Anime & Manga > Captain Tsubasa
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Autore: Giorgiaaisha    24/10/2022    5 recensioni
Poggio le mani sulla porta a vetri e mi avvicino con la testa per guardare meglio dentro.
Strano, le luci sono accese e vedo delle persone che girano per il negozio.
Qualcuno si accorge di me e chiedo:
" È chiuso?"
Non ricevo risposta ma uno sguardo interrogativo.
Mia sorella intanto si è appoggiata di schiena al riparo dalla pioggia e sta tentando di strizzare i suoi capelli.
Riprovo.
"È chiuso?"
Ora mi guardano tutti perplessi.
Mi giro verso mia sorella e le dico:
"Ma sono scemi?"
Lei alza le spalle e continua a sistemarsi i capelli.
Busso e ripeto alzando un po' di più il tono della voce.
Finalmente vedo una ragazza nascosta dietro a un abito che timidamente mi fa cenno con il dito verso destra.
Giro lo sguardo e i miei occhi si incrociano con quelli di un bel ragazzo orientale.
Voleva indicarmi lui?
Lo guardo con aria perplessa e lui mi sorride.
"Credo che la ragazza ti stesse indicando l'entrata. Quella porta è chiusa, ma qui è aperta, vedi?"
Mi giro e vedo che il tipo ha perfettamente ragione. La porta è del tutto spalancata.
Che gran figura di merda!
Non lo voglio più il cappellino.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Tsubasa Ozora/Holly
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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15/01


Caro Genzo, è una settimana che ti scrivo lettere. È una settimana da quel maledetto 8/01 che ti ha visto coinvolto in quell'orribile incidente. E tutto per causa mia. Stavi venendo da me per festeggiare il tuo trasferimento al Real Madrid, e ora te ne stai lì, immobile, su quel dannato letto di ospedale.
Io, i tuoi genitori e Tsubasa stiamo facendo a turni per venire da te, la vita purtroppo prosegue e il tempo non si può bloccare, anche se lo vorrei tanto.
Vengo ogni mattina, alle 8 sono già lì. Ti parlo, ti racconto del mio cavallo e della mia goffagine, quella purtroppo non mi abbandona mai, ma a te faceva tanto ridere e quindi va bene così. Resto fino alle 12,30, poi ci raggiungono i tuoi genitori, dalle 18 in poi c'è Tsubasa. Sai spesso rimane fino alle 23, praticamente lo cacciano via a forza.
Quando riesco lo raggiungo e ti facciamo compagnia insieme.
Non resti mai solo. Ma perché non ti svegli? Perchè non accenni nessun piccolo, microscopico, movimento?
Dove sei?
Che stai facendo?
Puoi sentirmi?
Io ho momentaneamente interrotto i miei studi, non riesco proprio a concentrarmi ora.
Cavolo! Mi manchi scemo di un portiere.
Vorrei essere la protagonista di un cartone animato, che incontra un animaletto parlante, che le regala un qualche oggetto magico con cui poter cambiare il corso degli eventi, oppure con il potere di farti svegliare.
Mi manca il tuo sorriso furbo.
Mi manca il tuo sguardo penetrante.
Mi mancano le tue stupide battute e quel tuo modo di starmi vicino prendendomi in giro senza alcuna cattiveria.
Mi manca la tua presenza.
Mi manchi tu!
Ho pensato che quando ti sveglierai e uscirai finalmente da quell'orribile ospedale potremmo rifare una vacanza tutti insieme.
Tutti i nostri amici, i tuoi compagni di nazionale, chiamano ogni giorno per sapere come stai. Verranno lunedì a trovarti, l'unico giorno di riposo che hanno lo passano qui con te, perché tu sei un essere speciale.
Perché non gli fai un bel regalo aprendo gli occhi?
Io organizzerò subito la vacanza e non appena ti sentirai pronto, potremmo partire.
Sarebbe bello, non credi?
Ti autorizzo a farmi tutti gli scherzi che vuoi, ma ti prego svegliati amico mio!
Sono le 17.30 è ora di andarmi a preparare per venire da te.
Ti voglio bene.


Il telefono squilla ed è Tsubasa.


“Oi Capitàn!”

