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Autore: sasdavvero    10/08/2022    0 recensioni
“L’hai fatto, quindi.”
Dabi riconobbe la voce prima ancora di doversi voltare.
Alzò gli occhi al cielo, ma non riuscì a trattenere il ghigno che venne a formarsi sul suo volto.
I piercings che tiravano la sua pelle gli facevano bruciare le guance.
“E te non sei stata da meno, da quanto ho sentito.”
Si voltò e lei era lì, diversa da come l’aveva sempre vista.

[Spoiler per il nome di Dabi e il suo... outfit nuovo - feat. Fem!Dabi e Hero!Dabi]
Genere: Comico, Demenziale, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dabi
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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“L’hai fatto, quindi.”

Touya riconobbe la voce prima ancora di doversi voltare.

Alzò gli occhi al cielo, ma non riuscì a trattenere il ghigno che venne a formarsi sul suo volto.

I piercings che tiravano la sua pelle gli facevano bruciare le guance.

“E te non sei stata da meno, da quanto ho sentito.”

Si voltò e lei era lì, diversa da come l’aveva sempre vista. Le bruciature sul suo viso le inondavano le guance, la pelle sotto agli occhi, salivano sulla fronte, sopra l’occhio sinistro, le coprivano quasi ogni parte del volto, ormai, sembrava anche che scendessero sotto le clavicole. Vestita di nero con pantaloni in pelle attilati e una misera maglia sbracciata, Touya vedeva sulle sue mani poche tracce di pelle ancora integra. Lei lo guardava con quello sguardo di sempre, distaccato, annoiato, ma uno strano barlume si faceva spazio in quell’espressione così dura.

La donna prese un tiro dalla sigaretta tinta di azzurro che aveva tra le dita.

“Non posso dire di essere sorpresa, certe cose sono sempre le stesse, alla fine.”

Touya alzò le spalle. “Non fare tanto quella che ne sa più di me, Koen.”

“E te non fare tanto il cagacazzo, Touya.”

Gli scappò una risata. “Quindi? A quando il prossimo scontro?”

La vedeva trattenere un qualcosa, abbassò lo sguardo, prense un altro tiro.

“A mai. Mia madre è morta.”

E’ morta.

E’ morta.

“Congratulazioni, quindi,” quasi avrebbe applaudito, “sei qui per festeggiare?”

“Nah, giusto per fare un salto. Te invece? Come sei messo?”

“Male, ma posso dire che qualcosa è andato a buon fine, almeno.”

“Mh, ho sentito che l’altro ce l’ha fatta.”

“Quel sociopatico? Buon per lui.”

“Sei te l’unico rimasto fuori, Touya, dovresti darti una mossa.”

Touya sbuffò una risata. “Non l’unico, in verità, ma lasciamo stare. Ho un dilemma, però, e già che sei qui potrei chiederti un consiglio.”

“Oh?” non sembrava molto sorpresa. “Che vuoi?”

“Non so che mettermi al prossimo scontro, ma volevo stare sul bianco, che mi consigli?”

Koen era immobile.

Scoppiò a ridere.

“Te non sai fare proprio mai il serio, eh?” si asciugò una goccia di sangue che aveva iniziato a scorrere sulla sua guancia. “Okay, che hai in mente?"

“Lo so io,” una nuova voce, una figura molto più alta degli altri due, dai capelli completamente bianchi e gli occhi di ghiaccio, comparve alle spalle della donna, ancora sull’entrata della stanza. Indossava una tuta semplice, grigia, uno stacco dal suo solito abbigliamento sgargiante. “Un bell’abito da sposa, uno di quelli super esagerati, super scollato, balze su balze su balze, che diva che saresti.”

“Ecco un altro che non sa fare il serio,” sbuffò Koen, “che cazzo ci fai qua te, Eroe?”

L’eroe in questione alzò le spalle. “Fashion advice.

Fashion advice ‘sta minchia, Inferno, che vestito così sei peggio dell’altro, e poi, con chi mi sposo?”

Abbozzò un sorriso. “Quello lo decidi te, mica io.”

Touya alzò gli occhi al cielo. “Fa niente, avete intenzione di starvene lì sulla soglia a scrutarmi o entrate?”

I due si diedero uno sguardo, ma entrarono in quella stanza molto…

“Che minchia di posto vi ha rifilato AFO? ‘Sta merda è uno schifo.”

“Non lamentarti, Koen, non serve a nulla, è temporaneo, comunque.”

“Temporaneo ma resta uno schifo,” mormorò Inferno, “sembra camera mia.”

Touya rise.

Un attimo, ma una risata gli scappò comunque.

“Allora, ho in mente,” si mise a frugare tra la pila di vestiti rivestiti da protetture in plastica appoggiati a terra, prese in mano un lungo cappotto bianco, in pelle, con delle mezze maniche e vari segni di cucitura in nero, e dei pantaloni to match. “Questo è in pratica il mio vecchio costume, in bianco però, che va con la maglia bianca—”

“No,” un coro, in pratica.

“No, Touya, così è uguale, identico, non va bene, devi far vedere,” disse Koen.

“Giusto, giusto,” Inferno annuiva velocemente, “tutto il lavoro per quel video e ritorni uguale ma in bianco? No, non va bene.”

Touya alzò gli occhi al cielo.

Si mise a frugare di nuovo tra i vestiti.

“Ho questo,” prese un paio di pantaloni di jeans bianchi, molto attillati, e una magliettina forse un po' troppo corta.

