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Autore: LyliRose    09/09/2009    1 recensioni
Le vicende di Edward e Bella viste dall'insolita prospettiva di un essere sovrannaturale che tenterà di evitare che i due si lascino e che i Volturi facciano la loro comparsa prima del previsto.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Jacob Black, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più libri/film
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Ero in piedi nascosta nel bosco, incazzata nera, come poteva quel tonto non rendersi conto che così l’avrebbe fatta solamente soffrire?
Come poteva non capire che quella fragile umana sarebbe lentamente perita girono dopo giorno ?
Grazie alle mie doti speciali potevo sentire i pensieri di entrambi, ed erano strazianti, la differenze era che lui dissimulava davvero bene, lei no.
La faccia di Bella era contorta in una smorfia di terrore, lo shock le si leggeva chiaro in volto.
Lui la lasciò nel bosco da sola, non pensai subito di seguirlo, il mio lavoro era occuparmi di entrambi, e al momento quella tra i due che sembrava avere più bisogno era lei.
I pensieri di Edward erano chiari nella mia mente, anche ad elevatissime distanze, avrei potuto tenere d’occhio ogni suo spostamento.
Bella vagò nel bosco per diverse ore, senza che nessuno la trovasse, ero disperata, potevo solamente renderle il percorso più facile da seguire, niente di più, non mi era permesso rivelarmi agli umani, faceva parte del giuramento.
Vegliai a distanza su di lei, tenendola  lontano dagli animali, finché non si accasciò in terra e a quel punto mi avvicinai, le feci scudo col mio corpo dalla pioggia.
Col passare del tempo avevo tenuto d’occhio sempre anche Edward, in quel momento era a casa Cullen, solo e rinchiuso nella sua camera ad ascoltare una straziante melodia di musica classica.
Al piano di sotto si sentivano le voci della sua famiglia, concitate e preoccupate per le sorti del loro membro e per quelle di Bella.
Fu esattamente in quel momento che colsi l’odore che volevo, tornai con la mente al bosco, arrivavano i lupi, avrebbero trovato Bella e l’avrebbero tratta in salvo.
<< Bene>> dissi a me stessa. Ora potevo occuparmi di quello sciagurato vampiro, infondo avevo giurato di non rivelarmi agli umani, e lui tecnicamente non lo era.
In pochi secondi ero di fronte alla grande casa, nessuno di loro mi aveva sentito, parte del mio compito era di essere praticamente invisibile e in aiuto a questo avevo molti assi nella manica.
Mi avvicinai al campanello e suonai.
Fu Carlisle ad aprire la porta, alla mia vista le sue narici si dilatarono, cercava di capire se fossi umana, ma io ero inodore, non poteva sentire niente.
<< Buongiorno signor Cullen>> dissi con la mia voce cristallina << Avrei urgente bisogno di parlare con suo figlio Edward.>>
Mentre udiva i tratti davvero poco umani della mia voce Carlisle si scompose in una espressione di sorpresa.
<< Posso chiederle chi è lei?>> mi disse.
<< Certo che può però l’avverto che la mia risposta non potrà essere esauriente come vorrei.>>risposi.
<< Credo che andrà bene lo stesso>> disse lui.
<< Molto bene, io sono quello che volgarmente viene chiamato angelo custode. Ora posso entrare? >> dissi
La sorpresa di Carlisle diventò shock, apri leggermente la porta per lasciarmi entrare nella grande casa, tutti, compreso Edward erano seduti attorno al grande tavolo, ero sicura che avessero sentito la conversazione tra me e Carlisle e che si fossero piombati giù per sentire cos’avevo da dire.
Grazie alla mia vista fuori dal comune potevo vedere i loro nervi tesi nell’intento di capire se fossi o meno un pericolo.
<< Avrei bisogno di parlare da sola con te Edward, se non ti spiace>> dissi.
Vidi la preoccupazione di Esme, sapeva quanto me che lui avrebbe accettato su due piedi, ma quello che lei non sapeva era che io non ero pericolosa, quando volevo.
