Avete
mai pensato a cosa sarebbe potuto accadere nella vostra vita se le cose
fossero
andate diversamente?
Chissà…magari
ad oggi sareste persone diverse, migliori o anche peggiori. Vivreste in
una
lussuosa villa, serviti come signorotti ottocenteschi, a godere di
privilegi, a
bere champagne e divorare pasti su enormi banchetti, oppure
trascorrereste
giornate e nottate sotto i ponti, a pregare che il Triste Mietitore
giunga
quanto prima per liberarvi dalla agonia e dalla disperazione.
Beh...questo
ipotizzare il “What if” è ciò
che faccio io da quando qualcuno mi desiderò, mi
sognò ardentemente, mi progettò, e stava per
avermi… e alla fine, quanto
sperato non è accaduto.
Sarò
breve. Non amo dilungarmi più del dovuto.
Qui,
nella cerchia dei Mai Nati, mi definiscono tutti come quella con la
dote di
andare dritta al punto.
Ho
detto “quella” …sì,
perché so già che sarei stata una femmina.
E
infatti mi chiamo Alba…o almeno è questo
l’appellativo che mi sono scelta.
Magari,
se fossi venuta al mondo, la mia mamma mi avrebbe dato qualche nome
strano,
come il resto dei suoi amici. Sarei diventata una probabile Ibiza!
Beh…assurdo,
non trovate anche voi?
Io
invece ho scelto Alba perché niente più di
un’alba dà inizio a un nuovo giorno,
a una ventata di cambiamento. Niente più di
un’alba mette da parte errori e
rimorsi passati. Niente più di un’alba dona
energia e vitalità.
Ed
io avrei potuto regalare tutto ciò a chi mi avrebbe amata.
Avrei potuto
riscattare la mia mamma dal suo passato dolente e ingiusto.
L’alba
di un nuovo giorno…ecco cosa sarei stata!
Ma
si sa, la vita non sempre va come si desidera.
Le
speranze ti prendono, ti portano in alto, facendo assaporare il bello
della
vita, e poi finiscono, all’improvviso, in un buco nero che
trascina via con sé
ogni piccolo briciolo di felicità, raggiunto con tanta
fatica.
Se
dico questo è perché trova pieno riscontro in
quanto accaduto alla persona che
mi avrebbe sognata tra le sue braccia, la persona che mi aveva in
progetto nel
suo imminente futuro, la persona che ha creduto in qualcosa,
ardentemente, per
poi smettere di farlo quando il suo cuore ha cessato di battere.
Un
colpo.
Boom.
Già,
proprio uno sparo, non previsto, ha scritto un triste The End alla mia
futura
esistenza.
Ad
oggi non ho corpo, né famiglia, tantomeno il dono della
parola. Mi muovo nell’aria,
permanendo nei ricordi di chi è ancora sulla terra e soffre
sapendomi mai nata.
Sappiate
che vi osservo! Sì, vi spio. E vi vedo quando, ascoltando il
nome “Nairobi” risulta
un’agonia perfino respirare.
Vi
capisco.
Le
lacrime che avete versato le ho sentite mie. Le ho percepite in
quest’aurea che
mi avvolge e che è rimasta mera essenza fluttuante.
Nairobi,
lei si chiamava così.
E
sapeva amare. Eccome se sapeva farlo!
Amava
tanto, forse troppo.
Una
Mai Nata come me ha sentito tale affetto fin dal principio, quando
nella sua
mente viaggiava di fantasia, raccontando di cosa avrebbe fatto con me
nella sua
pancia, o della forza che avrebbe impiegato per darmi alla luce, o dei
sacrifici per regalarmi un futuro roseo e sereno.
Ma
tutto è finito.
Io
so che sarei nata se solo le circostanze non fossero state tanto
avverse.
Avrei
avuto una mamma dalla tempra indissolubile, una donna di ferro, ma dal
cuore
enorme.
E
mi devasta guardare l’apatia che vive quel padre pronto a
concepirmi.
Bogotà.
Lo
so che saresti stato tu il mio papà.
Mi
avresti amata come, probabilmente, non hai mai fatto con nessun altro
dei tuoi
figli.
Già,
perché avrei avuto anche tanti e tanti fratelli e sorelle.
Compreso
Axel, un bambino che Nairobi ha sognato e, contrariamente alla
sottoscritta, è
venuto al mondo.
Un
mondo crudele che, però, ha saputo giocare sporco.
E
così, adesso, la vostra Alba è un mero desiderio
irrealizzabile, un ricordo
amaro e sofferente… il solo legame con una donna che non
vive più con corpo e
anima, ma la cui presenza è più reale che mai.
A
Nairobi, a Bogotà, ai Dalì, a tutti quelli che mi
avrebbero accolta nelle loro
vite, dico… grazie.
Se
io adesso navigo nell’aria, mi muovo tra di voi, certa che il
tempo mi
cancellerà, è merito vostro.
Non
dimenticate la mia mamma.
Io
non lo farò. E sono sicura che, ovunque lei si trovi ora,
starà facendo lo
stesso.
Mi
starà pensando. Mi starà amando.
Vi
voglio bene.
Vostra
Alba.