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Autore: Marti Lestrange    16/08/2022    2 recensioni
[Bridgerton!AU]
Dalla storia:
"Oh là là, carissimi lettori.
Sembra che per qualcuno i lieto fini esistano davvero. 'E vissero tutti felici e contenti', ci raccontavano da bambini. Finivano così, tutte le fiabe. Le più belle, almeno.
[...] posa la piuma. Si stiracchia. Osserva fuori dalla finestra. Casa Potter sembra tranquilla. Nota James Sirius sgattaiolare fuori. [...] sorride soddisfatto."
[ Questa storia partecipa alla challenge “Un Diamante è per una sola stagione” indetta da Severa Crouch sul forum “Writing Games - Ferisce più la penna”. ]
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Albus Severus Potter, Ginny Weasley, James Sirius Potter, Scorpius Malfoy | Coppie: Albus Severus Potter/Scorpius Malfoy
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto, Nuova generazione
- Questa storia fa parte della serie 'GENERATION WHY.'
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Questa storia partecipa alla challenge “Un Diamante è per una sola stagione” indetta da Severa Crouch sul forum “Writing Games - Ferisce più la penna”.

 

Ho scritto questa storia in tempi record, si tratta di una shot senza pretese che però mi sono divertita molto a scrivere. Spero che vi piaccia. Mi sono solo liberamente ispirata alla storyline di Daphne Bridgerton e Simon Basset nella prima stagione di “Bridgerton”. Ho cambiato alcune cosette - che potrete scoprire solo leggendo. Ah, dimenticavo: questo è un universo senza magia.

 



 

Lady Van Buren’s Society Papers

o

“la mia eccezione preferita”.

 

 

Cara Rose,

manca una settimana al grande giorno. Mia madre è in fibrillazione e James Sirius continua a darmi consigli non richiesti. Non ho voglia che arrivi, non mi interessa debuttare e non mi interessa chi sarà elettæ diamante della stagione. Vorrei solo che tu fossi qui così da poter passare il tempo come siamo soliti, sdraiati da qualche parte in giardino, all’ombra, a fumare di nascosto dagli adulti. Come va la vita di campagna? Hugo è sempre in giro con Lily Luna e non fanno che spifferare i loro soliti complotti. Chissà quale nuova teoria partoriranno questa volta. Invece James Sirius sa solo badare ai suoi affari fuori di casa. Penso abbia una tresca. Devo indagare, lui ovviamente non mi dice nulla. Vuole mantenere il segreto, ma io lo scoprirò. Attendiamo l’arrivo di quel pomposo del tuo parente alla lontana a breve, non so come faccia James Sirius ad essergli amico. Non fa che parlare dei viaggi di Malfoy qui e là per l’Asia, dall’India alla Cina. Che barba. 

Devo andare, ora, sento mia madre che mi chiama dal piano di sotto. 

 

Tuo cugino, 

Albus

 

💎

 

Cara Daphne1

Ti mando questo biglietto breve e celere tramite un mio servitore per annunciarti che sono rientrato a Londra questa mattina, sano e salvo. So che attendevi mie notizie, e mie notizie hai avuto. Questa sera sarò ospite dei Potter per la cena, James Sirius ha tanto insistito. Penso che ci sarà anche Hugo Weasley con la sua matrigna, Pansy2, quella donna insopportabile e volgare. Non so come Ginny Potter riesca a tollerarla in casa sua. Da quanto mi ha detto James Sirius, Rose è in campagna dagli zii Fleur e Bill, in visita ad altri cugini Weasley. Poco male, non mi va di rivedere riflesso nei suoi occhi quello che è quasi successo l’ultima volta. Sai bene di cosa sto parlando. 

Ti lascio, ora, vado a rinfrescarmi e prepararmi. 

 

Sempre tuo, 

Scorpius Hyperion Malfoy

 

💎

 

LADY VAN BUREN’S 

SOCIETY PAPERS

 

Cari lettori,

si dice che qualcuno di nostra conoscenza sia finalmente rientrato a Londra dopo tanto girovagare. India, Cina, Ceylon, Singapore: le dicerie si sprecano, racconti rocamboleschi passano di bocca in bocca, cambiando sempre forma, ancora e ancora. Cosa so io? Ovviamente solo verità, miei fedelissimi. Ed è ciò che vi darò molto presto, non temete. Scorpius Malfoy torna a casa per la prima volta dalla morte del padre, il Duca di Salisbury3. E che eredità lo attendeva in patria! E a braccia aperte. Così come lo attendevamo noi, noi e voi, e tutta la crème di Londra riunita in città per l’inizio della stagione. Quale meraviglioso tempismo per il nuovo Duca di Salisbury!

