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» Prompt: piercing 

» N° parole: 476

Piercing

Il laboratorio aveva una insegna fantasiosa, Il drago d’argento. E c’era un drago cinese ricoperto di metallo. Curioso.
Sakura indietreggiò di qualche passo istintivamente, ma venne subito fermata da Sasuke, che la prese per le spalle: “Cos’è, hai paura forse? Eri tu che dicevi di non aver paura di nulla o sbaglio? Ho vinto la scommessa, quindi… ora ti farai un bel piercing. Direi all'ombelico, mi sembra sia adatto ad una tipa delicata come te. Non si potrà dire che non sia stato clemente con te.”
Il suo sorrisetto sarcastico fece imbestialire la ragazza, che gli rispose con un broncio: “Hai avuto solo fortuna. Tu e quel babbeo di Naruto. Ma non mi tirerò di certo indietro.”
Sistemò una ciocca di capelli rosa dietro le orecchie e, dopo aver preso un respiro profondo, entrò nello studio del tatuatore.
Le mura erano tappezzate di disegni e foto dei clienti, soddisfatti e felici del lavoro. Farfalle, fiori, teschi e fiori di loto andavano per la maggiore. Ma Sakura era entrata per un piercing. Al suo povero ombelico.
Rabbrividì al pensiero di cosa avrebbero potuto dire i suoi genitori scoprendolo. Però non poteva rimangiarsi la parola e nemmeno scappare via, Sasuke la teneva d’occhio. In quel momento lo odiava, ma non poteva fare a meno di ammettere che era dannatamente bello, con quel suo sguardo cupo e penetrante. Persino con il suo sorrisetto strafottente.
Un uomo sulla trentina alto e allampanato, pieno di tatuaggi e con indosso solo dei jeans e una maglietta bianca diede loro il benvenuto: “Allora, cosa desiderate ragazzi? Un bel dragone sul bicipite di questo bad boy? O una delicata farfallina sul polso per te, dolcezza?”
Fu Sakura a rispondere, prontamente: “Un piercing. Per me. Ombelico.”
Era una frase sconnessa, anzi non lo era nemmeno. Ma il messaggio fu chiaro per il tatuatore, che alzò un sopracciglio dubbioso: “Sicura? Non mi sembri il tipo di ragazza che fa questo genere di cose… deturperesti il tuo delicato corpicino femminile.”
La mascella della ragazza si serrò e Sakura sibilò irata: “Lei faccia il suo lavoro. Al mio corpicino delicato ci penso io. E per la cronaca, non sono una ragazzina indifesa senza spina dorsale. Sono una tosta.”
Il tatuatore dalla coda di cavallo nera alzò le mani in segno di resa. Sasuke sorrise, quasi soddisfatto di quella reazione da parte di lei. Forse era questo che lo attirava di Sakura: quella parte forte, determinata e testarda.
La ragazza alzò la maglietta, scoprendo la pancia. Si mise a sedere e lasciò che il tatuatore facesse il suo lavoro. Nel mentre, teneva gli occhi smeraldini serrati: non voleva guardare.
Sasuke rimase ipnotizzato da quella pancia candida, perfetta e… invitante.
Quando il lavoro fu concluso, una perla d’argento troneggiava sul ombelico di Sakura.
E Sasuke non poté fare a meno di pensare a come sarebbe stato roteare la sua lingua su quella sfera e sentire i gemiti di Sakura.