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Autore: Seth Ren    01/11/2022    0 recensioni
E se ... durante il loro viaggio finale Atreiu e Fucùr si fossero imbattuti in un precedente possessore di AURYN, un noto Stregone noto per essere vestito di grigio e per essere stato il personaggio delle storie di un certo Ronald?
Una storia per farli incontrare. Una storia per farli conoscere.
Una storia scritta da un punto di vista "Endeliano" , volta a far conoscere la bellezza di quel romanzo che è la Storia Infinita, pur rispettando il lavoro di un altro grande della letteratura fantastica.
Forse il primo crossover del suo genere e il più ambizioso mai scritto: quello fra il mondo fantasy di Tolkien e il Mondo Della Fantasia di Ende.
Possibili spoiler sul finale de "La Storia Infinita"
Genere: Fantasy, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Atreiu, Fùcur, Sorpresa
Note: Cross-over | Avvertimenti: Spoiler!
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(Copertina realizzata da me con Canva)


Atreiu aveva visto e incontrato nei suoi viaggi con Fùcur i più diversi tipi di creature di Fantàsia. Nella ricerca della vecchia mula Iaia aveva attraversato la landa Folletti Ghiaccioli e assistito alla danza del Mese di Luna Blu. E mentre ricercava i tre eroi che avevano servito sotto Bastiano quando Xaide lo aveva tentato a usurpare il potere di Fiordiluna aveva osservato da lontano un Nuovo Paese della Mala Genìa venire edificato. Differente dal primo e molto più simile alle città dei Figli di Adamo di cui gli aveva narrato il suo amico.

Tutti coloro che aveva incontrato alla vista di AURYN avevano ritirato le armi (se le avevano in pugno) e avevano risposto alle sue domande. Tutti avevano riconosciuto lo Splendore e tutti avevano capito che il giovane guerriero pelleverde davanti a loro parlava a nome dell'Infanta Imperatrice.
Quello che era accaduto poco prima con quegli strani esseri che dicevano di essere "orchi" era però strano.

Si erano imbattuti in un gruppo di esseri tozzi dalla pelle pallida e il volto deformato e incattivito, degni di vivere alla corte del nuovo re della Mala Genìa. Armati fino ai denti, avevano provato ad attaccare lui e Fùcur con spade e asce (come avevano fatto con altri passanti prima di loro) ma alla vista del Gioiello non si erano semplicemente fermati! Presi da un terrore che mai Atreiu e il suo amico drago avevano mai visto prima, gli esseri pallidi erano scappati dai due viaggiatori, cominciando a urlare istericamente in un linguaggio che nessuno dei due aveva mai sentito prima, ma che il Drago della Fortuna aveva compreso essere una lingua di odio e dolore, molto diversa da quei linguaggi della gioia con cui era molto familiare.

"Non ho capito molto di quello che hanno detto, piccolo mio. Ho solo compreso che parlano una lingua di tristezza e rancore. Sembrava l'esatto opposto di quella dei Draghi della Fortuna o delle Acque della Vita." era stato il commento di Fùcur osservando gli strani esseri scappare, prima di abbassare l'enorme muso sul prato. Il profumo dei fiori gli entro nelle narici, e subito il drago s'accorse che vi era qualcosa di strano in quella regione di Fantàsia dove erano capitati.

Durante i loro viaggi i due amici avevano visto tanti luoghi diversi del loro mondo, ma mai Fùcur aveva odorato qualcosa di simile: non era proprio un vero odore, ma più un "retro-odore" ed era molto, molto simile a quello che aveva sentito ai tempi provenire da Bastiano sebbene qualcosa non tornasse!
Nel loro peregrinare per aiutare Bastiano, lui e Atreiu erano incappati nella Città degli Imperatori (il luogo dove avevano impedito al loro amico di finire per ben due volte) e qui avevano osservato i Figli di Adamo e le figlie di Eva che sì, in passato avevano salvato l'Imperatrice e portato AURYN, ma che avevano anche perso sé stessi senza poter tornare nel loro mondo. Tuttavia, il retro-odore del loro mondo era ancora percepibile. Questo invece, pur essendo simile, pareva strano ... come se fosse una copia di quella scia che indicava i Figli di Adamo come tali... Ma era possibile?

Possibile che a Fantàsia, in zone nascoste di quel mondo privo di confini, vivessero esseri così simili ai terrestri che pensavano di essere Figli di Adamo e che erano fisicamente uguali a loro in tutto e per tutto?