E domani! Domani è il giorno. Un nuovo diamante verrà eletto a palazzo e stuoli di ragazzi e ragazze faranno il loro debutto di fronte alla Regina Rita4. Siete o non siete in fibrillazione? 

Ho in serbo tante novità per voi, carissimi. Tenete gli occhi molto bene aperti dopodomani. Avrete mie notizie. 

 

Sempre vostra,

Lady Van Buren

 

💎

 

“Raccontaci dei tuoi viaggi, Scorpius.”

Albus alza gli occhi dal suo piatto e li punta su Scorpius Malfoy. Siede accanto a James, di fronte a lui al lungo tavolo. Indossa il suo miglior completo verde bottiglia e i capelli biondi, che gli sono cresciuti dall’ultima volta, sono pettinati all’indietro. Sulle guance un accenno di barba. Somiglia in modo sconvolgente all’unico dipinto del suo defunto padre che Albus ricorda, appeso nella magione di famiglia nel Wiltshire. Forse un presagio di come Scorpius diventerà tra vent’anni. Ad Albus viene in mente la stempiatura precoce del Duca e quasi gli scappa da ridere. Sua madre lo guarda male da capotavola. 

“Be’,” comincia Scorpius. “Non voglio tediare le signore qui presenti,” e fa cenno a Ginny e Lily Luna. 

Quest’ultima scuote la testa energicamente. “Oh, niente tedio, anzi. L’unico che ne uscirà malconcio qui sarà Albus.”

Lo sguardo di Scorpius si posa su di lui, a studiarlo, un sopracciglio inarcato. “Il tuo livello di attenzione è davvero così basso, Albus?” 

“Certamente è molto influenzato da chi sta parlando.” 

Lily gli assesta un calcio sotto il tavolo mentre Hugo scoppia a ridere nel suo bicchiere di vino. Gli occhi di Ginny ora mandano bagliori.

“Albus…” comincia James, ma Scorpius sta sorridendo. Che cazzo ha da ridere, pensa Albus. Quanto vorrei cancellargli quel sorrisetto idiota dalla faccia. 

“È okay, James.” Scorpius non abbandona il suo viso. E neanche Albus riesce. I loro sguardi si richiamano, si attirano, non vogliono lasciarsi andare. “Questo vuol dire che dovrò impegnarmi per non annoiarti. Una bella sfida. Mi piacciono le sfide.”

Albus sente le dita della mano sinistra chiudersi a pugno sotto il tavolo. La destra stringe spasmodica la forchetta. Accenna un sorriso, mentre gli occhi di Scorpius continuano a non lasciarlo libero. “Ne sei sicuro? Potresti uscirne malconcio.”

“Mi piace il rischio.”

“Hai corso parecchi rischi, in Asia?”

Scorpius scrolla le spalle. “Non più di quanti ne stia correndo ora.”

Lily si schiarisce la gola, ridacchiando subito dopo, mentre James dà un colpo di tosse, alzandosi in piedi e brandendo il suo bicchiere. “Brindiamo,” annuncia. 

Tutti lo imitano. Scorpius distoglie lo sguardo ma solo per un attimo. Albus invece no, Albus non perde di vista l’obiettivo. Vuole studiarne ogni reazione. 

“A cosa brindiamo, figlio?” Chiede Ginny.

“Al ritorno del mio migliore amico, ovviamente,” rivolge un sorriso a Scorpius e quest’ultimo è costretto a guardarlo. L’elegante sala da pranzo ora è pervasa di elettricità, Albus può sentirla crepitargli sulla pelle. È tutta colpa di Scorpius e della sua dannata, insopportabile spocchia. Doveva per forza essere così bello? Non bastava che fosse ingestibile, pieno di sé, un pallone gonfiato che si vestiva da damerino e andava in giro a fare la ruota come un pavone, che si credeva più intelligente della media e pensava che tutti fossero al suo servizio solo per il cognome che portava, no, certo, Scorpius Malfoy doveva essere anche bello. Ed era diventato ancora più bello, da quando era tornato in Inghilterra. Era più uomo, più alto, più largo di spalle, le cosce toniche fasciate dai calzoni, le mani agili e la mascella affilata. Ad Albus si secca la gola mentre si sofferma a guardarlo, il volto girato verso suo fratello, la lingua che guizza a leccare le labbra piene. 

