Film > Altro
Ricorda la storia  |      
Autore: Fauna96    10/11/2022    1 recensioni
[Licantropus (Werewolf by Night)]
Ad essere onesta, Elsa ha scritto diverse liste riguardanti Jack Russell, tutte, ovviamente, rigorosamente nella sua testa; ma, al momento, la lista che sta seguendo riguarda le cose di cui lei e Jack non parlano, ovvero:
1) le rispettive famiglie; e anche il passato in generale è un campo minato;
2) morte, uccisioni, cose del genere, insomma;
3) cosa diavolo è successo tra loro quella notte per cui il Lupo non l’ha ridotta a pezzetti;
4) cosa diavolo sta succedendo tra loro ora.
Genere: Generale, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Liste
 
Elsa scrive liste. Liste cartacee, buttate giù in fretta sul retro di uno scontrino, oppure ben scritte e ordinate; e poi, liste mentali, solo per se stessa. È così che mantiene la mente lucida, ordinata anche di fronte a una caccia impegnativa, di fronte all’addestramento di suo padre e alla mancanza di sua madre. Scrive liste da quando ha imparato che cosa siano, perciò è del tutto normale che abbia una lista riguardante Jack Russell.
Ad essere onesta, Elsa ha scritto diverse liste riguardanti Jack Russell, tutte, ovviamente, rigorosamente nella sua testa; ma, al momento, la lista che sta seguendo riguarda le cose di cui lei e Jack non parlano, ovvero:
 
  1. le rispettive famiglie; e anche il passato in generale è un campo minato;
  2. morte, uccisioni, cose del genere, insomma;
  3. cosa diavolo è successo tra loro quella notte per cui il Lupo non l’ha ridotta a pezzetti;
  4. cosa diavolo sta succedendo tra loro ora.
 
