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Autore: Edoardo DV 2000    21/11/2022    2 recensioni
Remus Lupin è un nuovo insegnante a Hogwarts, Severus Piton ha qualche cosa da ridire
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Albus Silente, Remus Lupin, Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Severus Piton si stava muovendo rapido per i corridoi del castello. Doveva muoversi.
“Api frizzole”. Il grifone che nascondeva la scala che portava all’ufficio del preside si gira, facendo in modo che l’insegnante di Pozioni possa salire e bussare alla porta scura.
“Avanti”. Una voce argentea sale chiara e limpida da dentro all’ufficio. “Cosa ti porta qua Severus? Pensavo fossi andato in vacanza”. Gli occhi azzurri fissano Piton da dietro gli occhiali a mezzaluna.
“Penso che sappia già il motivo per il quale sono qua oggi”. Con voce calma e ferma il giovane insegnante non si scompone troppo.
“Se è quello che penso, allora sai già la risposta”. Silente si alza dalla sua sedia e gli va incontro.
“Perché preside? Dopo quell’incapace di Allock, chi più di me conosce le Arti Oscure e può insegnare come difendersi e come usarle?. Ora il volto di Piton si fa sempre più rosso, tra rabbia e delusione davanti all’ennesima negazione.
“Severus è qua il problema. Non dobbiamo insegnare le Arti Oscure, di cui so anch’io anche dato il tuo passato che sei un esperto, ma solo a difendersi da esse. Difesa contro le Arti Oscure. Si chiama così il corso. Ora non dico che non ne saresti capace, ma sai anche tu di essere un po’ compromesso.”
È la verità, ma devo, voglio avere quel posto. Questo pensiero continua a risuonare nella testa di Severus.
“E poi Severus, sei stato il miglior alunno di pozioni che questa scuola abbia mai avuto, ti raggiungeva forse la cara Lily, ma tutt’ora sei il migliore in questo campo. Chi meglio di te può insegnare questa nobile arte?” continua così il preside, senza mai staccare gli occhi azzurri da quelli neri di Piton. “E poi, ormai, il posto è già stato assegnato”.
Severus guarda con sguardo curioso Silente, come se volesse leggergli nella mente.
“E chi sarebbe il…. fortunato?”
“Oh Severus, lo conosci bene. Eravate a Hogwarts negli stessi anni. Remus Lupin”.
Gelo totale. Lo sguardo da curioso si trasforma in uno sguardo misto tra disgusto e sprezzante.
“Dice sul serio o mi prende in giro?”
“Mai stato così serio”.
“Come può fare questo? Non capisce quanto è pericoloso per gli studenti accettare come professore uno come… come… come lui?” Piton cercare di limitare il flusso di odio che stava uscendo dalla sua bocca diventando rosso come un peperone.
“Non nasconderti dietro la situazione di Remus. So quanto è stato difficile il rapporto tra te e Sirius, Remus, James e Peter”. Il tono di Silente era diventato severo.
“Difficile? DIFFICILE? Si ricorda che Black ha quasi cercato di uccidermi? Che continuavano a prendermi di mira? Che James mi ha rubato…” Severus si ferma immediatamente al ricordo di quel fatto. Gli faceva ancora male e non voleva mostrarsi debole. Era riuscito fino a quel momento a mantenere uno scudo forte. Non poteva crollare ora.
“Severus, Severus. Non raccontarmi queste cose come se tu fossi innocente. James ti salvò la vita da quello scherzo di Sirius, tu continuavi comunque a provocarli, sei tu che hai allontanato Lily e lei si è innamorata di James. Pensavo avessi comunque accettato la cosa. Sono passati tanti anni. Mettici una pietra sopra. Anzi, visto che il professor Lupin sarà qui, mi aspetto che tu gli prepari la pozione Anti-Lupo. E no, non ammetto un no come risposta. È un ordine. Anche perché, ti ricordo, mi sei debitore”.
Detto questo, nonostante fosse ancora nero di rabbia, Severus si trovò ad annuire e ad uscire silenzioso dallo studio del preside.
 