Ora le dita della sua mano sinistra vanno a conficcarsi nella gamba, le unghie scavano per trovare un appiglio e uno sfogo. Ora Scorpius lo sta guardando, e Albus si chiede quando abbia davvero cominciato ad addentrarsi su quel sentiero pericoloso. Gli occhi di Malfoy, azzurrissimi, portano solo tempesta. 

 

💎

 

LADY VAN BUREN’S 

SOCIETY PAPERS

 

Cari lettori,

chi lo avrebbe mai detto! Albus Severus Potter, nuovo Diamante della Stagione! 

Ma andiamo con ordine. La regina Rita era splendente, ieri, in quel suo sontuoso vestito color pervinca. A dir poco meravigliosa. 

Stessa cosa non si può certo dire degli invitati. Il primo premio per il vestito più orrendo va senza ombra di dubbio a Lady Weasley. Pansy Weasley sembra non aver acceso la luce ieri nel suo guardaroba al momento di prepararsi, perché quell’abito era a dir poco orrendo. Sua Maestà l’ha guardata e non ha sprecato neanche due secondi della sua attenzione per giudicarla. Bocciata senza indugio. Lady Potter, invece, tutto il contrario: pur nella sua elegante sobrietà, risplendeva, a braccetto del figlio di mezzo. Albus ha senz’altro ereditato gli occhi verdi dal suo defunto padre, il tanto amato e compianto Harry Potter, pace alla sua anima. Così come i capelli scuri. Più di una persona ha sospirato vedendolo entrare nella lunga sala, guardandolo percorrere la distanza che lo separava dalla Regina. E forse, quella sua aria irriverente e noncurante è stata la sua carta vincente. Albus non era lì per vincere alcun titolo. Albus non ha partecipato affatto insieme agli altri aspiranti diamanti. E ha vinto. Prevedo che da domani, casa Potter sarà assediata di pretendenti alla mano del giovane. Vorrei spendere infine due parole sul nuovo Duca di Salisbury. Lo hanno visto parlottare con l’amico James Sirius Potter e si dice che la Regina lo abbia ricevuto alla fine della cerimonia per colloquiare con lui in privato. Non ha ballato con nessuno, però. Qualcuno dice che fosse troppo distratto. Da chi? Oh, lo saprete presto, miei fedelissimi lettori.

 

Sempre vostra,

Lady Van Buren

 

💎

 

Casa Potter è affollata, l’indomani, come da previsioni. In molti portano fiori, altri dolci, e tutti attendono di essere ricevuti per trascorrere anche solo qualche prezioso minuto col nuovo Diamante della Stagione. Il campanello di casa Potter suona senza tregua, gli uscieri ai lati della porta principale sudano nelle loro pesanti livree. 

Nel salotto di ricevimento tira un’aria di tempesta, però. Albus non sembra in alcun modo interessato ai pretendenti, siede su un divano con le braccia incrociate sul petto e l’aria torva e annoiata di chi vorrebbe essere da tutt’altra parte. Ginny Potter si affanna per ringraziare tutti dei gentili omaggi e della visita - e scusarsi con tutti, anche, “Albus Severus è solo stanco dopo la stressante giornata di ieri”. 

Quando l’ultima ragazza lascia finalmente il salotto è pomeriggio tardi e Albus tira un sospiro di sollievo che però muore nel suo petto quando Ginny troneggia su di lui, le braccia appuntate sui fianchi e gli occhi che mandano bagliori.

“Si può sapere che ti è preso?”

Albus scrolla le spalle. “Che mi è preso?” chiede di rimando.

“Che ti è.” Ginny si interrompe, e comincia a navigare per la stanza, pollice e indice a pinzarsi lo spazio tra gli occhi, come se l’avesse colta un’improvvisa emicrania. “Albus.”

James Sirius si alza da dove era seduto, accanto al camino ora spento, e li raggiunge, prendendo posto accanto al fratello minore sul divano.  

“Hai combinato un macello, fratellino.”

“Ve l'avevo detto che non mi interessava questa panzana.” 

“Questa panzana potrebbe determinare il tuo futuro, Albus,” sua madre interviene avvicinandosi. “Erano tutti scocciati dal tuo comportamento, scommetto che domani nessuno verrà, sono sicura che la voce stia già girando per tutta Londra.”

“Quale voce?”

“Che Albus Severus Potter è indifferente. Che Albus Severus Potter è spocchioso. Che Albus Severus Potter non merita un briciolo del tempo di nessuno.”

“Non voglio che la gente sprechi tempo per me quando io non voglio sprecare il mio per loro. Facile, no?” 

James si lascia scappare una risata, ma si copre prontamente la bocca quando sua madre lo fulmina con lo sguardo. 

