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Autore: Lartisteconfuse    17/07/2022    1 recensioni
Quando Kaminari bacia a sorpresa Katsuki durante "obbligo e verità" ricordi che risalgono a quando aveva dieci anni tornano a tormentare Bakugou, portandolo a chiudersi in se stesso sotto gli occhi preoccupati dei compagni e soprattutto di Izuku
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Quanto sono pessima a scrivere le trame :')
DKBK
TW : past rape / underage rape / panic attack
Genere: Angst, Drammatico, Hurt/Comfort | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Izuku Midoriya, Katsuki Bakugou
Note: nessuna | Avvertimenti: Non-con, Tematiche delicate
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Note: ciao, avreiavrei voluto pubblicare ieri ma non ho avuto tempo rip me :(
Siamo praticamente alla fine, il prossimo sarà l'ultimo capitolo! 
Buona lettura! 




I giorni continuarono a trascorrere e all’interno della sezione A regnava ogni giorno il caos. 
Katsuki era diventato intrattabile nei confronti di tutti. Non permetteva nemmeno a Kirishima di avvicinarglisi, non gli rispondeva nemmeno quando lo chiamava.
Dentro di lui regnavano una perenne agitazione, paura, ansia. Sentiva un blocco opprimente al petto e allo stomaco e spesso non aveva fiato, non riusciva a respirare bene.
Aveva provato ad essere come al solito, il Bakugou che tutti conoscevano, ma dopo qualche primo tentativo, aveva deciso di alzare muri altissimi e non comunicare più con nessuno. 
Ciò che aveva in testa era tutto così confuso e non poteva fare a meno di pensare se qualsiasi cosa che credeva fino a quel momento non fosse che una bugia, un’invenzione della sua mente come quella che riguardava Makoto. 
Kirishima era davvero suo amico? O lo aveva creduto lui? 
E Deku? Lo odiava forse? 
Però allo stesso tempo non era possibile, i messaggi vecchi, che continuava a rileggere e rileggere, confermavano un affetto nei suoi confronti da parte di entrambi i ragazzi, quindi, non potevano essere falsi. 
Di Makoto lui non aveva niente…non aveva prove.
Ma di Izuku, Kirishima e anche gli altri della classe qualcosa c’era.
Questi pensieri confusi e spesso senza senso lo tenevano sveglio la notte, lo distraevano mentre studiava, gli chiudevano lo stomaco quando pensava di mangiare. 
Mentre i giorni passavano Katsuki si sentiva come fatto di vetro, che diventava mano mano sempre più sottile e che sarebbe bastato davvero poco per ridurlo in mille pezzi. 
Solo che Katsuki non sapeva che cosa sarebbe potuto accadere, era quasi certo che nella sua caduta avrebbe portato con sé anche chi gli stava intorno, fatto del male a tutti.
Affrontare le giornate era sempre più difficile, aveva costantemente mal di testa sia per la mancanza di sonno, sia per il poco cibo che riusciva a ingerire e per tutte le emozioni negative che provava.
Fu durante un allenamento che il suo corpo decise di dire basta.
Non se ne rese conto subito, ma un momento prima stava per lanciarsi contro Sero e il momento dopo era inginocchiato a terra, la testa gli girava e tutti stavano urlando il suo nome. 
Una voce risuonò sulle altre.
“Kacchan” chiamò Izuku, inginocchiato accanto a lui. Gli poggiò una mano sulla spalla.
In quel momento Katsuki attivò il suo quirk contro Deku. “STAMMI LONTANO!” 
Izuku volò lontano, strusciò sul pavimento della palestra.
"Deku!" Uraraka accorse verso Izuku che si teneva il braccio ferito e aveva lo sguardo fisso su Katsuki, completamente sconvolto per la reazione violenta. 
"Bakugou, non si attacca così un compagno di classe! Midoriya ti stava aiutando!" esclamò Iida con tono duro. 
Katsuki digrignò i denti e si stava per lanciare su Iida ma Kirishima fu pronto a bloccarlo. "Ei amico, che cavolo ti prende!" 
Katsuki provò a liberarsi, cercando anche di attaccare Kirishima, ma questo rispondeva azionando il suo quirk e rendendo vani i tentativi di Katsuki. 
"Che succede qui?" 
Al sentire la voce seria e minacciosa di Aizawa i presenti si ammutolirono. 
Il professore osservò la situazione: Midoriya ancora per terra con un braccio sanguinante, Uraraka accanto a lui; Bakugou seduto dalla parte opposta che cercava di liberarsi dalla presa di Kirishima per raggiungere Iida. 
"Kacchan" mormorò Izuku con voce tremante. Il volto era distrutto nel vedere come la persona a cui teneva di più sembrasse il fantasma di se stessa. 
Katsuki lo fulminò con un'occhiata. "Non guardarmi con quell'espressione impietosita, nerd di merda! Non osare!" 
Izuku trattenne un singhiozzo e spostò lo sguardo. Gli sembrava di essere tornato alle medie o ai primi giorni del liceo, quando Kacchan era ostile verso tutto e tutti e soprattutto verso Izuku. 
Perché erano tornati indietro? 
"Ora basta Bakugou" interruppe Aizawa. "Midoriya vai da Recovery Girl, Bakugou vai a cambiarti. Kirishima sta con lui e poi anche voi da Recovery Girl." 
"EH? Perché dovrei andare dalla vecchia, non sono ferito."
A quelle parole tutti, incluso il professore, guardarono Katsuki come se gli fossero cresciute due teste. 
La fronte di Katsuki si corrucciò ancora di più. 
"Bakugou sei svenuto poco fa" mormorò Kirishima.
Katsuki si girò a guardarlo, sorpreso. Non ebbe tempo di rispondere che l'amico lo fece alzare lentamente e lo guidò verso l'uscita della palestra. 
Izuku li seguí con lo sguardo fino a quando non sparirono. "Deku, andiamo?" Uraraka aveva richiamato la sua attenzione, lo stava guardando preoccupata.
Izuku annuì solo e insieme a lei si diresse anche lui verso l'uscita. 
 
