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Autore: LuanaJarjeyes    23/10/2022    1 recensioni
Al comandante Oscar arriva la notizia di un furto avvenuto a casa di una nobildonna a Parigi... ma chi ci sarà dietro? e perchè?
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alain de Soisson, André Grandier, Oscar François de Jarjayes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciaoo a tutti ihihi eccomi tornata con una nuova storia! Questa volta ho voluto provare il genere giallo con un bel caso investigativo :3 Io preferisco le storie romantiche però devo dire che mi sono divertita, ditemi che ve ne pare e se vi è piaciuta :D
 
“Comandantee! C’è stata una delinquenza nel quartiere Gignot!” Dennis arriva alla caserma correndo da fuori e arriva nel centro della piazza dove Oscar sta addestrando i suoi soldati come di consuetudine.
“Dimmi di più soldato Dennis.” Oscar non si scompone e continua a menare fendenti contro una recluta per insegnarlo a difendersi.
“S-signorsi! Cè stato un furto nella casa di una nobildonna. Lei non ha riportato ferite ma il suo appartamento è mezzo distrutto e le hanno rubato tutto.”
“Capito.” Oscar smette di attaccare e la recluta cade a terra esausta.
“Alain de Soissont e André Grandier, venite subito qui!”
“Con piacere comandante ihihih”
“Eccomi Oscar, sono ai tuoi ordini.”
“Ascoltatemi attentamente. Voi siete i miei due uomini migliori e visto che qui devo continuare con gli addestramenti in vista delle forti sommesse dovete occuparvi voi due di questa faccenda.”
Alain abbassa lo sguardo triste e avvilito – eh no… speravo che veniva con me però… che palle poi stare da solo con André –
André guarda fiero e risoluto Oscar: “Può contare su di noi comandante!”
Alain intanto si tira su fissando il seno di Oscar, mentre André la guarda negli occhi con un sorriso dolce.
“COSA CI FATE ANCORA QUI!? MUOVETEVI!!”
-
Nella strada per il quartiere Alain cerca di far passare il tempo più velocemente parlando.
“Allora amico, parlami un po’ di te, è da tanto che non ci facciamo una bella chiacchierata noi due, come se la passa Oscar? Le va tutto bene? Perché mi sembra più fredda da un pò di giorni. È successo qualcosa a casa? Papà vuole farla sposare di nuovo?”
“Nono, questo no. Però non so a cosa ti riferisci, io non ho notato niente ahah” Dice ridacchiando con una mano sulla testa.
“Oh André! Sei sempre la solita cosa inutile! Ci vivi sotto lo stesso tetto cazzo, che fortuna poi… Ma possibile mai che non sai mai niente di niente?”
“Mi dispiace amico”
“Vabbuò, sbrighiamoci a raggiungere sto quartiere, com’è che si chiama?”
“Gignot”
“Ihih magari fosse stato il quartiere Mignott ihihih”
“Eddai Alain, la smetti di pensare sempre alle cose sessuali?”
“Mica è colpa mia se tu si frocio e ricchione insieme”
“Tel ho già spiegato! Non è per quello che non faccio e non penso certe cose!”
“Sì sì, come no…” Dice col sorrisetto e facendo aria con la mano. “Senti, piuttosto, io non so dov’è esattamente sto quartiere, chiedo a qualcuno la strada più corta.”
“Non c’è bisogno amico, io la so!”
“Ahhh! Ma allora c’è qualcosa che sai! Le cose inutili!” E gli dà uno scappellotto sulla nuca.
-
Intanto Oscar si è presa una pausa dall’addestramento, è accaldata e ha bisogno di riflettere. – Quei due mi fanno impazzire… sono uno più bono dell’altro, come faccio a decidere?? Ahhh che cazzo! – Dà un calcio a un barile facendolo volare sulla schiena di un soldato. – Mah, come devo fa, mi fa impazzi sta situazione… vabbuò, l’unica è che li lascio fare entrambi… poi vediamo chi mi piace di più – “Si ricomincia mezzecartucce! IN RIGAAAAA”
-
“Eccoci qua, questa è la dimora della contessa derubata”
“Lo vedo da me André, è l’unica casa nobile in tutto il quartiere… Comunque vai, entra, io ti raggiungo dopo. Buon lavoro con la contessa amico, mi raccomando non sciuparla tutta la poveretta, so quanto fremi ma lei è già abbastanza provata ihihih”
“E dove vai scusa??”