“Non c’è nulla di facile nell’alta società inglese, Albus, e te ne accorgerai presto.”

 

💎

 

LADY VAN BUREN’S 

SOCIETY PAPERS

 

Povera Ginny Potter.

 

Cari lettori, oggi la mia comprensione è tutta per Lady Potter. Solitamente non vengo toccata dai problemi che affliggono l’alta società, ma trovo che Ginny Potter non si meriti questa disgrazia. Il primo giorno dopo l'annuncio del nuovo Diamante casa Potter è stata presa d’assedio da pretendenti volenterosi e di belle speranze. Qualcuno dice che i Potter abbiano dovuto regalare fiori a conoscenti e amici vari perché casa Potter non riusciva a contenere tutti gli omaggi floreali arrivati nella giornata. Quest’oggi la lista d’attesa per entrare nel sancta sanctorum si è decisamente ridotta, chiaro segno che a tanti sono arrivate le voci dello sdegnoso comportamento del giovane Potter davanti ai visitatori desiderosi solo di trascorrere qualche minuto col nuovo Diamante. Dicono che Ginny Potter si sia chiusa in camera, preda di una forte emicrania. Intanto, il Duca di Salisbury è stato visto sgusciare dentro casa Potter da un’entrata posteriore. Questo è tutto, per oggi.

 

Sempre vostra,

Lady Van Buren

 

💎

 

Albus sbuffa. Cosa c’è di meglio che una mattinata di sole trascorsa a passeggio per Regent’s Park? Nulla, se solo non fosse presente un certo Duca. La visita a sorpresa del giorno prima non era assolutamente necessaria, ha solo alimentato i pettegolezzi già perennemente alimentati di quella Lady Van Buren e dai suoi giornalini scandalistici. Ora tutta Londra penserà che qualche tresca sia in corso tra Scorpius Malfoy e un abitante di Casa Potter. E perché non lui, magari? Il Diamante della Stagione? Albus odia quel titolo. Non lo ha cercato e non la ha voluto, gli è capitato tra capo e collo e gli sta solo rendendo la vita a casa un inferno. E ora, a giudicare da come la gente che li incrocia sui sentieri del parco lo guarda, anche quella fuori casa. Quanto vorrebbe sparire, evaporare nel vento e non fare più ritorno. 

“Madre?”

Ginny gira il volto verso di lui mentre continua a stringergli il braccio. James Sirius e Scorpius camminano dietro di loro. Non dice nulla, ma il suo silenzio è un chiaro invito a parlare. 

“Posso fare visita a Rose dagli zii?”

Ginny spalanca gli occhi. “Ora?”

Albus annuisce. 

“Assolutamente no, Albus.”

“Perché no?”

“Perché qui la situazione necessita una svolta. Tutti pensano che tu sia un maleducato, dobbiamo correre ai ripari.”

“Non me ne importa nulla di cosa pensano gli altri, madre.”

“Ma a me sì,” sussurra lei. “Oh, buongiorno, Lady Finnigan, splendida giornata, vero?” Si ferma e sorride alla donna che le sta di fronte. Caitlin Finnigan5 distoglie lo sguardo da Albus con una smorfia per poi puntarlo dietro di loro, su James Sirius. Albus nota suo fratello fischiettare e spostare lo sguardo altrove. 

“Splendida ma un po’ freddina, Lady Potter,” risponde Lady Finnigan con voce glaciale. Albus non ricorda quasi nulla della visita di Caitlin a casa Potter l’altro giorno. “Permette?” e la donna aggira il gruppo, trascinandosi dietro la figlia. 

Albus vede sua madre stringere i denti e proseguire. Ah, sì, ora ricorda: ha assaggiato la torta che la ragazza gli aveva portato e che aveva fatto con le sue mani “con tanta cura” e l’aveva praticamente sputata nel tovagliolo perché invece dello zucchero ci aveva messo il sale. Caitlin se l’era presa davvero tanto. Vabbè, non gli importa, in fondo. Non gli è mai stata simpatica, Caitlin Finnigan. 

 

💎

 

Non sa come faccia a ritrovarsi a camminare al fianco di Scorpius Malfoy. Accade e basta. 

