Anime & Manga > Le bizzarre avventure di Jojo
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Autore: LadyRunami    10/10/2022    0 recensioni
Titolo tratto dal nome di un capitolo di Parte 4.
Yukako Yamagishi ripercorre le fasi della sua vita nella città di Morioh-Cho. Gli stand non vengono citati chiaramente ma lascio a voi libera interpretazione di cosa siano i poteri magici delle persone della città.
[Yukako X Koichi ma solo velata]
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Josuke Higashikata, Koichi Hirose, Okuyasu Nijimura, Yukako Yamagishi
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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GENTE DI MORIOH

Non passa giorno in cui non pensi alla città in cui ho avuto la fortuna di venire al mondo. Morioh-Cho. Giappone. Luogo indefinito, prefettura di Nagano. È questo quello che caratterizza la mia città. Il non avere un luogo preciso dove stare, alcuni la posizionano più a nord o più a sud di quanto sia in realtà, a volte è in collina e a volte in una vallata. E’ come se si trovasse nel posto giusto al momento sbagliato, come se vivesse fuori dal mondo. Chi nasce e cresce a Morioh difficilmente se ne va, trova moglie o marito in città, si costruisce una famiglia e quando è il momento, le sue spoglie vengono riconsegnate alla terra dove sono nate. Allo stesso modo, difficilmente chi nasce in altre parti del Giappone viene a vivere in questa cittadina dimenticata da Dio non segnata sulle mappe se non quelle militari, una città che sembra vivere oltre lo spazio e il tempo. Ma nonostante tutto a Morioh ci sono scuole, università, posti di lavoro prestigiosi, il Grand Morioh Hotel che ospita quei pochi turisti in cerca di avventura che vengono a visitarla. C’è un negozio per ogni problema che possa presentarsi, cosicché i suoi abitanti non abbiano bisogno di uscire dai confini della città. 
È una città modesta che ospita modesta vita provinciale di cui nessuno ha mai raccontato le storie. 

Io sono nata qui nel 1983, sono figlia del matrimonio fallito tra mia madre e mio padre. Mio padre era un operaio del settore tessile che lavorava in periferia e tornava tutte le sere stanco e stressato, mia madre era una casalinga che ha dedicato tutta la sua vita a quell’uomo tanto distante dai suoi interessi, tanto che nel 1995 vi ha divorziato. E’ da allora che l’ho vista cambiare, tutt’oggi che è morta già da molto tempo penso spesso che gli anni dopo il divorzio siano stati i migliori della sua vita. Questa è la mia famiglia. Siamo sempre stati gente onesta ma molto anonima. 
Sono cresciuta con i ragazzi del mio quartiere: Josuke Higashikata e i suoi amici Okuyasu Nijimura e Koichi Hirose. Per quest’ultimo ho sempre avuto una cotta e solo anni dopo averlo conosciuto ho scoperto di essere sempre stata ricambiata. Ricordo che noi quattro eravamo soliti andare al fiume che passa per Morioh e fare il bagno, loro si svestivano completamente, io dovevo rimanere con la maglia perché ero una ragazza. D’estate passavamo le ore in quella pozza di acqua che facevamo diventare la nostra piscina delineando i bordi con dei sassi. Non vi sono stati molti cambiamenti nel corso degli anni, quelli che considero tuttora i miei migliori amici sono tutte persone conosciute nella mia infanzia.
Nell’età dell’adolescenza ho poi conosciuto Rohan Kishibe, che mi ha introdotto alla vita mondana dei locali notturni dove suonano le band emergenti e i soldi che girano sono tutto fuorché puliti. Rohan era al tempo un mangaka in erba che ritraeva la vita quotidiana della nostra città e la pubblicava sulle pagine di Shonen Jump 17 tavole alla settimana. Gli sono grata per aver fatto in modo che le nostre vite non venissero dimenticate, che le nostre ambiguità non venissero solo custodite dal vento e dalla terra che le ha ospitate. 
Morioh vive proprio di questa dualità, abbiamo Ryokan tradizionali che affittano camere agli studenti e cabaret occidentali dalla parte della città che non dorme mai. Due mondi opposti che si incontrano e danno luogo a delle leggende metropolitane che vengono raccontate ai nostri bambini che si rifiutano di andare a dormire presto la sera. I misteri di Morioh riguardano soprattutto la gente che la abita. Gente che rende questa piccola città di provincia una strana, rumorosa, bizzarra città. Le leggende narrano che la nostra gente nasca con poteri magici, quasi come una sorta di maledizione che ci affligge. In ogni leggenda c’è sempre un fondo di verità, anche se la cosa che ho sempre trovato veramente magica è la temperanza delle persone che abitano qui. Gente abitudinaria, che ha creato una vita, un famiglia, che ha fatto soldi o è rimasta sul bordo del lastrico non lasciando mai questo posto. 

Sono nata e cresciuta in questa città banale, ho frequentato la scuola che frequentano tutti, ho giocato nel fiume come tutti quelli della mia età, mi sono sposata al tempio shintoista di Morioh all’età di 32 anni con l’amore della mia vita, ho mandato i miei figli a studiare dove mia madre aveva mandato me, ho ripercorso le sue scelte di vita. Una vita tanto semplice quanto meravigliosa. Tante cose che da piccola non capivo ora mi sono comprensibili, ho sempre voluto chiedere a mia madre perché non ci trasferissimo in una metropoli più adatta alle nostre esigenze. Lei rispondeva sempre schiva, con parole più o meno velate che mettevano davanti ai miei occhi la triste realtà della difficoltà che avevo nel capirla. 
Solo anni dopo, quando ho visto i miei figli diventare genitori a loro volta, ho capito cosa accomuna tutte le persone che vivono qui, che per semplicità mi piace chiamare “Gente di Morioh”, come si è gente di mare, di montagna o di città, noi siamo “Gente di Morioh”, gente che ha sofferto per tutta la vita un’epoca che non ha mai sentito sua, persone che hanno costruito da zero la loro identità distinguendosi completamente dal resto della nostra nazione. Persone resilienti, che hanno saputo rialzarsi dopo essere finite in uno spazio e un tempo che non gli appartengono, persone dal superpotere di ricostruire ciò che viene distrutto, come dei frammenti di diamante che vengono riportati all’originale. 

Ecco perché ho sempre amato questo luogo.

 
   
 
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