 
***
 
Dentro gli spogliatoi il silenzio era pesante: Eijirou osservava con attenzione e timore ogni minimo movimento di Bakugou, che si stava spogliando del costume con movimenti lenti, automatici. 
Una volta rimosso tutto si avviò verso le docce ed Eijirou ci mise un po' per realizzare dove stesse andando. 
"Bakugou aspetta, che fai?" 
Katsuki lo guardò impassibile. "La doccia" rispose per poi allontanarsi. 
"Ma dobbiamo andare da Recovery Girl. Non credo sia una buona idea fare la doccia ora." 
"Resta fuori." 
Eijirou avrebbe voluto protestare, ma davanti a quel comportamento così anomalo dell'amico si sentiva destabilizzato e poco reattivo. 
Sospirò e andò a sedersi su una panca, in attesa che Bakugou tornasse. 
Nello stesso momento Uraraka e Izuku avevano raggiunto l'infermeria. 
Recovery Girl li aveva accolti con il suo solito sorriso gentile e aveva fatto accomodare Izuku su una sedia per potersi occupare della ferita. 
"Sbaglio o Bakugou e Kirishima dovrebbero essere già qui?" domandò Uraraka, mandando occhiate alle porta. Izuku sfiorò le bende che gli aveva appena messo Recovery Girl. Ripensò a quanto era successo, a come il Kacchan che gli aveva urlato contro fosse sembrato quello di una volta. Poi ripensò a come lo avesse visto cadere in ginocchio con la coda dell'occhio, gli occhi chiusi. 
Izuku aveva agito d'istinto e aveva interrotto l'attacco verso Uraraka per precipitarsi al fianco di Kacchan. 
"Sì, avrebbero dovuto essere già qui." 
 
