Parto da qui
- e ovviamente con la mia amata KuroOi -
per quella che mi piacerebbe
far diventare una raccolta sulle mie varie ship
con l’incipit
“Il patto era...”

Grazie alla Compagne di Merende,
altrimenti dette anche #teamcosacce,
per avermi convinto che non era una idea così tanto banale.

Dalla paura di perdersi si ha la certezza di volersi

Il patto era non andare mai a dormire alla sera se si era arrabbiati. Anche il minimo screzio.
Per loro due era rarissimo litigare, le volte in cui in quegli anni era successo si potevano contare sulla dita di una mano. Monca.
Vuoi per l'indole paciona e serafica di Kuroo, vuoi per la natura diplomatica di Tooru che glissava, e tramutava in una bolla di sapone, i conflitti ancora sul nascere.

Si sarebbe potuto pensare che tra i due quello che avrebbe ceduto per primo sarebbe stato Tetsurou, dato che Tooru era uno degli esseri più orgogliosi del pianeta Terra. Ma Tooru era sì orgoglioso, ma anche estremamente onesto. E quando aveva torto, ingoiava il rospo (sì, non subito almeno ecco) e, facendo marcia indietro, chiedeva scusa. A modo suo ovviamente.

Proprio per questo Tetsurou sentì il frusciare delle lenzuola alle sue spalle.
Così come si sentì avvolgere delicatamente con un braccio dopo che Tooru gli aveva accarezzato il fianco lungo il passaggio delle dita e infine lo aveva stretto a sé, appoggiandogli la mano all’altezza del cuore posandogli la fronte sulla schiena.
E quale sollievo ed emozione fu per Tooru sentire le dita del suo adorato dapprima accarezzare il braccio che lo circondava e poi stringersi a sua volta ad esso con il proprio, fino a far intrecciare le loro dita.
- Ehy amore... - sussurrò Kuroo, girando il volto fino ad incontrare gli occhi dell'altro. E sentire il ben solito amore travolgente che trasudava dagli occhi di Tooru che lo inondava.
- Scusa. - mormorarono entrambi.

E le labbra di Tooru si aprirono a loro volta a vedere il sorriso apparire sul volto di Tetsurou.
L'alzatore sporse il volto verso quello del proprio compagno per posargli un bacio a fior di labbra.
E quel bacio sancì lo spezzarsi definitivo di quella lieve tensione che si era accumulata in quelle ore.
Tetsurou fece scivolare le dita lungo la nuca dell'altro per legarlo a sé nuovamente.

Nel giro di un battito di ciglia Tooru si trovò sotto al corpo di Kuroo.
- Non sarei mai riuscito a prendere sonno senza averti tra le mie braccia. - riuscì a dire Tetsurou intervallando ogni parola con un bacio a schiocco sulle labbra di Oikawa.
- Nemmeno io... - replicò questi, mordicchiandogli delicatamente le labbra per poi posare gli occhi sui suoi–Neko-chan? -
- Dimmi amore. - proseguendo a lasciargli dei propottini* sul volto, ma il tono, lo sguardo che Tooru aveva usato, come gli avesse allacciato le gambe sulla schiena, con quei suoi soliti movimenti sensuali innata, avevano fatto risuonare un campanellino nella mente di Tetsurou. Al rendere il tutto ancora più sensualmente indecente c'era il fatto che Tooru, che stava leggendo a letto fino ad un attimo prima, avesse gli occhiali da vista addosso. E l'ultima volta che li aveva indossati, Kuroo si ricordava benissimo di averli sporcati con gli schizzi del proprio piacere.
- Sono stato cattivo, vero? -
Quel porre l’accento su quel "vero?", mio Dio!  Perché Kuroo lo conosceva perfettamente quel tono fintamente innocentino.
Le sue labbra si piegarono in un piccolo ghigno.
- Oh, sì: sei stato molto cattivo Tooru. – anche la voce di Tetsurou cambiò immediatamente modulazione mentre lo fissava scanzonato issandosi di poco sulle braccia e sollevandosi dal suo corpo.
- E quindi… – prosegui' a mormorare Oikawa, iniziando a strofinare il bacino con il suo.
Dio, quello sguardo fintamente innocente, cosa non era! Da farlo suo seduta stante!
– Quindi meriterei proprio un bel castigo, no? – chiese l'alzatore mentre si passava la lingua sul labbro superiore con lentezza estenuante e ipnotica.
- Direi proprio di sì. A cominciare da una bella sculacciata. – rispose Kuroo, con la voce arrocchita dall’eccitazione.
E Tooru replicò a quelle parole con un piccolo ansito di eccitazione, con il corpo che già fremeva all'idea di ciò che sarebbe stato, mentre si inarcava di poco sulla schiena.
- Come mi vuoi? -
- Ammanettato e bendato. - fu la risposta detta con quel suo solito ghignetto adorabilmente sfrontato che aveva fatto innamorare perdutamente Tooru.
Il quale Tooru scoppiò a ridere di gusto a quella sfacciataggine mentre se lo tirava addosso per poterlo baciare.

Pace era stata fatta. Potevano prendere sonno tranquilli anche per quella sera.
Dopo un bel po' di ore però... 

*dicesi propottini quei baci a schiocco che emettono un suono tipo pernacchia