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Autore: killerqueen95    17/08/2022    0 recensioni
L'amicizia tra Cho e Yoongi era un qualcosa che durava da anni, da quando la piccola Park era venuta alla luce strillando come un'ossessa e Yoongi aveva due anni. La signora Min e Park si conoscevano da ragazze e avevano portato avanti la loro amicizia anche da sposate, quindi per loro era stato del tutto normale far in modo che i loro figli potessero essere amici.
Poi era arrivata l'adolescenza e con esse tutte quelle guerre ormonali che ci hanno caratterizzati tutti. Yoongi bene o male era rimasto lo stesso con il solito silenzio che lo caratterizzava anche da bambino, quella che era cambiata maggiormente era stata Cho e non solo nel comportamento perché era diventata molto più socievole, ma soprattutto nel fisico. Il ragazzino una mattina si era reso conto che alla piccola Cho era cresciuto il seno e per lui era stato davvero sconvolgente. Mentre per lei era stato sconvolgente trovarsi completamente attratta da quel ragazzino pelle e ossa con cui aveva condiviso gran parte della sua vita fino a quel momento. Anche per Cho era stato improvviso, una mattina aveva visto il sorriso gommoso del suo migliore amico e l'aveva trovato dannatamente bellissimo.
Genere: Angst, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Min Yoongi/ Suga, Nuovo personaggio
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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-Cho, è arrivato Yoongi, non vuoi scendere per salutarlo?- sua madre fece capolino con la testa all’interno della vecchia camera da letto della figlia.
-Fossi scema- sbottò Cho con un sopracciglio alzato, -Non lo voglio vedere nemmeno dipinto quel coglione- sputò alla fine.
La madre divenne rossa in faccia e aprì la bocca per sgridare la figlia come faceva sempre quando la sentiva imprecare. Koo Cho aveva un visino delizioso e così dolce, ma appena apriva bocca era peggio di uno scaricatore di porto.
La signora Koo fece per chiudere la porta bisbigliando qualcosa a probabilmente il marito, così Cho riprese il libro che stava leggendo e si sistemò gli occhiali sul ponte del naso.
-Non si preoccupi, ci penso io – quella però non era proprio la voce di suo padre. Infatti il diretto interessato a cui era rivolto l’improperio entrò nella camera da letto.
-Esci immediatamente di qui!- strillò Cho, scivolando giù dal letto con uno scatto e gettando sulle coperte il libro che ancora teneva in mano.
No, quello non poteva permetterlo, Min Yoongi in camera sua non poteva entrarci lei lo aveva bandito due mesi prima. Eppure al ragazzo non sembrò importare perché con estrema lentezza chiuse la porta con un sorrisino sul viso, come se la furia della ragazza valesse meno di zero.
Cho non era in grado di tollerare la sua presenza così si avviò a grandi falcate verso la direzione del moro che la guardava con i suoi occhi affilati e mortali; quando i due furono uno davanti all’altro lei fu costretta a sollevare il viso per guardarlo. Il fatto di essere dannatamente bassa era una cosa che la faceva innervosire parecchio, avrebbe voluto essere della stessa altezza del ragazzo per mollargli una testata ben assestata per togliergli quel sorrisino strafottente e fastidioso.
-Ti avevo detto che non volevo vederti mai più, pensavo di essere stata abbastanza chiara. Eppure eccoti di nuovo qui, devi essere molto stupido Min Yoongi- sibilò la ragazza riducendo i suoi occhi in due mezzelune scontrose e arrabbiate.
Yoongi la guardò per qualche secondo e poi si leccò le labbra assottigliando anche lui quegli occhi così felini, occhi che a lei facevano venire i brividi. Afferrò la ragazza per le spalle e la spinse contro la porta strappandole un’imprecazione per la sorpresa.
Piazzando le sue mani grandi ai lati della testa della più piccola la guardò con insistenza.
-Cosa diavolo stai facendo?- ringhiò la più piccola.
-Taci Koo Cho- il tono di Yoongi non ammetteva repliche -Mi ha dato dello stupido e io ti dico non sono qui perché sono stupido-.
Lei alzò gli occhi al cielo sbuffando come se non credesse alle parole di lui. -Allora se non sei stupido perché sei qui?-.
Il ragazzo si leccò ancora le labbra e per un attimo i suoi occhi tradirono la sua ansia. -Perché sono irrimediabilmente innamorato di te da tutta la vita.-.
 
L’amicizia tra Cho e Yoongi era un qualcosa che durava da anni, da quando la piccola Park era venuta alla luce strillando come un’ossessa e Yoongi aveva due anni. La signora Min e Park si conoscevano da ragazze e avevano portato avanti la loro amicizia anche da sposate, quindi per loro era stato del  tutto normale far in modo che i loro figli potessero essere amici.
Le loro famiglie non erano ricche e se Yoongi delle volte doveva scegliere tra il pranzo e il biglietto dell’autobus, Cho non si poneva nemmeno il problema perché a stento riusciva ad avere i soldi del pranzo, quindi Yoongi lo condivideva sempre con lei dicendo addio all’autobus. 
Da bambini la loro povertà non era così pesante, insomma era come se ci fossero abituati e fosse del tutto normale che due bambini si dividessero il pranzo e andassero a piedi in una scuola che distava 3km all’andata e 3 al ritorno.
Per loro andava bene così ed era divertente per entrambi andare a giocare nei piccoli appartamenti l’uno dell’altro che erano esattamente nello stesso pianerottolo dello stesso palazzo. I genitori di entrambi lavoravano come dei muli, eppure a fine mese avevano pochi spiccioli da parte.
Cho non avrebbe mai dimentica il Natale in cui ricevette in dono un calendario che la sua famiglia aveva ricevuto in omaggio al supermercato e poi una tavoletta di cioccolato, a Yoongi era andata peggio perché aveva ricevuto solo un paio di mutande per giunta rosa.
Eppure erano felici perché c’erano loro l’uno per l’altra ed era bello così, una vita senza troppe pretese e davvero con pochi soldi, ma comunque un vita degna di essere vissuta e felice.
Da bambini giocavano in quel piccolo parco sotto casa che aveva solo due altalene sbilenche e uno scivolo ormai scolorito dal troppo sole estivo; la struttura dello scivolo richiamava quella di un veliero e aveva per giunta un piccolo timone rosso che i due si litigavano ogni giorno. Erano litigi così grossi che una volta Cho aveva spinto di sotto il povero Yoongi che si era spaccato il mento sulla ghiaia, inutile dire che Cho le aveva prese di santa ragione.
Poi era arrivata l’adolescenza e con esse tutte quelle guerre ormonali che ci hanno caratterizzati tutti. Yoongi bene o male era rimasto lo stesso con il solito silenzio che lo caratterizzava anche da bambino, quella che era cambiata maggiormente era stata Cho e non solo nel comportamento perché era diventata molto più socievole, ma soprattutto nel fisico. Il ragazzino una mattina si era reso conto che alla piccola Cho era cresciuto il seno e per lui era stato davvero sconvolgente. Mentre per lei era stato sconvolgente trovarsi completamente attratta da quel ragazzino pelle e ossa con cui aveva condiviso gran parte della sua vita fino a quel momento. Anche per Cho era stato improvviso, una mattina aveva visto il sorriso gommoso del suo migliore amico e l’aveva trovato dannatamente bellissimo.
Da quel momento in poi tutto era diventato una sorta di inferno perché era più che evidente che Yoongi la considerasse solo la sua migliore amica, come una sorta di sorellina minore da proteggere, aveva dovuto sopportare la prima fidanzatina di Yoongi e lo aveva ascoltato spesso mentre parlava di quanto bella fosse quella dannata ragazza con i capelli ramati nella sua classe.
Con il tempo Cho si era un po’ arresa alla situazione e aveva sviluppato una sorta di corazza per proteggersi dal cuore che sanguinava ogni volta che Yoongi tirava fuori una nuova ragazza bellissima di cui parlare a cui fare gli occhi dolci.