<< Ok, ok>> dissi << una spiegazione forse la devo a tutti voi. Ma prima se non vi spiace dovrete promettermi di non farne parola con nessuno, quello che faccio deve restare un segreto.>>
Tutti annuirono ed io continuai.
<< Come ho già detto la vostra cultura chiama quelli come me angeli custodi, per la precisione io mi assicuro che il destino di una persona, o in questo caso di un vampiro, vada come dovrebbe senza intoppi.>>
Ho sempre pensato che una persona come Bella avesse bisogno di un angelo custode, non certo un mostro come me.
<< Non sei un mostro Edward e fammi finire per favore prima di trarre conclusioni.>> dissi
La sorpresa fece capolino nel suo volto, evidentemente non era abituato al fatto che qualcuno per una volta leggesse nella sua mente. Per tutto il tempo che ero stata lì l’avevo sentito sforzarsi di leggermi la mente, non sapeva che anche la mia era schermata, come quella di Bella.
<< Sì posso leggere la tua mente, ormai è quasi un secolo che lo faccio e posso sentire i tuoi pensieri anche in capo al mondo.>>
<< Un secolo?>> chiese lui .
<< Certo da quando sei stato creato e con te il tuo grande destino!>> dissi.
Vedendo la sorpresa nel volto di tutti continuai.
<< Sono morta nell’inverno del 1908 a diciotto anni. Abitavo nelle campagne francesi ero figlia di poveri contadini e non c’erano soldi per il dottore, quindi quando mi ammalai non potei essere curata e morì in pochi mesi per quella che oggi sarebbe una banale polmonite.
Non ricordo molto del dopo, ricordo solo che mi fu data una scelta, passare avanti oppure tornare qui e vegliare su altre anime bisognose, scelsi di tornare, avevo paura di cosa ci fosse dall’altra parte.
Non ricordo affatto la trasformazione, ricordo però che mi fu spiegata la ragione della mia esistenza, assicurarmi che tu seguissi il tuo destino, che era già stato preparato per te.
Mi fecero giurare che mai e poi mai mi sarei rivelata agli umani, sarebbe stato un grandissimo shock per loro, e mi spiegarono che appena il tuo destino si sarebbe compiuto avrei dovuto passare oltre come tutti gli altri. Ho passato un secolo a correrti dietro in lungo e il largo, senza che tu mi vedessi , sono completamente inodore per qualsiasi essere vivente, riesco a stare completamente immobile, riseco a correre velocissima, ho un olfatto e un udito acutissimi e allo stesso tempo ho sembianze umane; tutto questo mi rende assolutamente invisibile in più sarò immortale finchè non avrò fatto il mio lavoro.>>
<< E quando finirai il tuo lavoro?>> chiese lui.
Mi avvicinai, possibile che non si fosse davvero accorto di aver mescolato completamente le carte del destino?
<< Oh se questa domanda me l’avessi fatta due giorni fa ti avrei risposto che la cosa era molto prossima, ora non lo so più!>> con una mano lo spinsi a sedersi sul divano usai una forza leggermente eccessiva tanto che il divano stesso si spostò leggermente, una mano mi afferrò il braccio, Emmet.
<< Non toccare mio fratello sottospecie di mostro!>> disse a denti scoperti, non avrebbe dovuto farlo, ero già su di giri con Edward, in più non avevo mai sopportato le persone che hanno il vizio di mettere le mani addosso.
Lo presi per la gola e lo alzai, contemporaneamente con l’altra mano fermai Rosalie che stava correndo ad aiutarlo.
<< Allora piccioncini vediamo un po’ cosa non avete capito della mia spiegazione, se i vostri sensi rispetto a quelli degli esseri umani sono cento volte più sviluppati, i miei rispetto ai vostri lo sono altrettanto quindi>> dissi rimettendoli giù << non vi conviene litigare con me.>>
Un minuscolo movimento alle mie spalle mi fece sussultare, stavano arrivando i miei simili, sapevo che sarebbero venuti, me lo aspettavo da quando avevo suonato quel campanello.