I due scossero la testa. “No, no, perchè—”

“Devi mostrare un po' più di pelle, sei o no una puttana—”

“Uno, no, non lo sono, due, usare il termine puttana in relazione al mio modo di vestire è molto offens—”

“Sono una donna, se dico che sei una puttana lo sei, lo sei o no?”

“T’ho detto di no—”

“Non c'è speranza—”

“Come fai a far vedere al mondo quello che ti ha fatto se non ti fai vedere, Touya?” parlò Koen, “Eri a petto nudo nel video, ora devi andare oltre—”

“Vacci nudo—”

“Silenzio, Eroe, te e i tuoi consigli della minchia, poi quell’uccello di merda va a sbattere contro i pali della luce se ci va nudo—”

“Mettiamo in chiaro una cosa,” Touya zittì di due che semi-litigavano, “uno, Hawks e io non abbiamo niente a che fare l’uno con l’altro, non l’abbiamo mai avuto, né l’avremo mai—” Perchè menti se sanno già la verità? “—due, Hawks ha ucciso Twice, e non vi dovete permettere di fare battutine su di lui, non voglio nemmeno pensare a lui, quindi, o prendete questa cosa seriamente, o potete andarvene affanculo.”

I due non risposero per qualche attimo.

“Io questa cosa su di lui non la sapevo,” mormorò Inferno, “scusa.”

“Già,” si aggiunse Koen, “speravo che almeno questo sarebbe stato diverso.”

Touya non rispose.

Si voltò, frugando di nuovo tra i vestiti. “Fa niente, ora continuiamo con ‘sta merda.”

“Io dico che comunque da nudo fai un figurone—”

“Inferno, cristo santo—”

Andò avanti per troppo tempo.

Troppo tempo.

Touya era più stanco di quanto non fosse mai stato.

Alla fine, però, riuscirono a trovare una soluzione.

“Ci sta, quindi?” chiese Touya, mentre mostrava ciò che aveva indosso, dei pantaloni larghi di un bianco candido, una giacchetta leggera strappata sui bordi davati, messa nei pantaloni, che mostrava di fatto tutto il suo petto e il suo ventre, con le sue solite maniche di metallo ai gomiti.

I due sembravano molto soddisfatti di quel completo.

Touya aveva abbastanza freddo, ma poi si sarebbe bruciato comunque, quindi non era importante.

“Vi posso offrire qualcosa da bere? Così, tanto per,” chiese ai due che ancora sembravano annuire per quella loro scelta.

Si diedero uno sguardo.

“Io non rifiuto mai l’alcol, se hai qualcosa con cui mischiarlo,” disse Inferno.

Koen alzò solamente le spalle, mormorando un Ci sta.

“Ho della vodka alla pesca, e qualche monster energy, se va bene.”

L’Eroe annuì, e Touya preparò tre bicchieri.

“Quindi,” iniziò il Villain, mentre rimetteva a posto i vestiti bianchi, “come ve la passate voi?”

“Non c'è molto da dire,” Koen prese un sorso dal bicchiere.

“Inventati qualcosa,” ribatté Touya.

“L'altro giorno mi son fottuta tua madre.”

“Vaffanculo.”

“Eddai, voi due, sempre a parlare per parlare,” mormorò Inferno. “Io comunque tutto… tranquillo, possiamo dire, oltre allo scontro eccetera, ora sono con lui, e gli altri, quindi… sto cercando di ricominciare, in qualche modo.”

“Ricominciare lo vedo un po' azzardato, visto come non hai proprio mai iniziato,” si intromise Koen.

“Te sta’ zitta.”

Lei prese un altro sorso del drink.

“E te, Koen? Parlando seriamente, che hai in mente ora?” chiese Touya.

Koen alzò le spalle. “Non lo so ancora.”

Menti pensò istintivamente il criminale mentre la guardava fissare il pavimento con quel fare annoiato.

Che falsa che sei.

Lanciò uno sguardo a Inferno, quell’aria preoccupata non gli stava bene per niente.

Si guardarono un attimo, Touya diede uno sguardo a Koen e poi di nuovo a lui, annuì.

Inferno annuì di rimando.

Finirono di bere con quella strana tensione tra loro, così lontana dalla familiarità e il divertimento che ci dovrebbe essere quando si beve in compagnia.

Touya si sentiva vuoto e basta.

“Scrivete, qualche volta,” li salutò mentre stavano di nuovo sulla soglia di quella stanza malconcia.

“Sicuro,” Koen abbozzò una smorfia che non capiva se dovesse essere un ghigno o un sorriso.

“Va bene, anche te però,” sorrise invece Inferno mentre si avvicinava a dargli due pacche sulla schiena.

Cristo santo se faceva male, il bastardo.

“Ci si vede, allora, salutatemi il padre, che per qualche motivo non ha voluto farsi vedere.”

“Sai com’è, succedono cose anche a lui, con tutto quello che ha passato finora,” mormorò l'eroe. “Stammi bene, Touya, e non fare troppe cazzate.”

Touya sorrise. “Quando mai ne faccio?”

_______________

due note in croce (vi linko storie su loro e i menzionati) (link su AO3 perché ho sonno, doma vi metto le storia qua)
- Koen: qua, è NSFW e l'unica storia che ho con lei (per ora)
- Inferno: questa ha un TW (Eating Disorder) ed è in inglese, anche qua, unica cosa che ho con lui per adesso
- "quel sociopatico?"= Non-Dabi (link alla serie)
-"non l'unico in verità/vestito così sei peggio dell'altro"= Possessed!Dabi (link alla serie)
- "il padre"= CSM!Dabi (link alla serie)
   
 
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