Gli aveva chiesto di andare avanti, verso il teatro di Broadway perché la sua agenzia si era offerta di prestarle uno dei loro abiti migliori. Dorothea aveva insistito tanto per andare alla premiere del Fantasma dell’Opera, ci teneva a rilassarsi almeno per una sera e pensare al loro gruppo rivoluzionario in un secondo momento. C’era di positivo, almeno secondo Alfred Dalloway, che gli abiti per il teatro non erano poi così diversi di quelli che usava per andare al lavoro in banca: una semplice giacca e cravatta, nulla di troppo complesso ma che comunque gli dava un’aria elegante.
Faceva freddo.
Gennaio a New York sapeva essere veramente pungente, se non altro essendo lui un mago poteva usare la magia per scaldarsi.
Attese dunque Alfred Dalloway, attese per diversi minuti, finché lei non arrivò, la sua principessa.
Dorothea Lovecraft era avvolta cappotto verde smeraldo, che accompagnava l’abito a sirena dello stesso colore che la faceva sembrare una dea scesa in terra. Alfred non si era mai sentito così, non si era mai sentito con il fiato mozzato.
E Dorothea non si era mai sentita così felice.
Si sentiva bellissima, con quell’abito le pareva di essere una divinità e per quella sera sarebbe stata accompagnata da uno degli uomini più importanti della sua vita: il suo Hal, che la guardava rapito.
“S-Sei… Sei molto bella, Thea.” Disse semplicemente, distogliendo lo sguardo da lei cercando di non mostrare il rossore sulle sue guance.
“E tu sei come al solito Hal. Adorabile.” Divertita, la ragazza gli sistemò la cravatta, schioccando sulla sua guancia un dolce bacio.
“Vogliamo andare?”