<< Lascia stare i miei protetti Marie.>> disse una voce cristallina.
<< Sai benissimo che non gli avrei mai fatto del male Joe.>> risposi.
<< Quando hai deciso di venire allo scoperto non hai pensato di parlarne prima con noi vero?>> disse un'altra voce.
<< No cara Rosemary mi spiace >> dissi << pensavo che fosse una cosa tra me e lui.>> dissi indicando Edward.
<< Beh ti sbagliavi >> ribatté un altro << Sono anche affari nostri, sai benissimo che possiamo rivelarci solamente in casi eccezionali e questo no mi sembra uno di quei casi.>>
<< Ok!>> tuonò Rosemary << innanzitutto ora che siamo qui dobbiamo presentarci. Io sono Rosemary e sono l’angelo di Carlisle e di Esme>>
Rosemary era una bellissima donna di mezza età coi capelli rossi e gli occhi azzurri e vivaci.
<< Io sono Joe e come avrete capito sono il protettore di Emmett e di Rose>>
Joe invece era un ragazzo alto e castano con due profondissimi occhi neri.
<< Io invece sono Louis e sono il protettore di Alice e di Jasper.>>
Louis aveva mantenuto, come tutti noi, le sue sembianze di umano e poiché era morto da bambino anche ora dopo tanto tempo avevo l’aspetto di un innocente bambinetto biondo.
<< E questa come avrete capito è Marie, la protettrice di Edward e Bella>> disse Rosemary.
Eccola là, lei era la solita lingua lunga aveva appena rivelato uno dei dettagli più importanti del destino di Edward  a tutti gli altri, anche se sapeva benissimo che il destino può essere rivelato solo in parte e solo alla persona cui era legato. Ora per tutta risposta si era portata la mano alla bocca e stava assumendo un espressione pentita.
<< Ecco e poi ti chiedi perché non vi ho chiamato! Con la lingua lunga che ti ritrovi non so come hai fatto a non rivelarti ai tuoi protetti per tutti questi anni!>> dissi.
<< Ok ok calmatevi signore e guardateli per un secondo solamente>> disse Joe.
Ci girammo verso il clan di vampiri, i loro volti erano tesi e segnati dalla sorpresa, erano rimasi letteralmente senza parole.
Quindi il mio destino, secondo questo angelo è di stare con Bella, no non è possibile che un così bel fiore sia destinato ad essere distrutto da un mostro come me, un mostro senz’anima.
Adesso quel vampirastro mi stava facendo veramente arrabbiare con quel suo masochismo a tutti i costi.
<< Bene, urgono spiegazioni personalizzate, ognuno in una stanza coi suoi protetti, ognuno spieghi come meglio crede la situazione che, come sapete è abbastanza grave, senza però rivelare troppo.>> dissi rivolta a Rosemary.
Afferrai Edward per un braccio e lo trascinai su in camera sua.
<< Immagino tu non abbia bisogno che io ti mostri la casa>> mi disse.
<< No, ho vissuto nei boschi qui intorno negli ultimi anni e ho visto questa casa in lungo e in largo nei tuoi pensieri, ne conosco ogni piccolo angolo.>>
<< Siediti Edward ne avrai bisogno stanne certo>> dissi.
Lui fece cenno di si con la testa ma non accennò a sedersi, lo guardai sospetta.
Non mi siederò mai e poi mai prima di una signora non è educato.
<< Oh mio Dio Edward sbottonati un pochino so che ai nostri tempi l’etichetta era considerata una cosa cavalleresca ma ora non è più così!>> dissi ridendo.
Come ho fatto a non accorgermi mai che mi stavi seguendo in tutto questo tempo?