“Ei. Sei pronta? Tra poco passo a prenderti”

“Mi sto vestendo, ma tra 5 minuti ci sono”

“Ok. Come ti senti?”

“Oggi ho una bellissima sensazione. Spero che il mio istinto non sbagli!”

“Non ha mai fallito finora, perché dovrebbe farlo ora?”

“Infatti! A tra poco Tsubasa.”


Corro in bagno per darmi gli ultimi ritocchi. Mentre scrivevo la mia solita lettera a Genzo ho sentito un'emozione positiva scorrermi per tutto il corpo e ho avuto un'intuizione. Oggi è il giorno del cambiamento. Qualcosa accadrà! Sggk non mi deludere!


Eccomi qua. Stanza numero 8. Sembra una presa in giro. 8 era il giorno in cui ha fatto l'incidente. 8 è il suo numero di stanza.
Nel vedere Genzo immobile come ogni giorno mi sento delusa, qualcosa mi diceva che l'avrei trovato sveglio.


“Ciao ragazzi. Grazie per essere ogni giorno qui. Jo sei venuta anche ora? Potevi riposarti un pochino.”


Il Sig. Wakabayashi, con il suo perfetto spagnolo, mi sfiora la guancia con gentilezza e io mi sento di nuovo triste. Il suo tocco è così simile a quello del mio amico che vorrei poter prolungare questo momento il più a lungo possibile, solo per vivere un altro po' di lui. Solo per fingere che sia qui accanto a me a chiamarmi culona e a sorridermi dolcemente. Ma la triste realtà è che lui è steso su quel letto, senza vita apparente, immerso in un sonno profondo.

Le lacrime premono per uscire. Mi costringo a essere forte e le ricaccio indietro.


“Non fa niente Signore. Io sono felice di essere qui e poi oggi ho la sensazione che qualcosa cambierà.” Sorrido dolcemente fidandomi pienamente del mio istinto.

“Lo spero piccolina, ma cerca di non farci troppo la bocca, non vorrei che poi ci stessi male!”


Gli sorrido e salutando mi avvicino al letto di Genzo mentre Tsubasa parla ancora con i coniugi Wakabayashi.

Gli prendo una mano e una lacrima scappa via da quell'angolo dove l'avevo relegata e, correndo veloce lungo la guancia arriva alla fine del viso lanciandosi sul naso di Genzo.


“Scusami Genzo. Sono proprio una frana, ti ho bagnato il naso!”


Mi poggio al suo petto e gli stringo la mano.


“Ti prego torna da me”, sussurro con voce flebile.


Un leggero tocco mi solletica la guancia. Tsubasa deve essere tornato.
Alzo il viso e mi stropiccio gli occhi per togliere le lacrime che li hanno inondati.
Mi giro ma Tsubasa non c'è. Lo cerco e lo vedo fuori la porta ancora intento a parlare con i genitori di Genzo.
Ma allora?
Come in un rallenty mi volto verso lui. L'unico presente oltre me nella stanza.
I suoi occhi sono chiusi e lui è immobile. Come sempre.
Idiota! Ti sei illusa che davvero fosse stato lui a solleticarti!
Qualcosa mi prende il dito poggiato sul letto. Con uno scatto guardo la mia mano e poggiato al mio indice c'è un dito grande che conosco benissimo.


“Genzo! Sei sveglio?”


Un mugolio giunge ovattato alle mie orecchie. Sento che tutto intorno a me inizia a vorticare. Devo calmarmi e inizio a respirare profondamente.


“Genzo puoi sentirmi?”

“Mmmmh si. Ti ho sempre sentita”

“Apri gli occhi portierone. Apri gli occhi e guardami. Ti prego!”


Con una calma e una delicatezza che di solito non gli appartengono apre finalmente i suoi bellissimi portali dell'anima e li punta nei miei.

Un calore divampa nel mio petto. Mi sorride.


“Ei ragazzina, vieni qua fatti abbracciare!”


Non me lo faccio ripetere due volte e mi getto su di lui.


“Non sai quanto mi è mancato questo contatto. Ho avuto paura di non vederti più. Scusa Genzo, è colpa mia se stai così, tu stavi venendo da me e poi...” scoppio a piangere e premo nell'icavo del suo collo.

“Non lo dire neanche per scherzo. Ora sono qui e ricominceremo da dove abbiamo lasciato.”


