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Autore: Pacci    08/09/2009    2 recensioni
Questa è una raccolta di One-shot che racconteranno di alcuni episodi della vita dei nostri eroi...Dalla scoperta di Ginny di essere incinta a altro... Spero che vi piacerà e se vi ho incuriosito, entrate e leggete...
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Harry, devo accennarti una cosa…

 

 

 

“Ancora trenta secondi…” mormorò Ginny Weasly guardandosi attentamente nello specchio. I suoi lunghi capelli rossi erano tutti scarmigliati e gli occhi castani brillavano di una luce maniacale.

Sentiva Harry al piano di sotto parlare con suo fratello Ron, certo che poteva scegliere un momento migliore per venirli a trovare.

Si erano appena trasferiti a Grimmuald Place, subito dopo il viaggio di nozze, e la casa era ancora affollata di scatoli mezzi pieni e mezzi vuoti. Erano riusciti a sistemare la maggior parte delle cose nei piani inferiori, grazie anche il notevole aiuto di Kreacher. Ginny sorrise, quando sentì Hermione gridare dalla cucina che Kreacher era vecchio e che Ron poteva tranquillamente alzarsi da solo per prendere una bottiglia di Burrobirra.

“Quindici secondi…”

Ginny sospirò osservando le scatoline, che affollavano il ripiano del lavandino. Era rinchiusa dentro al bagno da un’ora ormai, e quello era il suo ennesimo tentativo per scoprire se era vero oppure no.

Non si ricordava l’incantesimo da usare in quelle circostanze e così, quella mattina presto, era sgattaiolata fuori di casa, mentre Harry dormiva, per andare in farmacia.

Non poteva andare a Diagon Alley, visto che sapevano tutti che era diventata la moglie del famoso Harry Potter, e così aveva deciso di andare in una farmacia Babbana.

Il commesso aveva sgranato gli occhi, quando l’aveva vista con una ventina di scatole in mano, ma non appena Ginny gli disse che aveva fretta, il farmacista si era mosso per incartare le confezioni e le augurò buona fortuna. Ginny si era dovuta trattenere da lanciargli addosso una fattura Orcovolante.

Il tempo finì e Ginny lo prese con le mani che le tremavano, ma accadde la stessa cosa che era successa con gli altri. Si tramutò in un fiocco azzurro e Ginny imprecò seccata.

“Per le mutande di Merlino!” sbottò lanciandosi alle spalle il fiocco, che andò a raggiungere un’altra serie di suoi simili sul pavimento, tutti quanti azzurri.

A un certo punto qualcuno bussò violentemente alla porta e Ginny sobbalzò, facendo cadere tutte le scatoline che affollavano il ripiano.

“Chi è?” domandò, prendendo la bacchetta.

“Ginny, sono Hermione! Stai bene?” chiese la voce della sua migliore amica dall’altra parte della porta.

“Certo! Esco tra un minuto!” urlò in risposta lei e gettò un’occhiata al pavimento. Forse sarebbe riuscita a farne un altro.

“L’hai detto anche mezz’ora fa. Fammi entrare, prima che quei due si accorgano che sei rinchiusa in bagno da un secolo!” disse Hermione seccata.

Ginny sapeva a chi si stava riferendo e, conoscendo l’animo curioso di suo marito, non poté non trovarsi d’accordo con lei. Seccata, agitò la bacchetta e la serratura della porta del bagno scattò.

Hermione la guardò per un attimo esasperata, ma poi i suoi occhi scattarono verso il basso e un’espressione stupefatta si dipinse sul suo viso.

“Hai rapinato una farmacia?” chiese Hermione alzando la voce.

“Zitta!” esclamò Ginny afferrandola per un bracco e scagliandola dentro il bagno con lei.

Ginny sigillò nuovamente la porta e si voltò verso Hermione.  La vide inginocchiarsi e raccogliere uno dei fiocchi.

“E questo?” domandò Hermione, agitandolo.

“è un fiocco!” ripose Ginny, cercando di assumere un tono sicuro.

“Un fiocco?” ripeté Hermione scettica.

“Sì. Che cosa dovrebbe essere, se no?”

“Ehm… e perché ci sono tanti fiocchi?” disse Hermione, ma poi il suo viso s’illuminò. “ Oh, cielo! Non sarà mica…”

Ginny si limitò ad annuire e Hermione lasciò cadere il fiocco di scatto. La ragazza si guardò intorno, per poi puntare i suoi occhi ambrati su Ginny. “ Congratulazioni!” esclamò e fece per abbracciare Ginny, ma lei si ritrasse agitandosi nervosamente.

