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Autore: braver than nana    10/09/2009    4 recensioni
Introduzione modificata. E’ vietato l’uso del tag b se non in casi particolari, come segnalazioni di vittorie (primo posto) in concorsi.
Rinoa81, assistente amministratrice.

**2° classificata al contest SasuNaru&NaruSasu di Shizue Asahi**
Credevo di aver imparato, a non farmi troppe aspettative.
Ma ogni volta, ogni santa volta, ci rimango fregato.
Perché le piste sono sempre sbagliate o perché forse Lui è davvero sepolto da qualche parte, lontano dai fiori che gli porterei.
Credo che una parte di me, ormai, si sia arresa tanto tempo fa.

E se Konoha, con a capo un nuovo Hokage, fosse convinta che il mukenin Sasuke Uchiha sia morto?
Genere: Song-fic, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Naruto Uzumaki, Nuovo Personaggio, Sasuke Uchiha
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Autore: Nana° (nanaosaki93 su efp)
Titolo della fic:
Chissà dove sei.
Personaggi principali:
Uzumaki Naruto, Uchiha Sasuke.
Altri personaggi:
nuovo personaggio.
Genere: Song-fic, Sentimentale.
Avvertimenti:
Yaoi, One-shot, What if?
Raiting: Verde.
Introduzione:
Credevo di aver imparato, a non farmi troppe aspettative.
Ma ogni volta, ogni santa volta, ci rimango fregato.
Perché le piste sono sempre sbagliate o perché forse Lui è davvero sepolto da qualche parte, lontano dai fiori che gli porterei.
Credo che una parte di me, ormai, si sia arresa tanto tempo fa. SasuNaru.
E se Konoha, con a capo un nuovo Hokage, fosse convinta che il mukenin Sasuke Uchiha sia morto?
 

Nota autore (facoltativa *^*): Allora. Ho iniziato a ragionare su questa fic quando, partecipando al contest su Laura Pausini mi sono imbattuta nella canzone Anima Fragile, di Vasco ma che la Pausini aveva rifatto. Avevo lasciato perdere ma poi continuava a tornarmi in mente quindi l’ho buttata giù. Poi una volta messa a scriverla ha preso le gambe e si è stravolta. Il Sasu Naru è il mio secondo pairing preferito quindi volevo assolutamente partecipare. Spero sia abbastanza travagliata, visto che la maggiore richiesta era quella xD 

Buona lettura e incrocio le dita ^^

 
Chissà dove sei.
 
La finestra della camera più importante di tutta Konoha ormai era alle mie spalle.
Dovevo girarmi per poter vedere lo spettacolo di un villaggio della foglia più nuovo e con più dolori da nascondere.
La porta esattamente davanti a me.
La gente entra ed esce e si rivolge a me in tono formale. Mi fa quasi ridere.
I miei vecchi compagni lo fanno apposta. Li guardo sorridere sottecchi e divertirsi alle mie spalle. Alle spalle dell’Hokage.
Non si fa… No, non si fa.
Purtroppo ogni volta che provo a farmi portare rispetto, mi rinfacciano gli interi anni passati a sfottere il grande Sandaime Sarutobi o baa-chan. A quel punto non posso che restare zitto.
E ridere anche io, tornando a essere solamente Naruto che fa lo stupido con i suoi amici di sempre.
Anche perché fa quasi paura pensare che ci sono riuscito davvero.
Sono veramente Hokage.
È quasi ridicolo.
Tutte le responsabilità. Tutti i doveri. Sono sulle mie spalle anche quelli, oltre alla tunica che avevo sempre sognato da lontano.
 
E tu, chissà dove sei…
 
- Naruto… io vado via. È tardi, dovresti andare a casa anche tu.
Sakura mi sorride facendo sbucare la testa rosa dalla porta socchiusa.
- Certo, devo finire di sistemare delle cose e vado via…
Sospiro guardando le scartoffie che ho davanti, senza riuscire a concentrarmi veramente.
Fa per andarsene, ma mi guarda ancora un’ultima volta e legge nei miei occhi la domanda incastrata in gola che non sono riuscito a fargli.
- Sono tornati.- risponde.
- Ah…
E il falso disinteresse non riesce a imbrogliarla. Negli occhi sento accendersi di nuovo la luce della speranza.
- Niente da fare. Era una falsa pista. Mi dispiace, Naruto.
 