Una sera Cho era tornata a casa dopo essersi sorbita l’ennesima sviolinata su una nuova ragazza, si era guardata allo specchio ed era scoppiata a piangere. Cosa diavolo aveva per non piacere nemmeno un minimo a Min Yoongi? Era davvero così brutta?
Aveva guardato i suoi capelli a caschetto scuri che le incorniciavano il viso, i suoi fratelli maggiori non facevano altro che dirle quanto fosse carina e di quanto il suo viso fosse dolce, ma era tutto inutile perché lei si vedeva da buttare. Invece Cho aveva due occhi grandi e stranamente chiari per essere una coreana, un sorriso dolcissimo e due splendide fossette in cui tutti infilavano il dito non appena la vedevano sorridere.
Yoongi ci moriva dietro quella ragazzina con gli occhi grandi e chiari, adorava il suo sorriso gentile e perfino la sua boccaccia che rilasciava più improperi che parole dolci in netto contrasto con il suo viso angelico.
Poi lui era partito per Seoul per fare l’idol e nessuno avrebbe mai scommesso una virgola sulla loro amicizia, erano tutti convinti che si sarebbero persi di vista, eppure nessuno di loro due era disposto a lasciar andare l’altro per niente al mondo.
E all’età di 27 anni Cho si era finalmente decisa a farsi avanti con Yoongi perché il ragazzo aveva rotto con quella gallina piagnucolona con cui era rimasto insieme per quasi 5 mesi. Cho si era detta che quella era la sua occasione che non si sarebbe tirata indietro perché non riusciva più a guardare il ragazzo stare insieme ad altre, era troppo innamorata di Min Yoongi per lasciarlo andare ancora.
Quale migliore occasione ad una festa? Così almeno le aveva consigliato la sua migliore amica Minsuh, che purtroppo di solito non aveva proprio delle idee molto geniali, ma nonostante tutto Cho continuava a darle retta.
-Ti devi vestire da troia- decretò Minsuh frugando nel suo armadio come una pazza in cerca della ragione, quella non appena sentiva parlare di feste tirava fuori vestiti che nemmeno in uno strip club avrebbero indossato.
Cho sgranò gli occhi e spalancò la bocca a quelle parole. -Cosa?- esclamò -Minsuh ti prego, no. Non darmi niente di eccessivo o che possa farmi desiderare di infilarmi in un buco per nascondermi- si lamentò.
Minsuh la guardò per un attimo sollevando le sopracciglia con aria eloquente perché lei lo sapeva, sapeva che se fosse stato per Cho quella si sarebbe presentata in tuta probabilmente. E questo era vero, Cho non era sicuramente un’icona della moda e di gran lunga preferiva vestirsi comoda più che in maniera femminile. La castana era ciò che tutti consideravano un maschiaccio, ma a lei andava bene così e sicuramente essere cresciuta con due fratelli e un migliore amico maschio, non aveva aiutato nel sviluppare il suo lato femminile.
-E come vorresti andare, di grazia?-le chiese, riprendendo a frugare nel suo armadio.
Cho si guardò allo specchio; in quel momento indossava dei semplici jeans chiari e una maglietta nera che nonostante tutto metteva in evidenza il suo seno prosperoso per i canoni asiatici.
Minsuh non ottenendo risposta risollevò lo sguardo e vide l’amica guardarsi allo specchio con aria di approvazione.
-Guarda se ti azzardi a dirmi che vorresti andarci così … - fece una pausa per controllarsi -Io ti butto dalla finestra Koo Cho!-.
La castana roteò gli occhi al cielo con fare annoiato. -Come sei melodrammatica amica mia- si alzò dal letto per raggiungere la ragazza dai capelli rossi che continuava a frugare e frugare -Quindi cosa mi propone la mia stilista preferita?-.
-TROVATO!- strillò Minsuh, uscendo fuori dall’armadio con qualcosa in mano e facendo venire un infarto alla più ragazza accanto a lei che si portò una mano al petto.
-Ma sei impazzita?-
-Dai provati questi!- la incoraggiò, ignorandola completamente e mettendole tra le mani gli indumenti da provare.
Minsuh era fuori di testa e Cho lo sapeva bene, forse era proprio per quello che all’università avevano legato così tanto. Essendo agli opposti si erano trovate immediatamente bene nel dormitorio e ben presto erano diventate inseparabili. Cho si fidava così tanto da averle fatto conoscere i BTS al completo e averle confessato il suo amore per Yoongi.
La migliore amica le aveva dato una minigonna nera di pelle vertiginosa che metteva in risalto le sue gambe magre e toniche, un bustino con tanto di stecche bordeaux che le tirava su il seno mettendolo in bella vista.
-Devo andare ad una festa, oppure mi mandi a lavorare come prostituta?- domandò Cho con un sopracciglio alzato e l’aria scettica.
Minsuh le diede un colpo al braccio ammonendola sul non parlar male dei suoi abiti bellissimi, e dopo un po’ di storie alla fine Cho cedette davvero perché effettivamente quei vestiti la facevano sentire una gran figa e dopotutto una botta di coraggio e autostima le serviva per affrontare quella festa.
La ragazza si occupò anche di sistemare i lunghissimi capelli castano chiaro di Cho facendo delle onde leggere per darle un po’ di volume, poi passò ad un trucco leggero perché l’amica aveva un viso così delicato che nemmeno serviva particolare trucco. Cho era già bella di suo.
Alla fine il risultato era stato pazzesco e Cho era rimasta a bocca aperta mentre ammirava il proprio riflesso allo specchio.
Cho era arrivata alla festa sicura di sé e con un grande sorriso stampato sulle labbra, si sentiva bella e coraggiosa e nessuno sarebbe riuscito ad impedirle di dire a Yoongi i suoi sentimenti, proprio nessuno.
Tranne forse Yoongi stesso.
La ragazza arrivò al locale un po’ in ritardo a causa di tutta la preparazione da parte di Minsuh, ma onestamente ne era valsa davvero la pena e non sarebbe mai tornata  sui suoi passi. Sfilò dentro l’ampia stanza del locale, le persone erano già ubriache e ballavano, ormai si era abituata a vedere gli idolo sotto quella veste ovvero come se fossero persone del tutto normali.
Cho li vide da lontano, erano ancora tutti e sette seduti su un divanetto come dei vecchi, alzò gli occhi al cielo perché facevano sempre così si mettevano in un angolo e stavano tra di loro fino a quando lei non arrivava e li obbligava ad andare a ballare con lei.
Prese un bell’ultimo respiro prima di passare davanti a loro per poi sedersi sul divanetto proprio accanto a Yoongi; il primo a notare la sua trasformazione fu Jimin che spalancò la bocca formando una o bella piena con quelle sue labbra morbide.
-Cho!- esclamò Jimin, mentre anche gli altri la guardavano stupiti -Sei uno spettacolo oggi!-.
La ragazza sorrise e ridacchiò abbassando il capo con aria un po’ imbarazzata, ma allo stesso tempo molto compiaciuta del complimento.
Yoongi accanto a lei la squadrò da capo a piedi con i suoi occhi affilati e cinici, poi scoppiò a ridere. Davvero, davvero di gusto.
-Sembri un clown con il trucco- rise.
Ed eccola lì, la prima coltellata al cuore di Cho in quella serata. La castana perse il sorriso imbarazzato e compiaciuto che inizialmente si gelò sulle sue labbra fino a farle incurvare verso il basso. Aveva fatto davvero male.
-Hyung!- lo rimproverò Taehyung con gli occhi spalancati -Che diavolo dici? Cho stai davvero bene questa sera.- continuò poi rivolgendosi alla ragazza che si fissava la punta delle scarpe sentendosi una stupida -Davvero bellissima- concluse rincarando la dose, per sottolineare meglio il concetto.
Ma Yoongi scosse la testa ancora ridacchiante, particolarmente divertito dalla cosa. -Ti ha truccata Minsuh? Cazzo e questi vestiti?- chiese, tirando il tessuto della gonna troppo corto -Li hai presi ad una prostituta?-.