“Non ne sono sicura!” disse Ginny agitata.

Hermione sorrise e indicò il resto dei fiocchi. “ A me sembrano un chiaro segnale. Ginny sei inc…”

“Non lo dire!” sbraitò Ginny e Hermione spalancò gli occhi scioccata. “Scusa” aggiunge la rossa abbassando lo sguardo.

“Non sei contenta? Tu e Harry non ne avete mai parlato?” domandò Hermione con tono dolce.

Ginny alzò gli occhi al cielo e sbuffò. “Certo che ne abbiamo parlato. Ma Harry è appena diventato un Auror ed io… mi hanno appena convocato per la Coppa del Mondo del Quidditch… Oh, non lo so, Hermione. Non ne sono sicura, non mi ricordo l’incantesimo per scoprirlo!”.

“A questo si può rimediare subito” esclamò Hermione e Ginny la vide rimboccarsi le maniche ed estrarre la bacchetta dalla veste.

“Che cosa stai facendo?” domandò Ginny leggermente spaventata, perché Hermione le si stava avvicinando con un sorrisetto.

“Scopriamo se lo sei o no, anche se tutti questi fiocchi… Ma quanti test hai fatto?” chiese ridendo la bruna.

Ginny avvampò e mormorò una parola che assomigliava terribilmente a: una decina.

“Dieci?” ripeté Hermione incredula e scoppiò a ridere di gusto.

Ginny si accigliò, mentre Hermione continuava a ridere. Mise le mani sui fianchi e fulminò quella che avrebbe dovuto essere la sua migliore amica.

“Hai finito?” chiese seccata.

“Credo di sì. Sei pronta?”

“Cosa?”

Ginny non ebbe neanche il tempo di muoversi, che Hermione agitò la bacchetta con un movimento fluido. Ginny avvertì del calore sul suo ventre, per poi saltare quando sentì un colpetto all’interno.

“Oh, mio Dio!” esclamarono entrambe.

Si guardarono per un momento e poi scattarono. Si abbracciarono e cominciarono a ridere, iniziando a saltellare nel piccolo bagno. Le voci di Harry e Ron si azzittirono, ma le due non se ne accorsero, troppo prese a festeggiare per la notizia.

“Ginny!” esclamò raggiante Hermione, prendendo le mani dell’altra. “Perché non sei venuta da me? Avremmo potuto scoprirlo subito, invece di andare in farmacia. A proposito, perché sei andata dai Babbani?”.

Ginny si asciugò una lacrima che le scorreva lungo la guancia e inarcò le sopracciglia in direzione di Hermione.

“Secondo te? Già Il Profeta parla ancora del nostro matrimonio, e ci siamo sposati tre mesi fa! Non volevo che lo scoprissero prima di Harry!” rispose Ginny e il suo viso si rabbuiò.

“Che cosa c’è?” chiese Hermione preoccupata dal cambio repentino di Ginny.

“Harry! Come glielo dico? Andrà in panico!”.

“Harry? In panico? Stai scherzando?” disse Hermione e dovette fare uno sforzo enorme per non scoppiare a ridere.” Io mi preoccuperei più di Ron, se fossi in te. Anzi, forse è meglio che getti un incantesimo Scudo su Harry. Sai, metti caso che tuo fratello si faccia prendere la mano!”.

“Cosa c’entra Ron? Mica crederà che Harry ed io siamo ancora casti e illibati? Non lo eravamo prima del matrimonio, figurati dopo!” sbottò Ginny e le due scoppiarono a ridere.

“Ehi, tutto bene lassù?”

La voce di Harry le raggiunse e le due guardarono allarmate la porta.

“Ginny, pensi di dirglielo subito?”

Ginny si morse il labbro e annuì con la testa, per poi sospirare e aprire la porta. “Glielo dico ora!”

“Che cosa?” sbottò Hermione e si fiondò giù per le scale per seguire Ginny.

 Riuscì a fermarla nell’ingresso prima che scendesse giù in cucina.

“Aspetta che Ron ed io ce ne andiamo!” sibilò Hermione.

“No! Ti prego Hermione, non ce la faccio da sola. Ho bisogno di te e di Ron” la pregò Ginny e delle lacrime cominciarono a scorrere lungo le sue guance.

