like a siren in the dark

La loro storia è destinata a finire.

Beomgyu lo sa, lo sa benissimo, ma mentre siede sul pavimento della sua stanza con Yeonjun, le sue mani tanto vicine al suo volto mentre con una gli tiene i capelli lontani dall’orecchio e con l’altra gli lascia un puntino con un pennarello sul lobo, con la testa appena inclinata di lato e la lingua tra i denti, beh, in quel momento proprio non gli interessa.

Preferisce concentrarsi sui brividi che gli causa il respiro di Yeonjun sul collo, o sulle sue gambe intrecciate a quelle di Beomgyu nel tentativo di ridurre al minimo la distanza tra i loro corpi; Yeonjun sta ora prendendo il flacone di disinfettante e un dischetto di cotone per passarglielo attentamente sul lobo dell’orecchio.

Beomgyu rabbrividisce al contatto con l’alcol freddo sulla pelle, sente Yeonjun sbuffare una risata leggera e lo asseconda quando sente la mano che tiene ancora fermi i suoi capelli tirarlo verso di sé, per lasciargli un bacio sulla tempia.

«Ohh, lo stai facendo apposta.» si lamenta Beomgyu, le labbra appena incurvate verso l’alto mentre volta la testa di lato per guardare Yeonjun. 

Si potrebbe mettere a urlare per quanto il ragazzo accanto a lui sia così bello, con quei suoi lineamenti perfetti incorniciati da quei capelli rosa che gli stanno bene, troppo bene perché quello non fosse stato il suo colore naturale in un’altra vita, in un universo diverso dal loro ma in cui, Beomgyu ne era convinto, esistevano esseri con i capelli rosa e Yeonjun era uno di questi; deve essere così, è l’unica spiegazione che può accettare perché gli donino così tanto. 

Beomgyu non riesce a trattenersi e allunga una mano per spostare una ciocca di capelli che era sfuggita al suo elastico ed era andata a coprirgli il tatuaggio sullo zigomo. 

«A fare cosa?» sogghigna Yeonjun, facendo quella cosa con le guance, quella cosa che fanno quando si sollevano perché sta sorridendo e i suoi occhi sembrano quasi chiudersi. Nemmeno lui sembra essere in grado di tenere le mani lontane da Beomgyu, perché una di esse resta salda tra i suoi capelli, mentre l’altra torna al suo viso, torna a sfiorargli la guancia dopo aver appoggiato a terra il dischetto di cotone.  

«Ci stai mettendo una vita.» spiega Beomgyu, facendo del suo meglio per caricare la sua voce di scazzataggine e vittimismo.

Yeonjun fa spallucce, arricciando il naso «Magari voglio accertarmi che non ti voglia tirare indietro» pronuncia le parole con tanta dolcezza che Beomgyu sente un calore scaldargli il petto.

«È solo un ago, che vuoi che sia»

«Mi sembrava di ricordare che avessi paura degli aghi»

Beomgyu fa spallucce «Magari non è più così.»

Falso, molto falso, ma si può dire che Beomgyu si sia davvero scassato il cazzo di avere paura. 

Paura di buttarsi, di rischiare, paura di innamorarsi perdutamente di Yeonjun come vorrebbe davvero tanto fare nonostante Yeonjun sia troppo per lui- paura di farsi un buco all’orecchio.

Yeonjun alza un angolo della bocca in un mezzo sorriso, fa scorrere gli occhi su e giù su Beomgyu un paio di volte e quest’ultimo spera che le luci soffuse della sua camera abbiano nascosto il rossore delle sue guance; poi Yeonjun sposta lo sguardo sull’ago che intanto aveva preso tra le mani. 

L’ennesimo campanello di allarme risuona nella testa di Beomgyu, non solo per quel pezzo di metallo appuntito che si trova un po’ troppo vicino a lui per i suoi gusti, ma anche per il ragazzo che lo sta maneggiando.

Yeonjun è troppo per Beomgyu, ma Beomgyu non riesce a stare lontano da lui.

