Anime & Manga > Captain Tsubasa
Ricorda la storia  |      
Autore: kianeko    21/09/2022    5 recensioni
«Nii-chan, non è continuando a guardarlo che quel pacco si aprirà.» Naoko ha ragione.
È da quando il corriere l’ha consegnato che non smetto di fissarlo, ma non posso farci niente lo trovo sospetto. Okay, forse sospetto è esagerato, è il mittente a rendermelo tale.
★★★
One shot seguito di "Uno in più di ieri", è fortemente consigliata la lettura dell'altra prima di questa.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Genzo Wakabayashi/Benji, Kojiro Hyuga/Mark
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Il pacchetto

«Nii-chan, non è continuando a guardarlo che quel pacco si aprirà.» Naoko ha ragione.
È da quando il corriere l’ha consegnato che non smetto di fissarlo, ma non posso farci niente lo trovo sospetto. Okay, forse sospetto è esagerato, alla fine si tratta solo di una semplice scatola di cartone marrone senza scritte o disegni, è totalmente anonima. Nemmeno le misure sono strane o roba del genere, è solo un pacchetto rettangolare marrone di quelli che si vendono in qualsiasi negozio. È, però, il mittente a rendermelo sospetto.
Insomma perché me lo ha mandato?
«Non sei curioso nemmeno un po’ di sapere che c’è?» mi distrae mia sorella, distolgo lo sguardo dall’oggetto del mistero e me la trovo davanti che mi scruta.
«In realtà sì, ma non so se voglio davvero aprirlo.»
Naoko fa roteare gli occhi e sbuffa «Kojiro, a volte sei davvero strano. Se è così complicato, lo farò io per te.» e allunga le mani per prendere il pacco sul tavolo, ma mosso dall’istinto lo afferro prima di lei.
Mi guarda inarcando un sopracciglio, poi fa un sorriso stranamente maligno «Hai per caso qualcosa da nascondere?»
«Ma che diavolo vai a pensare?» ma ci metto troppa enfasi e ridacchia. Per quale motivo mi prende sempre in contropiede a questo modo? Non la sopporto quando fa così.
«Naoko lascia stare tuo fratello.» interviene la mamma sollevando gli occhi dalla rivista che sta leggendo «Credo che abbia tutto il diritto di decidere se una cosa indirizzata a lui debba essere aperta o meno, non credi? Ora fai la brava e lascialo in pace.»
Mia sorella sbuffa scocciata, corrugando la fronte e mettendo le mani sui fianchi «Nii-chan, ti tengo d’occhio.» poi se ne va.
Tiro un sospiro di sollievo e osservo la sua schiena fiera mentre sale le scale: essere pressato in questo modo mi infastidisce non poco.
«Da chi ha preso quel caratteraccio?»
La mamma ridacchia «Non credo sia una domanda che debba fare proprio tu.» e torna a leggere il suo giornale.
Non posso ribattere, che senso avrebbe? Sono il re del brutto carattere.
Riporto l’attenzione sul pacchetto incriminato e sbuffo. Lo prendo in mano e lo scuoto un po’ a destra e un po’ a sinistra, ma non sento alcun rumore, anche il peso sembra non dirmi nulla di rilevante.
«Che diavolo potrà mai essere?»
«Aprilo e lo saprai.»
Mi volto verso la mamma sempre intenta a leggere la sua rivista «Ho di nuovo parlato ad alta voce.»
«Già.»
«Questo sì che è un brutto vizio.»
Fa un sorriso distogliendo lo sguardo dal giornale «Lo aveva anche tuo padre. Credo che sia una cosa tutta Hyuga perché la fa anche Masaru.»
«La curiosità di Naoko però viene da te, altrimenti perché non sei sulla tua amata poltrona in salotto?» e le indico la rivista fra le mani.
Da quando abbiamo la casa nuova, la mamma finalmente si concessa di realizzare il suo sogno più grande, un angolo solo per sé dove potersi dedicare alla lettura. Non l’avevo mai vista così entusiasta come quando siamo andati a scegliere quella poltrona.
«Beccata.» e sorride divertita «Se non vuoi ficcanaso, ti suggerisco di andare in camera tua.» e si alza andando nell’altra stanza.
Con il pacchetto in mano mi alzo anch’io per andare di sopra «Ah, le mie donne!» esclamo un po’ più forte con l’intento di farmi sentire.
«Ah, il mio bambino!» scuoto la testa sorridendo. Adoro che ancora mi chiami “il mio bambino” alla mia età.
Entro in camera, chiudo la porta e mi siedo sul letto. È ancora molto strano per me tornare in Giappone e trovarmi a non condividere la camera con i miei fratelli. Avere la mia privacy è qualcosa che non avrei mai potuto pensare di poter avere prima dell’Italia. Osservo le pareti bianche intorno a me e l’arredamento impersonale: è tutto così anonimo in questa stanza, ma non riesco a sentirla totalmente mia.