Si fece questa domanda e subito dopo cominciò a guardarmi attentamente per vedere se i miei tratti somatici potevano essergli famigliari si soffermò  prima sugli occhi azzurri, poi sui boccoli biondi, sulla pelle chiara, sui tratti molto semplici del mio viso, faceva uno strano effetto guardarsi da dentro la testa di un'altra persona, ora capivo cosa provava lui ogni volta che gli capitava.
Anche se nessuno meglio di me sapeva che lui non era un ragazzo come gli altri
 Che ragazza strana, sembra che le sue fattezze siano state create proprio come quelle degli angeli, è molto bella mi sembra incredibile di non averla mai notata prima,non dev’essere un viso che passa facilmente inosservato.
<< Credimi non passo inosservata, e per la cronaca da umana non ero così bella, con la trasformazione cambiano anche i tratti del viso, quando non si è più umani non si hanno più difetti, e questo tu dovresti saperlo.>> dissi.
Sobbalzò, non era ancora abituato all’idea che io potessi leggere la sua mente, anzi per la precisione era un po’ irritato per questa cosa.
<< Da fastidio vero? Pensare di non avere più privacy nemmeno dentro la propria testa?>>dissi.
<< Un po’>>ammise lui << Ma penso che mi ci abituerò>>
<< Bene Edward, ti ho separato dagli altri perché quello che sto per dirti è molto importante e posso discuterne solo con te>> cominciai << Devi sapere che c’è una ragione per la quale Carlisle è così diverso dagli altri vampiri, lui era destinato ad essere il capostipite di un clan di vampiri che genererà esseri capaci di riportare l’ordine nel vostro mondo. E Bella è parte integrante di questo destino, se non una delle persone più importanti. Ed è per questo Edward che tu devi tornare immediatamente da lei, senza di te appassirà come una rosa in un vaso, con te si rafforzerà fino a diventare indistruttibile.>>
Lo vidi pensieroso e ansioso, per una volta il suo viso era lo specchio della sua anima.
<< Quando dici indistruttibile …>> cominciò
<< Mi spiace Edward hai saputo anche più di quello che ti era concesso sapere se rivelassi altri dettagli potrei cambiare il futuro, quello che tu devi sapere è che per quanto possa sembrarti strano lei è destinata a te e tu a lei, il vostro legame è indissolubile perché il vostro amore è puro come un diamante allo stato grezzo.>>
<< No, mi spiace angelo io non posso credere alle tue parole, io non posso credere che il destino di Bella sia essere un mostro, se un essere superiore esiste egli non può averla creata così perfetta per poi lasciar rovinare la sua perfezione da una creatura mostruosa come me.>> disse
<< Mio caro Edward lei è destinata a dare il via a qualcosa di grande, e può farlo solamente se tu sarai al suo fianco, smettila per favore di dire che sei un mostro, qualsiasi donna di questo mondo ti vorrebbe al suo fianco, fidati!>>
<< Ma ora con che coraggio tornerò da lei e cosa le racconterò?>> chiese
Mi concentrai sui pensieri di Bella, dormiva ancora, avevamo ancora tempo, almeno fino alla mattina successiva, per studiare cosa dirle.
<< Ancora dorme, andrai da lei quando starà meglio.>> dissi
Si alzò in piedi con uno scatto felino e si diresse verso la finestra, pronto a  saltare fuori, sentivo la sua preoccupazione per lo stato di salute della ragazza crescere sempre di più, lo afferrai per un orecchio e tirai, si fermò all’istante.
<< Cosa credevi >> dissi io << che saresti stato solo tu quello che avrebbe sofferto, te l’ho spiegato Edward, siete legati a filo doppio, la tua sofferenza è la sua, con un eccezione, lei è umana e il suo fisico non reggerà a lungo, tu sei immortale.>>
<< Ti prego angelo tu devi farmi andare da lei! Devo vedere come sta!>>
<< No, tu ora verrai con me di sotto, spiegheremo agli altri la situazione e poi assieme decideremo la tattica di riconquista migliore, anche se conoscendola credo che ti si butterà addosso appena ti vedrà.>>
Tornammo in salotto, aspettammo che tutti ci raggiungessero e poi parlai.