Non è una lista particolarmente lunga e, incredibilmente, lascia fuori molti argomenti che Elsa si sarebbe aspettata di dover inserire, tipo il fatto che Jack una volta al mese si rinchiuda per evitare di staccare la testa alla gente. Non che Jack sappia della lista, certo che no, ma Elsa ha capito perfettamente che ‘famiglia’ non è il suo argomento preferito, anche se, sospetta, per motivi opposti ai suoi. Comunque. Una volta che non deve nasconderlo, Jack è incredibilmente nonchalante riguardo la sua condizione; conosce ogni orrenda barzelletta e battuta sui lupi mannari e ha passato un’ora a lamentarsi di come Twilight abbia reso la licantropia un modo carino per avere un cucciolo gigante. «E lasciamo perdere l’imprinting».
A quel punto, Elsa non si è trattenuta. «Oh, quindi mi stai dicendo che era tutto falso? E che quindi non l’hai avuto con me?» Ne è valsa la pena solo per vederlo perdere la compostezza come un adolescente imbarazzato.
E qui sta il problema: nell’ultimo punto della lista. E in tutte le liste che si accumulano nella mente di Elsa e che, fossero reali, straccerebbe piena di vergognosa furia. Ad esempio, la lista dei cibi preferiti di Jack, che ha potuto compilare solo per via degli innumerevoli pranzi, cene, colazioni e chi più ne ha più ne metta, che hanno preso assieme, e con Ted, anche. La lista dei suoi film preferiti, dei libri, dei posti in cui è stato; le liste dei sorrisi di Jack. Ecco, quella lista, fosse reale, verrebbe prima strappata, poi direttamente incenerita. Cazzo.
E qui si torna indietro al punto 4 della lista principale. Cosa diavolo stanno facendo.
Elsa vorrebbe poter dire che vanno a letto assieme; il sesso, dopotutto, crede di poterlo gestire. Ok, forse sesso con il lupo mannaro che l’ha risparmiata per motivi non chiari (vedi punto 3) potrebbe rivelarsi un filo più complicato del sesso occasionale con un tizio conosciuto al pub, ma lei potrebbe mettersi il cuore in pace con qualche scusa di tipo freudiano. Invece, diventa difficile accampare il risentimento verso suo padre per le sere che Jack ha passato sul suo divano a guardare vecchi film o le mattine subito dopo la luna piena in cui Elsa è andata a cercarlo con un caffè molto forte e due o tre muffin ridicolmente coperti di glassa e cioccolato. Difficile anche solo pensare a suo padre o alla sua stirpe ed eredità quando Jack la guarda con così tanta gentilezza negli occhi che Elsa vorrebbe prenderlo a schiaffi.
Elsa non è gentile; i Bloodstone non sono gentili, nessun cacciatore lo è. Forse lo era sua madre, anche se non sembra gentile abbandonare una bambina tra le grinfie del vecchio bastardo. Nemmeno i mostri dovrebbero essere gentili; se anche lo fossero, non certo con chi gira con lame d’argento e una pietra creata appositamente per distruggerli.
Se Elsa dovesse fare una lista di quello che non sopporta di Jack, sicuramente il primo posto andrebbe a quella sua stupida gentilezza, che un giorno o l’altro lo farà ammazzare, perché già è difficile per le persone gentili vivere in questo mondo, figurarsi per i mostri gentili.
Se avesse le parole per esprimere tutto questo e il fegato di dirle, Elsa sa come Jack reagirebbe: uno sguardo incuriosito, poi uno dei suoi sorrisi caldi, un po’ autoironici. «Sono ancora vivo, però, ¿no?» E la faccenda sarebbe chiusa lì.
E comunque Elsa non è brava a parlare; da qui, i punti 3 e 4, anche se ogni tanto vorrebbe… vorrebbe… vorrebbe. Vuole.
Le è stato insegnato che una Bloodstone può prendere quello che vuole senza guardare in faccia a nessuno, e, in generale, Elsa ha sempre fatto così; anche con suo padre e la sua matrigna, i primi a inculcarle la nozione. Voleva andarsene, e l’ha fatto; voleva la Bloodstone, ed eccola lì, a splendere tra le sue mani.
Forse, non sa esattamente cosa vuole ed è per questo che non riesce a prenderlo; sa solo che vuole e sa che Jack è al centro di tutte le sue liste, con i suoi sorrisi storti e i suoi occhi buoni.
Jack, al momento, è totalmente ignaro di tutto il casino che le provoca, come al solito; si è addormentato ai piedi del divano, la guancia premuta contro la gamba di Elsa. Sulla tv scorrono le immagini in bianco e nero di un povero mostro degli anni Trenta che caracolla in giro a rapir fanciulle.
L’ironia, Elsa la coglie, ma non spegne, e nemmeno si muove.
Sotto gli occhi di Jack non c’è bisogno del trucco nero per sottolineare le occhiaie: Jack dorme poco di suo. Non le ha mai detto se sia una conseguenza della sua, mm, condizione o se sia fatto così e basta. Forse anche lui è tormentato dagli incubi.
Jack sospira e la sua gamba ha uno scatto; Elsa si permette di sorridere dietro i capelli, anche se non sa bene da chi dovrebbe nascondersi. A Jack il suo sorriso piace, è stato talmente idiota e sfacciato da dirle.
Sul tavolo della cucina è rimasta una lista della spesa mezza finita; in cima, sottolineati, campeggiano pacchi di caffè e stecche di cannella.
 
 
NdA: Niente, ho visto Werewolf by night e mi sono innamorata. Dovevo scrivere qualcosa su questi due, dovevo. Tutto è basato interamente sul film (mediometraggio? Boh), dunque non so nulla dei personaggi originali dei fumetti, se non che Jack ha o aveva una sorella. La faccenda del caffè e della cannella si riferisce al chiaro bisogno di Jack di caffè e al fatto che esiste una cosa buonissima che si chiama cafè de olla, con cannella e chiodi di garofano. È una ricetta messicana; dato il trucco di Jack e il fatto che Gael García Bernal è messicano, ho dato per scontato che anche Jack sia messicano. Anyway, Marvel, invece di fare film lunghissimi e inutili, gradirei altri venti mediometraggi su questi due e Ted, grazie.
  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Altro / Vai alla pagina dell'autore: Fauna96