"Atreiu, non mi hai forse detto una volta che il nostro regno è popolato dalle storie che gli umani narrano?" domandò allora il drago bianco, mentre si stavano preparando per andare a dormire.
"Sì, Fùcur. Così mi hanno detto sia l'Infanta Imperatrice che .... Gmork !" rispose il fanciullo, osservando il segno della ferita che il lupo mannaro senza un mondo (la sua nemesi!) gli aveva lasciato, quando si erano trovati faccia a faccia per la prima e ultima volta fra rovine del castello della Principessa Maya nella Città dei Fantasmi "Inoltre, quando eravamo ad Amarganta, Bastiano mi disse di essere sicuro del fatto che la Biblioteca della città fosse apparsa appena che lui terminò di raccontarne la storia al Vegliardo d'Argento." aggiunse, memore di quando aveva incontrato nella Città d'Argento il ragazzo che lui aveva portato a Fantàsia, alzando per un momento gli occhi a osservare le stelle, per poi stringersi stretto all'amico di mille storie e avventure in attesa che giungesse il sonno. Non era strettamente necessario, dato che i Draghi della Fortuna possono volare durante il sonno senza il minimo problema, ma fermarsi sulla terra la sera volgendo gli occhi al cielo è sempre bello e appagante.
"Fùcur ..." domandò dopo qualche minuto il giovane guerriero "... secondo te riusciremo a trovare quella persona, per poi riuscire a concludere la storia dell'eroe Inrico?"
"Con un po' di fortuna. Come sempre, piccolo!" rispose il drago prima di sbuffare assonnato.

La mattina seguente, i due furono svegliati dal rumore di un carro che si dirigeva verso di loro. Era guidato da un uomo alto, vestito completamente di stracci grigi e un capello a falde dello stesso colore.

Sceso dal mezzo, l'anziano prese un lungo bastone che era posato accanto a lui e si diresse verso il duo di eroi, poi si fermò a pochi passi. Lui e Atrju rimasero a fissarsi per qualche secondo. Il ragazzo non vide cattiveria negli occhi della figura che aveva davanti, ma si accorse che lo sguardo di quest'ultimo divenne stranamente triste quando l'uomo notò lo Splendore al collo del giovane guerriero.

"Tu non puoi passare di qui, fanciullo. Cerca un'altra strada, per favore." disse il vecchio con voce gentile, ma autorevole.

Era una richiesta strana per certi versi, poiché a Fantàsia vicino e lontano non hanno il significato del Mondo di Fuori: la lunghezza di una strada dipende da quanto si voglia raggiungere un determinato luogo. In certi casi, è possibile farlo passando per il "Tempio dalle Mille Porte": qualsiasi porta, anta o cancello può trasformarsi in un accesso per tale crocevia, ma solo per un breve momento!

"Non vuoi che attraversi queste terre. Perché? Non vengo con cattive intenzioni. Sto cercando una persona e ... " sollevò AURYN davanti al suo interlocutore.

"Lo so. Porti con te Patankel. Il Gioiello. Lo Splendore." cominciò il vecchio con voce piena di rispetto "AURYN." aggiunse, pronunciando il nome che pochi osavano dire "L'insegna dell'Infanta Imperatrice, Occhi d'Oro, Sovrana dei Desideri. Se sei qui, allora stai agendo in suo nome e in sua vece." concluse abbassando gli occhi in segno di rispetto "Mi chiamo Gandalf. Gandalf, il Grigio."
"Io sono Atreiu. Nella mia lingua significa Figlio di tutti, poiché non ho mai conosciuto i miei genitori." rispose il bambino con voce fiera camminando verso l'anziano mago e mettendosi una mano sul petto "E lui è Fùcur. Drago della fortuna e mio caro amico.
"È un onore conoscerti Atreiu, Figlio di Tutti. E anche te, Fùcur. Non vediamo spesso draghi di buon auspicio da queste parti, e in generale questa landa ha brutti trascorsi con i draghi." disse il vecchio con un sorriso sornione.
"Uff! Già è sempre la stessa storia, ovunque. Per colpa di due o tre mele marce ci rimette sempre tutta la categoria!" sbuffò l'enorme animale, strappando un sorriso ai due bipedi presenti.

"Che regno di Fantàsia è questo, Gandalf e perché non vuoi farcelo attraversare? Poiché porto l'AURYN non posso interferire con il fato dei suoi abitanti. Tutto deve ..."

"... essere uguale per te, il Bene e il Male, il Bello e il Brutto, la Stupidità e la Saggezza, così come lo è per l'imperatrice." fece il vecchio mago, concludendo la frase come se la conoscesse a memoria anche lui "Lo so, Atreiu, perché anche io partì alla ricerca di un Figlio di Adamo in passato." Il ragazzo assunse un'espressione sorpresa!
"Si chiamava Ronald. Era uno studioso di un regno di nome 'Inghil-Terra', e non era il primo a venire da lì sai?" aggiunse Gandalf sedendosi e accendendosi una lunga pipa perdendosi nei ricordi e invitando il giovane a sedersi accanto a sé "Amava scrivere e inventare parole e lingue nuove per le sue storie!
L'ho conosciuto dopo che era sopravvissuto ad una terribile guerra. Forse la più spaventosa nel Mondo di Fuori.Una guerra non fatta di battaglie sul campo, ma di uomini costretti da ambo le parti a rimanere sulla linea di difesa. Una guerra di uomini rintanati all'interno di profonde fosse per anni, con la pioggia, il Sole o la neve!" continuò con espressione triste, mentre i volti di Atriu e Fùcur assumevano un'espressione di tristezza e spavento.