 
- Capisco. Vai pure…
 
 
Credevo di aver imparato, a non farmi troppe aspettative.
Ma ogni volta, ogni santa volta, ci rimango fregato.
Perché le piste sono sempre sbagliate o perché forse Lui è davvero sepolto da qualche parte, lontano dai fiori che gli porterei.
Credo che una parte di me, ormai, si sia arresa tanto tempo fa.
 
~ Anima fragile.
 
Mentre c’è un piccolo angolino nel mio cuore che continua a crederci. È minuscolo ma talmente forte da farmi illudere sempre.
Si rimpicciolisce sempre di più. Ma ogni volta che un pezzetto si unisce alla parte disillusa di me, diventa più robusto. Diventa sempre più forte e non mi lascia andare.
Continua a tirarmi dentro questo tunnel di speranze sciocche che vengono sempre sbriciolate.
Continua ad insistere e io non sono abbastanza forte da sconfiggerlo.
Forse non voglio. Perché è davvero l’unica parte di me che continua a pulsare nelle vene il sangue sano. Non quello amaro di un mondo adulto e disincantato.
Quella parte di me continua a credere che tu sia ancora vivo. Da qualche parte, lontano e arrabbiato come sempre, ma vivo.
 
- Ah, Sas’ke…
 
Giro la sedia verso la finestra.
Preferisco questa prospettiva della vita.
Davanti ad un cielo stellato e la mia città davanti. Illuminata e rumorosa.
Mi sembra una prospettiva più tranquilla, di quella che si ha davanti a quella scrivania. Davanti ad una porta sempre chiusa alla quale bussano troppe persone, troppe responsabilità.
E poi, se Sas’ke vorrebbe tornare da me non entrerebbe mai da quella porta.
Starebbe in bilico sul cornicione e mi guarderebbe serio e maestoso.
Farebbe un’entrata degna di lui. E io rimarrei zitto a guardarlo, senza nessuna espressione.
Lo guarderei e basta, cercando di cogliere ogni cambiamento e ogni traccia di quel Sasuke che conosco soltanto io.
 
Che mi ascoltavi immobile,
ma senza ridere.
 
Poi forse m’infurierei. Cercherei di picchiarlo senza successo e lui farebbe una battuta cattiva.
«Chi ti ha eletto Hokage? Non sei nemmeno in grado di tirarmi un pugno.» direbbe, o qualcosa di molto simile.
Io sorriderei e lui rimarrebbe troppo serio per essere vero.
Perché dentro di se vorrebbe storcere quelle labbra e sorridermi anche lui.
Perché gli manco quanto manca a me…
 
Una strana lacrima, inaspettata, scende sulla mia guancia.
Non volevo piangere. Non devo più piangere.
 
E ora tu, chissà dove sei.
Avrai trovato amore?
O come me, cerchi soltanto d’avventure.
Perché non vuoi più piangere. 
 
- Aaah, Naruto-baka. Smettila di pensare a lui… Non tornerà, non tornerà mai più e lo sai benissimo…
 
Mi accascio sulla poltrona continuando a guardare la luna.
Arrivare a parlare da soli non è un bel traguardo, soprattutto per convincersi di qualcosa di completamente ovvio.
Mi giro verso le colonne di carte impilate da qualche giorno e che se non inizio a sistemare non andrà via da sola, purtroppo.
Prendo la prima e la guardo attentamente.
 
 
- Non sforzarti troppo o ti si fonderà il cervello, dobe.
 
 
Respiro profondamente.
Qualcuno è dietro di me. E io dovrei sapere perfettamente di chi si tratta, se non fosse umanamente impossibile.
Lui è morto no?
Dicono tutti così da tanto tempo ormai.
Il fantasma di Sasuke è venuto finalmente a trovarmi per dirmi di smetterla.
Respiro ancora una volta e faccio girare la poltrona, pronto a tutto.
 
La morte che ha libato il miele del tuo respiro nulla ha potuto ancora sulla tua bellezza.*
 
Devo essere come in ogni mio sogno. Devo guardarlo inespressivo e a lungo.
Non sembra un fantasma, ma questa è la prima volta che ne incontro uno, quindi cosa ne posso sapere io di come sono fatti?
Sembra abbastanza in forma. I muscoli sembrano ancora tonici come una volta e mi sembra ancora più alto dell’ultima volta che l’ho incontrato.
Ha un viso maturo e segnato da qualche cicatrice che non conosco.
Ha la stessa espressione di sempre e questo mi solleva. Sono passati anni, ma è l’Uchiha orgoglioso che conosco.
 