<< Nessuno si muoverà da Forks in questi giorni, la vostra vita dovrà continuare nella maniera più naturale possibile, Edward andrà da Bella appena possibile e tenterà di riaggiustare le cose.>>
A quelle parole Esme mi corse incontro e mi abbracciò ringraziandomi.
<< Tengo più a quella ragazza che a me stessa oramai, non avrei mai permesso che un vampiro da strapazzo la facesse soffrire!>> dissi ridendo.

***
Erano le due del pomeriggio, io ed Edward eravamo appostati su di un albero adiacente alla casa di Bella, avevamo passato un intera nottata e un intera mattinata a studiare un piano, e sembrava proprio che ora fosse venuto il momento di attuarlo, Bella aveva dormito abbastanza, aveva ripreso colorito, ora poteva essere svegliata, feci un cenno ad Edward che si lanciò dall’albero direttamente dentro la finestra di Bella, senza produrre alcun rumore udibile da orecchio umano.
Charlie era al piano di sotto, potevo sentirlo russare leggermente, non era andato a lavorare preoccupato della salute della figlia.
Edward si avvicinò a Bella, il suo volto era rigato dalle lacrime lo stava sognando.
Potevo vedere la scena da ben tre angolazioni diverse, la mia, quella di Edward e quella ancora inconscia di Bella.
Lui la baciò sulla fronte, prolungò il bacio di modo che lei si rendesse conto del cambiamento di temperatura, sentivo la sete di Edward ruggire dentro di lui, povero ragazzo, pur di stare con lei la sopportava a testa alta.
Edward non sapeva che se Bella avesse avuto per lui un odore simile alle altre egli non si sarebbe mai accorto di lei e non avrebbe mai tentato di leggerle la mente e così non si sarebbero mai incontrati, mandando a monte i disegni che avevamo per loro.
Pian piano Bella si svegliò, aprì gli occhi e … li richiuse subito!
Che sciocca! Pensava di sognare!
<< Bella apri gli occhi per favore, so che ancora non riesci a perdonarmi per quello che ti ho fatto ieri ma sono qui per scusarmi, e per spiegarti le mie ragioni>> disse lui.
<< Le so le tue ragioni, e so anche che sei tornato solamente per accertarti del mio stato di salute. Beh Edward sto benissimo non ho tentato di uccidermi, ho solo perso la cognizione del tempo tutto qui. La tua coscienza è sistemata, non hai ucciso nessuno, ora vai a distrarti.>> ribattè lei, amavo quel suo caratterino pepato, la rendeva molto più interessante delle altre.
<< Non sono venuto qui solamente per accertarmi che non ti fossi uccisa sono qui perché voglio spiegarti le ragioni del mio comportamento di ieri, ascoltami ti prego!>> ribatté Edward.
Lei non lo voleva guardare in  faccia, aveva paura che la sua volontà avrebbe ceduto immediatamente se l’avesse fatto, io avevo in mente una cosa che l’avrebbe fatta cedere subito.
<< Edward>> dissi a bassa voce, sicura che mi avrebbe sentito << dille che la ami, e appena alza la testa sfodera uno dei tuoi sorrisi sghembi.>>
<< Bella io ti amo.>> disse prontamente lui.
Con un movimento involontario Bella alzò la testa rivelando gli occhi arrossati e diresse il suo sguardo verso il volto di Edward.
Nello stesso istante lui sorrise, un improvviso annebbiamento riempì la testa di Bella che aprì la bocca incapace di reagire a tanta bellezza.
<< Ieri ho pensato che la cosa migliore per te, dopo quell’incidente dell’altro giorno, fosse andarmene, sapevo che non me l’avresti mai permesso, così ti ho detto una mezza verità, che non volevo che venissi con me.>> disse Edward.
