Anime & Manga > Le bizzarre avventure di Jojo
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Autore: LadyRunami    04/11/2022    0 recensioni
10 storie Giolyne, 10 universi dove il loro incontro li ha portati ad amarsi e ammirarsi.
E chissà quanti altri universi non sono stati raccontati… (tutte OneShot)
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1) “Cazzo se fa male”
“Purtroppo i miei poteri curativi si fermano a questo, signorina”
2) “Lei, voglio lei”
3) Non avere intorno il suo petulante fidanzato le aveva dato l’idea che tradirlo sarebbe stata una buona cosa?
4) "Ora staremo insieme per sempre, te lo prometto."
...
10) "L’ho amata per tutti questi anni, eppure non ricordo nemmeno che volto abbia.”
Genere: Drammatico, Erotico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Giorno Giovanna, Jolyne Kujo
Note: AU, Cross-over, Lemon, Soulmate!AU | Avvertimenti: nessuno
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2) Giorno netrunner, Jolyne singer at AfterLife


 

Era stata un’idea di Abbacchio andare in quel locale che sicuramente era tutto tranne che nello stile di Giorno Giovanna. Era molto più adatto alla personalità solare di Narancia, che adorava fare festa dopo un contratto portato a termine, o di Abbacchio che era un estimatore dell’alcol di prima qualità. Ma sicuramente non di Giorno Giovanna. Taciturno, pensieroso, astemio.

Era il classico pub della vita mondana di Night City, gente che si ubriaca fino a vomitare, tavoli di biliardo, incontri clandestini…e escort. Non che fosse del tutto indifferente all’altro sesso, ma non era il primo dei suoi pensieri. L’unica con cui aveva un rapporto quotidiano era la sua collega di nome Trish, che per la serata non ne aveva voluto sapere di venire in quel posto, preferendo invece un’uscita con il suo partner Bruno Bucciarati. E ora si trovava a girare distrattamente la cannuccia nel suo Johnny Silverhand mentre i suoi due amici degustavano con fervore i loro superalcolici.
“Eddai lasciati andare per una volta Giorno…cameriera! Un altro giro per me e il mio amico Leone!”
Una giovane dai capelli verdi con una salopette e dei roller ai piedi avvicinò a loro tenendo stretta tra le labbra la sigaretta che stava fumando.
“Guardate che non sono la vostra doll, per quelle dovete pagare”
“Senti…” le guardò la spilla con il suo cartellino “...FF, noi vorremmo solo un altro giro di tequila.” Narancia stava gesticolando in modo abbastanza evidente, come a non voler lasciare dubbi sul fatto che fosse ubriaco. “Però insomma se fossi disposta a portare una ragazza al nostro tavolo diciamo che non ci dispiacerebbe”.
“Se vi interessa una delle nostre ragazze dovete dirlo alla tipa dai capelli neri al bar, è lei che si occupa di questi affari. La vostra tequila invece arriva subito.” disse pattinando via col suo vassoio sotto al braccio. 
“Ma che diavolo dite?”
“Hai bisogno di rilassarti amico” Abbacchio si accese una sigaretta e iniziò ad aspirare profondamente “Le ultime missioni contro la Arasaka ti hanno distrutto, si vede che sei stanco.”
Giorno sbuffò silenziosamente quasi come a voler confermare ai due che fosse la verità. 
“Dai dicci chi ti piace e stasera ti lasciamo andare con lei”
“Non penso di voler pagare per andare a letto con una donna”
“Consideralo uno svago, un po’ come fumare o giocare d’azzardo”
“Tsk” Iniziò a guardarsi intorno mesto ed indifferente, come per far stare zitti quei due. “Ecco, non c’è nessuna che mi piace”
“Eddai stai scherzando spero amico?! È pieno di belle ragazze!”

Continuò a girare la testa in cerca di una ragazza che attirasse la sua attenzione, erano tutte così provocanti, pronte a vendersi, con indosso vestitini striminziti, calze a rete o addirittura senza reggiseno. Chissà con quanti uomini erano state, quanti corpi avevano toccato, quanti orgasmi avevano finto. Night City era veramente una città allo sbaraglio, dove la polizia sparava sui civili, le corporazioni dominavano il mercato e l’unico svago per i poveri cittadini erano locali come l’AfterLife. Loro erano dei semplici mercenari parte del sistema, nulla di più, nulla di meno.
L’attenzione di Giorno fu richiamata verso il piccolo palco del pub, che ospitava qualche cantante emergente o talento nascosto della periferia.

