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Autore: Ahimadala    26/07/2022    2 recensioni
Quando la playlist di Max non riesce a riportare indietro Nancy, Robin ha un'idea.
"Baciala"
Genere: Fantasy, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nancy Wheeler, Steve Harrington
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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La storia contiene spoiler sulla quarta stagione, perciò se non l'avete vista e volete evitarli non continuate. Ho scritto i primi cinque capitoli di questa storia prima dell'uscita del vol.2, dopo esser stata travolta da tutta la chimica tra Nancy e Steve. (Sul serio, se non avessi scritto qualcosa sarei esplosa). Inizialmente avevo pubblicato solo in inglese su ao3, ma poi ho pensato che qui da qualche parte potrebbe esserci qualche altro/a solitario/a Stancy shipper come me! Se ci sei e stai leggendo questo, non sei da solo! Scherzi a parte, credo che pubblicherò il resto dei capitoli anche qui (al momento sono 7. Diventeranno più lunghi dal 3 in poi). Se vi va, fatemi sapere cosa ne pensate ❤️.

***

Ci sono cose che non passano mai, ma fanno dei giri immensi e poi ritornano. E poi l'altra, com'é che faceva? Ah, sí, ecco: se ami qualcuno lascialo libero, se é tuo tornerà da te.

Cazzate.

Tutte grandissime cazzate.

Steve sospirò, afferrando una pila di cassette e iniziando a dividerle per genere.

Robin si limitavaad osservarlo, senza mostrare il minimo interesse ad aiutarlo, afferrando di tanto in tanto qualche video-cassetta per leggere la descrizione del film sul retro.

"Oh, é romantico, non trovi?"

"Sono tutte cazzate" sospirò di nuovo.

Afferrò la prima pila di cassette, depositandole nello scaffale dei film d'azione.

"Steve Harrington". Robin avanzó verso di lui, con quello sguardo sul viso rendeva ben chiara la sua intenzione di tormentarlo per il resto della giornata. "Così fortunato e così tormentato".

Alzò le sopracciglia. "Fortunato?" Disse, avviandosi al bancone per prendere un' altra pila di cassette, mentre Robin lo seguiva tra gli scaffali a mani vuote.

"Beh, tu" disse, enfatizzando quel tu, "potresti avere tutte le ragazze che vuoi. E se con una va male, puoi sempre ricominciare da capo".

 Finí di sistemare le cassette nella sezione dei film romantici,voltandosi finalmente a incrociare lo sguardo della sua amica.

Aveva già sentito questo discorso. Nemmeno troppi giorni fa, in effetti. "Ancora?"disse. "Me lo hai già detto, se non ricordo male".

"Beh sì, ma..." riprese Robin, con quell'aria indagativa che ormai conosceva bene.

"Dove vuoi andare a parare?" chiese frustrato. Non aveva senso girarci intorno: conosceva Robin abbastanza bene da sapere che lo scenario migliore -per se stesso- era lasciare che parlasse e vuotasse il sacco su ciò che le passava per la testa, nella speranza che poi qualcos'altro avrebbe catturato la sua attenzione. Qualcosa che non implicava tormentarlo, preferibilmente.

"Credo che tu, Steve, in realtà sappia esattamente che cosa vuoi" iniziò.

Steve rivolse il proprio sguardo verso lo scaffale semivuoto davanti a lui, alzando gli occhi al cielo.

Robin gli girò intorno come un falco con la sua preda, rimettendosi nuovamente nel suo campo visivo. 

"Ehi, anche se mi dai lo spalle lo sento che stai sbuffando".

"Arriva al punto, Robin" replicò esapderato. Non gli piaceva parlare di Nancy, e avrebbe scommesso il suo misero stipendio che era esattamente lí che lei stava andando a parare.

Era una conversazione che non aveva senso di esistere. Non c'era assolutamente nulla da dire.Erano stati insieme, lei aveva mangiato il suo cuore a colazione mandandolo giù come se fossero i suoi cereali prefetiti, ed ognuno era andato per la sua strada.

"Credo che Nancy sia convinta che stiamo insieme".

Si sforzò di rimanere impassibile al suo nome, dandole le spalle e girando tra gli scaffali alla finta ricerca di qualcosa.


Robin, ovviamente, lo seguì come un cucciolo di anatroccolo segue la madre.


"Insomma, ho ritenuto opportuno specificare che non c'è niente tra di noi".

Si voltò di scatto. "Che cosa hai detto?"


"Niente solo che-" Robin sembrò balbettare, il che non era mai un bene. Aveva sempre, sempre, qualcosa da dire. Perciò, quando restava senza parole, qualcosa era andato storto. Per lui, ovviamente.


Dopotutto, quando Nancy lo aveva mollato, il modo sembrava essere andato letteralmente in frantumi. Un po' come la sua vita. Eppure, quel continuo susseguirsi di disastri era un ottima distrazione dall' affrontare la realtà della sua vita sentimentale.

Tuttavia doveva dire che oltre alla -quasi- fine del mondo, e ad una serie di appuntamenti sfortunati, erano successe anche delle cose positive. Aveva conosciuto Robin, e aveva smesso di frequentare quei coglioni che chiamava amici. Si era fatto degli amici veri, e nonostante fossero dei quattordicenni, erano comunque più svegli della gente che era solito frequentare.Non era poi tutto così buio.

Certo, la sua vita non era andata come quella di Nancy. Ovvio che no. Lei era felicemente fidanzata con Jonathan Buyers. Presto sarebbero andati insieme in qualche college brillante - e finalmente non avrebbe più rischiato di incontrarla per sbaglio in giro per Hawkins- per poi laurearsi e trasferirsi in un quartiere residenziale, sposarsi e avere due- no, forse 3- figli perfetti, in una casa perfetta, probabilmente anche un cane perfe-

"Ehi, terra chiama Stevee"

La dita di Robin schioccarono ad un centimetro dalla sua faccia, riportandolo alla realtà.