“Ma veramente me lo stai chiedendo? Ovviamente vado a interrogare i vicini. Sicuramente hanno visto qualcosa e magari qualcuno di loro è il ladro di smeraldi e rubini. Hai capito adesso? Certo che ti devo spiegare proprio tutto....”
“Ahhh certo! Sei proprio un geniale Alain!”
 “Io se non ero soldato diventavo investigante pubblico e privato, mi avevano pure offerto un posto al commissariamento di Parigi!”
“Wooow, davvero??”
“Si ma ho rifiutato perché avevo capito che l’esercito teneva bisogno di me perché era troppo debole. Comunque amico, buon lavoro e attento alla contessa, quella morde e graffia ihihih”
“Va bene Alain, buon lavoro anche a te!”
-
Mentre Alain si ubriaca circondato da prostitute mezze nude nella prima locanda che ha trovato André parla con la nobildonna sconvolta.
“È stato assurdo, questo tale mi ha derubato… dopo tutto quello che c’eravamo detti…”
“Allora lo conoscevate?”
“Nono… l’ho conosciuto da poco e per caso… sembrava una brava persona, mi ha anche aiutato con delle faccende in casa.”
“Uhm… ricorda qualcosa di lui? Il nome, l’aspetto”
“Si chiamava Nail e… oh… non so neanche se è il suo vero nome a questo punto… oh cielo…”
“Si faccia forza madame, coraggio.”
“Grazie agente, lei sì che è un vero gentiluomo.”
André arrossisce. “B-bhe, continui. Cosa mi stava dicendo sul farabutto?”
“Ah sì! Che si chiama Nail e che è alto, robusto e corvino.”
“Beh, potrebbero corrispondere tante persone a questa descrizione…”
“Già… ha ragione purtroppo… Comunque, le va un the?”
“Oh grazie, certo! Farà molto bene specialmente a lei, dopo tutto ciò che ha passato.”
“Ohhh, lei sì che mi capisce…” Lo guarda con occhi dolci
-
Alain intanto ha finito di divertirsi e prende la strada per tornare alla caserma, così da andare nello studio di Oscar a fare “rapporto”.
“Ehi Alain! Ma che ci fai qui!?” Oscar sbalordata lo vede per strada, mentre cammina verso di lui nel senso opposto.
“Ohi comandante! Che bella sorpresa. Che c’è? Ti mancavo troppo e non riuscivi a starmi lontano?” Le dice ammiccante e con un braccio già attorno alle sue spalle.
“Non dire stupidate Alain…” gli risponde poco convinta e con tono pacato “Allora… perché sei qui?”
“No saccio. E tu?”
“In realtà non lo saccio neanch’io…”
“E quindi?”
“Boh…”
Alain va per baciarla e Oscar chiude i suoi grandi occhi azzurri.
“NO NO ASPETTA” Dice Oscar risvegliandosi come da un incantesimo. “Ho finito di allenare le reclute e sono voluta venire a supervisionare il vostro operato, per evitare che facevate errori; ecco tutto.”
“Ecco tutto?” Le chiede Alain fissandola negli occhi.
“Beh… sì…”
“Sei sicura Oscar?”
“Boh… perché me lo chiedi?”
“E tu perché me lo chiedi?”
“C-cosa?”
“Te l’ho chiesto prima io”
“Beh… non lo so… e tu?”
“Non lo saccio manco io…” E si avvicina con sguardo languido per baciarla di nuovo.
“Basta Alain! Fermati! Mi confondi e questa non è comportazione!” Urla rossa per il gran calore che sente, vorrebbe sbottonarsi la camicia.