***
 
"Bakugou?" 
Erano trascorsi almeno quindici minuti da quando Bakugou era entrato in doccia. Aizawa aveva fatto la sua apparizione almeno due volte per chiedere a che punto stessero e Kirishima lo aveva assicurato che Bakugou sarebbe uscito a breve. 
Ma i minuti avevano continuato a scorrere e l'amico non usciva. 
Dopo averlo chiamato Eijirou attese in ansia una risposta che non arrivò.
"Lo sapevo che era una cattiva idea" mormorò dopo essersi alzato e dirigendosi verso le docce. 
"Bakugou?" provò di nuovo. "Tutto bene? Se non mi rispondi io entro lo stesso!" Non ottenendo di nuovo risposta Eijirou entrò nella stanza delle docce. 
I suoi occhi incontrarono subito la figura di Bakugou: era seduto sul pavimento della doccia, rannicchiato su se stesso e addosso al muro. L'acqua continuava a cadergli addosso senza che lui si muovesse. 
"Merda!" Eijirou si precipitò accanto a Katsuki e lo scosse. "Bakugou? Oi!" 
Alzandogli la testa poté constatare che fosse semicosciente, gli occhi si chiudevano e aprivano impercettibilmente e non dava segni di sentirlo. 
Eijirou chiuse subito l'acqua della doccia e si precipitò a prendere un telo per poi avvolgerlo intorno al corpo di Katsuki. 
"Oi Kirishima, Aizawa mi ha mandato a dirvi di muovervi o verrà a prendere Bakugou di peso! Dove siete?" 
"Kaminari, corri!" 
Denki arrivò subito non appena sentita l'urgenza nel tono di Eijirou. 
"Che è successo?" 
Kirishima aveva sollevato Bakugou e lo teneva tra le braccia. "Dì ad Aizawa che è svenuto in doccia, lo porto da Recovery Girl." 
Denki osservò Kirishima superarlo spedito. "V-va bene" rispose. 
"E che qualcuno di voi gli porti un cambio di vestiti." 
"S-si! Ci penso io, tu vai!" 
Fu sul corridoio che portava all'infermeria che Kirishima incontrò Midoriya e Uraraka. 
"Kiris-" provò a chiamarlo Uraraka ma Kirishima li sorpassò correndo e ovviamente ai due non passò inosservato il fatto che stesse trasportando Bakugou avvolto da un asciugamano. 
"Non ora!" urlò il rosso. 
Izuku si sentí mancare. "Kacchan" mormorò con voce tremula e scattò dietro a Kirishima seguito a ruota da Uraraka. 
Izuku raggiunse l'entrata dell'infermeria, la tenda intorno al primo letto era tirata, in modo tale che non potesse vedere Kirishima e Kacchan. 
Recovery Girl era seduta sulla sedia in attesa che il rosso posizionasse a letto Katsuki e lo coprisse con il lenzuolo. 
"Cosa è successo a Kacchan?" domandò Izuku ansiosamente. 
"Non urlare Midoriya, per favore." 
"Kirishima, cosa è successo?" 
Kirishima apparve da dietro la tenda. "L'ho trovato semi cosciente sul pavimento della doccia, subito dopo ha perso conoscenza completamente." 
Recovery Girl era sparita dietro la tenda, mentre Eijirou informava i due. 
In quel momento arrivarono anche Aizawa seguito da Kaminari con i vestiti di Katsuki. 
Li porse a Kirishima, che si sarebbe occupato di rivestire almeno dell'intimo l'amico. 
"Vi pregherei di uscire, anche a te Kirishima dopo che hai fatto" commentò Recovery Girl per poi mandare uno sguardo serio ad Aizawa, che non passò inosservato a Izuku. 
"Tornate a lezione, c'è All Might con voi. Midoriya come sta il braccio?" 
"B-bene." 
"Cerca di non usarlo" commentò Recovery Girl. 
Izuku annuì e poi, dopo un'altra serie di insistenze i quattro ragazzi lasciarono l'infermeria. 
"Caspita ragazzi, ma cosa è successo?" esclamò Denki. 
"Deku tu non sai nulla?" 
Izuku scosse la testa. "No, però so che c'è qualcosa e ora mi pento di non averlo affrontato prima." 
"Non è colpa tua Midoriya" disse Kirishima. “Anche io ho evitato di aprire l’argomento con lui perchè avevo paura…”
“Io ho come una sensazione di déja vu” borbottò Izuku e si afferrò il mento tra le dita come era solito fare quando si immergeva nei suoi pensieri. “Kacchan si è già comportato in questa maniera strana ora che ci penso.”
“Davvero?” domandò Kirishima. 
“Credo, non sono certo. Penso fosse alle elementari o all’inizio delle medie. I ricordi sono vaghi e…non parlavamo più molto.”
Uraraka gli afferrò la mano che teneva lungo il fianco. “Deku devi parlarci, io sono certa che con te si confiderà.”
Izuku annuì. “Sì. Ci parlerò.”
 
