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Autore: shinystarJP    03/11/2022    0 recensioni
Durante la mia breve vita non ho mai immaginato la possibilità di ritrovarmi in una situazione tanto incasinata e sconveniente .
Alla mia età i problemi di massima priorità dovrebbero essere i voti a scuola , i litigi con le amiche e magari l’amore non ricambiato per il ragazzo di turno .
Di certo ritrovarmi con una nuova matrigna e non uno ma ben due fratellastri non rientrava nei miei piani .
Ma si sa se i piani della vita dipendessero solo dalle proprie scelte la nostra esistenza sarebbe di gran lunga più semplice .
.......
Avevo già scritto questa storia molti anni fa , tuttavia rileggendola mi sono accorta che era piena di errori e imprecisioni . Quindi pur mantenendo la trama di base ho deciso di riscriverla da zero .
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: I Malandrini, James Potter, Lily Evans, Remus Lupin, Sirius Black
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Capitolo 1

I raggi di sole che attraversano la sottile coltre di nubi mi feriscono gli occhi, costringendomi a socchiuderli leggermente.

Oggi la stazione di King's Cross è affollata più rispetto ai primi giorni di settembre quando i genitori accompagnano i propri figli per salutarli prima della loro imminente partenza per la scuola di magia e stregoneria di Hogwarts.

A differenza degli altri studenti io non ho mai avuto migliori il piacere di vivere la struggente esperienza di persone care che mi salutano singhiozzando e stringendo un fazzoletto, che ha visto tempi ,mentre io mi sporgo dal più finerino del treno con lacrime trattenute .

La mia natura di strega ha sempre suscitato polemiche nella mia famiglia di nascita babbana .

Fin da quando ero piccola mia madre ,per quanto mi amasse ,dissimulava le stranezze che accadevano quando le mie emozioni divampavano . Se all'improvviso c'era un oggetto che volteggiava in aria senza sostegno lei si limitava a sorridere ea canticchiare mentre con una mano rimetteva l'oggetto sospeso al suo posto e con l'altra faceva finta di togliere granelli di polvere esistenti sui ripiani vicini .

La mia mamma è venuta a mancare il giorno prima che ricevessi la lettera di ammissione a Hogwarts ed egoisticamente a quei tempi ero stata un po' felice che il suo corpo avesse deciso di soccombere prima che lei potesse avere la certezza della mia diversità.

Ma se mia madre seppur disprezzando la mia natura magica continuava ad amarmi, tutt'altra storia è mia sorella. Petunia Evans è una ragazzina come tante a primo impatto, ma dopo pochi secondi passati ad osservarla ci si accorge subito dell'austerità che anima il suo viso e che allontana tutte le persone che le sono intorno.

Il mio essere strega sembra disgustarla dal profondo della sua anima.

Ormai il nostro rapporto è quasi inesistente e anche la sua presenza a casa è rada. Dopo aver compiuto i diciotto anni è andata a vivere con il suo fidanzato che sarà presto marito.

L'unica persona che è entusiasta di ciò che sono è mio padre. Un uomo buono e gentile che ha speso tutta la sua vita cercando di destreggiarsi tra me e mia sorella.

Tuttavia il suo tentativo di non schierarsi né da una parte né da un'altra porta a lasciarmi e prelevarmi fuori alla stazione senza mai osare entrarci per timore di ferire i sentimenti di mia sorella.

Persa nei miei pensieri quasi non mi accorgo del copro Minuto della mia amica Alice che trasporta un bagaglio che è più grande di lei . Quasi rischia di inciampare un paio di volte prima di sbattere contro di me tutto il suo peso , con compreso , e rischiare farmi cadere .

I suoi capelli biondi sono dappertutto “Alice mi stai soffocando”, la mia voce esce frastagliata per la mancanza d'aria.

“Alice, tesoro, stai provando ad uccidere Lily?” , le mani di Frank , il ragazzo di Alice , tentano di staccarla da me .

“No, sto cercando di fondermi con lei. Così posso portarla a casa con me e non separarmi da lei “, stringe ancora di più la presa intorno al mio collo e alle mie braccia.

Il suo peso sta iniziando a diventare un problema e dubitare che sarò capace di sostenere a lungo senza far cadere entrambe .

Frank, che reputo persona un tesoro e una grazia divina, sembrarsi del mio piccolo problema. Con ferma gentilezza slega gli arti di Alice e la immobilizza abbracciandola da dietro .

Contrariamente ai miei calcoli la mancanza del peso aggiuntivo di Alice non mi stabilizza ma ha invece l'effetto contrario . Oscillo sui miei piedi allungando le braccia per ripristinare il mio equilibrio .

