Lascio fuori dall’uscio rottami d’amori e di cuori
A lasciarti non ci riesco
Nemmeno se di casa esco.
Fra ammassi di sassi i miei passi Bassi e fissi i miei occhi sgranati sopra ginocchi di donne senza le gonne.
In auto, per la strada
Attraverso la contrada
L’amor per te permane
Ovunque
Ma non nelle sottane.
D’un tratto mi scuote il maestrale recessi dell’anima assale lacrime brillano stelle si spostano.
Perché sei così prezioso
Anche quando ti fai astioso
Perché brilli come stella
E mi rendi un po’ più bella.
Quattro mani sopra i cieli e due cuori senza i veli, tornan attimi di ieri che segnaron tempi veri.
Le due B non sono morte
Casomai, sono risorte
Dalla tomba riesumate
Come anime beate.
Mille, e cento, con Catullo quest’amore mi fa grullo Odi et amo, ti trastullo Ed il vecchio fu fanciullo.
L’anima mia accarezzi
Dopo averla fatta a pezzi
Mille volte, e poi cento
Rivivrei questo tormento.
Bevo sorsi di liquore suggo nettare dal fiore, senza rima m’abbandono, come un dono ti raccolgo.
Vieni, B., più non fuggire
Vieni qui, tra le mie spire
Sono innocua, più non mordo
È il mondo che è balordo.