 
***
 
Quando Izuku aprì la porta dell'infermeria la mattina dopo trovò Katsuki seduto sul letto, la testa rivolta verso la finestra, ma lo sguardo era vuoto, spento, e questo riempì Izuku di tristezza. Vedere Kacchan in quello stato era troppo doloroso e la parte più egoista e codarda di lui avrebbe voluto correre via per non doverla vedere. 
Izuku avrebbe voluto passare già subito dopo le lezioni, il giorno prima, ma Aizawa gli aveva comunicato che dopo essersi svegliato e risposto ad alcune domande di Recovery Girl, l'infermiera aveva deciso di farlo riposare ulteriormente somministrandogli qualcosa per dormire. 
A quanto pare Kacchan era svenuto perché completamente a corto di energia: la mancanza di riposo e una dieta squilibrata, lo avevano fatto crollare.
Aizawa non aveva detto molto a Izuku, anche perché erano faccende private di Kacchan, ma solo quelle informazioni avevano fatto preoccupare il ragazzo. 
Kacchan non dormiva e non mangiava? 
Altro motivo per cui non era riuscito ad andare a trovarlo, anche se lo avrebbe solo visto dormire, era perché con lui c'erano i signori Bakugou, accorsi subito dopo che Aizawa li aveva informati dell'accaduto. Izuku non aveva voluto disturbare e quindi si era ripromesso che la mattina dopo sarebbe andato a trovarlo. 
In questo modo aveva avuto occasione di prepararsi un discorso per affrontare Kacchan. 
Ma tutto quello che aveva preparato era sparito dalla sua mente non appena i suoi occhi si erano posati sulla figura pallida e abbattuta del ragazzo che amava. 
Per Izuku quella vista era intollerabile. 
Entró, attento a non fare troppo rumore. 
"Ciao Kacchan." 
Katsuki voltò di poco la testa e gli lanciò una rapida occhiata prima di distogliere lo sguardo. 
Izuku si avvicinò al lato del letto, sorridendo appena. 
"Come stai?" 
Lo sguardo di Katsuki cadde sul braccio di Izuku ancora fasciato, poi lo alzò per guardare Deku in volto. 
Nel non ricevere risposta Izuku si accigliò. "Tutto bene? Ti senti male?" 
In tutta risposta Katsuki scoppiò a piangere. 
Il suo era un pianto disperato, che gli scuoteva tutto il corpo. 
Izuku rimase sorpreso in un primo momento, ma poi cercò subito di capire cosa non andasse. Si chinò su Kacchan, attento però a non toccarlo per non rischiare una replica del giorno prima. 
"Kacchan, cosa succede? Ti fa male da qualche parte? Per favore parlami, devo chiamare Rec-" 
Izuku si interruppe perché Katsuki si aggrappò a lui, le braccia strette intorno al collo e la testa nascosta sul petto. "Mi dispiace" pianse, "Non volevo ferirti, non volevo farlo, mi dispiace I-zuku." 
Izuku era scioccato. Rimase immobile in quella scomoda posizione: la schiena curva, il peso di Kacchan che lo trascinava sempre più verso il basso, mentre il ragazzo continuava a singhiozzare disperatamente come mai Izuku lo aveva visto.
"Mi dispiace." 
Izuku cercò di ricomporsi e abbracciò Katsuki per poi prendere posto accanto a lui sul letto senza smettere di permettere all'altro di appoggiarsi addosso a lui.
"Va tutto bene Kacchan, non mi hai fatto niente." 
Katsuki scosse la testa con forza. "No! Ti ho fatto del male, te ne ho sempre fatto e mi dispiace. Io…io ho sempre pensato male di te, credevo…credevo che…" Il respiro di Katsuki aveva iniziato a farsi rapido, irregolare. Izuku lo vide boccheggiare più volte, gli occhi spalancati per il panico che lo stava invadendo per la mancanza di aria. 
"Merda" esclamò Izuku. "Kacchan, Kacchan, guardami."
Katsuki alzó la testa e puntò gli occhi rossi colmi di lacrime in quello di Izuku. 
Izuku tentò di aiutare Katsuki nella respirazione, il tutto provando a non seguire il ragazzo a ruota nella bolla di panico che si era creata. 
A Katsuki ci vollero almeno venti minuti per calmarsi. Quando riuscì a tornare padrone del proprio respiro crollò addosso a Izuku, privo di forze. 
"Va tutto bene" mormorò Izuku, mentre accarezzava i capelli di Kacchan. "Va tutto bene."
In quel momento entrò Recovery Girl, seguita da Kirishima, passato anche lui a trovare l'amico. 
"Oh? Che succede qui?" domandò l'infermiera nel vedere la scena sul letto. 
"Bakugou!" esclamò Kirishima, correndo verso i due. 
"Credo… credo che abbia avuto un attacco di panico" spiegò Izuku. 
Recovery Girl si avvicinò e guardò Katsuki, gli poggiò una mano sulla fronte. "Mh, ha una lieve alterazione. È il caso che lo lasciate riposare." 
Izuku annuì e provò a staccarsi da Katsuki per lasciargli il letto, ma l'altro si strinse ancora di più a lui. 
"Mh? Kacchan?" 
"No, resta" mormorò Katsuki. 
Izuku guardò Recovery Girl, in una tacita domanda. 
L'infermiera sospirò. "Basta che riesca a riposare." 
Izuku annuì. "Ci pensiamo noi! Vero Kirishima?" 
Eijirou annuì e dette qualche leggera pacca sulla schiena di Bakugou. "Sì, ci siamo noi con te, amico." 
Katsuki chiuse gli occhi e qualche lacrima scivolò silenziosa sulle sue guance. 
 