Ma in una frazione di secondo mi rendo conto che la mia è una battaglia persa e mi preparo all'imminente caduta. Una caduta che però non arriva mai.

Un paio di grandi mani mi afferrano le spalle stabilizzandomi sul posto . La presa è ferrea ma non dolorosa.

Solo un piccolo sbuffo d'aria calda che sfiora il mio orecchio anticipa la voce roca che segue “Fai attenzione Evans”.

Riconoscerei questa voce tra mille . Mi sveglio tutte le mattine con la vana speranza che chiunque sia lassù mi risparmi la dolorosa punizione di doverci avere a che fare . Passo tutti il giorno guardando da dietro gli angoli dei corridoi terrorizzata per incontrare il proprietario di questa voce . Durante le lezioni sono terrorizzata dalla possibilità che James Potter apra la sua bocca per rivolgermi inviti o domande poco appropriate all'orario scolastico.

Ricordo ancora con orrore quando durante una lezione di trasfigurazione del terzo anno dal fondo della classe Potter in tutta la sua arroganza e spavalderia mi aveva chiesto fosse quale il mio colore perché così avrebbe dovuto scegliere un maglione appropriato per la nostra prima uscita ad Hogsmeade .

E questa non è neanche lontanamente la cosa più imbarazzante che ha fatto.

Mi allontano dalla sua presa il più veloce possibile rivolgendogli un'occhiataccia . Accdenti a lui, è talmente alto che devo alzare la tesa per permettere ai miei occhi di incontrare i suoi .

 “Non ho bisogno del tuo aiuto Potter” .

Lui inarca un sopracciglio che appare da dietro un ciuffo di capelli caduti in avanti sul suo occhio sinistro “ Quindi questa era tutta una sceneggiata per cadere nelle mie braccia ?” .

Oggi ce l'avevo messa davvero tutta per non incontrarlo . Ero scesa a fare colazione alle sette con il mio bagaglio per evitare di incontrarlo nella sala comune di Grifondoro , avevo preso la prima carrozza disponibile per il treno e mi accertata di minacciare un paio di primini affinché mi avvertissero se Potter fosse vicino al mio scompartimento. E per giunta mi ero seduto alla fine del treno conscia del fatto che James Potter è troppo pigro per percorrere un intero treno a prima mattina.

Mi ero anche quasi rotta l'osso del collo per scendere il mio baule sperando di usare il tempo impiegato da Potter per salutare i suoi innumerevoli amici per salutare le mie uniche due amiche e dirigermi verso la barriera .

Ma ovviamente anche con i miei migliori sforzi i miei piani sono falliti .

“Preferirei stare tra i tentacoli della Piovra gigante che tra le tue braccia Potter”, ringhio esausta.

Il sorriso che mi rivolge è storto e sbilenco ei suoi occhi sono pieni di malizia “Un giorno ti farò cambiare idea Evans”.

Una serie di brividino attraversa la mia colonna vertebrale. La sua mi sembra più una minaccia

“James dobbiamo andare, tua madre ci queste sta aspettando”, è Sirius,il miglior amico di Potter, che pronuncia parole con un braccio gettato sulle spalle di Remus che si trova al suo fianco.

Per finire il quadro alle spalle dei tre c'è Minus ingobbito e sfuggente come se si annuncia nascondere da tutti .

“Si, ora arrivo”, Potter non distoglie mai gli occhi da me mentre parla “Allora ci si rivede l'anno prossimo”.

“Purtroppo non posso evitarlo” ribatto. Mi giro su me stessa e dopo un breve cenno ad Alice dietro la barriera senza voltarmi.

Finalmente un'intera estate senza Potter intorno.

Quando in futuro ripenserò a questo momento mi maledirò per essermi portata sfiga da sola .

                                                                                                                 ..........

Ho sentito dire che la vita è piena di gioie che ti aspettano dietro l'angolo quando meno te lo aspetti.

Chiunque lo abbia detto non sta vivendo la mia vita .

                                  .......

Il rientro a casa è stato più strano del solito. Certo mio padre è venuto comunque a prendermi alla stazione, ha caricato il mio baule nella sua macchina e mi ha abbracciata per salutarmi ma dopo di questo c'è stato il silenzio assoluto.

Non una domanda su come stessi o su come fosse stata la scuola quest'anno o riferimenti ad invitare Alice a passare qualche giorno da noi come tutti gli anni .

La cosa inizia a farsi sospetto quando rientrati a casa mio padre sposta la poltrona di fianco al camino di fonte al divano su cui mi fa cenno di sedermi .

Ed è così che ci ritroviamo seduti uno di fronte all'altro ancora in silenzio.

Mio padre si torce le mani nervosamente e inizia a far traballaresamente la gamba su e giù in un tic nervoso .