Però lo ammetto, non avere Naoko che mi fissa incuriosita per ogni cosa, come una stupida scatola chiusa, è una grande conquista.
Mi volto a guardare il pacchetto, è troppo strano.
Decido di vederci chiaro e prendo il telefono, scorro la rubrica e trovato il suo nome lo chiamo. Uno, due, tre squilli e mentre aspetto riprendo l’oggetto del mistero in mano.
«Ciao Hyuga! Piaciuto il regalo?.» mi risponde allegro.
«Ciao anche a te. Ah, quindi è un regalo?» e fisso la scatola.
Sento un attimo di silenzio dall’altra parte «Non ti è piaciuto?»
«In realtà non l’ho ancora aperto.»
Una fragorosa risata mi investe: non una cosa sommessa o contenuta, no una di quelle risate che ti partono direttamente dalla pancia. Adesso sì che mi sento un cretino. È più logico chiamare dopo aver aperto la scatola e non fare il contrario come me. Alzo gli occhi al cielo. «Wakabayashi, smettila di ridere.»
«Scusa ma è divertente.»
«Cosa sarebbe divertente?»
Lo sento prendere un respiro, mentre smette di ridere «Tutto! Mi sono appena immaginato la tua faccia imbronciata mentre fissi il pacchetto pensando che dentro possa esserci che so… una bomba.» e ride di nuovo.
Ammetto che ci è andato vicino, ma non ho pensato potesse esserci una bomba. Okay, in realtà pensavo fosse un pacco scherzo di quelli che se li apri ti arriva una torta in faccia. Soppeso di nuovo la scatola, è troppo piccola per una torta però un bignè o un cupcake potrebbero starci. Rimetto il pacchetto sul letto e mi porto una mano alla fronte.
Lo sento riprendere fiato. «Scusami, smetto di ridere.»
«Sì, ti ringrazio.»
«Davvero, perché non l’hai aperto?»
Sospiro sconsolato, visto che oramai l’ho chiamato tanto vale vuotare il sacco «A dire il vero mi sembrava sospetto. Non metterti di nuovo a ridere.» lo ammonisco prima che ricominci.
Lo sento trattenersi «E perché?»
«E me lo chiedi? L’hai mandato tu! E perché tu dovresti mandarmi un pacchetto?»
«Perché siamo amici e gli amici si fanno i regali, magari non a Natale ma di compleanno spero di sì.»
Se devo essere sincero non sono più abituato a ricevere regali di compleanno dagli amici da molto tempo, alla nostra età credo sia un po’ eccessivo, ma ammetto che lui è proprio l’ultima persona che potevo immaginarmi a farmene uno. Anche perché non credevo mi considerasse un amico.
«Il mio compleanno è stato più di un mese fa.» preciso.
«Sì, lo so. Hai ragione.» e all’improvviso me lo vedo davanti mentre fa quel suo sorrisetto imbarazzato «La verità è che non lo sapevo, cioè ero convinto fossi nato intorno la fine di agosto.» Mi viene un po’ da prenderlo in giro, ma sono pur sempre un signore e faccio finta di nulla. «Così ho chiesto a Misaki e non immagini quanto io l’abbia dovuta prendere alla lontana. Visto? Alla fine sono io quello asociale disinformato.»
No effettivamente non posso immaginare, ma avrei tanto voluto esserci per gustarmi la scena. «Misaki è furbo, come minimo ti ha beccato subito.»
«No non è così furbo, almeno lo spero. Comunque quando ho avuto l’informazione erano già passati diversi giorni così alla fine me la sono presa comoda.»
«E quindi mi hai mandato un regalo fuori tempo. Non ha molto senso.»
«Vedila così: buon non compleanno.» lo dice con una tale allegria che resto spiazzato.
Stavolta sono io a scoppiare a ridere. «Ti ho appena immaginato vestito come il Cappellaio Matto.» e rido ancora di più mentre nella mia mente la faccia di Wakabayashi si sovrappone a quella del personaggio della favola.
Sento ridere anche lui «Effettivamente con tutti i berretti che ho, sono perfetto per quel ruolo.»
Inspiro a fondo per darmi un contegno «Io Alice non la faccio.»
«Tranquillo Grifondoro, tu sei in un altro libro.»
Scuoto la testa e riporto l’attenzione sul pacchetto, ora sono ancora più curioso di sapere il contenuto. Un regalo di compleanno da parte di Wakabayashi, questa è bella. Che dovrei aspettarmi?
«Scherzi a parte, non ho bisogno di nulla bastava un messaggio di auguri anche in ritardo.»
