Il drago di Oshu ha vissuto mille battaglie, anche dopo la sua trasformazione in demone egli combatte per tenere sotto il suo vessillo le terre conquistate. Il drago azzurro con un occhio solo però non perdona, è terribile con i nemici che presto avranno occasione di imparare a temerlo.
Egli ha combattuto mille battaglie, la sua spada ha avuto modo di trapassare i nemici più potenti e sa ha potuto realizzare tutto questo, lo deve ad un solo uomo: Katakura Yuta, suo padre.
Un padre non biologico, un uomo che lo aveva adottato donandogli il suo nome e che poi era spirato in battaglia. Adesso suo figlio, Ryosuke Yuta, il drago da un occhio solo delle terre di Oshu, è diventato lo shogun di quelle terre che ha conquistato come un feroce predatore. La nazione di Kiramecho, sconvolta dalle guerre tra i suoi stati interni in passato, ora sembra vivere un periodo di pace e questo non fa certo piacere al Drago di Oshu.
“Voglio combattere, voglio una sfida. Non c’è mai niente da fare.” Aveva detto ai suoi amici di una vita, Hitoshi e Fujiwara.
“Mio signore, dovreste essere felice che nessuno cerca di uccidervi. Inoltre, voi non dovete sposarvi?” quando Fujiwara fece presente questa cosa al suo signore, Ryosuke si lasciò cadere all’indietro e sospirò amareggiato.
“Lo so, ma si tratta del solito matrimonio di convenienza. Non amerò mai quella ragazza.” Hitoshi gli si avvicinò, mostrando al suo signore un’espressione parecchio contrariata “Non sono cose molto cordiali da dire, mio signore. Lei dovrebbe venire domani, date al vostro cuore almeno una possibilità.”
Ryosuke Yuta si rialzò, togliendo la polvere dai suoi capelli e raggiungendo l’interno della sua magione.
“Ci penserò. Ora vado a lavarmi.”
Un corteo composto da parecchie persone giunse nelle terre di Oshu, lì vi era Kazuki Arima signore delle terre confinanti ad Oshu e sua figlia Yuzuki Arima. Si diceva che quest’ultima fosse la ragazza più bella di tutte la nazione della Farfalla, una giovane di rara bellezza capace di danzare e cantare come nessuno. Abilità che erano naturali, per una giovane che al contatto con l’acqua si trasformava in una deliziosa sirena dalla lunga coda multicolore.
E quando dinnanzi a Ryosuke Yuta venne presentata la piccola Yuzuki Arima, il drago di Oshu la fissò folgorato, mentre lei distolse il suo sguardo.