<< In realtà Bella, vorrei stare con te tutta la vita, se la mia esistenza può essere chiamata così. Solo non vorrei che tu rimanessi ferita per colpa mia o di qualcuno dei miei simili, stare con me è rischioso.>>
Stava recitando perfettamente le parole che avevamo concordato pochi minuti prima, era bravissimo.
<< E adesso cosa ti ha fatto ambiare idea?>> chiese lei.
<< Beh, ho visto il tuo dolore e rifletteva perfettamente il mio, e allora ho capito che nessuno di noi due riuscirà mai a stare senza l’altro è solo questione di resistere alle avversità.>>
Per un secondo lei lo guardò indecisa, poi sentii un immenso calore venire dal profondo della sua anima, lacrime di felicità sgorgarono dai suoi occhi.
<< Oh Edward non sai quanto ho sofferto!Anch’io ti amo Edward!E anch’io voglio stare con te per sempre!>> disse lei.
Si abbracciarono , decisi che il mio lavoro, per quel giorno era finito, gli avrei tenuti d’occhio ogni tanto leggendo i loro pensieri,ma gli avrei lasciato un minimo di privacy almeno apparente, scesi dall’albero e mi diressi nella foresta, avrei fatto un bel giretto.

 ***

Mi trovavo nella riserva indiana nei pressi di Forks, La Push, aspettavo una visita.
Da due mesi seguivo un giovane Quilleute, Jacob Black, lui ancora non lo sapeva,ma quella sera la sua vita sarebbe cambiata radicalmente.
Tenevo sempre d’occhio Edward e Bella, ma cercavo di lasciargli un po’ di privacy, erano come tutte le sere, accoccolati nella cameretta a scambiarsi effusioni.
All’improvviso un leggero movimento alla mia destra mi fece voltare, era arrivato, lo aspettavo da almeno un ora.
<< Ciao>> dissi << Tu sei?>>
<< Ciao io sono John e tu?>>
<< Io sono Marie, l’angelo di Bella ed Edward. Sei nuovo giusto?>> chiesi.
<< Si, sono stato addestrato e sono arrivato sulla terra proprio ora per vegliare su Jacob>> rispose.
<< Bene, hai un buon tempismo, la trasformazione dovrebbe iniziare proprio ora.>> dissi vedendo Jake urlare contro al padre e poi iniziare a tremare violentemente.
<< Pare che dobbiamo collaborare per poter raggiungere un risultato.>> disse John.
<< Pare di sì>> dissi io vedendo Billy che si nascondeva sotto il tavolo per proteggersi dall’enorme lupo rossiccio che gli ringhiava contro.
<< Ho sentito dire che sei stata richiamata dal grande capo per esserti rivelata ad un tuo protetto.>> disse.
<< Hai sentito bene>> risposi.
<< E cosa ti hanno fatto?>> mi chiese.
<< Quello che faranno a te se non segui il tuo di protetto e non lo guidi dal branco>> tagliai corto indicando il lupo rossiccio che correva verso il bosco.
<< Ok, ho capito l’antifona, ci vediamo, ciao!>> disse John.
<< Puoi starne certo>> dissi a bassa voce appena se ne fu andato.


***
<< Avanti Edward! Alle volte mi sembri un bambino altro che un vampiro centenario!>>
Eravamo nel bosco e stavamo discutendo come facevamo da mesi oramai.
<< No Marie, io non ce la faccio più a sopportare il fatto che stia in compagnia di un giovane licantropo>>
<< Ti ho già spiegato che devi fidarti sia di me che di lei, è essenziale che lui entri a far parte della vostra vita.>>
<< Sono mesi che lo ripeti ma non sai dirmi il perché, intanto sono costretto ad accompagnarla fino al confine e a costringere mia sorella a frequenti mal di testa solo per tenerla d’occhio.>>
<< Non ho mai detto di non sapere il perché, solo non posso rivelarti niente, oramai il diploma è vicino, fra pochi mesi saprai il perché, l’essenziale è che tu sopporti. >>

***

Nella radura della battaglia era notte fonda oramai ma l’odore acre di incenso bruciato pervadeva ancora l’aria.