Hermione si addolcì e abbracciò Ginny, rassicurandola che le sarebbe stata vicina. Si guardarono decise e scesero le scale che conducevano giù in cucina.

Un buon profumo alleggiava nell’aria e proveniva dall’enorme calderone appeso dentro al camino. Kreacher era intento a mescolare il contenuto, mentre Harry e Ron giocavano a scacchi magici.

Ron, come al solito, stava vincendo ma alzò lo sguardo quando vide entrare le due ragazze. Rivolse un sorriso caloroso a Hermione, la quale arrossì, e le fece cenno di sedersi accanto a lui. Ma Hermione rimase di fianco a Ginny, che guardava Harry completamente agitata.

Harry si accorse della tensione che cominciò a serpeggiare nella cucina e alzò gli occhi, mentre un suo pedone veniva fatto fuori dal cavallo di Ron.

“Eccovi finalmente! Tutto bene?” chiese osservando Ginny. Non riusciva ancora a crederci che era diventata sua moglie e questo lo fece sorridere in maniera radiosa.

Ginny prese forza da quel sorriso, e stava per parlare quando Hermione la interruppe.

“Ci sarebbe da bere?”

I tre si voltarono verso di lei e, anche Kreacher la guardò scioccato. Da quando Hermione Granger beveva alle undici del mattino?

Harry gettò un’occhiata a Ron, completamente stupefatto, per poi rivolgersi a Kreacher.

“Kreacher puoi portare un po’ di Whisky Incendiario, per favore?”

L’elfo annuì e uscì di corsa dalla cucina, non prima di gettare uno sguardo incuriosito alle due ragazze ancora ferme sulla soglia.

“Dobbiamo festeggiare?” domandò Harry e si stupì, quando vide Ginny gettare uno sguardo terrorizzato verso Hermione. “ è successo qualcosa?” aggiunse allarmato e prendendo la bacchetta, che era accanto a lui sul tavolo.

Ron lo fece lo stesso e chiese con tono terrorizzato: “ è Voi- Sapete-Chi? È tornato?”

“Ron, eravamo in bagno!” rispose Hermione esasperata.

“E allora?” domandò il ragazzo.

“Come sarebbe a dire allora? Ti aspetti che Voldemort resusciti dalla tazza di un gabinetto?”.

“Non si sa mai! Potrebbe spuntare ovunque!” esclamò Ron scaldandosi, e le sue orecchie cominciarono ad arrossarsi.

“Ron! Per favore, c’eri quando Harry l’ha ucciso!” gridò Hermione alzando gli occhi al cielo.

“Potrebbe avere un altro Horcrux da qualche parte…” sussurrò Ron, ormai paonazzo per l’imbarazzo.

“Che cosa?” sbottò Harry voltandosi velocemente verso di lui, tanto che si fece male al collo.

“Harry, non lo stare a sentire!”.

“Perché non dovrebbe stare a sentirmi?” gridò Ron.

“Finitela!” strillò Ginny e i tre la guardarono impacciati.

Ginny si avvicinò a Harry e, quando incrociò il suo sguardo smeraldino, tutta l’agitazione che provava sparì nel nulla.

Quando fu davanti a lui, gli prese il viso tra le mani e, sorridendogli, sussurrò: “Non c’entra Tu-Sai-Chi!”

“E allora perché sei rimasta rinchiusa in bagno? Sono preoccupato, Ginny” disse Harry perdendosi ad ammirare gli occhi di lei.

“Perché, Harry, sono incinta…”

Harry rimase senza parole e s’irrigidì, tanto che Ginny pensò che fosse sottoshock, ma poi scoppiò a ridere, si alzò e la sollevò per i fianchi, iniziando a girare. I due risero di cuore e gli occhi di Harry divennero lucidi. Aveva sempre desiderato avere una famiglia. La mise giù e la baciò, sperando di farle capire quanto la amasse. Stava per parlare, quando si accorse che Ron si stava alzando.

Per puro istinto alzò la bacchetta e spostò Ginny in modo tale che fosse alle sue spalle.

Hermione, nel frattempo, era corsa da Ron e si era messa davanti a lui. Era spaventata, ma Ron sembrava senza parole.

Alzò lo sguardo verso Harry e sua sorella. Ginny si aspettava una delle sue uscite infelici, ma fu sorpresa quando Ron chiese: “Com’è successo?”