Cho si sentì morire e desiderò con tutto il cuore che la terra sotto i suoi piedi si aprisse per poterla inghiottire e farla sparire dalla faccia della terra. Si morse forte il labbro sentendo il cuore nel suo petto scricchiolare in maniera dolorosa.
-Ti sei svegliato con il culo storto oggi?- domandò Cho, cercando di mascherare la delusione dei commenti pronunciati dal suo migliore amico.
Yoongi si lasciò cadere contro lo schienale del divano e sbuffò annoiato. -Non è che se dico che sei ridicola mi sono svegliato storto!-.
-Smettila Yoongi.- disse serio Namjoon, che non poteva fare a meno di guardare il volto sempre più triste della ragazza. -Ha visto Yonseo con un ragazzo, ecco perché è così di buon umore.-.
Ancora lei, pensò a disagio Cho stringendosi un po’ nelle spalle facendo di tutto per mascherare l’imbarazzo e la delusione che stava provando ad ogni parola del suo migliore amico.
Quella non era di certo la prima volta che la ragazza provava a confessare i suoi sentimenti a Yoongi, c’erano state altre volte quasi sempre finite male e quella sembrava non essere un’eccezione.
La prima volta aveva 13 anni, aveva indossato un bel top e si era diretta dall’amico che giocava a basket nel campo della scuola con gli amici. Cho si era seduta sugli spalti e gli aveva sorriso ogni volta che lui si era voltato nella sua direzione; poi ad un certo punto era andato da lei e nel suo viso non c’era traccia di un sorriso, anzi pareva più che altro infastidito. Infatti Yoongi le disse di andarsene perché distraeva i suoi amici dalla partita e sembrava una fidanzatina ansiosa, poi le aveva dato il colpo di grazia dicendole che inoltre quel top non le donava per nulla e sembrava una tavola da surf. La corvina si era stretta al petto la borsetta per nascondere il suo seno ancora in fase di sviluppo e, mortificata, era cosa via.
A 15 anni si era detta che il suo seno era cresciuto abbastanza da poter riprovare e facendosi coraggio aveva comprato un biglietto per Seoul e partendo da Daegu tutta sola era andata a trovare Yoongi nel dormitorio. Ad aprirle la porta era stato Jimin senza maglietta e con degli addominali da paura in bella vista, a Cho erano quasi caduti gli occhi a terra per lo stupore. Il dormitorio era un disastro e c’era quel tipico odore di adolescenza e ormoni impazziti, ma alla ragazza l’unica cosa che interessava era trovare Yoongi e confessarle il suo amore. Però purtroppo Yoongi non era al dormitorio, ma si trovava in agenzia ad allenarsi, così Cho lo aspettò fino al suo ritorno, ma una volta tornato in dormitorio il ragazzo si era detto distrutto e si era infilato subito a letto senza degnare di mezzo sguardo la ragazza. La corvina era andata via con le lacrime agli occhi e una volta arrivata in stazione di rese conto di aver perso l’ultimo treno, così dovette passare la notte alla stazione.
Poi erano arrivati i 16 anni e Cho riprovò durante il compleanno di Yoongi perché il ragazzo era tornato a Daegu per festeggiarlo con la famiglia. Lei gli aveva scritto una lettera d’amore in cui dichiarava ogni suo più piccolo sentimento, insomma era una lettera a cuore aperto accompagnata da un semplice regalo che era una foto di loro due da bambini dove lui le tirava le codette e lei gli mollava un pugno allo stomaco. Yoongi fu entusiasta dalla foto e disse che l’avrebbe portata con sé in dormitorio, ma la lettera finì presto nel cestino della spazzatura in mezzo alla carta regalo e anche quella volta andò male.
Ai 17 anni Cho era sicura che ci sarebbe riuscita, doveva riuscirci, ancora una volta si recò a Seoul e con il cuore che batteva all’impazzata si diresse verso il dormitorio dei ragazzi, quella volta ad aprire la porta fu Taehyung che ogni volta che la ragazza lo vedeva si faceva sempre più bello. Taehyung era decisamente più sveglio del suo hyung e non aveva mai avuto dubbi sui sentimenti della ragazza, per questo gli si era stretto il cuore quando l’aveva vista quel pomeriggio. Con tono triste le aveva dovuto dire che Yoongi era con una ragazza; gli occhi di Cho si erano riempiti di lacrime ed era corsa via rischiando di cadere più di una volta nelle scale. A Kim Taehyung quella ragazza che aveva la sua stessa età faceva troppa tenerezza, così l’aveva seguita e poi l’aveva portata a prendere un gelato.
Poi era arrivati i 20 e Cho aveva voluto fare un altro tentativo nonostante il suo cuore ormai dolorante dopo tutte quelle prove. Taehyung aveva invitato i ragazzi a casa sua a Daegu e poiché Cho e il ragazzo erano divenuti ottimi amici, aveva invitato anche lei. La casa di Tae nelle campagne era davvero enorme e c’erano tantissimi animali, sembrava di vivere in un paradiso. La ragazza era stata completamente conquistata dal gatto nero della sorella di Tae  che ormai dormiva nel letto con lei da giorni. Quella settimana ci sarebbe stata la festa delle lanterne e lei si era ufficialmente decisa a dire tutto a Yoongi, nessuno avrebbe potuto fermarla, o almeno così credeva. Il giorno della festa delle lanterne alla ragazza era arrivato il ciclo che l’aveva praticamente costretta a letto talmente i dolori erano forti, il maggiore le aveva promesso che sarebbe tornato presto per farle compagnia ma Yoongi quella sera non tornò e passò la notte con una ragazza conosciuta alla festa.
E così Cho si era detta che era abbastanza e che doveva togliersi dalla testa e dal cuore Min Yoongi. Aveva iniziato a frequentare dei ragazzi e ogni volta che il suo migliore amico le presentava la ragazza di turno si stampava un bel sorriso in faccia e si congratulava con loro.
Riscuotendosi da quei ricordi scosse i capelli castani lunghi ed ondulati e, ricacciando indietro le lacrime, si alzò dicendo che andava a prendersi qualcosa da bere. Mentre camminava si sentiva gli occhi di Yoongi addosso e imbarazzata cercò di tirarsi giù la gonna come se quello potesse cancellare l’orribile commento sul suo abbigliamento.
Con un sospiro si sedette su uno degli sgabelli dell’open bar e si passò una mano tra i capelli. -Qualcosa di forte- disse al barman -Le giuro qualsiasi cosa, faccia lei- continuò con un tono arreso.
-Ti assicuro che sei davvero uno schianto- la voce di Taehyung la fece sobbalzare per un secondo, ma subito dopo le strappò un sorriso che le fece illuminare l’intero volto.
Tae si sedette accanto a lei ordinando al barman qualcosa di dolce e leggero, perché era risaputo che il ragazzo non amasse i drink amari e troppo forti perché non reggeva per niente l’alcool.
-Io non capisco perché debba sempre umiliarmi in quel modo- sbottò lei, con un tono di voce che tradiva il dolore e la delusione.
Nemmeno il ragazzo lo sapeva, se c’era una cosa che nessuno dei BTS capiva era il perché Yoongi sembrava sempre così puntiglioso con la migliore amica, eppure l’adorava ed era pronto a staccare la testa a chiunque pronunciasse qualcosa di sgradevole su di lei; ma lui non si risparmiava mai. Hoseok era fermamente convinto che Yoongi fosse innamorato di Cho e che quello che metteva su era uno stupido teatrino perché incapace di gestire le emozioni ed i sentimenti nei confronti della ragazza. Eppure erano tutti stufi di vedere quella ragazza essere trattata in quel modo.
-Non credo che lo faccia con l’intenzione di umiliarti- provò a dire Taehyung ingoiando un po’ del drink alla fragola che il barman gli aveva preparato.
Cho fissò il liquido nero a base di whiskey nel suo bicchiere. -Oh dai, mi ha detto che sembro un clown truccata così. Insomma già io non amo mettermi in tiro, così mi demolisce proprio-.