Beomgyu sa che se si concederà di abbassare la guardia per un attimo, si innamorerà talmente perdutamente di Yeonjun che finirà per bruciarsi da solo - e, conoscendosi, non si tirerà indietro nemmeno in quel momento; resterà lì, impassibile, si lascerà ustionare e consumare anche se Yeonjun lo aveva avvisato che non stava cercando niente di serio. 

Solo non fosse per quel qualcosa che c’è in Yeonjun, quel qualcosa quando lo guarda con occhi adoranti come se fosse l’essere più prezioso e raro sulla Terra, come se volesse proteggerlo dal mondo intero; quel qualcosa quando ascolta con attenzione ogni sua parola e la imprime nella sua mente senza più dimenticarsela, quando lo tocca con una gentilezza che Beomgyu ha ricercato per così tanto tempo; quando lo attira a sé per baciarlo con dolcezza senza far mai pesare a Beomgyu che debba sempre essere lui a fare la prima mossa.

Quello che faceva venire a Beomgyu la voglia di rischiare, era che Yeonjun sapeva di amore più di qualsiasi altra persona avesse mai incontrato. 

«Sai che non sei obbligat-» La frase muore nella gola di Yeonjun, interrotto da una sbuffo di un Beomgyu che torna a guardarlo solo dopo aver alzato gli occhi al cielo, un'espressione vagamente divertita dipinta sul volto; 

Beomgyu si volta meglio verso Yeonjun e gli prende il viso tra le mani, cogliendolo di sorpresa.

«Sì, sono molto sicuro di questa cosa, okay?» 

Yeonjun aggrotta le sopracciglia, ed è a questo punto che Beomgyu non riesce più a trattenersi, mentre ancora gli strizza le guance e la sua espressione imbronciata lo fa sorridere. 

Beomgyu trattiene il respiro, si sporge verso Yeonjun e gli stampa un bacio sulle labbra; niente di nuovo, ma il fatto che questa volta sia partito da Beomgyu lo fa avvampare ancora, si sente il petto e le guance andare a fuoco mentre la testa inizia a girare - vuole farlo di nuovo.

Anche quando lascia andare il suo viso, vuole prenderlo e attirarlo di nuovo a sé come ha appena fatto, vuole di nuovo baciare via lo sgomento dalla faccia di Yeonjun.

Non lo fa, però; gli va bene anche guardare le sopracciglia corrucciate e l’aria confusa di Yeonjun, confusa e sorpresa, che passa di nuovo ad essere vagamente offesa quando Beomgyu scoppia a ridere davanti a lui. 

E forse Beomgyu non ha mai sentito la testa tanto leggera, negli ultimi tempi.

«Mi fai questo piercing o no?» riesce a formulare Beomgyu tra una risata e l’altra, mentre con il mignolo si asciuga una lacrima che è arrivata a bagnargli l’angolo dell’occhio. 

«Non-» balbetta Yeonjun, camuffando una risata dietro a un colpo di tosse «Non prendermi alla sprovvista mentre tengo un ago in mano!» 

«Mh-mh» taglia corto Beomgyu, allungando un braccio davanti a sé e appoggiandolo alla spalla di Yeonjun, la mano lasciata a penzoloni oltre la sua schiena «Vorrei il mio piercing.»

Yeonjun alza un sopracciglio, i suoi occhi scendono a cercare le labbra di Beomgyu e si sporge appena in avanti, senza distogliere lo sguardo. 

Beomgyu aveva notato che aveva lasciato l’ago a terra, mentre si avvicinava.

«Prima ne vorrei un altro»

Sorride, e si sporge in avanti una seconda volta. 

Spazio Autrice
first things first, grazie per aver letto! 
Ciao! Oggi la casa propone questa one shot molto breve che ho trovato incompiuta nel mio drive e che ho deciso di concludere e pubblicare, mi sarebbe dispiaciuto sprecarla.
Ci tengo a menzionare che questa fic è stata ispirata da QUESTA fanart, l'ho vista e mi è subito venuta in mente tutta la storia!
Come sempre vi lascio il mio twitter , sentitevi liberissimx di dirmi i vostri pareri in un dm o in una recensione, mi farebbe molto piacere.
Alla prossima! <3