Fumetti/Cartoni americani > He-Man e i dominatori dell'universo
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Autore: Marlena_Libby    21/10/2022    2 recensioni
He-Man aiuta qualcuno a superare un dolore
Genere: Fluff, Hurt/Comfort, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Duncan, mio padre ti ha detto perché stiamo andando al villaggio di Luren? - chiese He-Man.
- Per discutere con il capo di alcuni accordi commerciali.
Quando vide che erano sopra il villaggio, Duncan fece atterrare il wind raider e scesero.
Fecero per andare a casa del capo villaggio, quando sentirono una voce urlare: - SMETTETELA SUBITO!
Andarono in direzione della voce e, nascosti dietro dei cespugli, videro un bambino che stava cercando di impedire a due ragazzi più grandi di sporcare una statua con della vernice.
- Quante storie, è solo una stupida statua! - disse uno dei ragazzi.
- Stupida?! Questa è la statua dell'eroe del nostro villaggio! - ribatté il bambino con rabbia. - Come vi permettete di trattarla così?!
- Senti moccioso, perché non vai a infastidire qualcun altro?! - disse l'altro ragazzo spingendo il bambino a terra.
- Qualcuno dovrebbe insegnare a quei due le buone maniere! - disse Duncan.
- Ci penso io!
Andò da quei ragazzi e disse: - Non vi vergognate a prendervela con i più piccoli?!
- He-Man! - esclamò sollevato il bambino.
- Ma no, stavamo solo scherzando! - disse spaventato uno dei ragazzi.
- Non mentite, vi ho visti! Vi consiglio di andarvene subito, se non volete che racconti tutto ai vostri genitori!
I due prepotenti scapparono via terrorizzati.
- Stai bene? - chiese He-Man al bambino aiutandolo a rialzarsi.
- Sì. Grazie, He-Man!
- Prego! Come ti chiami?
- Milo.
He-Man guardò meglio la statua: raffigurava un uomo molto muscoloso, con i capelli lunghi fino alle spalle e una fascia intorno alla fronte.
- E così questo era l'eroe del villaggio?
- Sì. Si chiamava Demetrios ed era molto forte, anche se non quanto te, He-Man. L'anno scorso siamo stati attaccati da dei briganti e lui è riuscito a farli scappare, ma nello scontro è rimasto gravemente ferito ed è morto! - spiegò Milo con tristezza.
- Mi dispiace molto.
- Il capo villaggio ha fatto erigere questa statua per ricordarlo. Lui ci ha sempre difesi... Non potevo lasciare che la imbrattassero! - disse Milo stringendo i pugni.
- Sei stato molto coraggioso - si complimentò He-Man.
Il bambino sorrise.
- Ora devo andare. Arrivederci, Milo!
- Arrivederci!

Il giorno dopo Adam stava passeggiando nel cortile del palazzo, quando vide un sacchetto a terra davanti al portone.
- E questo cos'è? - si chiese raccogliendolo.
Aveva un biglietto con su scritto "Per He-Man".
Il principe lo aprì e all'interno trovò un piccolo ciondolo a forma di quadrifoglio.
- Chissà chi l'ha lasciato.
Andò nel laboratorio di Duncan, dove trovò sia lui che Orko.
- Ciao, Adam - lo salutò il piccolo mago.
- Ciao. Per caso voi sapete qualcosa di questo? - chiese Adam tirando fuori il ciondolo.
- Oh, che carino! - disse Orko.
- Dove l'hai trovato? - chiese Duncan.
- Davanti al portone del palazzo, dentro questo sacchetto.
- "Per He-Man". Qualcuno che hai aiutato ha voluto ringraziarti - disse Duncan leggendo il biglietto.
- Già, ma chi? - chiese Orko.
I tre pensarono tutto il giorno, durante le loro occupazioni, a chi potesse aver lasciato quel ciondolo, ma non trovarono nessuna risposta.

