Fumetti/Cartoni europei > Miraculous Ladybug
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Autore: Louis Agreste    15/11/2022    0 recensioni
Un fulmine a ciel sereno può dare inizio a qualcosa, ma può anche porvi fine.
Genere: Angst, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Altri, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug, Mr. Dupain, Mrs. Cheng
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Quelle nuvole scure viste la mattina non lo avevano spaventato: non gli dispiaceva per niente la pioggia. La pioggia era sempre piaciuta ai suoi genitori. Aveva sempre significato qualcosa di speciale per loro.
... Non aveva mai pensato che qualcosa di così tanto semplice, in poche ore, avrebbe completamente cambiato significato. Non aveva mai creduto che un semplice agente atmosferico, sarebbe mai stato capace di portargli via tutta la felicità.
 
I suoi occhi verdi si erano persi nel cielo grigio nel pomeriggio.
Le sue orecchie non avevano fatto altro che sentire i pianti e i lamenti delle sue sorelle e di suoi fratello.
Le sue mani non avevano mai smesso di passare tra i capelli corvini di Hugo o quelli biondi e candidi di Naemi.
La sua lingua non aveva smesso di passare sulle sue labbra, secche, per tutte le volte che aveva respirato a bocca socchiusa.
Il suo naso, non aveva smesso di sentire quell'umidità pungente che gli aveva sempre dato fastidio, questo dal momento in cui lui ed Emma erano usciti dal college.
Lui, da quando i loro nonni erano passati a riprenderli e avevano aperto bocca sulla motivazione di quella visita inaspettata, non aveva più parlato. Non aveva versato una lacrima.
 
Quella sera, aveva trovato la forza di mettere finalmente qualcosa sotto i denti e, come ai vecchi tempi, lui aveva aiutato Hugo a mangiare ed Emma aveva fatto lo stesso con Naemi. Era passata nonna Nathalie a trovarli dopo cena, ma solamente i due più piccoli le erano corsi incontro per abbracciarla stretta e piangere, ancora. Lui ed Emma erano rimasti in disparte, con i genitori di loro madre vicini. Non avevano spiccicato parola e tantomeno accettato il conforto.
Non ne avevano voluto sapere.
 
Messi a letto i gemelli, una volta arrivata la notte, Emma aveva fatto per rimanere lì seduta, poco lontana, per fare loro da guardia. Lui, però, le aveva proposto di sdraiarsi in mezzo sul letto, per evitare che gli incubi potessero attaccarli all'improvviso, e lei gli aveva dato corda quasi subito. Che fosse distrutta anche lei, non era mai stato un mistero.
Solo lui, alla fine, era rimasto alzato. Aveva pensato di scendere al piano di sotto per darsi almeno una rinfrescata... e in quel momento li aveva rivisti: i suoi occhi verdi, i suoi capelli neri.
Gli occhi di suo padre e i capelli di sua madre.
Emma aveva gli occhi di loro madre e i capelli di loro padre.
Naemi aveva l'occhio sinistro di loro padre e quello destro di loro madre, e i capelli di loro padre, bianchi in alcuni punti per la vitiligine.
Hugo aveva sia gli occhi che i capelli di loro madre.
Dovunque si sarebbero mai voltati, avrebbero rivisto sempre e solo i loro genitori.
 
Loro... che ormai non c'erano più.
 
Le lacrime, improvvisamente, avevano cominciato a rigargli le guance una dopo l'altra. La sua vista aveva cominciato a offuscarsi. La sua lingua era finita prigioniera dei suoi denti, nel tentativo di reprimere qualsiasi cosa si stesse facendo strada per la sua gola. Le sue dita erano diventate bianche, dalla forza con la quale si era aggrappato disperatamente al lavandino. Le sue orecchie avevano cominciato a fischiare. Il suo naso era finito ostruito dal muco, che data la liquidità gli era arrivato in tempo zero al mento.
... Dopo un giorno intero, un urlo straziante era riuscito a sfuggire al suo controllo.
   
 
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