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Autore: 2BLiGHt    29/10/2022    1 recensioni
[Writober 2022 - Fanwriter] Ormai il Signore Oscuro è tornato e Dorothea Lovecraft è preoccupata: il pensiero di poter perdere tutto ciò che ama è una costante, è la perseguita. Intanto, al sicuro nelle mura della casa dove ha vissuto, il figlioletto Arthur ha ancora qualche incertezza.
Genere: Angst, Fantasy, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Vari personaggi
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Giorno 29 - Seta

Ora era in salvo, era al sicuro a casa dei suoi genitori assieme ai suoi amati bambini.
Era ben consapevole che i tempi che sarebbero arrivati sarebbero stati duri, complessi perché il ritorno del signore oscuro ormai era diventata realtà, il che significava che l’Inghilterra non era più sicura. Certo, al suo fianco adesso aveva i due uomini più importanti della sua vita, Liam ed Alfred, i padri dei suoi due bimbi che potevano tenere la sua piccola e peculiare famiglia al sicuro.
Tuttavia, Dorothea aveva paura.
Temeva di perdere ciò che aveva costruito.
Temeva di perdere tutto.
Liam stava giocando con Lorelai, intenta a disegnare delle forme su un foglio di carta per terra. L’auror aveva detto che sarebbe rimasto con loro per un po’, il tempo necessario per permettere al Ministero, ma soprattutto a Dorothea, di calmarsi vista la fuga di massa che c’era stata da Azkhaban.
Infondo, stavano ospitando un fuggitivo.
Alfred invece era intento a leggere la gazzetta del profeta, mentre Arthur lo spiava da lontano. Dorothea si sistemò la vestaglia in seta, avvicinandosi al figlio maggiore con un sorriso.
“M-Mamma… Lui è veramente il mio papà?” sottovoce ed un po’ titubante, il bambino si rivolge alla madre.
“Sì, amore, lui è il tuo papà. Perché me lo chiedi?” un po’ confusa, Dorothea lo osserva accarezzandogli la testa.
“M-Ma secondo te mi vuole bene? Perché mi guarda male e mi fa paura… Forse non gli piaccio…”
Era sconsolato. Scoprire in maniera così improvvisa l’identità di suo padre l’aveva scosso e lo capiva, così come capiva Alfred che ancora doveva abituarsi al fatto di avere un figlio.
Dorothea lo abbracciò.
“Alfred fa un po’ paura, lo so…” disse lei con dolcezza, tenendolo stretto “Ma ti posso assicurare che ti ama e farebbe di tutto per te. Purtroppo, è solo timido, come te.”
A quel punto la donna si abbassò, fino ad arrivare all’altezza del bambino e accarezzargli con la mano il viso.
“Papà Alfred, guarda!” la voce squillante di Lorelai spaventò un po’ tutti nel salotto, Alfred per poco non saltava dal divano.
Si sforzò di sorridere, anche se con Liam davanti che rideva divertito era difficile.
“Questa è la nostra casa, ti piace?!” il disegno era un qualcosa che vagamente assomigliava alla magione dei Lovecraft, pieno di forme e colori.
Tuttavia, Alfred lo trovò comunque grazioso.
“Sì. Mi piace molto.” Lo sguardo dell’uomo poi si posò sulla figura del figlio che li stava fissando, il sorriso improvviso e leggermente tirato che aveva si addolcì e con un cenno lo invitò a raggiungerlo.
“Hai voglia di disegnare anche tu?”
A quella domanda, Arthur fece sì con la testa e sorrise. Dorothea si rimise in piedi e raggiunse Alfred sul divano.
Quella era la sua famiglia.
Quello era ciò che amava e voleva proteggere.
   
 
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