Vorrei fargli tante domande. Sono infinite e ballano nella testa senza trovare un filo logico.
E probabilmente non ho l’espressione che vorrei.
A questo punto dei miei sogni ad occhi aperti, dovrei iniziare a sentire la voglia di spaccargli la faccia. Ma dentro di me non ho altro che sollievo.
Fantasma o no, è tornato da me.
 
E la vita continua anche senza di noi.
 
- Sas’ke…
 
Non riesco a dire altro, con la voce bloccata e gli occhi appannati.
 
- Non piangere.
- Io non piango, teme. Ma non mi capita tutti i giorni che il fantasma del mio migliore amico venga a farmi visita…- dico con un filo di voce.
- Non sono un fantasma e non sono il tuo migliore amico.
 
La sua voce è la stessa. Atona ma dalle mille sfumature.
I suoi occhi mi fissano opachi. Sembrano spenti e non hanno la stessa profondità che ricordavo. Quelli non sono gli occhi di Sasuke.
Adesso sono pienamente convinto che quello davanti a me sia un fantasma, qualsiasi cosa lui dica. Quelli sono gli occhi di un morto.
 
- Certo, come no.
 
Sbuffa impercettibilmente.
Io trovo il coraggio di sorridergli, ma non reagisce come mi aspettavo. Rimango spiazzato dal suo guardarmi vacuo.
 
- Perché sei qui?
Lui non risponde. Mi guarda senza vedermi realmente.
 
- Avanti… Cosa vuoi? Dirmi di smetterla di cercarti immagino… Ora che sono del tutto certo che sei morto, farò di tutto per ritrovarti. Posso far rigirare tutto il paese del fuoco, e Gaara… Gaara può aiutarmi. Posso cercare anche in tutto il paese del vento, magari se mi dessi una mano potrei fare prima… Ma tanto non mi arrenderò mai. Sono l’Hokage adesso, io…
- Smettila di blaterare.
 
Che siamo lontani ormai Da tutte quelle situazioni che ci univano. Da tutte quelle situazioni che non tornano mai.
 
Mi posa una mano sulla bocca per farmi stare zitto.
È vicinissimo, non mi sono neanche accorto dei suoi movimenti, e non capisco di star tremando fino a quando non mi abbraccia stretto.
Un fantasma può stringermi così? Ho i brividi che percorrono i punti in cui appoggia le sue braccia.
Ho paura di stringerlo. Potrebbe scomparire da un momento all’altro.
Il suo profumo è inebriante e mi fa stare bene. Lo respiro profondamente.
Appoggio la testa al suo petto forte. È davvero tanto alto.
 
- Sei davvero tu?
- Sono io.
- Sei qui? Con me…
- Si.
 
Alle mie orecchie arrivano le sue parole come se fossero sospiri.
Sento altre lacrime pungermi gli occhi, ma cerco di ricacciarle indietro tirando su con il naso.
 
- Non piangere, dobe. –ripete con lo stesso tono di prima.
- Teme che non sei altro… Come faccio io a non piangere?
 
Mi allontana lentamente, mentre le lacrime incastrate tra le ciglia iniziano a scendere lente.
 
- Cosa ti è successo? I tuoi occhi…
- I miei occhi non vedono più.
- Cosa?
- Sono quasi del tutto cieco, dobe.
- E allora come hai fatto ad arrivare fin qui?
- Ho seguito il tuo odore, dobe. Ma non pensavo mi portasse fin qua.
 
Sorrido passando la manica della veste da Hokage sotto gli occhi. So che questo è anche il suo modo di congratularsi con me.
E poi sentire la sua voce che continua a chiamarmi dobe mi rende felice, sembra quasi fatto apposta, come se anche lui dovesse in qualche modo essere sicuro che sono lì. Per questo ripete quel soprannome.
Allunga piano una mano verso di me, a pochi centimetri dal mio viso.
Faccio un passo continuando a sorridere e le dita sfiorano la mia guancia.
 
Da tutte quelle piccole emozioni che bastavano.
 