“E va bene va bene comandante.” Le dice alzando le mani in segno di resa.
“Allora. Perché non sei a casa della contessa a investigare per raccogliere indizi?”
“Caso risolto.”
“Cos…Davvero??”
“Stavo venendo giusto a farti rapporto. È stato il cavaliere nero, l’ha visto uscire dalla finestra un vicino della contessa.”
“Oh… ma quanti oggetti ha rubato?”
“Mah, soltanto qualche gioiello, sai come sono le nobili francesi, esagerano sempre”
“In effetti…” Pensa Oscar ricordandosi le damigelle di Versailles. “E la sua casa? È davvero mezza distrutta come diceva Dennis?”
“Nahhh, niente che un po’ di calcestruzzo e olio di gomito non possono risolvere in 2 orette.”
“Uhm… ho capito. Meglio così, in questo periodo ci manca solo di perder tempo in stupidaggini.”
“Ben detto mio comandante ihihih”
“Ma dov’è André?”
“Oh… beh, sai com’è quello: è sempre a perder tempo in giro… e poi…” Alza gli occhi al cielo e gira l’indice indicando la sua testa.
“Cosa intendi Alain? Spiegati.”
“Te ne sarai accorta meglio di me da quanti anni lo conosci, insomma… il nostro André è un po’ lento di comprensione…” Fa un sorrisetto ironico.
Oscar scoppia a ridere. “Hai ragione Alain, dai andiamo a ripescarlo.”
“Scommetto che sarà ancora dalla contessa a cercare di capire cosa è successo.”
-
“Guardi! Guardi cosa ha fatto quel manigoldo!” La donna mostra a André il macello creato dal ladro nel salotto mentre si dava alla fuga. Un tavolo è ora rovesciato per terra con una gamba spezzata e i vetri distrutti sparsi dappertutto. Inoltre metà della carta da parati della sala è stata strappata via, e infine sono evidentissimi i segni di scasso nelle credenze, con le vetrine spaccate si direbbe a pugni, per prendere tutto quello che c’era dentro.
-
“Eccoci qua Oscar, questa è la casa della contessa. Vai a prendere André, io ti aspetto qua fuori seduto sui gradini, mi riposo un attimo… è stata una serata snervante.” Le dice mentre si abbassa il berretto da soldato sugli occhi.
“Lo immagino, non preoccuparti. A tra poco!”
-
“Madame… sono sinceramente costernato per questa tragedia che avete dovuto subire. Ma non si preoccupi, acciufferemo quel farabutto quanto prima. Glielo assicuro.” Le dice André con voce e sguardo dolci, cercando di consolarla.
“Ohhh grazie… sento di poter davvero contare su di voi.” la donna stringe il braccio di André.
“M-m-m-m-madame… non so se….”
 “ANDRÈ GRANDIER! COSA DIAVOLO STAI FACENDO!?!?” La voce di Oscar rimbomba in tutto il palazzo.
“o-o-O-O-OSCAR!?!?” André strabuzza gli occhi e impallidisce riconoscendo immediatamente l’urlo alle sue spalle.
“Chi è lei? Come osa entrare nelle mie stanze senza aspettare di essere ricevuta?”
SONO OSCAR FRANCOIS DE JARJAYES COMANDANTE DEI SOLDATI DELLA GUARDIA E AL SERVIZIO DI SUA MAESTÀ LA REGINA MARIA ANTONIETTA DI FRANCIAAAAA” Oscar la trafigge col suo sguardo e poi estrae la spada e avanza infuriata verso la contessa tagliando tutto ciò che le capita a tiro. La contessa inizia a tremare e si stacca da André.
“C-cosa volete da me!?”
“SPARITE IMMEDIATAMENTE DALLA MIA VISTA! Altrimenti riduco a brandelli voi e tutta la vostra casa!!!” La contessa scappa via piangendo.