<< Victoria è morta, c’era lei dietro tutto e come avevamo previsto i Volturi sono arrivati a battaglia ormai finita, ha fatto come pensavamo, ha rivelato ai volturi che i Cullen vivono a stretto contatto con un umana e si offerta di risolvere questa cosa al posto loro, come aveva previsto Alice  hanno mandato solo una delegazione, nella speranza che i neonati ci avrebbero ucciso, quando hanno capito che non era stato così sono tornati in Italia molto delusi.>> disse Edward.
<< Bene, ricordati, avete vinto una battaglia, non la guerra, non abbassare mai le difese, i Volturi torneranno.>> risposi.
<< Troveremo il modo di proteggere Bella>>
<< Sai benissimo che non ce ne sarà bisogno, lei ha accettato di sposarti e tu di trasformarla.>> dissi.
Il suo viso si mosse in una smorfia, sapevo che cosa stava pensando, il solo pensiero lo faceva soffrire non sapeva che alla fine tutto si sarebbe risolto per il meglio, ma io si, sorrisi ma non risposi.
<< L’ha baciato! Te ne rendi conto? Ha ammesso di essere innamorata di lui, adesso mi sto solamente chiedendo se lei abbia accettato di sposarmi solamente per non farmi soffrire, io voglio il meglio per lei!>>
<< Ha anche ammesso di amare te molto di più, ascoltami sta andando tutto come deve, fra pochissimo tutto si risolverà non preoccuparti!>>

***
<< Come hai potuto dirmi che tutto si sarebbe risolto per il meglio?Come hai potuto illudermi così? Hai visto cos’ho fatto a mia moglie? Hai visto? Ora morirà per colpa di un essere che le cresce dentro e la divora pian piano, un essere che io stesso ho contribuito a creare!>>
Abbassai la testa, non potevo dirgli che Bella si sarebbe salvata, quel dolore faceva parte del gioco, il destino era fin troppo crudele con questa bellissima coppia di innamorati.
<>
Non avevo bisogno di guardarlo in faccia per sapere quanto stesse male, potevo sentire il suo profondo dolore, un dolore che da settimane scuoteva anche la mia esistenza tanto era potente, un dolore che però era temperato dalla speranza, quella di Bella che in cuor suo sapeva che tutto si sarebbe risolto.
<< Tu non capisci, se lasciamo che la sua pazzia avanzi la perderò, non ha dato ascolto neanche a Jacob, morirà, io lo so se non faccio niente la mia unica ragione di vita morirà.>>
Non risposi, lo lasciai lì nel suo dolore, sapevo che sarebbe stato meglio così.
***

<< Marie! Marie!>> urlò Edward correndomi incontro << L’ho sentito! Ho sentito i pensieri di mio figlio!>>
Figlia lo corressi io mentalmente.
<< E’ felice e si sente bene e ama sua madre e… non credo la voglia uccidere! Oh Marie, forse c’è una speranza, c’è una speranza che Bella sopravviva ed io sono al settimo cielo!Oh Marie, quando nascerà voglio che tu ci sia!Infondo sei stata per me e Bella come una sorella!>>
<< Certo Edward ci sarò>> dissi con un po’ di amarezza.
<< Bene, benissimo!Ora torno da Bella, quando avvertirai che starà per succedere vieni in casa, non violerai nessuna regola, Bella perderà i sensi, Carlisle l’addormenterà!>>
Euforico si allontanò lasciandomi ai miei pensieri.

***

<< Non posso credere che ve ne andrete lasciandomi qui solo>> disse John.
<< Il nostro lavoro qui finirà appena Bella partorirà sua figlia, da quel momento Renesmee sarà sotto la tua ala e noi non serviremo più.>>  disse Rosemary.
<< Certo John, è un cerchio che si chiude, noi abbiamo fatto il nostro lavoro, ora tocca ai giovani>> disse Louis.