Generalmente se escludiamo Potter dall'equazione sono una persona molto paziente ma anche la mia pazienza ha un limite “Papà? C'è qualcosa che ti turba?”.

Lui sembra scioccato di sentire la mia voce, quasi come se non si ricordasse della mia presenza.

“ C’è qualcosa di cui ti devo parlare .“ deglutisce rumorosamente “ Ma non sono sicuro che ti piacerà .” .

Prendo una delle sue mani nelle mie e gli sorrido rassicurante “ Qualsiasi cosa sia possiamo affrontarla insieme “ .

Il sospiro che emette gli allevia parte della tensione che aveva accumulato nelle spalle “ Ho conosciuto una donna e lei è davvero importante per me “ .

Alle sue parole il sangue mi si gela nelle vene e lascio di scatto la sua mano .

Ho sempre immaginato il mio papà come un tutt’uno con la mamma ,anche dopo la sua dipartita . Il pensiero di lui con un’altra donna mi da la nausea .

Ma so che è un pensiero egoistico . Petunia si sta per sposare , io ho la mia vita nel mondo magico . Inevitabilmente mio padre si sarebbe sentito solo .

Ora mi sento una figlia stupida egoista per non aver pensato a lui .

Gli riprendo la mano esortandolo a continuare a parlare .

“ Ci siamo conosciuti   quando ti ho accompagnato alla stazione a settembre . Anche lei stava accompagnando suo figlio “ , si ferma per farmi assimilare queste poche informazioni .

“ Quindi suo figlio è un mago ?” , domando già  schedando nella mia testa tutti gli studenti con famiglie babbane.

“ Anche lei è una strega “ , precisa subito .

Elimino tutte le informazioni che stavo cercando di ricordare nella mia testa . Un conto è ricordarsi di un mago con famiglia babbana e un altro e cercare di individuare un purosangue in una scuola che è composta al novanta percento di purosangue .

“ E a te questo sta bene ?” , gli chiedo .

Lui mi accarezza i capelli delicatamente e sorride “ Mia figlia è una strega , non credi che sarebbe ipocrita da parte mia se la cosa mi desse fastidio ?” .

Ancora una volta una piccola parte di me egoista avrebbe preferito che mi dicesse che gli dava fastidio la cosa .

“ D’accordo , capisco . Ma perché me ne parli solo ora ?” , il mio tono è più duro di quanto volessi . Ma il pensiero che mio padre mi abbia nascosto una cosa del genere da settembre mi irrita e non poco .

“ Come sai Petunia ormai ha la sua vita e tu sei a casa per poco tempo . Inoltre l’anno prossimo ti trasferirai nel mondo magico e io rimarrei qui da solo . Non che la cosa mi pesi , è solo che penso che sia ora che io mi dia una seconda possibilità” .

“ Non capisco dove tu voglia arrivare “.

“ Dopo che sei partita alla fine delle vacanze di natale io e Dorea siamo andati a vivere insieme a casa sua “.

“ A casa sua ? E questa casa ?” , domando subito .

“ Dorea è un Auror per lei sarebbe stato complicato spostarsi se ci fossimo trasferiti qui “ .

“ Quindi mi sta dicendo di prendere le mie cose e andare a vivere da una perfetta sconosciuta?  Non ci penso proprio“ , la mia voce si alza di un ‘ottava.

Lo sguardo di mio padre diventa duro “ E’ quello che farai finché non raggiungerai la maggior età , poi potrai fare quello che ti pare “ .

“ Avresti potuto dirmelo prima e non farlo a conti fatti “ , ringhio di rimando .

“ Cosa sarebbe cambiato esattamente ?” , ribatte lui .

“ Che non mi sarei sentita come se fossi stata lasciata indietro mentre tu andavi avanti per la tua strada costruendoti una nuova famiglia “ , le lacrime si accumulano nei miei occhi la io impedisco loro di scendere .

Alle mie parole la durezza dello sguardo di mio padre sparisce se viene sostituita dal rimpianto . Tuttavia non ha il tempo di dar voce ai suoi pensieri che il campanello della porta suona .

Quasi sobbalzo sul posto non aspettandomi questa interruzione .

“ Accidenti “ , sbotta papà alzandosi “ Sono già qui “ .

“ Sono già qui , chi ? “ , domando mentre osservo mio padre che rimette  a posto la poltrona e sposta il baule nella cucina per evitare che sia d’intralcio .

“ Dorea e i suoi figli “ , non convinto della sistemazione del baule mio padre procede a salire le scale per metterlo nella mia camera .

Mi alzo dal divano allibita “ Figli ? Al plurale  ?” .

Non so perché sono più sconcertata dal numero di figli che dal fatto che  siano fuori dalla nostra casa in attesa di essere invitati dentro .

