Una piccola sciocchezzuola
che mi è venuta vedendo le fan-art
dove Omi ha la propria divisa con scritto “Miya K”

Sovrappensiero è un posto bellissimo

- Senti Miya... -
Ma Atsumu non gli permise di dire altro perché sovrappose la propria voce alla sua.
- Sai Omi-Omi stavo pensando ad una cosa. - disse, mentre si stava togliendo la felpa nel momento in cui stavano per andare a dormire.
- Hum… sento già i sudori freddi guarda. - fu la scontata replica di Kiyoomi mentre riemerse con la testa dal collo della maglia del pigiama.
Atsumu non si scompose minimamente di fronte a quella piccata. Dopo cinque anni che stavano insieme trovava bellissimo il fatto che giocassero tra di loro ancora in quel modo, a suon di punzecchiature sagaci come quando si erano conosciuti otto anni prima a quel famoso ritiro della Nazionale Giovanile.
- Quando ci sposeremo, tu prenderai il mio cognome. - ridacchiò, infilandosi sotto al piumone, incrociando le braccia al petto e aspettando la reazione dell’altro, con il ghignetto made in Miya Atsumu.
Reazione che non si fece attendere.
Kiyoomi si voltò verso di lui al rallentatore.
- Ci sposeremo? Io dovrò prendere il tuo cognome? - chiese sconcertato.
- Sì, così la smetterai di chiamarmi Miya perché sarà un po' come se stessi chiamando te stesso e so che questa cosa ti farebbe sbarellare di brutto. - e che sforzo fece per restare serio di fronte alla reazione scioccata dell’altro.
- Imbecille! - lo piccò Kiyoomi quando capì che lo stava prendendo per il culo, sedendosi a sua volta sul letto, dandogli le spalle.
Rimase per un attimo fermo, come se i pensieri stessero lavorando alacremente nella sua testa.
- Miya, tu senti il bisogno di sposarci? - gli chiese serio, lanciandogli un’occhiata da sopra la spalla. Per quanto Kiyoomi sapesse quanto Atsumu non avesse perso, e mai l’avrebbe persa, quella sua abitudine di fare il minchione, prendeva sempre molto sul serio ciò che gli diceva.
Ma Atsumu scoppiò in una risata cristallina che gli scaldò il cuore anche in quella fredda notte di inverno.
- Dormi Omi. Stavo scherzando. - rise ancora, tirandoselo addosso e iniziando a tempestargli la zazzera di piccoli bacini a schiocco.
- Non mi mettere nuove paranoie in testa, che già ne ho parecchie di mio! - lo rimproverò cosi comicamente serio da suscitare in Atsumu un nuovo scoppio di risate di cuore.
- Scusa amore. - e via nuova scarica di bacini mentre Kiyoomi gli si accoccolava sul petto, facendosi fare i grattini sulla nuca.
- Ti dovrai far perdonare amore. - proferì mentre gli intrufolava una mano sotto alla maglia, iniziando a sfiorargli con la punta delle dita l’ombelico.
- Anche tu e le tue dita ghiacciate! - rabbrividì Atsumu, ma più per il tocco dell'altro che per il freddo.
Ma Kiyoomi sapeva sempre come riscaldarlo, pensò mentre questi gli scivolava completamente sopra.

Così come Atsumu aveva scaldato e sciolto l’inverno che Kiyoomi aveva avuto dentro di sé per troppo tempo.