-Oggi è un po’ di malumore, prova a capirlo… - continuò Tae, mordicchiandosi il labbro inferiore.
-È sempre di malumore. Ogni volta che si lascia con un di quelle sciacquette ci passo io. Sono davvero stanca di essere trattata come un vecchio straccio, oggi sarà il mio ultimo tentativo e se andrà male anche questa volta basta non ci proverò mai più.- il tono risoluto di Cho fece venire la pelle d’oca al ragazzo che l’ascoltava estremamente dispiaciuto.
Taehyung aveva imparato a conoscere bene quella ragazza che imprecava ad ogni frase, era così dura e forte tranne per quando si trattava di Yoongi, li sembrava un castello di carte pronto a cadere al più piccolo spostamento d’aria. Vederla così abbattuta non era bello quindi la fece ridere come era solito fare quando Yoongi le dava l’ennesima delusione.
A Jimin era venuto più volte il dubbio che al suo migliore amico piacesse Cho, ma alla fine aveva capito che tra i due si trattava davvero di semplice amicizia e che Tae vedesse la ragazza quasi come la sua sorellina a Daegu che gli mancava sempre tantissimo.
Dopo averla fatta ridere così tanto da sentire dolore alle guance i due tornare ai divanetti dove ancora c’erano tutti quanti, questa volta Cho si sedette accanto a Taehyung e Jin e quest’ultimo immediatamente le chiese come stesse andando la sua specializzazione e quanto ormai le mancasse per concludere definitivamente il ciclo di studi.
-Perché ti sei seduta là?- chiese Yoongi, interrompendo la conversazione dell’amica con il suo hyung che si stava complimentando per il suo ultimo esame.
Cho voltò il viso nella direzione del ragazzo che sembrava seccato e questo la fece innervosire notevolmente, non aveva il diritto di essere seccato d’altronde era stato lui ad umiliarla e farle desiderare di non essersi mai presentata a quella stupida festa.
-Perché sto parlando con Jin oppa- rispose brevemente lei, per poi rivoltarsi verso il maggiore dei ragazzi per riprendere la conversazione.
Yoongi sbuffò come se non avesse alcuna intenzione di prenderla sul serio; Cho socchiuse gli occhi e si ripeté di mantenere il controllo per non imprecare, quando li riaprì Jin la guardava ben conscio di quello che stava passando per la mente della più giovane.
-Che hai da sbuffare Min Yoongi?- ed era quello il momento che tutti temevano, quando Cho chiamava il maggiore con il cognome e il nome era il campanello d’allarme che avvisa tutti quanti che la ragazza era in procinto di perdere la pazienza.
-Non ci vediamo da settimane e nemmeno parli con me, Koo Cho- ed eccolo che attaccava anche il corvino con gli occhi da gatto.
Gli occhi di Cho ridotti a due mezzelune chiare si puntarono contro il migliore amico mentre Namjoon si passava una mano in faccia per niente ansioso di assistere ad una litigata tra i due.
-Mi hai detto che sembravo una prostituta e un clown, non volevo metterti in imbarazzo. – la risposta piccata della minore non si fece attendere.
Fu Hoseok a schiarirsi la gola per attirare l’attenzione dei ragazzi e portarli via da quella situazione, era ovvio che Yoongi e Cho dovessero parlare da soli e senza loro in mezzo ai piedi.
-Se vuoi resto con te- propose Tae alla ragazza, con dolcezza.
-Ti ringrazio Tae, ma … - cominciò a rispondere lei con un sorriso gentile sulle labbra.
-Ma non ha bisogno della guardia del corpo- sbottò Yoongi, interrompendo la castana con un tono duro -Quindi levati dalle palle.- sputò rivolto all’amico.
Cho lo fulminò con lo sguardo prima di congedare definitivamente Tae in maniera decisamente più carina di quella usata da Yoongi.
-Quale è il tuo problema Min Yoongi?- proruppe Cho.
-Nessun problema- disse secco lui.
La ragazza roteò gli occhi, discutere con Yoongi era come discutere con un tavolo, anzi forse da un tavolo si poteva ottenere più collaborazione.
-Cazzo- imprecò lei. -Odio quando fai così e poi nemmeno ti degni di portare avanti una qualche discussione.- sboccò esasperata.
-Ti ho solo fatto notare che da quando sei arrivata sei stata più con gli altri che con me. non ci vediamo da settimane, Koo Cho.-
-Ho solo scambiato due parole con Jin oppa- si difese lei.
Le labbra di Yoongi si assottigliarono e lei lo vede stringere i pugni, lo faceva sempre quando era arrabbiato, specialmente se era arrabbiato con lei.
-Che c’è?- sputò lei secca incrociando le braccia sotto al seno, mettendolo ancora più in evidenza. Yoongi dovette distogliere immediatamente lo sguardo per non farsi beccare dalla ragazza mentre vedeva il seno bianco spuntare maggiormente dal corpetto.
-Oppa?- chiese il ragazzo storcendo il naso.
E Cho lo sapeva che a Yoongi non andava giù quando chiamava gli altri ragazzi oppa allora lei lo faceva di proposito, perché d’altronde se lei era costretta a sopportare di vederlo con tutte quelle ragazze maledette allora lui poteva sopportare di sentir chiamare i suoi amici oppa.
-Si.- lo disse con decisione fissando il migliore amico negli occhi affilati da gatto -Oppa. Jin è più grande di me e direi che ormai siamo in confidenza a tal punto da poterlo chiamare oppa, non trovi? O ti da fastidio?- lo provocò un sorrisino sulle labbra.
Yoongi sbuffò alzando gli occhi al cielo e si, cazzo, lo infastidiva eccome sentire la sua migliore amica chiamare altri ragazzi oppa; l’aveva sempre fatto uscire di testa anche da bambino e porca miseria lei lo sapeva perfettamente. Lo faceva di proposito, Yoongi ne era più che certo.
-Lo sai.- ringhiò il moro a denti stretti, lanciando un’occhiata felina alla più piccola che mantenne lo sguardo senza nemmeno abbassare gli occhi per un secondo..
Cho era un osso duro e lui lo sapeva, quando discutevano era un continuo botta e risposta perché nessuno dei due voleva lasciar andare la presa ed entrambi volevano avere l’ultima parola, eppure alla fine Yoongi cedeva e lasciava quella fosse della ragazza.
-No- ribatté accavallando le gambe magre e toniche. Il ragazzo non riuscì a non prendersi qualche secondo per guardare il corpo della giovane che dopo tutti quegli anni ancora sembrava non aver capito quanto lui l’adorasse, ma d’altronde nemmeno lui si era mai reso conto di quanto lei fosse persa per lui.
-Tu sei mia.- sputò fuori Yoongi, le parole lasciarono le sue labbra senza nemmeno prima mettere in moto il cervello.
Solo dopo averle sentite rimbombare tra i loro corpi si rese conto di quanto quella frase suonasse davvero troppo equivoca. D’altro canto a Cho vennero i brividi perché il tono del ragazzo era così serio, non aveva mai detto niente del genere eppure lei sognava da anni di poter sentire quelle parole nei suoi confronti pronunciate dal maggiore.
-Sei mia amica-.
Ed ecco rotta la magia.
Cho sbatté le palpebre come a volersi riprendere da quel sogno magico ad occhi aperti, deglutì delusa mentre abbassava lo sguardo. Che stupida, credere di poter piacere a Yoongi, credere davvero di essere sua in quel senso.
Sarebbe voluta scomparire, pregò che un’immensa voragine la risucchiasse immediatamente per farla sparire dalla faccia della terra.
-Amici? Sul serio Yoongi ti facevo più sveglio- sussurrò la ragazza a voce così bassa che nessuno avrebbe mai potuto sentirla con tutto quel chiasso dovuto alla musica del locale.
-Hai detto qualcosa?- la voce del corvino la fece sussultare e scuotere la testa facendo ondeggiare i capelli castani come l’autunno.