“ Si figli al plurale . Adesso puoi aprire mentre io sistemo questo? “ , mi chiede mio padre dalla sommità delle scale .

Questa giornata si sta trasformando in una barzelletta . Neanche trenta secondi fa mio padre era rammaricato di come mi aveva comunicato dell’esistenza di una nuova donna nella sua vita e ora sta impazzendo perché tutto sia in ordine esortando me ad aprire la porta a perfetti sconosciuti .

Mi guardo allo specchio del corridoio e la mia immagine mi fa inorridire .Non ho mai indossato la divisa della scuola in modo così disordinato : La camicia è sgualcita con le maniche arrotolate alla meglio per far fronte al caldo estivo , la cravatta è allascata con il nodo che si sta quasi per scogliere e i miei capelli sono ingarbugliati per averci passato più volte le mani dentro .

Ormai non ho il tempo di sistemarmi , tanto vale non sembrare una perfetta maleducata che fa aspettare i propri ospiti alla porta .

Afferro la maniglia e con un deciso strattone l’abbasso e poi tiro la porta verso di me per aprirla .

Per un secondo mentre osservo quello che c’è dall’altra parte quasi penso di essere ancora ad Hogwarts , nel mio dormitorio e di star facendo uno dei miei soliti incubi in cui Potter è protagonista .

Sbatto un paio di volte le palpebre per cercare di cancellare l’immagine di Potter e Black di fronte a me .

“ Che diavolo ci fai qua Potter ?” , gli chiedo osservando con sguardo critico il mazzo di fiori che ha in mano .

Lui non mi risponde ma arretra un paio di passi per leggere il numero civico posto vicino alla porta “Questo è il numero quattro giusto ?” mi chiede conferma “ La mamma mi ha detto di bussare al numero quattro ma forse c’è stato un errore “ .

Una voce proveniente dalle sue spalle ci interrompe “ Nessun errore, è la casa giusta “ .

La voce appartiene a una donna sulla cinquantina con un clorato vestito a fiori che le calza a pennello e un paio di occhiali che le coprono gli occhi .

“ Dorea “ , mio padre arriva dalle mie spalle andandole incontro e baciandola teneramente sulla tempia “ Sei bellissima “

Quasi mi viene da vomitare ad assistere alla scena .

“ Tu devi essere Lily “ , mi viene poi incontro abbracciandomi “ Tuo padre non fa altro che parlare di te “ .

“Uhm “ è l’unica parola che pronuncio mentre cerco di capire cosa fare delle mie braccia , fortunatamente   lei si stacca prima che la mia immobilità diventi imbarazzante .

“ Loro sono i miei figli James e Sirius ma immagino che tu li conosca già “ , Dorea si gira verso i due che sono ancora immobili .

Qualcosa mi dice che neanche loro erano a conoscenza della tresca tra mio padre e Dorea . O forse non erano a conoscenza che mio padre è….beh mio padre .

“ Voi vi conoscete ?” , interviene mio padre come se questo gli avesse migliorato la giornata .

Di certo non ha capito niente . Perché se si aspetta che questa conoscenza tra di noi giovi a suo favore si sbaglia di grosso .

“ Certo che si conoscono “ , è Dorea a rispondere per noi “ Sono tutti dello stesso anno e tutti Grifondoro . Minerva mi parla sempre delle tua gradi doti Lily” .

Non so se mi lascia più sconvolta il fatto che lei sappia tanto di me o che si sia rivolta alla professoressa  Mcgranitt per nome .

Potter deve notare il mio sgomento perché mi si avvicina per sussurrarmi all’orecchio “ Mia madre e la professoressa Mcgranitt sono amiche “ .

La Mcgranitt ha delle amiche ? Pensavo che durante il periodo estivo la Mcgranitt si ibernasse per liberarsi dal fardello di dover avere a che fare con la specie umana e che poi si scongelasse il primo giorno di scuola .

“ Ma non perdiamoci in   chiacchiere “ , esclama improvvisamente Dorea sbattendo le mani “ Siamo qui per aiutare con il trasloco “.

E senza ulteriore indugio lei e mio padre mi oltrepassano entrando in casa .

La cosa mi stordisce e non poco . Non avevo immaginato che ci saremmo  trasferiti fin da subito . Avevo immaginato di avere ancora del tempo e soprattutto l’aggiunta di Potter e Black non aiuta le cose .

“ Stai bene Evans ?“ , mi chiede Potter come se mi leggesse nel pensiero .

“Come sto o non sto non sono affari tuoi “ gli rispondo rientrando in casa .

E in un gesto puramente immaturo gli sbatto la porta in faccia lasciandolo fuori .

“LILY “ , la voce scandalizzata di mio padre riecheggia nella casa .

 

  
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