi perchè Kaori!?
Non puoi non rispondermi tu hai bisogno di me quanto io ho bisogno di te.
Non puoi  lasciarmi così non te lo permetto!
Parte la segreteria telefonica. 
Dovrei dire qualcosa … dovrei farlo…
Ma non ci riesco.

Alzo gli occhi ti osservo mentre sei affacciata alla finestra del primo piano.
Dovrei essere infuriato con te.
E’ questo che ti ho insegnato?! 
Un tiratore scelto ti avrebbe già ammazzata.
Colpendo te tutti sanno che colpiscono me!
Dovrei esserlo eppure, questa sera non riesco a distogliere lo sguardo da te.
Non riesco ad accettare che mi hai mollato così!
Non voglio nemmeno pensare che questa potrebbe essere l’ultima volta.
Perchè te ne sei andata!?

Lo sai che sono fatto così. 
Lo sai che ho bisogno di te.

Mi hai visto fare il cascamorto con le altre per tutti questi anni. 
Non sono cretino Kaori lo so che ti ho fatto soffrire per tutti questi anni!
Credevo però che tu riuscissi a leggere oltre a questa mia fuga!
Credevo che tu avessi capito che stavo cercando di fuggire da te! 

Ti guardo mentre ti stai asciugando il viso bagnato dalle tue lacrime.
Ti guardo mentre pensi a me. Pensi a quanto cretino sono stato anche questa sera!
Ti guardo e sono in grado di leggere i tuoi pensieri come fossero i miei!

Hai ragione Kaori solo un cretino come me se ne sta qui nascosto ad osservarti senza fare nulla.

- Cretino!

Ha ragione Umibozu sono un cretino. Penso mentre cerco di liberarmi dalla sua stretta al collo.
Non lo faccio con troppa convinzione, quasi sperando che lui mi prenda di peso e mi trascini da te, lui però ci conosce meglio di quanto noi stessi ci conosciamo, molla la presa. 

- Vieni ti offro un caffè

Mi dice molto seriamente, troppo. Questo tono lo usa molto raramente e quando lo fa mi si gela il sangue nelle vene. Ha ragione ha maledettamente ragione anche quando non spiaccica una parola come in questo momento. 

Questo silenzio è insopportabile, dovrei alzarmi e venire da te. Non bastavano i miei pensieri a mettermi in crisi ora ho le pupille di lui che come un laser penetrano dentro le mie e mi fanno sentire peggio di prima.

Prendo in mano la tazzina e delle gocce di caffè bollente mi scottano le dita. Più mi concentro a tenere ferma questa stramaledetta mano più il mio tremore peggiora.

Come hai potuto ridurmi così Kaori? Non mi puoi lasciare solo 

Mi alzo quasi in trance, voglio venire da te, ora!  
Una manona mi ferma. Perchè diavolo mi stai fermando Umibozu? Non è questo che tutti si aspettano da me? Non posso permettere che tu te ne vada non lo posso fare?

- Ryo

Sei dietro di me, il tono non è affatto sorpreso come immaginavo, ma è spento e distante. Troppo distante.
Alzo tremante gli occhi cercando quelli di Umibozu. Questa volta fai sul serio? Voglio una risposta e spero che il nostro amico mi rassicuri.
Non è da me, mi hai ridotto peggio di una femminuccia che ha bisogno dell’amico per stare in piedi.

Gli occhiali da sole, quegli stramaledetti occhiali da sole nascondono i suoi occhi, quelli che un minuto prima vedevo perfettamente attraverso le sue spesse lenti scure. 

Dovrei fare qualcosa.

Mi volto cercando di assumere la solita espressione che uso ogni volta che ti voglio rimproverare qualcosa. Ma perchè lo sto facendo? Mi ero ripromesso di non volerlo più fare. 

Eccola qua, l’espressione che mi fa più male. La vedo nel tuo volto la delusione, l’ennesima che ti ho provocato. Hai il borsone in mano e stai guardando l’orologio.

- Sei in ritardo, ti aspetto in macchina.

Finisce sempre così, ogni volta.

 Usciamo in silenzio, alzo il braccio a salutare Umibozu dietro di me sapendo che il suo sguardo mi sta fulminando, forse questa sera più del solito.

In silenzio è il nostro ritorno a casa. Noi, uno a fianco all’altro, tesi entrambi come due corde di violino.
Voglio davvero che anche questa sera finisca così?
Potrebbe essere l’ultima volta che mi perdoni, ma non è questo che mi fa star male questa sera no.
Questa sera non riesco a sopportare me stesso non te lo meriti un uomo come me non te lo meriti.

- Scusami

E’ solo un sussurro mentre saliamo le scale, lo dico quando un piano di scale ci separa convinto che tu non mi abbia ascoltato.

- Cosa hai detto?

Mi chiedi con la speranza di chi ha invece ha capito perfettamente cosa ho detto, ma teme di star sognando.

Questa sera non posso, non voglio tirarmi indietro. Il cuore batte a mille, sudo freddo e tremo come se fossi disarmato e qualcuno mi puntasse la pistola sulla tempia.

- Scusami Kaori questa volta ho esagerato.
   
 
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