Entrambi rimasero in silenzio per qualche minuto; il piano della ragazza stava andando a farsi benedire come al solito, non stava riuscendo a trovare il momento tantomeno il coraggio per confessare i suoi sentimenti al maggiore.
Sospirò un po’ affranta e si mordicchiò il labbro inferiore con fare nervoso.
Yoongi la guardò da sotto le ciglia scure, era agitata e lui lo sapeva perché si mordeva sempre il labbro in quel modo quando qualcosa la faceva sentire sottopressione. Non voleva che si facesse male, d’istinto allungò una mano fino a posarla sulla guancia di lei per poi fare pressione sul suo mento con il pollice per obbligarla a liberare il labbro dalla morsa dei denti.
-Ti fai male cose- si giustificò lui, dopo che la castana lo guardò con gli occhi quasi fuori dalle orbite per quel gesto così intimo.
-Ti va di ballare con me?- nemmeno Cho sapeva da dove aveva tirato fuori il coraggio per chiedergli una cosa simile, ma si girò verso il suo migliore amico con aria speranzosa perché se fosse arrivato un rifiuto sarebbe stato davvero troppo umiliante.
-No-.
La mazzata.
Fu un po’ come ricevere un pugno allo stomaco. -Stronzo- disse lei con una risatina, volta a mascherare la delusione e l’imbarazzo -Dai vieni a ballare con me!-, provò ad insistere sempre con quel sorriso tirato mentre dentro cadeva a pezzi.
-Ho detto di no-.
Altra mazzata.
Arrivò la resa, le labbra le si incurvarono verso il basso. -Perché non vuoi ballare con me?- la voce forse ridotta ad un filo di voce debole e tremolante.
E Yoongi era ferito, ferito da quella ragazza che lo torturava da tutta una vita e poi invece andava dietro ad altri ragazzi, ferito da quella ragazza così socievole con i suoi migliori amici, ferito da quella ragazza che chiamava il suo hyung “oppa”, ferito da Koo Cho.
-Perché non sai ballare, Cho. Ecco perché, mi metteresti in imbarazzo-.
L’ultima mazzata.
Non la più dolorosa, ma quella che le spezzò le ossa delle gambe facendola crollare a terra sconfitta; perché quelle non erano le parole più cattive che Yoongi potesse dirle, ma furono quelle fatali che la ruppero in tanti piccoli pezzettini.
Cho scattò in piedi facendo prendere un colpo al corvino che non si aspettava di certo quella reazione così improvvisa. Gli occhi di Cho erano affogati nelle lacrime, non certo quello che Yoongi si aspettava di vedere nel suo viso. Non era la prima volta che diceva alla ragazza che era negata nel ballo e lei l’aveva sempre presa a ridere.
Nemmeno lui si seppe dare una risposta, ma si alzò anche lui mettendosi davanti alla migliore amica mentre una lacrima sfuggiva completamente al controllo di lei. Poche cose riuscivano a spezzare il cuore di Yoongi e senza ombra di dubbio vedere Cho piangere era una di quelle poche cose.
Yoongi non aveva paura di nulla, ma far piangere Cho lo terrorizzava.
-Cho …- provò a dire spaventato.
Lei soffocò un singhiozzo perché era troppo orgogliosa per scoppiare a piangere davanti a Yoongi, ma soprattutto era troppo arrabbiata e ferita.
-No- sbottò facendo un passo indietro, non riusciva nemmeno a stargli vicino in quel momento. -Vaffanculo Min Yoongi.-.
A Yoongi si spaccò il cuore. Lo sentiva fin dentro le ossa che quello non era il loro solito litigio, c’era qualcosa di più, dolore vecchio di anni di cui lui non era per niente a conoscenza.
-Dai Cho … lo diciamo sempre che sei negata- provò a sdrammatizzare il corvino, ma con un groppo in gola così grande da dargli la sensazione di non riuscire a respirare.
La castana scosse la testa ridacchiando in maniera isterica. -Pensi che sia davvero questo il problema?- chiese lei.
No.
Lo sapevano entrambi che il problema non era quella stupida battuta infelice. Yoongi era terrorizzata, Cho gli stava scivolando via dalle mani e sembrava incapace di trattenerla.
-Non ho più le forze per continuare a fare questo- pianse Cho, il cuore ridotto ad un mucchietto di cenere pronto a volare via alla prima ventata. -Ero venuta qui per dirti che ti amo Min Yoongi, ma da che mi hai vista non hai fatto altro che umiliarmi e maltrattarmi.- singhiozzò e stavolta non fece nulla per nascondere la cosa.
Lo amava? Cosa cazzo stavano sentendo le orecchie del rapper?
-Va bene anche se tu non mi ami, anche se non mi vedi come una ragazza come una donna. Mi va bene tutto … ma io sono la tua migliore amica, non credi che almeno dovresti trattarmi con gentilezza? Non mi pare di chiedere troppo, solo non farmi sentire come se fossi l’ultimo rifiuto della terra.-.
Yoongi voleva morire. La faceva sentire davvero così? Ma che razza di mostro era?
Cho era sempre stata perfetta con lui, non si sarebbe mai dimenticato di quando aveva sofferto di ansia sociale e lei rimaneva a tenergli compagnia tutti i giorni mentre lui era chiuso nella sua camera e lei invece rimaneva seduta a terra nel corridoio. La castana non era mai andata via nemmeno quando lui aveva spaccato il vetro dello specchio in una delle sue crisi e lei era rimasta ferita ad uno zigomo, ancora si poteva vedere la cicatrice argentata. Prima di disinfettare la sua ferita aveva ripulito le nocche di Yoongi con estrema cura.
Il corvino non avrebbe mai potuto dimenticare quando era stato operato alla spalla  e lei gli era rimasta accanto in ospedale giorno e notte, lo accompagnava a fare fisioterapia e lo aiutava a vestirsi quando il dolore era così forte da desiderare di non avere più la spalla.
Cho era preziosa.
Nonostante tutto Yoongi rimase in silenzio, troppo sconvolto da quelle informazioni. Cho lo guardò per qualche secondo e quel silenzio per lei parlò più di mille parole.
Fece un altro passo indietro desiderando di allontanarsi sempre più da quel ragazzo che la stava seviziando con quel silenzio.
-Non hai nulla da dire?- chiese Cho.
-Noi siamo amici … - rispose lei. Ma come diavolo gli era uscita quella frase? Cazzo, Cho, la ragazza dei suoi sogni da una vita gli aveva detto di amarlo e lui, porca miseria.
La castana scoppiò a ridere, si asciugò le lacrime e infine si tirò indietro i capelli mettendoli dietro l’orecchio.
-Non ti voglio più vedere. È finita, la nostra amicizia è finita Yoongi. Non mi cercare, non mi chiamare, non venire nel mio appartamento e non venire a casa mia a Daegu.-
 
 
 
Yoongi l’aveva guardata correre via da lui, allontanarsi per sempre da lui e come un cretino era rimasto immobile completamente paralizzato dal terrore e dagli eventi appena accaduti davanti ai suoi occhi. Quella doveva essere una serata tranquilla.
La sua Cho aveva chiuso con lui e questo decisamente non se l’era mai immaginato, per lui non esisteva una cosa del genere. Koo Cho era parte di lui e senza di lei non poteva esserci un Min Yoongi perché senza di lei era completamente perso.
Quando finalmente il ragazzo si decise a muoversi si mise a correre per cercare di trovare la castana, ma fuori dal locale di Cho non c’era più traccia. Era andata via e a lui non rimaneva altro che andarsene via perché lei era l’unica  a voler vedere quella sera.
Il dormitorio era silenzioso e il cuore di Yoongi era in completo subbuglio, si buttò nel suo letto e chiuse gli occhi sospirando con aria affranta poi diede un rapido sguardo allo schermo del cellulare sperando di vedere un messaggio da parte della castana, ma non c’era nulla se non alcuni dei messaggi dei ragazzi che gli chiedevano dove cavolo fosse finito.