Mi allontano da lui e chiamo a gran voce Tsubasa.


“Tsubasaaaaa. Signori Wakabayashiiii. Venite prestoooo!”


Li vedo entrare di corsa e guardarmi perplessi.


“Jo. Che è successo? Stai bene?” Mi chiede il mio Capitàn.

“Si. Ma guardate chi è tornato tra noi!”


Mi sposto lasciando intravedere il bellissimo sorriso di Genzo.


“Figlio mio. Sei sveglio!”


La Signora Wakabayashi non riesce a trattenersi e scoppia in lacrime accasciandosi sull'ampio torace di suo figlio.

Il papà, con gli occhi lucidi e il viso rosso, si avvicina ai due e li avvolge in un tenero abbraccio.
Prendo la mano di Tsubasa, che in un sorriso finalmente sincero e con dolci stille salate a rigargli il volto esclama:


“Bentornato amico mio!”

 

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“Mamma, papà, vi prego partite tranquilli! Io non sarò solo e ormai sto bene. I medici hanno detto che tra tre giorni potrò uscire. È un mese che siete bloccati qui per me. Se avrò bisogno non mancherò dal comunicarvelo, ma davvero state tranquilli!”

“Non se ne parla Genzo! Non puoi vivere da solo. I dottori hanno specificatamente detto che potresti avere giramenti di testa per i prossimi mesi e che NON PUOI ASSOLUTAMENTE allenarti finché non saranno loro stessi a dirti di farlo! Dobbiamo controllare che tu non faccia stupidaggini!”

“Se vi fidate, Genzo può venire a stare da me, così controllerò che non faccia nulla di azzardato”, decido di intervenire prima che sia la mia ragazza stessa a invitarlo da lei. Ho riconosciuto quel suo sguardo impetuoso, quello che la fa parlare senza prima ragionare.

“Tsubasa, sei molto carino, ma tu ti alleni fino a tardo pomeriggio, tutti i giorni, come pensi di stargli accanto? Avrai le trasferte e allora lui sarà completamente solo. No. Non è fattibile, mi dispiace!”

“Se per Tsubasa non ci sono problemi, potrei trasferirmi anche io da lui, così da stare con Genzo. Il dottore gli ha detto che camminare e rilassarsi all'aria aperta gioverebbero alla sua salute. Beh, potrei portarlo con me al maneggio la mattina e poi potrebbe stare con me mentre studio, la sera al rientro di Tsubasa potremmo fare qualcosa tutti insieme!”

“Oh! Jo, sarebbe meraviglioso. In questo caso accettiamo! Ma dovresti prima parlarne anche con i tuoi genitori”

“Certo. Lo farò oggi stesso, ma prima... Tsubasa per te va bene?”


 

Sono rimasto a secco di parole. Non mi aspettavo che Jo si sarebbe trasferita da me per questo motivo. Avevo immaginato io e lei nel nostro nido d'amore, a goderci la vita di coppia. Non io, lei e Genzo. Ma lui è un mio amico, pertanto...


“Va bene, certo!”


Sorrido. Ma qualcosa dentro di me è in agitazione. Scalcia e sfuria all'idea di quei due da soli. Tutto il giorno. Tutti i giorni.
Lei mi ha detto e ridetto che l'amore per Genzo è un amore fraterno e io le credo. Ma ciò che lui vivrà sarà ciò che avrei dovuto vivere io! Un moto di gelosia mi esplode in gola, tanto da farmela chiudere.
E se stando sempre insieme qualcosa dovesse cambiare tra loro?


“Tsubasa andiamo, l'orario di visita è finito!”

“Si, ok. Ciao amico, a domani!”


Genzo mi blocca il braccio e mi tira verso di lui.
 

“Ehi. So cosa ti frulla in quella testa bacata! Non ti soffierò la donna!”

“Lo so. Tranquillo!”


Mento. Mento spudoratamente. Mi fido del mio amico, ma al cuor non si comanda e lui è completamente cotto della mia amazonas!
Il viaggio in macchina prosegue in completo silenzio, finché Jo non sbotta e mi dice:


“Ora basta! Che cavolo hai?”

“Nulla!”

