Pensavate che fossero finite eh?
Invece torno con un'altra storia della serie delle "Chat del c@zz0"!
Vi ricordo che queste storie sono tutte nate da "He's a grower, not a shower" di Albascura_
E segue i vari spin-off da esso nati:
"Cosa fatta, capo ha" di Musa07,
"La verità non è per tutti" di Chiaragiappo_1,
"Indovina di chi è" di SilvanaFreesound,
"Chi manca adesso?" di Bombay,
"Rivincita" di Chiaragiappo_1,
"UN TOCCO DI CLASSE" di DrkRaven,
"Zoom" di Musa07,
"La regola della L" scritta da me,
"HO DETTO NO!" di Bombay
"La chat del c@zz0" di Albascura_
Sperando che vi faccia divertire, Buona Lettura! 🌻
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«Kami, siete davvero dei bambini!» sbuffò Kenma, continuando imperterrito a guardare il proprio cellulare: non trovava niente di interessante in quella situazione.
«Eddai Kozume, non essere noioso, è per farsi due risate!» lo apostrofò Yamamoto, il righello già pronto in una mano e l'altra pronta a sciogliere il nodo dell'asciugamano.
«Credo che invece lo farò, Taketora.» rispose senza neanche guardarlo, con quella sufficienza che tanto detestava, ma che era la stessa ad averli fatti diventare amici.
Lo sentì sbuffare, ma non insistette oltre e tanto bastava.
In primo luogo non capiva il divertimento nel farsi una sega tutti insieme, solo per poter vedere chi di loro lo avesse più lungo.
«Waaaaaa what ta fuck bro! It's a monsta!».
Il grido sconvolto di Taketora riportò la sua attenzione sui ragazzi del secondo e del terzo anno, seduti gli uni di fronte agli altri sulle panche dello spogliatoio.
Ognuno di loro sembrava aver perso l'uso della parola.
Immobili, con i peni semi eretti ancora in mano e le labbra spalancate.
Yamamoto era sbiancato e Kuroo sembrava sul punto di scoppiare in una risata isterica.
Posò il cellulare e si sporse per trovare di fronte a sé un imbarazzatissimo Yaku con le orecchie rosse ed in mano il suddetto… «Non è un mostro!» gridò risentito.
La risata isterica di Kuroo scelse quel momento per abbandonare la sua bocca, rendendolo il bersaglio principale della furia del più piccolo.
«Beh… di sicuro li ha terrorizzati!» un sorriso felino, ben nascosto. Forse poteva essere interessante, pensò Kenma, solo un pochino…
Quel giorno era nata una leggenda al liceo Nekoma, la leggenda di Monstersuke.