Il rapper chiuse gli occhi e cercò di mettere in ordine le idee, tutto quello che desiderava era risolvere con Cho e dirle che anche lui la amava e invece era rimasto in silenzio come un coglione, si sarebbe preso volentieri a schiaffi.
Più di una volta prese il telefono in mano con l’intenzione di chiamare la ragazza o di scriverle un messaggio, ma ogni volta lo rimetteva via troppo a disagio per farlo; alla fine sfinito finì per addormentarsi.
Yoongi venne svegliato da un gran trambusto e da delle voci che lo chiamavano con insistenza, si mise il cuscino sopra le orecchie per non sentirli fino a quando qualcuno non lo afferrò per una spalla iniziando a scuoterlo con forza.
Il rapper allora si girò di scatto con il suo sguardo assassino e gli occhi ridotti a due fessure taglienti da gatto. -Che c’è?- sbraitò vedendo i suoi sei amici intorno al suo letto, manco si trattasse di una veglia funebre.
-Che c’è? Che c’è?- tuonò Namjoon livido in volto.
-Hyung- si lamentò Jimin buttandosi nel letto accanto al suo hyung. -Sei sparito senza dire niente a nessuno, ci siamo preoccupati da morire-.
E Yoongi stava per rispondere quando Jungkook iniziò a ridere guardando lo schermo dal cellulare, poi sbellicandosi girò lo schermo perché tutti potessero vedere la foto di un coniglietto con una carota in bocca.
-Sono ioooooo – gridò lui, cadendo a terra per le risate.
-Ma è ubriaco?- domandò Yoongi, per nulla impressionato dalla foto del coniglietto esattamente come non lo erano li altri.
-Non sono ubriaco. – protestò il maknae mentre Hoseok  e Taehyung cercavano di sollevarlo da terra con fatica. -Hyung- continuò rivolgendosi verso Jin -Diglielo che non sono sbronzo-.
Jin alzò le mani come a voler dire che lui se ne tirava fuori; Namjoon fulminò prima il più piccolo e poi ritornò a concentrarsi verso il rapper che ormai si era messo a sedere sul letto riavviandosi i capelli scuri come la notte.
-Dove diavolo eri finito?- domandò il leader.
Namjoon faceva paura quando sprigionava la sua aura da leader, il ragazzo aveva dovuto imparare a farlo altrimenti con altri sei ragazzi avrebbero avuto seri problemi a tenere in mano le redini di ogni situazione.
-Sono tornato a casa, ero stanco- rispose Yoongi con semplicità. L’ultima cosa di cui aveva voglia era raccontare ai ragazzi di Cho soprattutto perché i suoi amici adoravano la ragazza e sicuramente gli avrebbero dato addosso per il suo comportamento.
-E Cho?- chiese Hoseok. Guardò il migliore amico con sguardo attento perché per lui Yoongi di solito era un libro aperto e sapeva che qualcosa nona andava.
-Non lo so- mentì il corvino con noncuranza -Non era con voi?-.
Taehyung ed Hobi si lanciarono un’occhiata di intesa. -No, non era con noi- replicò ancora Hoseok -Magari dovremmo chiamarla per capire dove è andata … Tae, perché non la chiami tu?-.
No. No. No.
Non potevano chiamare Cho, non in quel momento. Probabilmente la ragazza era nel suo appartamento a piangere tra le braccia di Minsuh. Non voleva sentirla in lacrime, stava già male in quelle condizioni senza sentirla piangere ancora.
Così mentre Tae afferrava il cellulare dalla tasca dei pantaloni, Yoongi si lanciò sul più piccolo per poi strappargli di mano il telefono.
Tutti lo guardarono accigliati e confusi dalla sua reazione decisamente troppo esagerata. Yoongi ridacchiò per mascherare il suo comportamento da pazzo, ma nessuno sembrò bersi quella risata fin troppo fuori luogo.
-Sei ubriaco anche tu?- chiesa Namjoon sospettoso assottigliando gli occhi con aria inquisitoria.
-Quella non è una sbronza- disse Hobi con un ghignetto sul volto di chi la sa molto lunga -Quello si chiama “ho litigato con la mia migliore amica”.-.
Il rapper si lasciò cadere di nuovo sul letto con esasperazione perché avrebbe dovuto raccontare tutto, i ragazzi non avrebbero mai mollato l’osso riguardo la questione Cho.
Jungkook emise un “oh” molto dispiaciuto, gli angoli delle labbra si incurvarono verso il basso cancellando completamente il suo sorriso; quel gesto gli ricordò lo sguardo triste della castana mentre andava via dopo avergli detto di non volerlo vedere mai più.
-Perché hai litigato con noona?- chiese Jimin un po’ spaesato.
Il leader si buttò sulla sedia vicino alla finestra e si passò una mano in faccia con aria preoccupata. Yoongi che litigava con Cho era un grosso problema, il cuore ferito di Yoongi quanto ci avrebbe impiegato a guarire? Stavano per rilasciare il nuovo album, c’era bisogno di concentrazione da parte di tutti quanti.
-Che cosa le hai detto?- domandò Taehyung. Se il tono di Jimin sembrava dispiaciuto e un po’ confuso dal fatto che i due avessero litigato, il tono di Tae era più accusatorio.
-Lasciate perdere- decretò Yoongi, non aveva voglia di portare avanti quella dannata conversazione.
-Hyung.- lo richiamò Tae -Che cosa le hai detto?-, ancora una volta il tono era maggiormente duro e non lasciava spazio ad intendere che il ragazzo volesse mollare la presa.
-Mi ha detto che mi ama … - ammise alla fine rilasciando un sospiro.
Tutti quanti sgranarono gli e poi iniziarono ad esultare felici, ma la felicità svanì dai loro volti quando il loro hyung ammise quello che era successo dopo quella rivelazione. Jin si batté una mano alla fronte sentendo il racconto dell’amico, Namjoon si mordicchiava una pellicina intorno al pollice, mentre gli altri erano rassegnati sentendo quanto stupido fosse stato Yoongi.
-Vai immediatamente da lei!- squittì Hoseok tirando l’amico per un braccio.
Jimin lanciò un’occhiata sulla sveglia sul comodino del più grande, erano le tre del mattino sicuramente non l’orario più adeguato per poter andare a casa di qualcuno. -Forse sarebbe meglio rimandare a domani, è molto tardi e farà bene ad entrambi questa notte per potervi schiarire le idee.-.
Tutti furono d’accordo con Jimin e dopo quello ognuno dei ragazzi se ne andò nella propria stanza per riposare, ma Yoongi non chiuse più occhio continuando a rimuginare sulla ragazza e su cosa le avrebbe potuto dire il giorno dopo per essere perdonato.
 
 
Ed effettivamente la mattina dopo si era alzato presto, si era preparato e prendendo le chiavi dell’auto aveva guidato fino all’appartamento della castana che condivideva con Minsuh ormai da anni. Il rapper aveva il cuore che batteva a mille mentre suonava il campanello dell’abitazione, sarebbe potuto entrare senza problemi in quanto conosceva alla perfezione il codice d’accesso, ma improvvisamente non si sentiva di dover fare un gesto del genere in quella situazione così assurda.
Dovette suonare due volte prima di sentire la voce impastata della sua amica farsi vicina alla porta per chiedere chi fosse, la giovane aprì la porta senza nemmeno aspettare una risposta e quando vide il corvino chiuse la porta di scatto con un sonoro “NO!”.
Yoongi di certo non si aspettava un’accoglienza calorosa, ma nemmeno che gli venisse sbattuta la porta in faccia in quel modo. In fretta inserì il codice d’accesso ed entrò in casa mentre la più piccola faceva resistenza spingendo sulla porta per impedirglielo.
-Esci da qui!- sbraitò lei, spingendolo  dal petto.
-Mi devi ascoltare Cho!- cercò di dire Yoongi.
Il corvino si era ripetuto il discorso per tutta la notte, doveva dirle che anche lui era innamorato di lei così tanto da impazzire.
