PIACEVOLE MALEDIZIONE
 
 
Mi sono dannato per te e ne vado fiero.
Ricordo la prima volta che ti ho vista, sembravi un cucciolo smarrito. Ma io ho capito subito la verità, l’ho vista in fondo ai tuoi occhi. Eri una persona che dalla vita aveva avuto solo bastonate e che ora voleva solo carezze. E avrebbe fatto di tutto per ottenerle. Una bolla dell’immenso calderone che brontolava sempre più forte nei bassifondi di Parigi.
Così bella, così dura. Come le pietre preziose che indossava la mia padrona. Padrona che io ho ucciso per te, perché da quando ho incrociato quegli occhi, da quando ti ho veduta, alta, mora, bellissima, ho capito che il mio cuore sarebbe stato al tuo servizio.
Finché morte non ci separi. Mi sono sempre detto che avrei interpretato alla lettera quelle parole.
“La vita deve essere divertente, altrimenti tutto è inutile” oh, mia cara, io non ti ho mai conosciuto davvero, forse neanche tu hai mai conosciuto veramente te stessa. Quali demoni tentavi di esorcizzare con la bottiglia ora che avevi avuto tutto ciò che desideravi, che avevi sempre desiderato?
Oh, tesoro, il tuo cuore era un pozzo nero in cui non ho mai voluto guardare, perché sì, mi faceva un po’ paura. Ho intravisto comunque una scheggia della tua sofferenza, ma cosa avrei potuto dire? Io sono bravo ad uccidere non a confortare. E del resto le parole sarebbero state inutili, le cose che contano sono i gesti. E io ho barattato il mio onore per i tuoi occhi, ho venduto la mia coscienza per il tuo sorriso.
E ora che stiamo per morire posso affermare con assoluta certezza che ripeterei tutto.
Andremo all’inferno, ma per te non sarà un problema, visto che l’hai già vissuto sulla terra. Quanto a me, mi basterà essere al tuo fianco.
Perché io mi sono dannato per te e lo rifarei.
Mi sono dannato per te e ne sono orgoglioso.
Mi sono dannato per te ed è stata la decisione migliore di tutta la mia vita.