"Stavo dicendo, che ho semplicemente specificato che l'amicizia tra noi é assolutamente platonica" scrollò le spalle, poi abbassò lo sguardo, come se dovesse aggiungere altro.

Sospirò. "E-?" Nessuna risposta. "Robin?"

"E che al momento non ti vedi con nessuna. Tutto qui".

"Fantastico" imprecò, alzando gli occhi al cielo. Se c'era una cosa che proprio non voleva, era che Nancy sapesse che lui, nei due anni da quando lo aveva mollato, era rimasto ancorato ai suoi sentimenti come il titanic sul fondo dell'oceano.

"Beh, ho notato come ti guardava e-"

No.

Ecco un'altra cosa di cui assolutamente non aveva bisogno adesso. Che qualcuno gli mettesse in testa che ci fosse la remota e lontana possibilità che Nancy potesse ancora provare qualcosa per lui.

Ancora...

Scosse la testa. Come se avesse mai effettivamente provato qualcosa.

Alzò lo sguardo verso l'orologio. Dieci secondi.

Robin continuo a borbottare.

7,6

Sentí nominare Jonathan in quel fiume di parole che lascio la sua bocca, ma si sforzò di far si che nessuna di esse raggiungesse effettivamente il suo cervello.

3, 2 , DIN

"É ora di andare" disse, girando in torno alla cassa e sfilandosi il gilet della divisa. "Chiudi tu, vero?" 

Senza attendere una risposta, afferrò le chiavi della sua auto e si diresse fuori fuori. "Ti aspetto in macchina".






No.

Per favore no.

Non lei.

"Nan-" la voce non uscì dalla sua bocca. Ma le sue mani si avvolsero automaticamente intorno al volto di lei. "Ti prego non farmi questo" sussurrò davanti alle sue palpebre ancora chiuse.

Alzò lo sguardo verso l'alto, dove i volti ed il silenzio dei suoi amici sembravano facevano più male di qualsiasi urlo. 

"Il walkman" urlò diretto a Max, quando l'aria sembrò finalmente riuscire a raggiungere i suoi polmoni.

Tutti si voltarono verso di lei. Tutti tranne Robin. "Non funzionerà" disse. Non era un urlo, ma fu abbastanza forte affinché tutti sentissero.

Nonostante le sue parole, Steve afferrò il Walkman con mani tremanti, sistemando le cuffiette intorno alle orecchie di Nancy.

Ti prego funziona

Ti prego funziona

"Steve".

Continuò a fissare Nancy. Le sue palpebre tremarono.

Ti prego funziona

I suoi occhi sembravano muoversi all'impazzata, e quando sollevò leggermente le palpebre, si accorse che le sue pupille erano completamente bianche.

"Nancy" la chiamò, urlando. "Nancy ti prego. Torna da me Nancy". No no no

"Stevee, ascoltami"

Robin continuava a chiamarlo, e nonostante l'ansia che rivoltava il sho stomaco, si sforzò di trovare la forza di alzare lo sguardo.

"Baciala".

Sgranò le palpebre. Doveva aver sentito male.

Attese che riprendesse a parlare, ma non fu la voce di Robin che sentí stavolta. "Si amico, baciala"

Era Dustin.

"Potrebbe funzionare" affermò Max, mettendosi davanti agli altri ed osservandolo. Steve fece saettare confuso lo sguardo tra tutti i suoi amici. Doveva aver capito male. Sicuramente aveva capito male.

"Quando lui mi aveva preso" disse Max,con voce tremante "la musica é stata solo un mezzo. Ciò che mi ha realmente salvato sono stati i miei ricordi" guardò verso Lucas, prima di ritornare lo sguardo su Steve e Nancy.

"C-che" balbettò con il cuore in gola. "Che tipo di ricordi?"

Max sembrò per un momento a disagio, come se non volesse 

realmente condividere il reale motivo della sua salvezza da Vecna. Poi sospirò "ricordi semplici, di quando andava tutto bene. Prima di...tutto quanto".

Prima di...

Prima..

Le sue mani stringevano, forse con fin troppa forza, le braccia di Nancy, alimentate dalla paura che potesse sollevarsi in aria da un momento all'altro, mentre i suoi occhi imploravano Max, o chiunque, di continuare. Di convincerlo che, forse, baciarla avrebbe davvero potuto fare qualcosa.

E poi diresse i suoi occhi verso Eddie, che non disse nulla. Si limitò a fissarlo e ad annuire, e l'eco delle sue parole rimbombò nelle sue orecchie piú forte che mai.

Non voleva crederci.

No, non é che non lo voleva. Non poteva.

Non poteva crederci.

"Forza" lo incitò la voce di Robin.

Guardò ancora Nancy. Non avrebbe dovuto, lo sapeva. E se lei non lo voleva?

E se si fosse arrabbiata con lui?

Scosse la testa, mentre il suo cuore martellava contro la propria gabbia toracica più forte che mai, minacciando di schizzare fuori.

Che coglione.

Se si fosse arrabbiata con lui, voleva dire che allora aveva funzionato, che ce l'aveva fatta, che era salva...

Gli occhi di Nancy si spalancarono, ma non era lei.

"Andiamoo" urlarono più voci all'unisono.

Prese un respiro profondo, separando una delle sue mani dal braccio di Nancy e avvolgendola intorno alla sua guancia.

"Ti prego funziona" sussurrò, avvicinandosi al suo volto.

E poi la baciò.

E tutto divenne buio.


   
 
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