“Non dire fesserie! Non hai mai parlato, non mi hai neanche sfiorata! Ti disturba che io venga da te? Pensi sia troppo presto per una convivenza? Perché se è così non dico nulla ai miei. Io l'ho fatto per far partire serenamente i signori Wakabayashi!”

“Ma che dici? Io sono felicissimo che tu venga da me, è che...”

“Che? Parla, su!”

“Che non mi aspettavo di dover stare in tre! Mi immaginavo che la convivenza l'avremmo fatta in due: io e te!”


Rimane in silenzio e mi guarda dolcemente. Si avvicina e mi bacia sulla guancia. Sento le farfalle nella pancia e una scarica elettrica percorrermi tutto il corpo.
Mi fa sempre lo stesso effetto.


“Io ti amo Jo. Ho paura. Ho paura che passando tanto tempo insieme con Genzo, come una coppietta di sposini possa cambiare qualcosa tra noi!”

“Ti amo anche io, ma devi fidartii di me. Di noi.”

“Genzo prova qualcosa per te”

“Lo so”

“No. Non ha capito, non è una semplice cotta la sua. Lui ti ama, tanto quanto ti amo io!”

“Dannazione, lo so! Me lo disse qualche tempo fa quando io e te ci eravamo lasciati. Si confidò e mi fece promettere che nulla sarebbe cambiato tra noi. Per la prima volta nei suoi occhi lessi tutto l'amore che aveva e tutto il dolore che stava provando”

“E cos'hai fatto?”

“Gli dissi che mi dispiaceva tremendamente, ma che io amavo te!”


I suoi occhi sono lucidi e pieni d'amore. Mi accosto per non andare fuori strada. Ho bisogno di guardarla e di toccarla. Di sentirla mia e prendere quelle labbra dolci che tanto amo.


“Tsubasa, non devi temere. Lui è importante per me, ma tu lo sei di più.”


Mi avvicino e la bacio con la forza del maetsrale e la dolcezza dello scirocco.
Sento l'odore dei ciliegi in fiore.
Sento l'odore di casa.
Devo però chiederle un'ultima cosa.


“Quando io sarò via per le traseferte, voi sarete completamente soli. Sono geloso di lui, perché vivrà ciò che avrei dovuto vivere io!”

“Capitàn, ci organizzeremo. Potremo far venire Faby da noi, così tu saresti più tranquillo!”


Annuisco e sorrido felice! Sarebbe perfetto! Anche se so di potermi fidare, non riesco a contenere la gelosia. Proprio non ce la faccio!

"Domani sera ti va di passare una serata soli? Io e te?"
"Certo Capitàn. Sarebbe bello. Siamo stati presi da Genzo per tutto questo mese e non ci siamo mai dedicati a noi. Non vedo l'ora amore mio!"

Mi ha chiamato amore. Il cuore è impazzito e io ho le mani che iniziano a sudare. 
Mi getto su di lei, come fossi una ragazzina innamorata e la bacio.
Un bacio sul naso e le dico: "amore mio."
Uno sulla bocca.
"Amore mio."
Uno sulla guancia destra.
"Amore mio."
Uno sulla guancia sinistra.
"Amore mio."
Uno in fronte.
"Amore mio."
Uno sul collo.
"Amore mio."
E poi ovunque fin tanto che lei non scoppia in una risata cristallina e mi bacia sulle labbra sussurrandomi un ti amo.

La situazione andrà intrigandosi ancora. Genzo a casa di Tsubasa e Jo a casa con i due amori della sua vita. Riuscirà Genzo a mantenere i suoi buoni propositi da amico fedele? O cadrà in tentazione! Jo è sicura del suo amore e questo la rende degna di merito. Ma sarà sempre così?
Tsubasa inizia a tentennare di nuovo. Beh, credo che sia anche lecita un pò di sana gelosia, in questa situazione poi... ci sta tutta! 
Tutto sommato si fida e questo non è da tutti, ma lui non è tutti, è il capitano. O meglio il Capitàn!

Voi cosa pensate accadrà? Jo cadrà tra le braccia di Genzo o rimarrà fedele al suo amore? 
Io ovviamente ho già tutto pronto, ma mi interessa sapere come pensate andrà avanti la storia, perciò fatemi sapere. ;)
Un abbraccio e a presto.

 

 

 

   
 
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