“Scrivo sulle pagine di questo diario pensieri sconnessi. Ultimamente il mio nervosismo non fa altro che aumentare, la colpa è principalmente di quelle sanguisughe del Ministero che vogliono sapere tutto. Peccato che da me non sapranno quello che vogliono.” Scrive questo sulle pagine del suo diario, quello stesso diario che tanto tempo fa le aveva fatto compagnia. Tra quelle righe aveva messo in ordine i suoi pensieri, quella vita sconnessa che ora sembrava esserle del tutto sfuggita di mano. Aveva i suoi figli con Sé, ad aiutarla a tenersi in piedi, a tenersi intera: la nuova arrivata, la piccola Lorelai, le aveva dato una gioia immensa, aveva gli stessi occhi dolci di suo padre. Quest’ultimo, l’auror Liam Cooper, non faceva altro che venirla a trovare dopo il lavoro stando costantemente con la sua figlioletta. Vedeva una luce splendente nei suoi occhi, Dorothea era così felice di vedere quei sentimenti dipinti su quell’uomo tanto contradditorio. “Sono contenta che Liam venga spesso qui, anche se mi sento un po’ turbata.” C’era qualcosa in lei che proprio non le tornava, un sentimento che non la faceva stare affatto tranquilla. Aveva combattuto per molto tempo le sue emozioni, sapeva come dominarle per fortuna, eppure sentiva che qualcosa proprio non funzionava.
“Amo Liam, ma temo di dover nuovamente dimostrare di saper fare la madre e questo non mi va.” Ancora una volta sarebbe stata giudicata, ancora una volta temeva per ciò che aveva generato ed era un sentimento che con Arthur non aveva provato. Forse perché Alfred, il padre del bambino, era in prigione e non aveva avuto modo di mostrarsi delicato e gentile come invece stava facendo Liam.
“Alfred… Mi manca. Mi dispiace che la nostra rivoluzione sia fallita. Mi dispiace essere stata un fallimento per lui. Mi dispiace essere rimasta incinta di suo figlio e di aver permesso che lo usassero contro di me.” Era uno dei suoi più grandi rammarichi, loro due avrebbero potuto cambiare il mondo e disintegrare quel velo conservatore che si rifiutava di cadere. Nel momento di maggior fragilità il governo magico inglese l’aveva usata e lei glielo aveva permesso.
Se ne vergognava.
Concluse la pagina di diario che stava scrivendo e diede una carezza ad Arthur che stava dormendo sul letto, prima di raggiungere Liam che teneva con sé la piccola Lorelai. Gli scioccò un dolce bacio sulle labbra, prima di prenderla dalle braccia del padre.
“Mi sembra un po’ stanca” disse lei sorridente “Facciamola riposare un po’, va bene?”