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Autore: Oscar_is_here    20/10/2022    3 recensioni
"[...] Devi piacere prima a te stesso, che agli altri... Ma non farti sminuire da tali comportamenti di certa gente, che di bellezza la trovano solo nei soldi...”
Genere: Fluff, Hurt/Comfort | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Ed Warner/Ken Wakashimazu, Kojiro Hyuga/Mark
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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E’ umano essere imperfetti, in tutti gli aspetti.

Non si può non avere imperfezioni, ce ne sarà sempre una, da qualche parte.

Ken lo sapeva bene.

Per quanto potesse curare il suo corpo, qualcosa nuovo c’era sempre.

Non poteva far sparire le sue cicatrici procurate negli anni, e ognuna raccontava qualcosa: le grandi cicatrici sul lato sinistro del suo corpo raccontavano il suo incidente che ha avuto in sesta elementare; i comuni segni sulle mani che narravano i suoi intensi allenamenti per una rivalità che gli pesava troppo da troppi anni.

Anche Kojiro aveva imperfezioni, non solo caratterialmente ma anche fisicamente.

Erano adolescenti, stavano crescendo, era normale no? Sì, ma per la società era normale?

Kojiro presentava smagliature e acne in forma leggera, diversamente dal karateka che, avendo un’acne causata anche da stress, curava in una maniera quasi maniacale.

Come poteva lui accettare di essere uguale a qualsiasi altro adolescente e capire che non fosse diverso dagli altri giovani? Non riusciva, non poteva.

Kojiro glielo avrebbe fatto capire a ogni costo.

 

Quel giorno erano agli spogliatoi, come al solito per ultimi. Erano distanti in quel momento, più per il capriccio del karateka per non far vedere il suo corpo imperfetto.
Però tutti lo trovavano bellissimo nonostante le imperfezioni. Ma erano parole vere quelle che sentiva? O erano sputate lì, tanto per?

Kojiro si avvicinò alla porta socchiusa che divideva docce e armadietti e per la prima volta, poteva giurarlo, ha visto quel corpo seminudo - coperto solo dai boxer - piegato su se stesso in un modo anche estremamente elegante e aggraziato: sorretto dalle punte dei piedi, il suo corpo era piegato in avanti con le mani nei capelli mentre i suoi bellissimi occhi, freddi e profondi, erano nascosti e sofferenti. Al suo fianco una borsetta nera con dentro i prodotti più naturali per le sue ‘malattie’ e altri di primo soccorso.
Era così fragile e vulnerabile in quel momento, con quel corpo tremante dagli allineamenti delicati, e quell’aura intorno a lui che lo intrappolava in un grande stato di insicurezza.
Kojiro entrò silenziosamente, come una tigre che sta per fare un agguato alla sua preda. E proprio quando gli fu vicino, che lo prese da sotto le ascelle con tutta la delicatezza che potesse avere.
Ken sussultò, gli arti tesi, il respiro veloce e gli occhi sbarrati per la sorpresa.
“Capitano..?” Lo chiamò in un sussurro, mentre l'altro si sedeva con lui sopra, petto contro schiena.

Kojiro aveva gli occhi chiusi, troppo concentrato nell’inspirare quel profumo insistente di muschio bianco che proveniva dai capelli e dal corpo dell'altro.
“Non sono uno che lo ripete all'infinito ma.. con te non smetterò mai di dire che vai bene così. Se alle persone non piaci, fottitene. Non sei il mostro che vedi, Ken... Devi piacere prima a te stesso, che agli altri... Ma non farti sminuire da tali comportamenti di certa gente, che di bellezza la trovano solo nei soldi...” Disse con sicurezza, voltandolo dolcemente verso di sé e premendo le labbra sulle sue subito dopo. Un bacio ricambiato.
Ken lo sapeva.
Kojiro era ciò di cui aveva bisogno.
Solo lui poteva essere l'unica mano che poteva portarlo verso una realtà migliore.
E ci era riuscito.
 

   
 
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