Hermione, Harry e Ginny lo guardarono, per poi scoppiare a ridere. Ron arrossì, ma tenne lo sguardo puntato su loro due.

“Ecco vedi…” iniziò a dire Harry passandosi una mano tra i capelli.

“Harry lo sa benissimo com’è successo…” l’interrupe Hermione, e diventò scarlatta quando si rese conto di quello che aveva detto.

“Lo sapevo…” mormorò Ginny maliziosa.

A un tratto Kreacher sbucò con la bottiglia di Whisky in mano, e allargò gli occhi quando vide la scena.

“Padrone?” domandò preoccupato, osservando la bacchetta di Harry.

“Non è niente Kreacher! Apri la bottiglia. Bisogna festeggiare! Tra poco, diventerò zio!” rispose Ron al posto di Harry e regalò ai presenti un gran sorriso.

Ginny e Hermione rilasciarono un sospiro di sollievo, e si commossero vedendo Ron e Harry che si abbracciavano, chiaramente emozionati anche loro.

Kreacher versò la bevanda in quattro bicchieri ma Harry impedì a Ginny di prenderlo.

“Ginny, il bambino…” disse semplicemente e questo fece luccicare gli occhi di Ginny. Si diede della stupida, Harry sarebbe stato un marito e un padre perfetto.

Fecero un brindisi, tranne Ginny, che si limitò a scoccare occhiate raggianti ai presenti.

Appena ebbero finito e riempito nuovamente i bicchieri, Ginny sussurrò all’orecchio di Harry, che annuì pensieroso, per poi guardare intensamente Ron e Hermione.

I due ragazzi si fissarono perplessi ma Ginny rivolgeva a loro un sorriso radioso.

“Harry ed io crediamo che voi sareste perfetti per essere la madrina e il padrino di nostro figlio…”.

“O figlia…” precisò Harry facendole scorrere un braccio intorno alla vita.

“No, Harry. Ho come il sesto senso che sarà maschio” dichiarò Ginny, ripensando ai fiocchi azzurri che ricoprivano il pavimento del bagno di sopra.

“Beh, che ne dite?” domandò Harry nervoso e guardando i suoi due migliori amici.

Ron e Hermione non aprirono bocca, erano troppo sorpresi. Hermione proruppe in un piccolo singhiozzo e Ron si affrettò a darle un bacio sulla guancia per confortarla.

“è un sì?” domandò Harry sulle spine.

“Per le mutande di Merlino. Certo che sì!” esclamò Ron.

I festeggiamenti durarono per tutto il giorno. Hermione e Ginny si erano già lanciate a stilare una lista sulle cose da fare, mentre Harry e Ron stavano già parlando di come sarebbe stato bravo a volare il bambino.

Giunta la sera, Hermione e Ron salutarono Ginny e Harry, lasciandoli finalmente soli. Harry era ancora incredulo e, quando guardò Ginny, la trovò più bella di prima.

“Che cosa c’è?” chiese lei arrossendo sotto lo sguardo di Harry.

“Ti ho già detto oggi, che sono l’uomo più felice e più fortunato della Terra nell’averti qui con me?”

“No…” rispose lei divertita.

Harry sorrise e la prese per mano. La trascinò vicino alla finestra per osservare Hermione e Ron, che si stavano incamminando lungo la via, battibeccando.

“Andranno mai d’accordo?” domandò Ginny appoggiando la testa sulla spalla di Harry.

“Non sarebbero Ron e Hermione se non litigassero” disse Harry, facendola ridere.

“Sono sicura che litigheranno anche quando li chiederò di aiutarmi a trovare il nome per il bambino… Lo so che aspetta a noi decidere, ma se possono darci una mano…”.

“Oh, io non mi preoccuperei…” disse Harry, baciandola sulle labbra.

“Perché non dovrei preoccuparmene?” chiese Ginny, ancora rossa in volto per via del bacio che le aveva dato Harry.

Harry sorrise e disse: “ Perché ne ho già in mente un paio…”.

 

 

 

 

Ciao a tutti… Grazie per averla letta. Non so come mi sia venuta in mente, ma ho decisa di scriverla perché mi sembrava un’idea carina.

In futuro scriverò altre scenette della vita quotidiana dei nostri eroi ( non solo di loro quattro, ma di tutti) e spero che le continuerete a leggere.

Grazie nuovamente.

Alla prossima!

  
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