- Stai sorridendo.
- Già.
- Tu sorridi sempre.
- Sei cambiato, teme?
- Per forza. Tu no.
 
La sua non è una domanda. Ma non sa quanto si sbaglia.
 
Da tutte quelle situazioni che non tornano mai.
 
- Non è vero. Sono più responsabile ora. Sono Hokage da poco, ma adesso sto mettendo la testa apposto.
Tasta il mio viso. Legge le mie espressioni con le mani fredde e grandi.
Chiudo gli occhi abbandonandomi poco a quella specie di carezza.
- Però continuerai a cercarmi.
- Quello non cambierà mai. Mai…
 
So che sente il terrore che ho dipinto in viso.
No, non lo lascerò andare più. Ora è qui e non può pensare di andare via di nuovo. Niente può farmi cambiare idea.
S’irrigidisce quel tanto che basta per farmi capire che sa cosa sto pensando.
 
- Non andrò via. Non adesso…
- Che significa?
- Voglio che Sakura mi curi. Poi potrò andare via.
 
Prendo la sua mano tra le mie.
La stringo piano e ne bacio le dita. Come può pensare che lo lascerò andare?
Se qualcosa non è cambiato in me, forse è proprio la tenacia. Più forte di prima, rinvigorita da quest’incontro.
Dalla certezza che Lui è vivo.
 
- Dove andrai?
- Da chi aspetta il mio ritorno. - sussurra le parole lentamente, direttamente nel mio orecchio.
- Chi ti aspetta? - sento morire le mie domande prima che escano dalla bocca. Mi sento morire lentamente. Ad ogni secondo che passa… E la paura di questa risposta mi costringe ad abbassare lo sguardo.
- Mio figlio.
 
Lascia scivolare la mano che tenevo ancora stretta.
Il cuore pulsa troppo forte, è innaturale sentire tanto bene il sangue che scorre in ogni parte del corpo.
Mi sento morire troppo velocemente.
 
- Capisco.
 
Alzo le spalle e cerco di rimanere diritto facendo un passo indietro.
Adesso è il momento di essere Hokage anche davanti alla delusione più grande di tutta una vita.
 
- Domattina avvertirò Sakura. Se vuoi nessuno saprà del tuo soggiorno a Konoha, solo io e lei. Vedrò di organizzarti una stanza senza che nessuno si accorga della tua presenza. Anche se forse qualcuno si accorgerà lo stesso di te, ma non mi preoccupare… me ne occuperò io.
 
Perché col tempo cambia tutto lo sai.
 
Annuisce lentamente ma continua a guardare verso di me, senza poter vedere nulla.
Che grande fregatura, l’amore.
Sento il petto sbriciolarsi piano davanti alla sua figura imponente e dolorosamente bella.
Che senso ha avuto tutto questo? Inseguirti per anni, continuare a credere che ovunque tu fossi almeno un po’ continuassi a pensare ancora a me…
Che senso hanno avuto le lacrime, le battaglie, le urla…
Forse a modo tuo, tanti anni prima, mi avevi amato anche tu. Quando eravamo giovani e solo noi due contro il mondo.
Ma proprio il mondo contro cui abbiamo lottato ti ha cambiato. Per sempre ed inevitabilmente.
 
 
- Se vuoi puoi andare a stare a casa mia per stanotte. Non farti vedere. Io resterò qui…
- Naruto, io…
- Ma dai, teme. Questo non è da te. Non devi giustificare niente. Io sto bene, sono finalmente Hokage e io sono.. Io credo che.. Io sono felice. Non sei il centro del mio mondo. Dattebayo!
 
Una risatina stanca mi esce dalle labbra.
Per mia fortuna non riesce a vedermi e per un attimo sono quasi contento della sua semi-cecità.
Vedrebbe un uomo sconvolto che mente spudoratamente a se stesso e io voglio che di me ricordi solo il ragazzino spensierato che ha amato quando era tutto più dannatamente semplice.
Quindi non posso fare altrimenti.
Lo amo e devo lasciarlo andare dove sarà felice.
E se il mio universo senza il suo centro inizierà a crollare dovrò essere abbastanza forte da tenerlo in piedi anche senza di Lui.
 