Sua madre e James Sirius sono poco più avanti e chiacchierano tra loro. Ridono spesso. Albus si chiede quando sua madre tornerà a ridere anche con lui. Fino a pochi giorni prima si divertivano come matti, e ora la donna è sempre perennemente arrabbiata con lui. Ma Albus può sopportare tante cose, può sopportare e gestire una Ginny Potter arrabbiata, si è arrabbiata così tante volte con lui, in passato, soprattutto quando era piccolo e ne combinava una dietro l’altra, molto spesso trascinandosi dietro anche la piccola Lily, ma quello che davvero non può sopportare è la delusione, leggere negli occhi di sua madre ciò che non aveva mai letto prima. Nonostante tutto, nonostante il suo temperamento e i guai che si portava dietro, Ginny Potter non era mai stata delusa da lui, mai. Ora invece sì. Albus può sentirlo, può captarlo. E non gli piace. Ma ciò che sua madre gli chiede va oltre, è praticamente tutto ciò per cui Albus si è sempre battuto: un matrimonio combinato, senza amore, imposto dalla società “solo perché devi” ed è così che si fa; il rituale del corteggiamento, lungo e spossante e ridicolo; le catene dell’unione matrimoniale, l’annullamento di ogni individualità, il dover limitarsi per il bene dell’altro, per l’economia della coppia, per le convenzioni sociali. Albus non può permettersi di perdere di vista la sua libertà. È l’unica cosa che lo fa sentire vivo. 

“Sei in un mare di guai, vero?” gli chiede improvvisamente Scorpius. 

Albus si volta a guardarlo. “Come, scusa?”

“Insomma, James mi ha detto qualcosa. Di quello che è successo l’altro giorno. E ho visto che aria tira.”

“Non me ne importa. Non mi interessa il matrimonio.”

“Ma a tua madre sì.”

“A quale madre non interessa?”

“Hai ragione,” conviene Scorpius ridendo. 

Ha una bella risata, alta e cristallina. Limpida. In parecchi si girano a guardarlo, ma lui sembra deciso ad ignorare tutti, come al solito. Albus lo invidia: invidia la sua libertà.

“Se solo potessi togliermeli tutti di torno… Oggi pomeriggio sono previste altre visite a casa, qualcuno non demorde.”

“Un modo ci sarebbe.”

Albus torna a guardare Scorpius. “Sono tutto orecchi.”

“Non ti piacerà.”

“Se la soluzione è correre nudo per Covent Garden, scordatelo.”

“Quello provocherebbe sicuramente l’effetto contrario, e non penso che sia ciò che vuoi, dico bene?”

“L’effetto contrario?”

“Sei un uomo molto attraente, Albus Potter,” Scorpius sussurra con un ghigno. Non ha nessuna paura nell’esprimere i suoi pensieri. “Sei stupito?” 

“Sono stupito che tu lo pensi.”

“Perché non dovrei?”

“Be’, perché non ci stiamo simpatici, tu e io? Mi sembra chiaro.” Albus comincia ad essere a corto di parole, e la cosa non gli piace. Non è mai a corto di parole, lui.

“Anche se non ci stiamo simpatici, non posso ammettere che sei attraente? E poi non è vero.”

“Cosa non è vero?”

“Che mi stai antipatico. Io ti sto antipatico?” Ora lo guarda con quegli occhi azzurri e intensi e Albus non capisce più niente. Cazzo. 

Scuote la testa. “No. Cioè, sì. Forse. Un pochino?”

Scorpius ride di nuovo. Questa volta anche James si gira a guardarli: sembra stupito ma non commenta.

“Quindi?” Albus cerca di deviare il discorso. “La soluzione che proponi è…?”

“Far finta che io ti stia corteggiando.”

Albus si ferma nel bel mezzo del sentiero, e Scorpius fa lo stesso a qualche passo di distanza. Lo guarda e non sembra minimamente colpito dalla cosa.

“Stai scherzando. È uno scherzo, vero?”

“Sono entrambe due domande, Albus?”

“Sì. No. Non lo so,” si porta una mano dietro la nuca. È confuso. Scorpius Malfoy lo confonde. 

“Sempre molto chiaro, vedo. Be’, non sto scherzando. Affatto.”

“E questo come dovrebbe aiutarmi?”

“Farebbe desistere gli irriducibili. In più, sono un buonissimo partito, e tua madre dormirebbe sonni tranquilli, oltre che darti tregua.”

“E come aiuterebbe te, invece?”

“Farebbe scappare chi invece vorrebbe mettere al mio fianco la nuova Duchessa o il nuovo Duca di Salisbury.”

“E tu non vuoi?”

“Non voglio legami. Non mi interessa.” 

Albus vorrebbe chiedergli perché, ma il tono di voce dell’altro, ciò che bolle sotto la superficie delle sue parole, lo invita a lasciar perdere. 

“Quindi ci guadagniamo entrambi?” 

“Ci guadagniamo entrambi.”