<< Sembra incredibile che una bambina talmente piccoli in pochi anni sarà destinata a cose così grandi>> ribattè John << E la cosa che mi fa più paura è che sarà tutto sue mie spalle!>>
<< Non preoccuparti, anche se ci saranno dei momenti brutti vedrai che tutto si risolverà per il meglio>> lo rassicurò Joe.
Eravamo nel bosco, avevamo organizzato quella riunione per salutare John e augurargli buona fortuna, ma io non ero dell’umore adatto, avevo paura di quello che sarebbe successo appena il destino dei miei protetti si sarebbe compiuto, dove sarei andata? Cosa c’era esattamente dall’altra parte?
Fu in preda a questi pensieri che mi congedai, salutando John e gli altri con un abbraccio e mi diressi verso la grande casa in attesa del lieto evento.

***
Mi affacciai alla finestra, Bella era in piedi con il bicchiere in mano, sorretta da Rosalie, ecco era l’ora.
Il bicchiere cadde a terra, la bimba spezzò le costole alla madre nel tentativo di raggiungere il bicchiere col cibo, Bella cadde e Rosalie la raccolse, seguita da Edward, poi la situazione degenerò, dalla bocca di Bella fuoriuscì un conato di sangue e fu colta da spasmi.
Mi spostai, sapevo che l’avrebbero trasferita al piano superiore, nella biblioteca e così fu.
Vidi tutto ciò che sapevo sarebbe successo, Alice che chiamava Carlisle e che lo passava a Rose, la morfina, Rose che perdeva il controllo e Jacob che la fermava e la scaraventava fuori dalla stanza, poi faceva la respirazione a Bella, mentre Edward Toglieva la bambina dal ventre di Bella e sussurrava il suo nome per poi porgergliela, poi i disperati tentativi di Jacob di rianimarla, Edward che le iniettava il veleno direttamente nel cuore, Jacob che usciva dalla stanza, ora potevo entrare.
<< Non è morta Edward, vivrà, almeno lei.>> dissi
Lui alzò la testa << Che vuoi dire?>> disse.
Avevo pochi secondi per spiegargli tutto.
<< Oramai il vostro destino è compiuto, e con esso anche il mio, fra pochi secondi succederà una cosa che cambierà tutte le vostre vite e da quel momento il destino non avrà più bisogno di spintarelle, Renesmee cambierà il mondo dei vampiri e quello dei mutaforma e le avvisaglie di questo le avrete fra poche settimane, questo dovevo dirti ed ora credo sia il momento per me di lasciare finalmente questo mondo e andare avanti>> dissi.
Fu in quel momento che la vidi, un enorme luce bianca che mi invitava a seguirla, lo feci ma prima di raggiungerla mi girai verso le due persone che più mi erano state care nell’arco della mia strana esistenza.
<< Arrivederci amico mio, salutami Bella quando s sveglierà!>> dissi.
Camminai verso la luce e me ne andai da quel mondo.
***

Edward POV
Non potevo crederci, i Volturi se ne erano andati, Nessie aveva fatto breccia nel cuore di Aro, era riuscita a salvarci tutti , era una cosa incredibile!
Fu in quel momento che pensai a quello che mi aveva detto Marie, io e Bella eravamo destinati a dare il via al cambiamento, che fosse quello il cambiamento di cui parlava? La fine del regime dei Volturi?Forse anche la fine dei vampiri non vegetariani?
Non seppi darmi risposta. Guardai il cielo, sapevo che malgrado tutto Marie stava ancora vegliando su di noi, sorrisi.
<< Grazie Marie, grazie di tutto.>>


Eccomi con una One-Shot un po' particolare, voglio una valanga di commenti altrimenti non so se pubblicherò più niente, perchè l'altra mia ff "Sunrise" non è stata ancora recensita da nessuno e ho la sensazione che non piaccia!
Quindi mi racc fatemi sapere!
un bacio a tutti.
   
 
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