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Autore: Hi Ban    08/09/2009    3 recensioni
Non poteva crederci. Si trovava davvero lì, a prendere un tè con Naruto. Il Naruto per cui provava quell’affetto sincero, meglio noto come amore. Certo era pur sempre solo un tè, ma era con Naruto.
Naruto/Hinata
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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A cup of tea


Non poteva crederci. Si trovava davvero lì, a prendere un tè con Naruto. Il Naruto per cui provava quell’affetto sincero, meglio noto come amore. Certo era pur sempre solo un tè, ma era con Naruto. In realtà non sapeva se ritenerla una manna dal cielo o una sciagura, il fatto che Shino e Kiba dovettero andare di colpo a fare rapporto all’Hokage.
Tra i vari balbettii gli aveva fatto notare che potevano andare dopo. Beh, era più una supplica, dopotutto aveva rischiato l’infarto solo quando aveva saputo che in missione, con loro, sarebbe andato anche Naruto. Figuriamoci a stare da sola con lui.
I due in questione, semplicemente, si erano defilati facendo un sorriso. Si erano portati via anche Akamaru. Ed ora si trovava lì, intenta a cercare di capire il filo del discorso dell’Uzumaki, poiché parlava a raffica.
Continuava a dire che la prossima volta sarebbe riuscito a riportare indietro Sasuke. Ne era convinto e Hinata credeva senza discernimento in lui. Era sicura che ce l’avrebbe fatta. Lui era forte, se si prestabiliva un obiettivo da portare a termine non mancava di farlo. Perché lui era Naruto, era...
“Hinata? Hinata-Chan, ci sei?”
Naruto stava sventolando una mano davanti alla Hyuga, notando che era persa nei suoi pensieri. Hinata, dal suo canto, dovette ringraziare che non svenne per la vicinanza di quella mano al suo viso.
“S-sì, N-Naruto-Kun?”
“Ti ho chiesto se ti piace il tè!”
Quella domanda, per Hinata, era la più difficile che le era stata posta. Non perché non aveva ancora assaggiato il tè, perciò non poteva dare una risposta; non perché il tè verde non le piacesse; semplicemente perché gliel’aveva posta lui.
Il rossore si estese, in pochissimo tempo, sulle sue gote in maniera esponenziale. Non facilitava di certo la situazione il sorriso che vi era sulle labbra del ragazzo. Troppo bello, troppo perfetto, agli occhi della Hyuuga.
“S-sì, b-buono…”
Il sorriso si allargò e riprese a parlare. Troppo preso da ciò, non si era accorto che la tazza di tè di fianco alla sua non era stata nemmeno toccata. Per questa volta, la sbadataggine di colui che si proclamava futuro Hokage, non era negativa.
Riprese a parlare come se niente fosse e Hinata ne approfitto per bere il tè, ormai freddo. Si stupì lei stessa nel non trovarlo tanto male. Quando era piccola si rifiutava sempre di berlo. La nonna gli preparava sempre il tè bianco, il suo preferito. Sempre in un’occasione analoga, le aveva raccontato che si poteva leggere il fondo della tazza del tè. Diceva che avrebbe mostrato la strada che, in futuro, si sarebbe intrapresa. Lei ci aveva provato, ma con scarsi risultati.
Fu pervasa dalla curiosità: voleva provare a leggere il fondo di quella tazza che si trovava, ancora mezza piena, davanti a lei. Un timido sorriso, dettato dalla consapevolezza della stupidità di quella situazione, fece distendere le sue labbra verso l’alto. Prese tra le delicate mani la tazza e la svuotò letteralmente, sempre pervasa da una curiosità – che non le apparteneva – nata in quel momento.
Guardò di sottecchi Naruto e notò che parlava ancora.
Trepidamente, portò la tazza verso di sé e iniziò a guardarci dentro, il tutto tentando di non attirare l’attenzione di colui che gli stava vicino. La stessa persona che in quel momento era girato dall’altra parte e parlava da solo, tra l’altro. Continuava a rigirarsela tra le mani, ma il risultato era lo stesso della prima volta.
Poi finalmente diede un nome a quell’ammasso di rimasugli di tè. Una spirale. Facile quanto traumatico, per lei, capire dove poteva portarla una spirale.
La stessa persona che ora stava chiamando insistentemente il suo nome, per la seconda volta nella giornata.
“Hinata-Chan? Cos’hai oggi?” Chiese mentre si grattava la zazzera bionda con uno sguardo totalmente confuso.
“N-niente…”
Lo sguardo di un poco convinto Uzumaki, alla risposta poco convinta della ragazza, cadde sulla tazza che quest’ultima teneva stretta tra le mani. Un altro possibile dialogo con Naruto e sarebbe andata in frantumi.
“Cosa fai con la tazza, Hinata-Chan?”
Il sorriso, rigorosamente, sulle labbra.
Le tonalità di rosso che prese il volto della povera Hinata superavano anche quelle conosciute dal genere umano. Si fece forza e gli racconto ciò che sua nonna aveva detto a lei.
Mise da parte i balbettii, o almeno ci provò. In parte ci riuscì e doveva ringraziare nuovamente e segretamente il ninja che gli stava davanti. Lo stesso ninja che ora aveva preso in mano la tazza di tè, già terminata da molto, e che affermava di voler provare.
Mentre si rigirava la tazza, fino a mettersi a guardarla al contrario, si voltò verso Hinata che avvampò. “Tu cosa ci hai visto nella tazza?”
Non svenne per il semplice fatto che non voleva farlo proprio ora che aveva resistito tutto il giorno. Questo, però, era semplicemente ovvio che non poteva rivelarglielo.
Certo, la spirale poteva essere anche una semplice coincidenza, ma se lo sentiva che non lo era.
“S-scusa N-Naruto-Kun, ma devo proprio andare. C-ciao!”
Corse letteralmente via, dritta verso Villa Hyuuga.
Correndo le venne in mente un’altra cosa, altrettanto significativa, che le disse sua nonna.
Il tè, o meglio il fondo della tazza di tè, nipote mia, non mente mai.
Un sorriso timido e convinto si aprì sul volto della Hyuuga, che varcava la soglia di casa.

Intanto Naruto continuava a rigirare la tazza, alla ricerca di qualcosa. Finalmente anche lui trovò qualcosa.
Una fiammella in un cerchio, o qualcosa di vagamente simile ad essa. L’Uzumaki non riusciva a trovarvi nessuna connessione. Non gli ricordava niente. Si passò una mano sulla zazzera bionda e, lasciando la tazza vicino a quella di Hinata, pensò che avrebbe dovuto dire a Hinata di diffidare di quel sistema.

Da una postazione poco più in là, Shino sbuffava, rimanendo composto mentre Kiba si passava una mano davanti alla faccia, sconsolato dello scarso risultato ottenuto dall’incontro tra la compagna di Team e il Baka.
Perché Naruto era davvero un Baka. Fortunatamente non lo sarebbe stato per sempre.

Ehm… Salve!^^’
Una NaruHina, niente di eclatante, anche se sarebbe bello se Naruto si desse una svegliata!ò__ò
Mi è venuta in mente oggi, mentre bevevo del te. ù.ù Sì, lo so, non se lo sarebbe aspettato nessuno...
Ora sloggio...
Bye Bye!^^
  
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