» “Questa storia partecipa al Writober di Fanwriter.it”

» Prompt: Drunk enough to say I love you? dalla lista pumpNEON

» N° parole: 511
 

Drunk & in Love

Sentì un gran bussare che inevitabilmente la svegliò. Guardò la sveglia con gli occhi ancora annebbiati dal sonno: erano le quattro del mattino.
Grugnendo furiosa, Sakura infilò le ciabatte rosa ai piedi e si alzò dal letto, diretta alla porta d’entrata del suo appartamento e pensando già ai mille modi con cui avrebbe torturato ed ucciso colui che incessantemente continuava a battere sul legno della porta. Prima lo pesterò a sangue, gridandogli che c’è gente che lavora. Poi lo appenderò a testa in giù davanti alla porta di casa, così che nessuno osi farlo mai più. Il suo sangue sarà da deterrente per gli altri. Con occhi di fuoco, spalancò la porta. Ma si bloccò di colpo alla vista del disturbatore: era Sasuke.
L’ultima persona che si sarebbe aspettata di vedere. Non sapeva nemmeno che fosse tornato al villaggio. Abbassò il pugno e gli domandò confusa: “Sasuke, che cosa ci fai qui? E a quest’ora… è successo qualcosa?”
Lui scrollò le spalle, ma non disse nulla. Si limitò a varcare la soglia, spostando Sakura delicatamente. Sasuke si gettò con impacciata compostezza sul divano color panna, massaggiandosi le tempie e borbottando frasi sconnesse: “Naruto… quel… baka! Ed i suoi… stupidi amici… ah, la mia testa.”
Sakura si avvicinò a lui, accarezzandogli la fronte per controllare che non avesse la febbre, ma nel farlo sentì un forte odore di alcool. E allora si ricordò: quella sera c’era l’addio al nubilato di Naruto, glielo aveva raccontato una preoccupata Hinata qualche giorno prima.
Sospirò, chiedendosi quanto avessero bevuto i ragazzi. E si ricordò che non aveva mai visto Sasuke ubriaco. Lo guardò, incuriosita come una scienziata davanti ad un bizzarro esperimento.
L’aspetto di Sasuke era abbastanza normale, tolto un leggero arrossamento delle gote ed un alito da alcolista. Doveva aver bevuto tantissimo sake, fatto bizzarro per uno ligio al dovere e al decoro come lui.
“Ma tu guarda come ti sei ridotto…” commentò, scuotendo la testa e cercando di farlo sdraiare sul divano. Decise che non sarebbe successo nulla se fosse rimasto a dormire lì quella notte, in quello stato non poteva andare da nessuna parte. Sasuke stava quasi per rimettere, ma riuscì a trattenersi.
Prese Sakura alla sprovvista, posizionandosi in modo che la sua testa fosse sul grembo di lei. Lo sentì sospirare, rincuorato quasi. Rimase sorpresa da quella strana iniziativa, ma ancora di più da quello che le disse, con voce impastata ma chiara: “Ti amo Sakura. Lo sai? Scusa se… in tutti questi anni non te l’ho mai detto. Forse ha ragione quel cretino di Naruto… sono un po’ uno stronzo. Specie con te.”
Lei sgranò gli occhi. Era la prima volta che Sasuke le diceva chiaramente cosa provava per lei. In tutti quegli anni non era mai successo.
Sentì poi il respiro di lui farsi più pesante e si rese conto che si era addormentato così, con il viso sul suo grembo, neanche fosse un bambino. Gli sistemò i capelli corvini appiccicati alla fronte sudata e sorrise bonariamente.
Quindi eri abbastanza ubriaco da dirmi che mi ami?