«Sì lo so, ti ho preso solo una sciocchezza che spero ti faccia piacere. Insomma te lo devo, dovevo ringraziarti.»
«Ringraziarmi? E per cosa?»
«Per lo scorso inverno.»
«Non capisco.»
C’è un po’ di silenzio e scosto il telefono per vedere se sia caduta la linea, poi lo sento di nuovo parlare «Credevo di essere troppo cresciuto per le feste di compleanno a sorpresa di mia madre, pensavo che tutto quel suo dispendio di energie fosse fuori luogo e per di più imbarazzante. Tu mi hai fatto capire che sbagliavo.»
«Non credo di aver fatto chissà cosa a dire il vero. Mi pare di averti offerto solo dei dolcetti.»
«Invece hai fatto molto di più, mi hai fatto riflettere.» lo sento sospirare «Quando hai detto che avrei rimpianto quella fuga, che avrei dovuto godermi solo il bello delle cose, ti ho immaginato bambino. Un bambino che voleva vere accanto la persona amata.»
Sono senza parole e sento uno strano bruciore agli occhi.
«E in quel momento ho capito perché un man in black come te se ne va in giro con una sciarpa a righe gialle e rosse fatta dalla sorellina. Potresti mentirle, fare finta di averla indossata, ma tu non sei così, non vuoi darle un dispiacere perché sei un bravo fratello maggiore.»
Sono commosso e non so che dire, resto letteralmente a bocca aperta.
Torno a guardare il pacchetto e cerco di rimettere in carreggiata le idee. Non mi aspettavo un discorso così, almeno non da lui. Insomma stiamo parlando di Wakabayashi dopotutto, non è che siamo proprio amici. Quando l’anno scorso l’ho invitato, non avevo di certo l’intenzione di ricevere qualcosa in cambio, l’ho fatto perché… perché… okay, sì siamo amici. Però ha ragione, non potrei mai fregare Naoko con una bugia anche se è una ficcanaso incredibile, come lei d’altronde non può farlo con me.
«Hyuga ci sei ancora?»
«Sì, scusa. Stavo pensando.»
«Ti ho scioccato, vero?»
«Un po’. Lo ammetto.»
«Adesso però non immaginarti che ti abbia regalato chissà che, anche perché il tuo compleanno è passato da più di un mese.» Stranamente posso quasi sentirlo sorridere.
«Spero solo non sia un berretto.»
La risata è allegra e sincera «Non sarebbe da me, io di solito li ricevo.»
«E io che ne so? Magari vuoi disfarti del più brutto che hai e lo rifili a me.»
«Non sono così carogna.» ride di gusto «Il più brutto che ho è stato uno scherzo di cattivo gusto di Kaltz, ma alla fine mi ci sono affezionato. Mi ricorda quanto sia fesso delle volte.»
«Sarei quasi curioso di chiedere, ma preferisco rimanere ignorante.»
«Fidati è meglio.»
Scuoto la testa sorridendo. «Allora grazie per il regalo.»
«Non sai ancora cos’è, potrebbe non piacerti.»
«Correrò il rischio.»
«Fammi sapere comunque cosa ne pensi.» Chissà perché avverto una nota di insicurezza nella sua voce.
«Contaci.»
«Ci vediamo alla prossima Hyuga.»
«Alla prossima Wakabayashi.» e chiudo la telefonata.
Fisso lo schermo finché non si spegne definitivamente e riporto la mia attenzione alle pareti bianche della mia camera. Riflettendoci bene non sono poi così diverse da quelle della mia casa in Italia ed è stato proprio Wakabayashi a farmelo notare l’anno scorso quando l’ho invitato.
Torno a studiare il pacchetto «Un regalo di compleanno per un consiglio, non me lo sarei mai aspettato.»
Mi alzo, vado alla scrivania, appoggio la scatola e prendo un paio di forbici per tagliare il nastro adesivo. Quando le ali del pacchetto si aprono, intravedo della carta da pacchi marrone e del pluriball che avvolge qualcosa di colorato. Chiudo un attimo gli occhi, prendo un sospiro e quando finalmente li riapro mi concedo di guardare il misterioso regalo nel pacchetto.
Sorrido prendendolo in mano, lo osservo da vicino e sono felice.
«Sì, siamo davvero amici.»




Nota dell’autrice:
Mi spiace per la delusione del pacchetto, scusate non sono riuscita dal trattenermi dal farvi uno scherzo. Il lato positivo è che adesso ognuno può immaginare il regalo che vuole senza essere delusi.
Comunque so perfettamente che il compleanno di Kojiro è il 17 agosto, ma è la storia che ha deciso di nascere così.
Grazie mille per la lettura e spero che vi sia piaciuta anche senza la “soluzione del mistero”.

KiaNeko

   
 
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Captain Tsubasa / Vai alla pagina dell'autore: kianeko