***
 
["Kacchan, spogliati."]
 
Quando Katsuki riaprì gli occhi con un piccolo sussulto era solo a letto, avvolto nelle coperte da cui non avrebbe mai voluto uscire. 
"Mh? Kacchan, sei sveglio?" 
Nel sentire quella voce familiare Katsuki aprì di nuovo gli occhi ancora assonnati e cercò Deku. 
Izuku era seduto su una sedia accanto al suo letto e lo guardava con un pizzico di preoccupazione. 
Katsuki si tirò a sedere, stropicciandosi gli occhi. Se li sentiva tutti appiccicosi per aver pianto. Al ricordo di cosa era successo non-sapeva-bene-quanto-tempo-fa si sentí arrossire. Che imbarazzo piangere in quel modo e di fronte a Izuku per giunta. 
"Recovery Girl mi ha detto che appena ti fossi svegliato ti avrei dovuto far mangiare. Intanto tieni un po' d'acqua."
Izuku gli porse il bicchiere e Katsuki lo prese, sorseggiando piano l'acqua. "Non ho fame" borbottò, ma il suo stomaco lo tradì facendosi sentire. 
Izuku si trattenne dal ridacchiare. "Mi dispiace Kacchan, ma ordini del medico." Prese una mela e iniziò sbucciarla. "Vedrai, ti sentirai meglio."
Restarono in silenzio per tutto il tempo che Izuku sbucciò la mela e la tagliò per poi porgere il piattino con i pezzi tagliati a Katsuki. 
Il ragazzo mangiò lentamente e scoprí con grande felicità che non si sentiva affatto nauseato, anzi, se non ci fosse stato Izuku a controllarlo avrebbe finito tutto alla velocità della luce. 
"Cosa c'è?" domandò quando notò come Izuku non gli staccava gli occhi di dosso nemmeno quando ebbe finito di mangiare. 
Izuku abbassò lo sguardo sulle proprie ginocchia e strinse i pugni con forza. 
"Io… io non-..."
Katsuki si sporse e cercò di guardarlo in viso. "Ma stai piangendo?" 
Izuku scosse la testa ma le lacrime scesero lo stesso. 
"Perché cazzo stai piangendo ora?" 
"Tu non te ne rendi proprio conto eh?" Izuku tirò su con il naso e provò ad asciugarsi il volto con la manica della felpa. 
"Come puoi essere sorpreso dopo tutto quello che è successo? Kacchan mi fa stare male vederti così!" 
Katsuki si ritirò e voltò la testa per non dover guardare Deku. 
"Lo so che non ti piace sentirtelo dire, ma io sono preoccupato e come me tutti gli altri." 
"Perché?!" sbottò Katsuki all'improvviso. 
"Come?" domandò Izuku sorpreso.
"Perché tu sei preoccupato? Perché continui a volermi stare accanto! Hai visto cosa ti faccio, ti ferisco, l'ho sempre fatto! Perché continui a starmi dietro?" 
"È vero" rispose Izuku parlando lentamente. "Non sei stato gentile e buono in passato, soprattutto con me, ma io ho visto come ti stai impegnando a migliorare. Abbiamo passato del tempo insieme senza litigare e per me è stato un sogno. Mi piace stare con te e…" 
Izuku si interruppe, le guance gli si colorarono di rosso. Chiuse gli occhi e parlò: "Mi piaci Kacchan!" 
Katsuki spalancò gli occhi, preso in contropiede. 
"Mi piaci davvero ed era da un po' che te lo volevo dire. Quel giorno al locale lo stavo per fare ma poi, quella ragazza, Makoto è arrivat- Kacchan?" 