- Perché parli sempre troppo?
- E tu perché parli sempre troppo poco? In codice tra l’altro.. Sei veramente insopportabile quando fai così, lo sai? Non si riesce mai a capire cosa vuoi.. Non mi ricordavo fosse così scocciante..
- Zitto.
 
Di nuovo non mi sono reso conto dei suoi movimenti.
Dovrei essere il ninja più forte di Konoha, invece non riesco neanche a capire i movimenti di un mukenin. Che disastro.
 
Cambiamo anche noi.
 
- Stai zitto. - ripete ancora una volta ma con voce bassa, la voce suadente che sogno tutte le notti.
 
È troppo vicino.
Il suo respiro mi sfiora le labbra e io non capisco più niente. Perché parlarmi del suo bel bambino se poi ha intenzione di farmi impazzire in questa maniera?
Mi guarda dritto negli occhi e nonostante dica di non vedere sembra che riesca a leggermi dentro. Proprio come una volta.
Vorrei piangere, urlare, ridere, baciarlo, picchiarlo. Tutto contemporaneamente.
 
- Come diamine fai a farmi ancora questo effetto, teme?
- Perché tu mi ami ancora.
- Già. Ma tu…
- Ma io, sono qui per farti capire che devi essere ancora mio.
 
E cambiamo anche noi.
 
Finalmente posa quelle labbra magnifiche sulle mie.
E dopo anni mi sento totalmente completo. Il suo sapore era quello che mi mancava per vivere bene.
Chiudo gli occhi abbandonandomi al bacio portando le braccia al suo collo.
Lo bacerei per ore, per giorni.. Starei così, ad assaggiare le sue labbra, all’infinito.
Glielo dissi una volta e lui non mi rispose. Non rispondeva quasi mai quando gli dicevo qualcosa di carino.
Si allontana e appoggia le fronte alla mia con gli occhi chiusi.
 
Sul suo viso l’ombra di un sorriso orgoglioso e soddisfatto.
 
- Funziona ancora.
- C-cosa?
- Il mio metodo per farti stare zitto.
 
Sorrido e faccio di nuovo sfiorare le nostre bocche.
 
- Non volevo venire qua, ma la situazione degli occhi era diventata insopportabile. Shoji mi ha quasi costretto. E poi voleva venire a Konoha, vedere dei posti di cui gli avevo parlato. E soprattutto voleva vedere te.
- Tu-tuo figlio?
 
Annuisce rilassato.
Un’espressione del genere, non gliela avevo mai vista.
È sereno e parla tranquillamente. Nonostante i suoi occhi siano ancora spenti, a nominare quel nome si sono accesi almeno un po’.
 
E cambiamo anche noi.
 
- Non è veramente mio figlio. Ma l’ho cresciuto io e quindi lo considero tale. L’ho trovato quattro anni fa e non ho potuto non portarlo con me… L’ho addestrato ad essere un ninja.
 
Il suo tono è proprio quello di un padre orgoglioso.
E poi, tutto il dolore di quando mi aveva detto perché doveva andare via era scomparso. Mi ero sentito tradito nonostante non potessi avere delle pretese nei suoi confronti.
Eravamo stati lontani più di dieci anni e anche io avevo avuto altre storie. Inevitabilmente finite male, ma almeno ci avevo provato a dimenticarlo.
 
- Abbiamo vissuto scappando da un paese all’altro. È coraggioso e testardo. Ma gli voglio bene. È biondo e ha gli occhi nerissimi, proprio come ho sempre immaginato nostro figlio…
- Non sembri più tu, Sasuke. Queste parole non le avresti mai dette spontaneamente neanche sotto tortura quando eravamo ragazzi. Sei cambiato tanto…
- Quel ragazzino mi ha cambiato.
- Sono contento per te. Ma perché dovete andare via? Potete rimanere qua, Sasuke… Possiamo vivere tutti insieme. Io…
 
La la la la la.
 
Una vita come l’ho sempre sognata, fin da quando eravamo piccoli ma insieme.
Io e Sasuke che formiamo una famiglia vera, qui a Konoha, per essere veramente felici.
 
- No, non posso.
- Perché?
- Non capisci? Me lo porterebbero via… Sono un ricercato, un traditore. Come potrei vivere qui, con quel bambino, mentre tutta la città mi disprezza. Non voglio che cresca in questo modo…
 
Deglutisco un paio di volte. Ha dannatamente ragione.
 