Qualche mese dopo
“MALEDIZIONE SEVERUS! Perché lo hai fatto?”. La voce di Remus Lupin rombò nella sola professori del castello.
“Fatto cosa Lupin? Anzi dovresti ringraziarmi che ti ho sostituito a lezione dato che… stavi male”. Piton con un sorrisetto sprezzante guardava il neo-insegnate dall’alto in basso.
“RINGRAZIARTI? RINGRAZIARTI? Sei più idiota di quanto mi ricordassi. Pensavo fossi cresciuto”. Livido di rabbia Remus stava con i pugni serrati con una immensa voglia di picchiarlo. Anche alla babbana, ci sarebbe stato più gusto.
“Che costa sta succedendo qui? Si sente tutto dal corridoio”. Albus Silente entra velocemente nell’aula sbattendo la porta e agitando la bacchetta per insonorizzare la stanza.
“Mi dispiace Preside, ma il caro professor Lupin si stava agitando perché l’ho sostituito a lezione, come aveva detto lei”. Il tono di Piton era mellifluo, sorridendo sempre sprezzante nei confronti di Lupin.
“Stupido idiota, ti rendi conto di cosa hai fatto o proprio non te ne frega un cazzo di niente? Scusa Albus per la parolaccia”.
“Non avete risposto alla mia domanda” Silente si rivolge a tutte e due quasi senza sentire le due frasi.
“Questo imbecille ha parlato dei lupi mannari a lezione. E casualmente gliene parla quando ci sono i giorni di luna piena e io sto male”.
“E’ così Severus?” Silente fissa l’insegnante di pozioni con uno sguardo più penetrante che i due maghi si fossero mai rivolti.
“Si preside, ma solo perché reputavo l’argomento più… interessante rispetto a quello che stava facendo il professor Lupin”.
Prima che Silente potesse dire qualcosa, Remus gli urlò contro tutto quanto riusciva circa il loro rapporto negli anni di scuola.
“Oh si certo Piton, come se ce l’hai ancora per quello che hai passato a Hogwarts, come se non sapessi che tu ce l’abbia ancora con me, Sirius, James e Peter. Eravamo ragazzi Severus, ragazzi. E anche tu non ci rendevi facile la vita. Tu e i tuoi amichetti. Cresci un po’, sono passati anni. E poi so come tratti il giovane Harry, solo perché è la fotocopia sputata di James. Ma ricordati che James ti ha salvato la vita, che James è stato quello che ha raccolto i pezzi del cuore di Lily quando le hai urlato di essere una sporca Mezzosangue. Ma sai qual è la cosa importante? Che è per colpa tua che l’hai persa. Sai anche tu che ero una delle persone di cui si fidava di più e mi aveva detto che era disposta anche a perdonarti, ma quando ha visto il Marchio Nero sul tuo braccio si è ricreduta. Ti sei rovinato da solo Severus. Mi spiace dirtelo ma è così.
Non abbiamo più diciassette anni. Cresci. Il passato non si può cambiare. Si può cambiare il presente però. E vedi di cambiare. Ne va della vita di giovani studenti che non c’entrano nulla con il nostro passato. Se uno di loro scoprisse che sono un lupo mannaro e avesse la malaugurata idea di seguirmi durante la luna piena, potrei ucciderlo. Ucciderlo Severus. Cosa c’entrano loro con quello che abbiamo passato vent’anni fa?”.
Remus si sfogato, vomitandogli addosso la verità. La nuda e cruda verità.
Non ricevendo risposta si allontana, fuori dalla classe, sbattendo la porta.

Cazzo ha ragione. Il pensiero che rimbomba nella testa di Piton lo riporta alla realtà, anche se non lo ammetterebbe mai.
“Severus, Remus ha ragione e lo sai anche tu. Continua a fargli la pozione, cerca di vivere in pace con lui, se non ci riesci evitalo al massimo ma non andare contro l’impegno preso con me a inizio anno. Se non vuoi farlo per lui, farlo per quella persona che gli è sempre stata vicina anche in questa difficoltà. Lily.”
Silente, con queste parole lo lascia in classe. Da solo. Con i suoi pensieri. Con la verità.
Con il  ricordo di Lily che abbraccia Remus in infermeria.
Hanno tutti ragione, lui torto marcio.
   
 
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