“È con grande piacere che vi presento la cantante di questa sera, è una giovane promessa della musica punk sub urbana, il suo stile e il suo charm vi cattureranno. Fate un grosso applauso ad Irene”
Sul palco uscì una ragazza con una chitarra elettrica rosa e i capelli verdi e blu. 
Suonò una canzone scritta da lei ‘Stone Ocean’ che parlava di come si sentiva rinchiusa in un mondo senza futuro e solo con la sua forza e il suo coraggio ne sarebbe uscita. 

“Lei, voglio lei”
“Ahhh finalmente ti sei deciso!”

/

“Mi spiace, quella è fuori catalogo.”
“Eddai Ermesss!! Il nostro ragazzo la trova veramente bella.”
“Narancia, quanti pensi mi vengano a chiedere di lei? Spoiler: quasi tutti, e io non posso venderla se lei non è d’accordo. Qui è solo una cantante”
“Parlate di me?”
“Ahhh Irene sei stata stupenda” Ermes la abbracciò calorosamente “La mia piccolina cresce proprio bene!”
“Mi metti in imbarazzo davanti ai clienti così!”
“A proposito” iniziò a parlare sottovoce per non farsi sentire, la musica ad alto volume avrebbe aiutato “Uno di quel tavolo ha chiesto di te. A quanto pare gli piaci.”
“Ah si? Chi? Capelli lunghi?” Chiese tutta curiosa e interessata a spettegolare.
“Il biondino.”
“Mmm…è carino.”

In quel preciso momento Giorno si alzò dal tavolo. La sua giacca era però rimasta sul divanetto, segno che non sarebbe andato via. La cantante sorrise, ondeggiando su se stessa uscendo a fumare sul retro, cogliendo al volo quella possibilità.

“Non sei uno di molte parole tu eh?”
“Mh?” Alzò lo sguardo dall’asfalto e incrociò gli occhi della ragazza che gli si avvicinò strusciandosi sul suo braccio. 
“Se davvero ti interesso avresti dovuto chiedere a me invece che mandare i tuoi amici”
“Guarda che ti sbagli.”
“Ah sì?”
“…sì, sono stati loro a portarmi qui”
“Quindi sei più un tipo da serata tranquilla?”
“Diciamo” la sigaretta di Giorno si spense nelle sue labbra per colpa del freddo e del vento. Stava cercando il suo accendino nella tasca della giacca, ricordandosi che l’aveva lasciata all’interno.
“Aspetta, te la accendo io.”
La mano delicata di Irene sfiorò le labbra del giovane, prese la sigaretta, se la mise tra le labbra e la riaccese. “Ecco.”
Giorno aspirò e gli sembrò che il tabacco avesse cambiato sapore, era diventato più dolce, più zuccheroso. Sapeva delle labbra dolci della sua interlocutrice. 
“Sono qui perché ho chiuso un contratto importante e i miei colleghi volevano festeggiare.”
“Netrunner immagino.”
“Già..comunque non mi aspettavo che nei locali delle spogliarelliste ci fossero anche delle cantanti”
“Diciamo che sono amica della proprietaria e ogni tanto mi fa dei piccoli favori, mi sto esercitando, pian piano porterò tutte le canzoni che ho composto”
“Non vedo l’ora di ascoltarle”
“Mica non era il locale adatto a te?”
“Il locale no, ma la musica non è male, c’è questa cantante di nome Irene che è interessante”
“Jolyne, mi chiamo Jolyne. Irene è il nome d'arte.”
“Giorno, piacere.”

Nessuno dei due ancora sapeva che non avrebbero più avuto bisogno dell’AfterLife per incontrarsi, in quanto Giorno d’ora in avanti sarebbe sempre stato lo spettatore numero uno di Jolyne, direttamente nella sua camera da letto dove lei componeva. 

 
 
   
 
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