Yoongi si era innamorato di lei a 8 anni quando una mattina l’aveva difeso da dei bulletti del parco, quella bambina di 6 anni aveva picchiato quei ragazzini e gli aveva tirato addosso la sabbia del parco intimando a tutti quanti di non dare fastidio al suo oppa. Eppure in tutti quegli anni non aveva mai trovato il coraggio di farglielo sapere perché troppo spaventato da un suo rifiuto.
Aveva odiato tutti quei maledetti con cui era stata e che l’avevano fatta soffrire terribilmente, ancora il maggiore si ricordava quando Cho era andata a casa sua in lacrime per dirgli che aveva perso la verginità con uno stronzo che nemmeno si era premurato di essere delicato. Il giorno era andato a spaccargli la faccia.
-Non voglio. Yoongi vattene via. Ti ho detto che non voglio più vederti, sei bandito dalla mia vita- disse con sicurezza lei.
il rapper deglutì a quelle parole perché mai avrebbe pensato di sentirle pronunciare da Cho verso lui, ma non poteva lasciare che il loro rapporto finisse così.
-Noi due siamo uniti dal filo rosso- disse in un sussurro lui.
Cho aveva gli occhi rossi e probabilmente aveva passato tutta la notte a piangere contro il cuscino, sembrava sfinita come se non riuscisse nemmeno a reggersi in piedi. Al ragazzo si strinse il cuore nel petto, avrebbe voluto stringerla a sé e coccolarla nel letto per aiutarla a riprendersi.
-Beh quel filo rosso è stato reciso.- la voce di lei suonava così cupa.
-Cho, non dire così ti prego. Io non sono Yoongi senza di te- sospirò lui, poggiando la schiena contro il muro perché quelle parole avevano fatto così male da non riuscire nemmeno più a tenersi dritto sulle proprie gambe.
-È per questo che sei qui? Perché senza di me non sei nulla? Cazzo Yoon, sei il solito. Anche in un momento del genere devi essere così egoista … guardami, io sono a pezzi. Ti ho detto ti amo e tu sei rimasto a fissarmi come un merluzzo.-.
-Merluzzo?- ripeté Yoongi.
Se la situazione non fosse stata così tragica forse entrambi avrebbero riso.
-Si Yoongi, un merluzzo. Ti pare che una persona ti dice di amarti e tu la guardi con lo sguardo di un merluzzo? Ti sembra che io avessi l’espressione di un merluzzo mentre te lo dicevo?-.
Yoongi si massaggiò le tempie esausto. -Ti prego smettila di parlare di merluzzi, non ci sto capendo nulla.-.
-Non c’è nulla da capire Min Yoongi- ed eccolo il suo nome completo, non preannunciava niente di buono in quella conversazione. -Devi andare via, non ti voglio vedere e non voglio nemmeno parlarti. Almeno in questo, ti prego, rispettami.-.
-Non vuoi nemmeno sentire cosa ho da dirti?-
-No. Va via.-
Il corvino sospirò e si staccò dal muro, conosceva abbastanza bene la ragazza da sapere che avrebbe dovuto lasciarla sbollire per un po’ prima di riprendere l’argomento.
-Me ne vado- si arrese.
-Addio- rispose lei.
Lui la guardò per un secondo mentre ormai era già fuori dall’appartamento. -Davvero?- chiese con la voce rotta e le lacrime che minacciavano di venire fuori.
Cho non rispose ma chiuse la porta, lui la sentì scivolare a terra e scoppiare a piangere, quella era la vera tortura sentire la donna amata piangere e non poter fare nulla.
 
 
Lei alzò gli occhi al cielo sbuffando come se non credesse alle parole di lui. -Allora se non sei stupido perché sei qui?-.
Il ragazzo si leccò ancora le labbra e per un attimo i suoi occhi tradirono la sua ansia. -Perché sono irrimediabilmente innamorato di te da tutta la vita.-.
Lui la guardò con il cuore in gola che batteva più veloce di mille tamburi, gli occhi di lei lo fissavano confusi grandi e spalancati.
-Ora sei tu che mi guardi come un merluzzo – disse Yoongi per sdrammatizzare.
-Ripetilo- fu l’unica cosa che lasciò le labbra della più piccola.
-Ti amo- Yoongi sorrise guardandola, riusciva a vedere la vena del suo collo pulsare in fretta per l’emozione, Cho era dannatamente adorabile.
-Cazzo … - disse in un soffio Cho.
Lui scoppiò a ridere perché quella era un’affermazione proprio da Cho, imprecare in un momento romantico.
-Posso baciarti?- chiese il ragazzo.
Yoongi si piegò leggermente per essere alla stessa altezza della più piccola in modo tale da poterla guardare negli occhi, la più piccola aveva gli occhi sbarrati e sembrava del tutto incredula nel sentire quelle parole lasciare la bocca del maggiore.
Cho cercò di registrare nel suo cervello quella richiesta, voleva essere baciata da Yoongi? Si, era tutta la vita che aspettava quel momento, voleva essere baciata.
Annuì, sentendosi fragile e anche un po’ impaurita davanti al rapper che la guardava con amore ma allo stesso tempo come se volesse mangiarla.
Yoongi osservò le labbra morbide ed invitanti della più piccola, avevano l’aria davvero soffice e lui aveva perso il conto delle volta in cui aveva desiderato baciarle e morderle, e in quel momento poteva farlo e quasi non gli sembrava vero.
Si piegò ancora di più su di lei e poi lasciò che lo loro labbra si sfiorassero appena facendo venire i brividi ad entrambi per l’emozione, già da quel lieve tocco poteva sentire davvero quanto fossero morbide e vellutate quelle labbra così perfette.
Inaspettatamente fu proprio lei ad eliminare completamente la distanza e a baciare davvero il corvino dopo avergli prontamente afferrato il collo della felpa per far combaciare del tutto le loro labbra.
Fu questione di un secondo perché i due cominciassero a mangiarsi la faccia a vicenda togliendosi il respiro. Fu un groviglio di lingue, denti che affondavano nella carne morbida della labbra, un bacio bagnato e tanto desiderato da far fremere tutti e due e far battere i loro cuori all’unisono.
Yoongi si spinse contro la ragazza premendo il suo corpo contro quello di lei facendo aderire il suo petto contro quello della castane che gli sospirò sulle labbra facendogli girare la testa per un secondo. Cho infilò le sue piccole mani tra i capelli morbidi e scuri di lui, aveva desiderato farlo per così tanto tempo che quasi le sembrava assurdo star riuscendo a farlo.
E mentre il baciò procedeva facendosi ogni secondo più intenso, Yoongi la afferrò per il retro delle cosce sollevandola da terra cosa che fece squittire la ragazza per la sorpresa ma comunque non perse tempo ad allacciare le gambe intorno alla vita stretta del rapper.
Yoongi la tenne in equilibrio in quel modo premuta contro la porta per un po’ mentre continuava a morderle e succhiarle le labbra piene, poi si staccò e arrivato al letto la fece sdraiare per poi mettersi sopra di lei con un gesto delicato.
Averla sotto di lui era fantastico, vederla con le labbra gonfie e umide, i capelli scompigliati e quell’espressione che chiedeva di più lo fece uscire davvero fuori di testa. Tornò a baciarla ma questa volta le baciò il collo riempiendo la pelle della castana di brividi, poi le succhiò la pelle tra l’incavo della spalla e il collo.
Cho aveva un profumo e un sapore delizioso che gli resettava il cervello impedendogli di pensare in maniera lucida.
Con un ringhio mentre lei gemeva sotto i morsi le tirò via la maglietta lasciandola sotto di lui in reggiseno, sembrava una dea con quella pelle chiara che andava in netto contrasto con il reggiseno scuro che indossava.
Gli occhi del rapper si perdettero davanti a tutta quella perfezione e la guardò con un sguardo così scuro che lei dovette abbassare lo sguardo arrossendo.
-Sei bellissima.- disse lui con un filo di voce, quasi come se non riuscisse davvero a credere di avere la ragazza più bella sotto di lui.
