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Autore: Kameyo    02/10/2022    1 recensioni
"«È finita quindi? Abbiamo fallito?»
«Vuoi arrenderti? Vuoi essere un codardo?» gli chiede Vegeta con uno sguardo di fuoco.
«No! Certo che no! Ma come-»
«Allora combatti. Combatti e vinci! Noi... siamo fatti per questo... tu ed io.»"
Questa storia partecipa al Writober di Fanwriter.it
Genere: Angst, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Goku, Vegeta | Coppie: Goku/Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prompt: Respiro
N° parole: 844


 
Breath
 
 
 
 
Goku atterra malamente all’interno della grotta, le gambe tremano e cedono per il peso che sta portando sulla schiena.
Il respiro di Vegeta è fatto da sospiri pesanti e lenti, gli solleticano l’orecchio e creano una voragine nel suo cuore. Quando riesce a farlo sdraiare per terra, Goku si accorge che sono entrambi sporchi di sangue, ce n’è ovunque, sulle mani, i vestiti, il viso; la pelle della sua schiena è umida per tutto quello che la tuta ha assorbito.
Il sangue di Vegeta pensa, con una nota di panico che non può permettersi.
Non hanno più fagioli, sono esausti e non è rimasto nessun a cui chiedere aiuto. La Terra è diventata una landa desolata, fuori da quella grotta non ci sono altro che devastazione e morte. Ma Goku non vuole arrendersi - non può -, è convinto che potrebbero ancora sistemare le cose, riportare tutti in vita, hanno solo bisogno di riposare, di riprendersi. Diventeranno più forti una volta guariti e vinceranno.
«Vegeta» sussurra. «Riposiamo, cercherò qualcosa da mangiare non appena mi sentirò meglio.»
Vegeta non risponde, i suoi occhi socchiusi fissano il soffitto senza vederlo, il suo petto si alza e si abbassa con troppa lentezza. La ferita è profonda, ha perso troppo sangue, se non faranno qualcosa morirà, lo sanno bene entrambi.
Goku si passa una mano sul viso stanco, gli è rimasta pochissima energia, non sa nemmeno se sarà abbastanza, ma deve tentare. Ha visto morire i suoi amici, la sua famiglia, gli è rimasto soltanto lui e non può perderlo. Vegeta non deve morire. Non importa quante volte hanno sbattuto – e sbatteranno – la testa l’uno contro l’altro, combattere insieme, allenarsi, essere rivali, sfidarsi è ciò che lo rende se stesso, che lo fa sentire in equilibrio con l’universo.
Vegeta rappresenta le sue radici saiyan, è l’unico che riesce a capirlo fino in fondo, che non lo rimprovera se sparisce per mesi o se il suo solo obiettivo nella vita è di diventare più forte. Vegeta è un suo simile, rivale e amico insieme, ciò che li unisce non può essere paragonato con i legami che li connettono agli altri.
«Vegeta, per favore, non ti addormentare.» La sua è una supplica, non gli importa di apparire debole, disperato. «Ti darò un po’ della mia energia. Non è molta, ma la ferita potrebbe migliorare.»
Vegeta annaspa, geme piano per il dolore, gli occhi restano fissi nel vuoto. «No» mormora. «Non sprecare le tue ultime forze... Riprenditi e... uccidi quel mostro.»
«Non posso farlo da solo. Solo con la fusione possiamo riuscire a-»
«No. No. Sei... troppo debole. La tua energia non basterà... Devi... lasciarmi qui. Ci riporterai tutti in vita... So che lo farai.»
Goku gli s’inginocchia accanto, lo afferra per le spalle facendo attenzione a non fargli male. C’è qualcosa che gli ostruisce la gola, un senso di disfatta che non riesce ad abbandonarlo; questa volta sa di non potercela fare, e deve saperlo anche Vegeta, che fa di tutto per eludere il suo sguardo.
«Che fine ha fatto il tuo orgoglio saiyan? Vuoi morire qui senza combattere?!»
Gli occhi di Vegeta ardono di rabbia, la sua mascella si tende e si sente il digrignare dei denti, ma la sua voglia di rivalsa non dura che un battito di ciglia, il suo corpo viene scosso dalla tosse e il sangue gli risale in gola sporcandogli le labbra. Goku non può far altro che guardarlo, se solo avesse avuto più energia; se solo non avessero finito i fagioli; se solo... Se solo.
«È finita quindi? Abbiamo fallito?»
«Vuoi arrenderti? Vuoi essere un codardo?» gli chiede Vegeta con uno sguardo di fuoco.
«No! Certo che no! Ma come-»
«Allora combatti. Combatti e vinci! Noi... siamo fatti per questo... tu ed io.»
Tu ed io. Le parole risuonano come un’eco malinconico e feroce. Tu ed io, gli ultimi della nostra razza. Tu ed io, gli ultimi rimasti nel pianeta che ci ha accolto. Tu ed io, che non abbiamo bisogno di molto per capirci, così simili e pure così diversi.
Goku si piega di più su Vegeta, sente il bisogno di stargli vicino, di sentirsi compreso almeno un’ultima volta. Sente il suo respiro suo viso, è caldo, odora di sangue, è familiare, confortante; loro odorano sempre di sangue.
«Tu ed io» ripete, prima di posare le labbra su quelle screpolate del suo principe.
Non c’è romanticismo nel bacio che si scambiano, né tenerezza. È un contatto fatto di orgoglio e solitudine, di cicli mortiferi che si ripetono senza sosta. Vegeta non si muove, lo lascia fare, e quando si separano nei suoi occhi c’è un luccichio di divertimento, qualcosa che soltanto Goku può capire.
«Riportaci in vita. Ti prenderò a calci per questo» è la sola che gli dice.
Goku sorride e si alza in piedi, non ha molte speranze, ma è un saiyan, e un saiyan non si arrende neanche alla morte.
«Lo farò» promette.
Vegeta abbozza un ghigno che non arriva agli occhi, il suo respiro è l’ultimo suono che Goku sente prima che il silenzio del vuoto lo avvolga.
  
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