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Autore: Shuichi    24/05/2005    4 recensioni
Una storia di qualche tempo fa, romantica, ma non so proprio come continuarla!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Amare di nuovo

Capitolo 1 - Once upon a time...

 

Alexander- Ehi io vorrei sapere una cosa!

Daniel- Cosa tesoro mio?

Alexander- Beh perchè facciamo questa riunioni di famiglia se poi non parliamo mai di niente di utile!

Daniel- E cosa sarebbe utile?

Alexander- Non so...

Christine- Dai Alexander sei proprio un bambino!

Daniel- Su su bambini...allora, se vi annoiate...

Christine- Sì ci annoiamo!

Daniel- Lasciate che vi racconti una storia...di tanto tempo fa, quand'ero ancora giovane...

 

Stavo come ogni dì tornando dalla mia passeggiata pomeridiana, il sole rosso accompagnava il sentiero alternativo che avevo scelto quel giorno e io stavo all'erta perchè sentivo una strana sensazione addosso, poi passata una collinetta trovai una valle che non avevo mai notato e al centro di essa c'era una persona...sembrava morta, le braccia appese a due pali e inginocchiata con la testa piegata. Non sentivo però odore di morte quindi provai ad avvicinarmici con cautela.

Daniel- Ehi tu!

Mentre mi avvicinavo riuscivo a scorgere sempre più particolari, era una donna, i cui vestiti erano più che altri tanti strati di stracci che però non nascondevano la sua bellezza. Provai ad inginocchiarmi davanti a lei e vidi che aveva gli occhi aperti e ci rimasi un po', non mi era sembrata morta...

Ragazza- Guarda che sono viva...

Daniel- Eh? Scu...scusa non...

Mi aveva fatto prendere una paura! Senza pensarci le chiesi come mai si trovasse lì, legata in quel modo, e mentre lo facevo mi accorsi che le pezze in cui si trovava erano rosse di sangue. Ella non rispose così le chiesi il suo nome, questo me lo disse, si chiamava Aquisia, che strano nome! non avevo mai incontrato nessuno che si chiamasse così.

Aquisia- Ti sembra tanto strano?

Daniel- No...è solo...che nome è? Non l'avevo mai sentito.

Aquisia- E' un nome del nord...

Daniel- Devo liberarti...?

Aquisia- Fa' come ti pare...

Che strana ragazza! La slegai e la sostenni poiché stava cadendo a terra, sembrava che non potesse più muoversi.

Aquisia- Ah...

Daniel- Sei molto debole...da quanto non mangi?

Aquisia- Cinque giorni...

Daniel- Cinque giorni! E' un miracolo se sei viva, da quanto eri appesa qui?

Aquisia- Tre...

Daniel- Ti posso portare con me? Ti aiuterò a riprenderti se vuoi...

Chissà cosa le era successo, pensavo, chi avrebbe mai potuto fare una cosa del genere a una ragazza per di più così giovane.

Daniel- Ah...posso sapere quanti anni hai?

Aquisia- Diciannove...

Daniel- Non ti sforzare a parlare...

Da allora non parlammo più, la presi in braccio e continuai il cammino verso casa, ogni tanto la guardavo ed Aquisia ricambiava il mio sguardo, era veramente bella nonostante non fosse in ottime condizioni, dopo un po' mi accorsi che si era addormentata, così mi affrettai un po' facendo però attenzione a non svegliarla, una volta arrivati a casa la adagiai sul mio letto e andai a prendere degli asciugamani bagnati e dell'acqua con cibo per quando si sarebbe svegliata, infatti quando tornai da lei pochi minuti dopo aveva già riaperto gli occhi.

Daniel- Come ti senti?

Aquisia- Cosa vuoi fare con quella roba?

Daniel- Solo lavarti un po' e farti riprendere le forze.

Aquisia- Non oserai toccarmi.

Daniel- No, te lo giuro, voglio solo sciacquarti il viso e il collo, poi quando starai meglio farai tu.

Aquisia- ...

Daniel- Non ti preoccupare.

Aquisia- Intanto dammi da bere.

Era piuttosto scortese per essere stata salvata da me, ma pensai che in fondo non potevo biasimarla viste le condizioni in cui si trovava, quindi la assecondai ed ella divenne un po' meno aspra.

Aquisia- Sto meglio.

Ma di ringraziare non se ne parla no? Comunque non me la presi più di tanto, in fondo avevo molto tempo e sapevo essere paziente quindi mi presi cura di lei per molti e molti giorni e Aquisia non mi parlava più di tanto, però non mi scoraggiavo e aspettavo imperterrito che dicesse qualcosa oltre a sì, no, dell'acqua, del cibo per favore.

Daniel- Devi mangiare un po' di meno non ti sei ancora ripresa del tutto.

Aquisia- Ancora non riesco a muovermi.

Daniel- Ti aiuterò io, dai!

La sostenni per farla camminare ma era ancora troppo debole, nonostante tutto riuscì a fare qualche passo e già questo mi sembrò tanto, così per quel giorno la feci riposare ma da allora ogni dì faceva qualche metro in più e cominciava anche a non aver più bisogno del mio sostegno.

Poi una volta, oltre un mese dopo che l'aveva trovata, decise di lavarsi, fidandosi del fatto che non le avrei fatto nulla, ero appena tornato a casa e mi aspettavo di trovarla stesa sul letto come al solito, e invece non c'era. All'inizio fui preso dal panico, ma poi toccando le coperte sentii che erano ancora calde e la chiamai, magari stava camminando per casa...

Daniel- Aquisia!

Con mio grande stupore uscì dal bagno con un asciugamano ben stretto in vita e un sapone in mano, i capelli castani appiccicati alle guance scendevano lisci su di lei e non mi sembrò mai tanto bella come in quel momento, quasi fragile, il che mi procurò una strana sensazione dolcissima allo stomaco, che lì per lì non seppi definire.

Daniel- Ah, sei qui, mi stavo preoccupando...

Aquisia- Scusa...

Che dolcezza, non c'era mai stata tanta dolcezza nella sua voce, rimasi incantato a guardarla ed ella si sedette sul letto nel frattempo, chiedendomi se avevo dei vestiti decenti per lei con il suo solito tono aspro di sempre.

Daniel- S...no, senti, puoi usare...sì aspettami qui.

Senza pensarci andai nel mio rifugio segreto dove nessuno era mai venuto tranne me...c'erano tutte le sue cose...tutte le cose che erano appartenute alla mia bella Isabella, quanta tristezza...scacciai via le lacrime che mi stavano appannando lo sguardo e presi uno dei suoi abiti che mi sembrava adatto ad Aquisia e tornai da lei, sospirando un po'.

Aquisia- C'è qualcosa che non va?

Daniel- No...

Aquisia- Allora mi vado a cambiare in bagno...

Daniel- Sì, certo...

Intanto che Aquisia si cambiava mi stesi io sul letto e ripensai a tutta la mia vita, pensai a quel letto, alla mia vita di solitudine e mi misi a piangere come uno stupido...cosa avevo fatto per dover soffrire tanto, quale colpa avevo commesso su questa terra?! Nel frattempo Aquisia uscì e mi alzai seduto, avevo la bocca spalancata e le lacrime mi rigavano il volto, le assomiglia così tanto pensai...

Aquisia- Daniel...

E' la prima volta che mi aveva chiamato con il mio nome, appena un lieve sussurro insieme ad uno sguardo stupito, si avvicinò a me sedendosi sul letto anche lei e mise una mano sulla mia...

Aquisia- Grazie...

 

Suggerimenti ben accetti! ^_^

  
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