Izuku aveva notato con la coda dell'occhio che le mani di Kacchan avevano iniziato a tremare e che lui aveva tentato di nasconderle sotto le coperte. 
Aveva la testa girata dalla parte opposta e quindi Izuku non poteva vederlo in volto. 
Izuku aggrottò la fronte, pensieroso. 
"Sai, tu ci sei già passato" disse improvvisamente, cambiando apparentemente il discorso. 
Katsuki si voltò leggermente per guardarlo di sottecchi. "Mh?" 
"Avevo questa sensazione di averti già visto in una situazione simile e ne ho fatto parola con i tuoi genitori. Mi hanno confermato che hai già avuto una crisi del genere quando eri più piccolo. In camera ho tutti i miei diari e sono andato a cercare se avessi scritto qualcosa a riguardo. L'ho trovato nel periodo della prima media: eri più violento, cattivo e poi sei mancato per una settimana. Quando sei tornato sembrava che niente fosse successo."
"Io…non me lo ricordo. Ricordo solo-" Katsuki si interruppe. Non poteva dire a Izuku che era stato in quel periodo che aveva capito che quello che aveva avuto con Makoto non era stato giusto. 
Izuku non spinse per farlo continuare. 
"Ho sentito Aizawa dire ai tuoi che ti verrà assegnato uno psicologo. Quindi Kacchan," Izuku alzò la testa e guardò Katsuki dritto negli occhi. "Ti prego parla con qualcuno di quello che stai vivendo. Vorrei tanto aiutarti ma non posso pretendere di essere il tuo confidente, però devi parlarne con qualcuno, perché… perché io… io non posso vederti stare male e non riuscire a fare nulla. Ci tengo troppo a te!"
Katsuki non riuscì a trovare le parole per rispondere a Izuku. Sapeva che l’altro fosse affezionato a lui, ma il modo genuino e disperato con cui glielo aveva praticamente urlato lo aveva colpito. Come qualsiasi cosa faceva Izuku del resto. 
“Ok” esalò alla fine. “Però è una cosa stupida.”
Izuku scosse la testa con forza. “Se ti fa stare male non è stupida Kacchan.”
Katsuki rise amaramente. “Oh, sì lo è.”
Izuku lo guardò a lungo, serio. I suoi occhi si posarono sulle occhiaie sotto gli occhi di Kacchan, uniche macchie scure sulla pelle pallida. 
“Posso abbracciarti Kacchan?” domandò di punto in bianco. 
“Mh?”
Izuku arrossì e distolse lo sguardo. “Scusa, mi è uscito.”
“No, va bene.”
Izuku lo guardò di sottecchi e Katsuki annuì, allora lui si alzò dalla sedia e lo abbracciò, stretto. Poco dopo sentì le braccia di Kacchan avvolgerli la schiena in una presa leggera e sorrise.
“Credo che a te posso dirlo” mormorò Katsuki e la sua voce arrivò soffocata alle orecchie di Izuku, dato che erano ancora incastrati nell’abbraccio. 
Izuku si scostò. “Cosa?”
“Non-non voglio parlarne con uno sconosciuto, io penso che…credo che voglio prima dirlo a te.”
“Oh, davvero?”
Katsuki annuì e lo guardò attentamente negli occhi, agitando Izuku. “Sì, anche perché sono certo che hai collegato tutto.”
 
   
 
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