“E quando dovremo dire a tutti che non ci vogliamo sposare? Cosa succederà?”

“Potremmo farlo. Sposarci, voglio dire. Ognuno di noi conserverebbe la sua libertà, così.” 

“Okay, okay, frena, Romeo,” ride Albus, una mano tesa davanti a lui. “Cominciamo dalle basi.”

Scorpius quindi piega un braccio nella sua direzione, invitandolo ad afferrarlo. Albus lo osserva da capo a piedi, si sofferma sulle cosce scolpite dall’equitazione, sulle spalle larghe e ben formate, sulle labbra piene storte in un sorriso complice. Sospira. Si sta cacciando in un bel guaio davvero. Ma i guai gli piacciono davvero tanto.

“Allora, ci stai?” lo incalza Scorpius. 

Albus fa un passo avanti e afferra il suo braccio.

 

💎

 

Tre mesi dopo ;

 

LADY VAN BUREN’S 

SOCIETY PAPERS

 

Cari lettori, 

ciò che bolle in pentola tra Albus Potter e Scorpius Malfoy Duca di Salisbury sembra non volersi raffreddare. I due sono sempre più in sintonia e sentite cosa i miei informatori mi hanno riferito: Scorpius è stato visto comprare un anello in una famosa, seppur discreta, gioielleria della capitale. Un fidanzamento sta per prendere forma? Non perdetevi il prossimo numero delle mie cronache, miei fedelissimi.

 

Sempre vostra,

Lady Van Buren

 

💎

 

Resistere all’attrazione che scorre è sempre più difficile. Resistere al corpo di Scorpius è sempre più difficile. Albus emerge dai loro incontri sfinito, il cuore che corre su un binario impazzito, le gambe molli e il basso ventre in fiamme. Non era previsto, essere attratto da Scorpius. Non era previsto affatto. Ciò che è iniziato come qualcosa di divertente e irriverente si è piano piano trasformato in una corsa affannosa dove tenere le mani a posto è un’impresa, dove ogni chiacchierata testa contro testa è una sfida a chi resiste di più prima di cedere contro le labbra dell’altro, e Albus non sa come non sia ancora successo, come entrambi non abbiano già issato bandiera bianca, perdendo così ogni freno e remora. Ogni occasione è buona per cercare la pelle dell’altro, una mano sulla spalla si trasforma in un dito che, curioso, si infila sotto il colletto di una camicia, a sfiorare la pelle calda del collo, a giocherellare con una clavicola; stare seduti su un divano vuol dire premere le ginocchia l’una contro l’altra, e afferrare non troppo casualmente il polso dell’altro per una sciocchezza; i viaggi in carrozza significano spalle a contatto, o stivali che per caso si toccano in spazi ristretti; ballare alle feste vuol dire mani calde su vite strette, e camicie sempre troppo sottili per tenere fuori il calore di un tocco che comincia a diventare essenziale. 

Quando però tutto precipita, Albus lo vede arrivare. È sera inoltrata, solo le stelle rischiarono il cielo, e la festa si sta consumando un po’ più in là, e lui è solo, seduto su una panchina di pietra di un giardino, lontano dal frastuono. Tra poco spareranno i fuochi d’artificio.

“Hey.” Scorpius lo sta raggiungendo. Si è tolto la giacca ed è rimasto solo con la camicia, che è leggermente aperta sul collo, a lasciargli scoperte le clavicole, quelle clavicole pazzesche frutto dell’opera di un artista. 

“Hey.”

Si siede accanto a lui, le lunghe gambe distese in avanti sull’erba ben tagliata. Le loro dita si sfiorano, le mani poggiate sulla pietra fresca della panchina. 

“Sei sparito.”

“Avevo bisogno d’aria.”

“Non ti stavi nascondendo da Karl Jenkins6, quindi?”

Albus alza gli occhi al cielo. Da quando Scorpius lo conosce così bene?

“Forse. Anche.”

“L’ho rimesso al suo posto, comunque. Girerà al largo.”

“Grazie? Penso,” risponde Albus aggrottando le sopracciglia. 

“Ho messo in salvo la tua virtù. Devi sentire cosa diceva di te e del tuo culo.”

“Per Giove, non voglio saperlo. Comunque non ho bisogno che ti batti per la mia virtù, grazie lo stesso.”

“Sono il tuo quasi fidanzato, è mio compito.”

“Allora quello che ha scritto Lady Van Buren è vero?” ride Albus, anche se il suo stomaco si è contorto, e non può più ignorarlo. 

“Certo. L’anello di mia madre è per quando ci sposeremo, però.” 

