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Autore: drisinil    10/08/2022    6 recensioni
Quando la realtà supera il sogno e un povero agente di polizia, che una volta giocava a pallavolo, ci finisce in mezzo.
Questa storia breve partecipa alla challenge a cura di @lolloshima indetta sul gruppo privato Haikyuu Italia "3 personaggi in cerca d'estate"
Genere: Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Daichi Sawamura, Eita Semi, Miwa Kageyama
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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TUTTI GLI INCUBI DEL CAPITANO

[Questa storia è un sequel demenziale di “Glitter&Gold” di @Speechlessback  - https://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=4030063&i=1 e partecipa alla challenge a cura di @lolloshima  indetta sul gruppo privato Haikyuu Italia "3 personaggi in cerca d'estate".
I personaggi che mi sono usciti sono: Daichi Sawamura, Semi Eita, Miwa Kageyama.
Dedicata a @speechlessback e con la partecipazione straordinaria di Hinata Natsu e Goshiki Tsutomu]


****

Ultimamente Sawamura Daichi soffre di incubi. Gli succede quasi sempre dopo le serate shabu shabu, specie se alza un po’ il gomito.

Uno potrebbe pensare che sia perché ormai ha passato i trenta, ma lui è sicuro che c’entri anche questa cosa che sta affrontando, di fare pace con la propria sessualità. A dire il vero, neanche sapeva di averci litigato, però è quello che sostiene lo psicologo della polizia: sessualità irrisolta più negazioni uguale incubi vividi. 

Iniziano sempre con una chiamata dalla centrale, mentre è di pattuglia in auto. 

Furto e rissa in un salone di bellezza.

Anche stavolta, solita fuga a sirene spiegate, slalom nel traffico di Sendai, frenata fischiante per accostare al marciapiede. Una volta sceso di corsa, però, segni di rissa zero.

Dalle porte a vetri del salone esce correndo un tale in tuta da ginnastica. Sta urlando qualcosa a proposito della sua parallela perfetta (la pallavolo è ricorrente, negli incubi). Singhiozza, sfoggiando una fluente chioma fucsia, un po’ sopra le righe come colore, ma così bella, voluminosa e lucida che insomma, uno che inizia a stempiarsi è proprio il genere di cosa che infilerebbe in un sogno.

Appena mette piede nel negozio, che si tratti di attività onirica inconsulta diventa evidente: Hinata e Kageyama hanno cambiato sesso e discutono animatamente, niente meno che con Semi Eita della Shiratorizawa, vestito da punk, con i capelli tutti bagnati e accomodato in poltrona.

Daichi chiude il bottone della fondina e si rilassa; non ha ancora imparato a svegliarsi a comando, ma succederà presto. Nel frattempo se la prende comoda e si gode la scena, cercando di entrare in contatto con il suo subconscio, come dice il dottore.

C’è da dire che Kageyama, come femmina, è uno schianto: alta, atletica, soliti occhi blu, solita aria imbronciata. Hinata lo vede solo di schiena ma la criniera rossa è inconfondibile, un po’ più mossa, un po’ più lunga. Sempre diversamente alto, il fondoschiena però...

Semi Eita, pieno di catene d’oro al collo e tatuaggi, ha addosso una canottiera bucata e sta controllando allo specchio lo stato di un occhio violaceo, contuso di fresco. Chissà perché, impreca contro Goshiki. Chi cavolo era Goshiki? Ah sì, testa-a-scodella! Come ci sarà finito testa-a-scodella nel suo sogno....

Certo che non è male, Semi Eita. Se lo ricordava più anonimo, molto meno carino. Con quel colore di capelli e quel fisico, gli ricorda un po’ Suga quella volta che… 

“Oh, ma è quello il poliziotto?” dice Hinata, voltandosi e indicandolo con il pollice.

“E che cazzo ci fa seduto lì come un grandissimo baka?” risponde Kageyama.

Daichi sorride paterno. Sono sempre gli stessi.

Semi Eita si volta. “Ma…diamine! E’ Sawamura!”

Daichi saluta con la mano. Gli viene in mente che magari, dentro un sogno, uno certe barriere mentali può provare a superarle… si slaccia la camicia e si fa aria con una rivista, appoggiandosi più comodo allo schienale. Tanto tra poco suonerà la sveglia.

“Ma si sta spogliando?”

“Per me è fatto di brutto.”

“Cioè, ma lo avete riconosciuto? Era il capitano del Karasuno… ”

Natsu si avvicina e lo guarda meglio, ma la faccia non le dice proprio niente. Il poliziotto le scompiglia affettuosamente una messa in piega da migliaia di yen come se niente fosse, continuando a ridacchiare e a sbottonarsi.

“Pronto? Sì, sono sempre Kageyama Miwa. Sì Tensai del Capello. Esatto, ho chiamato prima, per una rissa nel mio salone. No,poi è scappato senza pagare… non ci eravamo capiti bene con la tinta. No eh, il taglio era stupendo, vedesse com’era conciato prima. Mi stia a sentire, qui abbiamo un problema serio: dovete mandarci un altro agente, quello che è arrivato è ubriaco. Sawamura, penso. Ubriaco, sì, fradicio. Si è steso sulle poltrone, ride, farnetica, si è tolto la camicia… credo ci stia provando con un cliente… ”

 
   
 
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