Il giorno seguente Adam si stava rilassando in camera sua, quando entrarono Orko e Duncan.
- Adam, guarda! - disse Orko dandogli un altro ciondolo, stavolta a forma di ferro di cavallo.
- Anche questo era davanti al portone del palazzo ed era indirizzato a He-Man - disse Duncan.
- Vorrei proprio sapere chi mi ha regalato questi ciondoli, almeno per ringraziarlo - disse il principe.
- Perché stanotte non ci nascondiamo davanti al portone del palazzo? - propose Orko. - Magari questa persona lascerà qualcos’altro e potremo vederla.
- Buona idea, Orko! - disse Adam.

Quella notte Duncan, Orko e He-Man si appostarono davanti al portone in attesa dell'ammiratore misterioso.
Dopo qualche minuto arrivò una piccola figura.
- Ehi! - esclamò He-Man uscendo dal nascondiglio con Duncan e Orko.
La figura si voltò di scatto: era Milo, il bambino che He-Man aveva aiutato due giorni prima a Luren.
- Oh, mi dispiace, io...
- Ehi, tranquillo. Nessuno qui è arrabbiato con te. Vogliamo solo sapere come hai fatto ad arrivare qui - lo rassicurò He-Man.
- Mi sono intrufolato in una navetta di merci diretta a Eternia e ho dormito in un deposito. Ho lasciato questi ciondoli davanti al palazzo perché so che tu ci vai spesso, He-Man, e speravo che li trovassi. Ero troppo timido per darteli di persona.
- Senti, ti ringrazio davvero per questi regali, ma non avresti dovuto restare fuori casa per due giorni. I tuoi genitori saranno molto preoccupati.
- Io non ho più i genitori: sono morti di malattia quando avevo solo due mesi! - disse Milo con le lacrime agli occhi. - È stato mio fratello maggiore a crescermi! Gli volevo tanto bene, ma poi l'anno scorso è morto anche lui! Adesso vivo con i miei zii; loro sono buoni con me, non ho motivo di lamentarmi, ma mi manca tanto mio fratello!
Ricordandosi come Milo aveva cercato di difendere la statua, He-Man chiese: - Tuo fratello era Demetrios, vero?
- Sì. He-Man, quando mi hai aiutato, mi hai ricordato tanto il mio fratellone! Ti ho regalato questi portafortuna perché non voglio che l’universo perda un altro eroe!
Milo tirò fuori dal sacchetto un ciondolo a forma di corno rosso e lo mise in mano a He-Man.
- Che storia triste! - disse Orko asciugandosi una lacrima.
He-Man sorrise intenerito, si inginocchiò davanti a Milo, gli mise le mani sulle spalle e disse: - Capisco che tu ti senta solo perché ti manca tanto tuo fratello, ma se continui a cercarlo in altri uomini, lui, che veglia sempre su di te, si preoccuperà. Devi cercare di essere forte e lasciarlo riposare in pace. Lui è dentro di te, nessuno te lo porterà via.
Milo sorrise, si asciugò le lacrime e disse: - Grazie, He-Man!
- Adesso ti riportiamo a casa.

Il gruppo salì sul wind rider e riaccompagnarono Milo a Luren.
Quando bussarono alla porta di casa sua, i suoi zii aprirono e abbracciarono fortemente il nipote.
- Milo, per fortuna stai bene! - disse la zia riempiendogli il viso di baci.
- Ti abbiamo cercato dappertutto! - aggiunse lo zio.
- Mi dispiace tanto di essere scappato! Vi voglio bene! - disse Milo con un grande sorriso.
- Anche noi ti vogliamo bene!
Poi la zia prese da parte He-Man e gli disse: - He-Man, ti ringrazio davvero! Non solo per averlo riportato a casa, ma anche per avergli fatto ritrovare il sorriso! È dall'anno scorso che non lo vedevamo così felice!
- Si figuri, signora. Ho fatto solo il mio dovere.
   
 
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