“Chi ti dice che ti sposerò, Malfoy?”

Sente lo sguardo di Scorpius addosso e, quando si volta, Albus deglutisce: Scorpius lo sta guardando come non l’ha mai guardato prima e come Albus non è mai stato guardato prima, da nessuno, in tutta la sua vita. Gli occhi di Scorpius indugiano sulla sua mano, le sue dita sfiorano le sue dita, e Albus trattiene il fiato. Si sono toccati così tante volte, per caso o con intenzione non lo sa nemmeno lui, ormai i confini si confondono tutti, ma questa volta, questa volta è diverso. Le ciglia chiare di Scorpius sono lunghe sulle sue guance e quando alza gli occhi a guardarlo, è come se gli chiedesse un tacito permesso, come se volesse ricevere da lui l’assenso che attende da tempo. 

Il cenno della testa di Albus è impercettibile, ma Scorpius lo coglie. Ora le loro dita sono intrecciate e Albus è incantato da quell’incastro quasi perfetto, pelle che scivola su altra pelle, ossa che combaciano, palmi che si adattano ad altri palmi, un tocco lieve come piume. Il bacio di Scorpius è anche lieve, lieve come Albus non avrebbe mai immaginato potesse essere. Le sue labbra sono piene contro le sue, indugiano senza fretta, attendono pazienti. La bocca di Scorpius sa di champagne e fragole contro la sua, la sua lingua è calda quando Albus gli dà il permesso di schiudergli le labbra e scavargli dentro, morirgli dentro, piano piano, tocco dopo tocco. Il gemito che Albus si lascia scappare riempie la sera poco prima che i fuochi d’artificio esplodano nel cielo - e nel petto di Albus. È seduto addosso a Scorpius, ora, le sue gambe a cingergli la vita, le mani di Scorpius sulle sue cosce dove Albus stesso le ha messe, autoritario. Le sue mani invece sono poggiate dietro la nuca di Scorpius, giocano con i suoi capelli, disegnano forme inventate sulla sua pelle esposta. 

“Albus…” inizia l’altro.

“Mhh?” Albus gli delinea il labbro inferiore con la lingua e lo sente fremere sotto di lui. 

“Voglio baciarti da mesi.”

“Ah, sì?”

“Da quella volta in cui sono tornato dall’Asia e tuo fratello mi ha invitato a cena e tu mi guardavi dall’altra parte del tavolo e io ho pensato che ero stato troppo, troppo tempo lontano dall’Inghilterra e tu intanto eri diventato così bello, e così desiderabile, e mi tormentava il pensiero che tutti avrebbero potuto averti, e baciarti, e toccarti, quando io volevo averti, e baciarti, e toccarti. Ti volevo solo per me. Ti voglio solo per me.”

Albus lo bacia con avidità, e l’altro risponde al suo bacio, lo segue, lo asseconda, le sue mani che affondano nelle pelle tenera delle sue cosce, e Albus vuole solo affondare con esse, ancora e ancora. Se la morte avesse le sembianze di Scorpius Malfoy, allora sì che morire sarebbe così dannatamente bello. 

“Puoi avermi,” risponde Albus quindi, riprendendo fiato, guardando Scorpius dall’alto mentre la sua erezione gli preme addosso. Sente la sua stargli stretta nei pantaloni. Si fa più vicino, i suoi fianchi scorrono in avanti, e Scorpius chiude gli occhi, gemendo e imprecando a mezza voce. “Puoi avermi tutte le volte che vuoi. Sono tuo, Scorpius Malfoy, sono tuo da quando hai messo gli occhi su di me, anche se allora non lo sapevo ancora.”

Scorpius alza un braccio per scostargli una ciocca di capelli scuri dagli occhi e appuntargliela dietro un orecchio. “Io lo sapevo. Sapevo che non sarei potuto essere che tuo, e di nessun altro. Solo e soltanto tuo.”

“Tre mesi fa non sapevo nemmeno se mi stavi simpatico,” ride Albus, baciandolo teneramente. 

“È vero. In tre mesi possono cambiare tante di quelle cose…” 

“Ora non c’è giorno in cui mi svegli e la prima persona con cui desidero parlare non sia tu. Come hai fatto a entrarmi dentro così, Duca di Salisbury?” 

Ora il naso di Scorpius sfiora il suo. Le loro fronti si toccano. 

“È stata colpa tua, mi hai fatto un incantesimo, vero?”

Albus ridacchia. “No, lo giuro.”

“Quindi? Mi sposi?”

“Cosa ne è stato di quel ‘non voglio legami’?”