- Io sono l’Hokage. Potrei…
- Non puoi fare niente, Naruto. Ma devi promettermi una cosa.
- Qualsiasi cosa.
 
Lui sorride con gli occhi chiusi e mi bacia di nuovo. Come mi ha baciato solo un’altra volta nella vita: subito prima di partire per Orochimaru.
È di nuovo un bacio d’addio. Tormentato e violento. Talmente intenso da far male fisicamente.
Sento le lacrime di dolore solcare ancora una volta le guance, seguendo la vecchia scia.
 
Oggi sto piangendo troppo.
 
- Promettimi che mi aspetterai. Non so quando potrò tornare, ma quando non avrà più bisogno di me, io avrò bisogno di te.
- Va bene. Lo prometto, ti aspetterò per sempre.
 
La la la la la la.
 
- Ti amo.
 
Lui annuisce e si allontana, avvicinandosi alla finestra.
Agile sale sul cornicione e fa un gesto con la mano. Probabilmente un segnale visto che qualche istante dopo sento avvicinarsi qualcun altro.
Si ferma esattamente vicino Sasuke e mi guarda.
Ha lo sguardo serio di un Uchiha ma la carnagione scura e i capelli biondi e ribelli.
 
Oggi sto decisamente piangendo troppo.
 
- Non tornerò qui. Manderò Shoji per avere le informazioni e mi presenterò solo all’operazione. Non pensare che sia doloroso solo per te. Ti amo anch’io.
 
E contemporaneamente scomparvero in una nuvola di fumo.
 
Fine.




*frase di Romeo e Giulietta.


Allora. Ho già spiegato quasi tutto nelle note iniziali. Adesso voglio solo dire quanto sono contenta di aver partecipato ad un contest sul SasuNaru, che è importantissimo come pairing per me visto che è stato il primo su cui ho scritto per Naruto. Mi piace tantissimo e credo che sia talmente reale nel mondo di Naruto che ogni manga che compro ho sempre la speranza che quel grand yaoista di Masashi-sama li faccia stare insieme, alla fine xD
Questa fic mi piace, stranamente. Mi sono divertita a scriverla e volevo proprio fare qualcosa su questa canzone di Vasco -una delle mie preferite, ormai- spero piaccia anche a voi.

Beh, poi sono arrivata seconda. Cosa si vuole di più dalla vita?? xD

Questo è il commento finale della Giudicia Shizue Asahi *-*

2^ Classificata: nanaosaki93 con Chissà dove sei…

Rispetto della grammatica: 9
Ricchezza del lessico: 9
Originalità:10
IC dei personaggi: 8.5
Presentazione dell'ambiente: 3
Stile: 15
Giudizio personale: 10

Totale: 64.5

La grammatica è quasi perfetta, tranne qualche piccolo errore di punteggiatura qua e là ^.^
È molto originale, sinceramente sono rimasta molto affascinata dalla trama, anche se è angst.
I personaggi non sono del tutto IC poiché, come tu stessa hai spiegato nella ff, sono cresciuti, hanno fatto nuove esperienze e sono maturati. E Sasuke si è intenerito *___________________________* è diventato papà ^_________^
La presentazione dell’ambiente non è molto curata, ma non importa non toglie niente alla ff =)
Lo stile è piacevole e scorrevole, mi piace molto come scrivi, sei molto brava ^°^
Per quanto riguarda il giudizio personale, beh, la ff mi è piaciuta molto e l’ho trovata mooolto accattivante xD Anche se quando Sasuke ha detto di avere un figlio mi stavo strozzando xD La prima cosa che ho pensato è stata: SasuKarin, uccidere Nana° +_____________+, ma poi mi sono dovuta ricredere (l’hai scampata bella xD) Dolcissima la parte in cui Sasuke descrive il figlio e dice a Naruto che è così che ha immaginato un figlio loro *_________* (Mpreg,che bella cosa xD NmA) Anche se comunque la ff continua ha continuato a mantenere l’aria triste e malinconica dall’inizio alla fine (stavi quasi per farmi commuovere xD TT^TT NmA) Sei stata molto brava e te lo sei “sudato” e meritato il secondo posto *°*

Voi cosa ne pensate?
Vi mando un bacione, enorme.
Voglio infine congratularmi con le altre partecipanti e soprattutto con Dark Akira che è arrivata prima *-*
   
 
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