Cho si ritrovò a mordersi il labbro perché il suo cuore stava rischiando di esplodere per l’emozione e non stava capendo più nulla, voleva di più voleva Yoongi a 360 gradi. Non era sicura che Yoongi si sarebbe spinto così tanto con lei quel giorno, quindi si disse che se davvero voleva avere Yoongi in quel modo avrebbe dovuto fare lei le prime mosse per farglielo capire.
Quindi si sollevò appena con il busto e si slacciò via il reggiseno lanciandolo in qualche posto lontano nella sua camera da letto, poi sotto gli occhi increduli del maggiore gli tolse la felpa ammirando il petto asciutto e tonico di lui. Sulla spalla ancora si poteva vedere la cicatrice argentata dell’operazione e lei non perse tempo a posarci le labbra morbide sopra facendo venire i brividi al corvino.
-È questo che vuoi?- domandò Yoongi godendosi i baci di lei che bruciavano contro la sua pelle.
Cho annuì senza staccare la bocca dal petto di lui e sussurrò un si un po’ soffocato; allora il maggiore l’afferrò per la spalla e la spinse giù contro il materasso, le posò una mano sul collo facendola poi scendere lungo il petto tra i suoi seni abbondanti per poi sfiorarle l’ombelico e il bordo dei pantaloni, agganciando due dita tirò l’elastico sia dei pantaloni che delle mutande per poi lasciarli scoccare contro la pelle di lei.
-Yoongi … - miagolò lei con un sospiro.
Il maggiore ridacchiò particolarmente divertito dalla reazione della ragazza che poi se lo ritirò contro perché non aveva nessuna intenzione di lasciare andare le labbra di lui.
Il bacio riprese ancora più famelico, le mani di entrambi esploravano e graffiavano il corpo dell’altro. Yoongi baciò ogni centimetro del seno di lei, succhiò con avidità i capezzoli turgidi e duri facendo gemere la castana che inarcava la schiena cercando di spingere maggiormente il seno dentro la bocca calda di lui.
Le labbra di lui continuarono a scendere calde ed estenuanti lungo il corpo di Cho fino a quando non si fermarono sul bordo del pantaloni, Yoongi si fermò e sollevò lo sguardo per guardarla come a voler il permesso da lei per poter continuare quel tragitto che toglieva il fiato a tutti e due.
Cho annuì e quello fu abbastanza per il corvino che con un gesto secco tirò via pantaloni e mutande di lei. La più piccola prese coscienza di essere nuda sotto di lui solo quando Yoongi le fece spalancare le cosce, a quel punto fu presa dal panico.
Quante ragazze aveva visto il maggiore? Ragazze sicuramente più belle di lei, più curate e più esperte; improvvisamente si sentì così inadeguata da voler completamente scomparire.
-Yoongi- disse lei, cercando di chiudere le gambe.
Il ragazzo la guardò un po’ sorpreso ma non oppose resistenza quando lei chiuse le gambe chiare per poi sgusciare via lui portandosi le ginocchia al petto.
-Hey … - la richiamò lui preoccupato -Cho, che succede? Se non vuoi farlo non dobbiamo per forza, abbiamo tutto il tempo del mondo, possiamo farlo un altro giorno-.
Lei scosse la testa sentendo gli occhi bruciarle, maledizione stava per scoppiare a piangere e quello decisamente non voleva farlo per niente al mondo.
Si sentiva così stupida.
-Io voglio farlo- disse quasi in un sussurro.
Yoongi si avvicinò a lei e se la prese tra le braccia accarezzandole i capelli con delicatezza ed estrema dolcezza. -Allora che succede? Se me lo dici insieme possiamo palarne e trovare una soluzione alla cosa, quindi parlami Cho.-.
-Tu sei stato con molte ragazze- cominciò lei.
Il rapper ebbe un tuffo al cuore perché mai avrebbe pensato che la sua bellissima e fortissima Cho potesse sentirsi da meno di tutte quelle galline che si era portato a letto solo per riempire il buco che lei lasciava non essendo sua.
-No- disse serio Yoongi. -Cioè si, sono stato con molte ragazze, è vero. Cho ma tu di questo non ti devi preoccupare, tu per me sei bellissima e sarai sempre la più bella di tutte, lo penso ora come lo pensavo prima di farmi tutte quelle inutili ragazze.- il rapper guardò la più piccola vedendola per la prima volta davvero vulnerabile.
Cho aveva il cervello che cercava di lavorare a mille, combattuta tra il voler dare tutta se stessa al maggiore e la paura che ciò che aveva da offrirgli non fosse abbastanza.
-Cho, guardami!- il tono del maggiore era dolce ma deciso e lei non poté fare altro che guardarlo con i suoi occhioni preoccupati. -Ti amo e nessuno ci obbliga a fare nulla oggi, ma voglio davvero che tu sappia che sono innamorato di te da così tanto che nessuna è mai stata alla tua altezza.-
-Davvero?- domandò lei, iniziando a rilassare nuovamente il corpo sotto di lui.
Yoongi annuì perdendosi a guardarla perché era così bella da togliere il fiato e lei non se ne accorgeva mai di quanto fosse speciale.
-Mi puoi baciare di nuovo?- chiese Cho.
Il corvino non se lo lasciò ripetere una seconda volta e riprese di nuovo a baciare la ragazza che sentiva sciogliersi sempre di più tra le sue mani. Delicatamente le sfiorò un seno con la punta delle dita facendola inarcare appena con la schiena, poi scese nuovamente con la mano accarezzandole il ventre e poi sempre più giù.
Arrivato a pochi centimetri dal clitoride gonfio e bisognoso di attenzioni la guardò, il viso di lei era rilassato e sembrava che quel panico che aveva iniziato a mangiarla minuti prima si fosse acquietato, gli occhi di Cho puntarono su quelli lui come a dargli il permesso ancora una volta.
Le dita di Yoongi si posarono su quel bottoncino ricco di terminazioni nervose e le premette appena strappando un miagolio alla ragazza che lo fece uscire di testa. Il ragazzo titillò il clitoride per qualche secondo godendosi la vista della più piccola che si contorceva sotto di lui chiedendogli di più, poi lo prese tra due dita massaggiandolo con più attenzione.
-Sei bellissima- le ringhiò Yoongi sopra di lei.
E mentre il piacere le faceva perdere completamente la concentrazione ed ogni tipo di pudore, il rapper decise che torturarle il clitoride non fosse abbastanza, l’altra mano libera infatti la fece scivolare tra le sue cosce  in corrispondenza della sua apertura fradicia. La sua piccola Cho era decisamente eccitata e così tanto bagnata che i suoi succhi le colavano anche tra le natiche.
Yoongi girò intorno all’anello di muscoli con la punta delle dita, gustandosi appieno l’intimità completamente fradicia e dilatata della sua migliore amica, ridacchiò appena guardo l’apertura di lei ebbe uno spasmo stringendosi attorno al nulla.
-Yoongi- si lamentò lei con un gemito un po’ più alto degli altri.
Il corvino infilo la punta di un dito appena e quello scivolo senza nessun problema. -Dimmi, tesoro-la canzonò appena.
Cho mosse i fianchi per cercare di andare incontro alle dita di lui e alla fine il maggiore ebbe pietà della più piccola e infilò due dita dentro.
Yoongi era bravo e in poco tempo la più piccola raggiunse il suo primo orgasmo venendo sul copriletto e rilasciando un gemito che il maggiore cercò di attutire con le sue labbra.
Quando il rapper fu finalmente dentro di lei sembrò ad entrambi che tutto andasse al proprio posto, rimasero a guardarsi per qualche secondo godendosi la presenza dell’altro e i loro occhi carichi di amore come mai prima di quel momento.
Era perfetto.
-Ti amo Min Yoongi- disse lei in un sussurrò.
Yoongi le baciò l’angolo della bocca iniziando a muoversi dentro di lei con calma e dolcezza. -Ti amo anche io Koo Cho e se davvero dopo questa vita ci reincarneremo, ti cercherò fino alla fine dei tempi perché hai l’altro capo del mio filo rosso.-
 
 
Fine.
 
   
 
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