“Ho fatto un sacco di eccezioni per te, in questi mesi. Questa è solo una delle tante.”

“Quindi sono un’eccezione anche io?”

“La mia eccezione preferita.”

Si baciano ancora, mentre Albus continua a muovere i suoi fianchi, la sua erezione ad incontrare quella di Scorpius, tra gemiti e mezzi fiati. Si liberano in fretta dei pantaloni, lasciandoli scivolare lungo le gambe, arrotolati alla bell’e meglio. Il loro piacere si consuma in quel giardino, mentre i fuochi d’artificio continuano ad illuminare il cielo e soffocare ogni altro rumore. L’orgasmo li investe uno dopo l’altro, e Albus si aggrappa alle spalle larghe di Scorpius mentre un calore intenso gli si propaga sotto pelle, esplodendo in tanti puntini colorati poco dietro le sue palpebre socchiuse, ed esaurendosi contro lo stomaco di Scorpius mentre il suo nome gli sfugge dalle labbra come una preghiera. Rimangono stretti, incuranti di tutto, dello sperma incollato ovunque, appiccicoso sulle loro pelli, e del sudore che imperla le loro fronti quando si incontrano, ansimanti, e sigillano le loro labbra nuovamente in un bacio che è sia fine sia inizio di tutto ciò che li aspetterà altrove, alla fine di quella notte di mezza estate, in una mattina limpida e tranquilla a casa Potter, quando insieme annunceranno la notizia alla famiglia, e Ginny Potter si scioglierà in lacrime, e James Sirius li abbraccerà entrambi, deliziato, e Lily Luna farà una smorfia e alzerà gli occhi al cielo, commentando qualcosa sulle “coppie innamorate”. E Albus si chiederà quando ha cominciato ad amare Scorpius, e lo guarderà, intento a chiacchierare con suo fratello vicino ad una finestra del salotto, e Scorpius incontrerà il suo sguardo, e Albus penserà “da sempre, forse lo amo da sempre ma non lo sapevo”.

“Non hai risposto alla mia domanda, prima.” Scorpius rompe il silenzio. Le sue dita sfiorano la guancia di Albus, leggere e delicate. 

“Pensavo di aver risposto, e anche in modo molto chiaro.” 

Scorpius ride. “Ho bisogno di sentirmelo dire. Credo.”

Albus gli sorride. Gli accarezza la pelle dietro la nuca. 

“Sì. Sì, ti sposo. Ti sposo, Scorpius Hyperion Malfoy.”

Ora ridono entrambi. Non riescono a smettere per tanto tempo.

 

💎

 

LADY VAN BUREN’S 

SOCIETY PAPERS

 

Oh là là, carissimi lettori.

 

Sembra che per qualcuno i lieto fini esistano davvero. “E vissero tutti felici e contenti”, ci raccontavano da bambini. Finivano così, tutte le fiabe. Le più belle, almeno. E cosa non è, se non una bella fiaba, quella di Albus Potter e Scorpius Malfoy, Duca di Salisbury? I due piccioncini sono in viaggio di nozze in Italia, al momento, e attendiamo tutti il loro ritorno per godere dei loro racconti. Ma se pensate che me ne starò buona buona nel mentre, be’, vi sbagliate: c’è un altro Potter da tenere d’occhio. 

 

Sempre vostra,

Lady Van Buren

 

Hugo Weasley posa la piuma. Si stiracchia. Osserva fuori dalla finestra. Casa Potter sembra tranquilla. Nota James Sirius sgattaiolare fuori. Hugo sorride soddisfatto.

 


 

Note:

1. Daphne Greengrass

2. Pansy Parkinson; in questo universo, Ron si risposa con lei alla morte di Hermione; riguardo la caratterizzazione di Pansy, non mi piace rappresentarla così, ma ho dovuto per esigenze di trama e di "adattamento" alla storyline di Bridgerton

3. Salisbury si trova nel Wiltshire, ubicazione di Malfoy Manor

4. Rita Skeeter [è tutto molto trash, lo so LOL]

5. Caitlin Finnigan è un personaggio inventato da me, e che i lettori di Death in the Night hanno conosciuto qui

 

Come anticipavo nelle note iniziali: storiella di poche pretese e che ho scritto più per divertimento che per altro. Spero che vi abbia fatto sorridere e che in qualche modo vi sia piaciuta. Se avessi avuto più tempo l’avrei senz’altro approfondita, ma vi dovete accontentare di quello che ne è venuto fuori. 

 

Grazie a chiunque sia arrivatæ fin qui ♡

   
 
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