"È ... orribile. Se questo succede nel Mondo di Fuori, capisco perché Bastiano non voleva tornare!" mormorò il piccolo pelleverde, stringendo forte il medaglione nelle sue mani.

"Oh! Quindi, il tuo amico è già tornato nel suo mondo? Allora, perché porti ancora lo Splendore con te?"

"Si tratta di un permesso speciale di Occhi d'Oro, Gandalf." spiegò Fùcur "Bastiano è potuto tornare nel suo mondo perché io e Atreiu ci siamo presi il fardello di chiudere le sue storie. Andiamo avanti da tempo ormai, e non sappiamo neanche a che punto siamo. AURYN ci permette di attraversare Fantàsia senza che la nostra ricerca ne generi di altre che possano rimanere aperte."

Il vecchio uomo sbuffò un lungo soffio di fumo e annuì. Comprendeva bene quella situazione: anche Ronald aveva dovuto trovare una soluzione a quel problema, e lo aveva fatto ricorrendo ad un ultimo desiderio di AURYN: il motivo per cui non poteva lasciar passare il giovane e il suo drago!

"Sì. Stiamo andando avanti da tanto tempo in questo compito, che ora non so se lasciare perdere oppure no!
Per questo motivo io e Fùcur abbiamo deciso di raggiungere un altro portatore di AURYN, sperando che non fossero già tutti stati ingoiati dal Nulla, prima dell'arrivo di Bastiano.".

Gandalf rimase pensieroso per un po'. Fece un tiro di pipa, sbuffò qualche nuvola e poi disse: "Anche il mio amico Ronald ebbe lo stesso problema del tuo Bastiano, giovane Atreiu. Noi scegliemmo di radunare tutti coloro che erano nati dalle storie che aveva generato a Fantàsia in questa contrada, Arda, per isolarli e lasciare che le loro vicende avessero una fine naturale.
Prima di tornare a casa, Ronald espresse il desiderio che loro dimenticassero di essere Fantàsiani. Per questo gli orchi che hai visto ieri notte sono impazziti alla vista di AURYN, e per questo (purtroppo) non posso lasciarvi passare per la terra Arda: se altri vedessero lo Splendore perderebbero il senno, anche i miei più cari piccoli amici, e questo luogo cadrebbe in un caos che io non potrei fermare."

Il ragazzo annuì tristemente a quella notizia, mentre il mago e il drago si avvicinavano a lui per fargli forza.
"Mi spiace non essere in grado di aiutarti, Atreiu. Tuttavia, posso dirti che non devi mai dubitare di quello che stati facendo per il tuo amico Bastiano.
Quando Occhi d'Oro ci scelse per le nostre missioni non lo ha fatto per caso. Fra noi e i nostri amici "di Fuori" vi è un legame più profondo di quanto immagini." fece il vecchio indicando i serpenti dell'AURYN con la punta della pipa: il bianco mordeva la coda del nero e viceversa, formando un'ellisse. Per quanto diversi, i due rettili formavano ed erano una cosa sola.
Ripensando a quando aveva visto Bastiano per la prima volta, nella "Porta dello Specchio" durante la Ricerca e di come le loro immagini si erano fuse per un breve istante, Atreiu sorrise e capì.

"Sono sicuro che potremmo rivederci un giorno, Gandalf." disse Fùcur, mentre Atreiu risaliva sulla sua groppa, portano con sé delle provviste che il mago grigio aveva portato loro quando era venuto ad incontrarli.
"Me lo auguro Fùcur. Spero solo che non succederà niente di strano con le genti del posto. Come ti ho detto, non hanno una bella storia passata con i draghi."
"Tutto è possibile con un po' di fortuna." rispose il drago bianco, strizzando allo stregone una delle sue pupille color rubino.
"Fate buon viaggio, amici." disse lo stregone con un velo di tristezza. Avrebbe voluto saperne di più della Grande ricerca di Atreiu e di quel giovane Figlio di Adamo che era quasi divenuto Infante Imperatore: Bastiano Baldassare Bucci.

"Aspetta Gandalf, c'è una cosa che voglio chiederti prima di partire. Che nome aveva dato Ronald a Occhi d'Oro per salvarla?" domandò Atreiu
Il vecchio sorrise. "Stella Versperitina. Pare sia l'epiteto di una delle loro 'Potenze Celesti'!"
"Suona buffo!" fece il pelleverde trattenendo un riso "Molto meglio Fiordiluna."
"Forse!" sorrise il vecchio stringendosi al suo bastone e dando un ultimo sguardo ai due viaggiatori, mentre si alzavano in volo "Addio a voi, Fùcur Drago della Fortuna e Atreiu, Figlio di Tutti!".

Il vecchio in piedi per terra e il bambino in volo sul drago continuarono a salutarsi, fino a che non sparirono ognuno alla vista dell'altro. Come sperato da Fùcur, i tre si sarebbero rincontrati un giorno...

... Ma questa è un'altra storia e si dovrà raccontare un'altra volta.

   
 
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