Alain, che si è messo dietro un albero, vede uscire dal portone la contessa. “Ihihih la mia bionda non si smentisce mai”. E mentre se la ride cammina per entrare nel palazzo.
“E TU! LURIDO VERME! VOLEVI APPROFITTARE DI LEI NON E VERO????” Oscar inizia a picchiare André in faccia, mentre lui geme di dolore cercando di scusarsi. Finché non stramazza a terra e lei gli tira i capelli per farlo svegliare.
“Che quel quadretto familiare abbiamo qui ahahah!” Fa Alain a gran voce entrando.
“Ehi Alain, aiutami a portarlo via. Mettitelo in spalla che devo fargli pulire le stalle un’altra volta.”
“Agli ordini ihih”
-
Dopo un po’ André si risveglia sulla schiena di Alain. “Oscar… scusami, io non volevo, non è come poteva sembrare…”
“StaI zitto André.” Risponde Oscar continuando a camminare.
“Ascoltale compa, statte zitt e non fiatare. Fidati che è meglio.”
André sospira e cambia discorso.
“A-avete visto com’era il salone? Quel ladro è davvero pericoloso, dobbiamo trovarlo.”
“E non avete visto quello che ha fatto in camera da letto ihihih” Interviene Alain.
“Poi vediamo André, intanto pensa a cose più importanti e non parlare più fino a domani. Intesi?” Gli dice Oscar.
“Agli ordini comandante…”
“Ihihih, tranquillo André, gli faccio io rapporto alla nostra bella comandante stasera, tu non devi fare niente. Statti tranquillo e riposati a casa, mentre io mi occupo di lei.”
-
Quella notte si fa festa in una locanda vicino la caserma, sono le 5:37.
“Allora Alain, come ti è finita con quella nobiluccia eh?”
“Ma niente Bernard, l’ho ripulita per bene ahahah”
“E bravo il nostro capitano ahah, ma sai però che non ti capisco? Infondo avevi trovato una donna ricca che ti voleva e ti poteva dare tutto quello che volevi, come hai fatto ad abbandonarla?”
“Tu non sai niente Bernard… se sei tipo da queste cose fa pure, ma io no. Io volevo solo un’avventura diversa per una notte, ma quella s’è innamorata per davvero e non voleva lasciarmi andare. Figurati che si era pure messa in testa di sposarmi!”
“MIIIIMCHIA avete sentito ragazzi? Il nostro Alain ha rischiato di sposarsi!”
“Allora ho capito che per scollarmela di dosso c’era solo un modo. E così ho preso due piccioni con un solo pugno, e stasera offro il giro a tutti! Bevete quanto volete ragazzi, paga il vostro capitano.”  Alza il boccale sorridendo compiaciuto.
“Ma quindi Alain che hai fatto stanotte? sei venuto solo poco fa”
“Ehhhh Dennis, sapessi. Ho passato una delle notti più belle della mia vita con la donna più bella di questo mondo! E spero sia solo la prima di tante ihihihihih.”
“RACCONTA! COM’È STATO!?” Tutti in coro.
“E’ stato il paradiso amici miei: quella pelle candida, quei seni sodi, quei ricci d’oro, quegli occhi zaffiro…. QUEL CUUUULO, MIIIIIIMCHIA, COSA ERA E COSA NON ERA QUEL CULOOO! A fine d’o munno. Ve l’assicuro. E lei, lei una belva. Una vera belva vi dico! A un certo punto mi ha pure morso e non voleva lasciarmi andare. Una bestia assassina. Nessun domatore ci potrebbe con lei, rimarrebbe ammazzato, solo io posso domarla e cavalcarla, io e nessun altro, è la mia preda.”
Suona la tromba che chiama le truppe a raccolta per l’alzabandiera.
“Muoviamoci! Già mi sento le calcagnate del comandante sul groppone!” Dice Dennis.
“Tranquilli amici, rilassatevi, il comandante stamattina non farà così presto, vi assicuro io che avrà parecchi problemi ad alzarsi ihihihihihihih”
   
 
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