Jane si considerava una creatura essenzialmente egoista, ma anche masochista e folle potevano andar bene.
Ma, suvvia, andiamo con ordine!
Egoista. Certamente,
lei si considerava egoista, anche se la
coscienza ormai era ridotta a una parte minuscola del suo essere
c’era; e
bisogna dire che ogni volta che faceva qualcosa di sbagliato bussava,
come un
crudele lampo di lucidità: lo stomaco di contorceva e lei si
mordeva il labbro.
Tuttavia lei la sopprimeva, schiacciandola con forza dentro di
sé.
Praticamente Jane esisteva per portare dolore agli altri. A
ogni loro lacrima corrispondeva un sorriso della piccola vampira, a
ogni loro
urlo una risata.
Non le importava che le sue vittime soffrissero enormemente,
non le interessava se in ogni momento di quella tortura desiderassero
morire.
Lei stava bene, questo importava.
Masochista. Ebbene
sì, masochista. Sapeva perfettamente che
questa vita portava con sé sofferenza, ma continuava a
esistere ogni singolo
giorno.
Continuava a torturare ogni singolo condannato, sorridendo
subito dopo ma angosciandosi nel cuore della notte: ogni tortura che
essi
subivano da parte sua diventava immancabilmente parte di lei, ogni
ferita
aperta andava richiusa col ghiaccio dell’indifferenza. Jane
lo sapeva, e nel
corso dei secoli non era diventata altro che un’arma:
pericolosa, instabile,
con un potenziale enorme ma era anche terribilmente indolente; il mondo
le
scivolava addosso per passare oltre, il tempo non scalfiva la sua
infantile
bellezza.
Folle.
C’è una linea sottile tra sadismo e follia, e
sembrava che Jane indugiasse su quella linea. Era sadica fino
all’inverosimile,
ma non ancora folle.
Spietata, agghiacciante, quasi non sembrava vera; come si
può ridere al dolore? Come si può succhiare la
vita a migliaia di persone con
tanta noncuranza?
Come si può sorridere alla vista di un nemico che, se prima
cercava disperatamente d’attaccarti, ora è a
terra, agonizzante, in preda alla
più forte delle sofferenze? Forse ognuno di noi, dentro di
sé, sorriderebbe. In
fondo siamo tutti un po’ sadici.
Ma Jane…
Jane non farebbe una piega se accasciato a terra ci
fosse un bambino. Un innocente bambino.
Riderebbe, se qualcuno provasse ad attaccarla o fermarla.
Non è pazzia, questa? Amare quella stessa mantella scura che ti tiene in catene… non è folle?
Alec rilesse quelle righe, incise dalla stessa mano bianca e fredda che poco prima teneva nella sua, ora da qualche parte nel castello.
Quella pagina ingiallita, strappata dal vecchio diario della gemella lo faceva tremare. Quanto tempo era passato, da quando aveva immortalato i suoi pensieri? Un secolo? Due?
Sua sorella. Quella era sua sorella. Ora capiva.
Cos’era diventata?
In quel diario, nel tempio della sua anima, c’era solo spazio per la sua follia, alimentata dal comportamento deliziato di Aro: la fissava in modo adorabile. La sua creatura, ecco cos’era. La sua amata creatura, diletta e sottomessa ma a suo modo poteva essere affettuosa e amabile.
Alec vide il fuoco mangiare quelle parole, lasciando solo cenere al suo passaggio. Se lui era la parte razionale di Jane, la sua metà equilibrata si sarebbe fatto strada nel suo spirito, avrebbe cercato un altro sentiero, cancellato ricordi.
Avrebbe trovato il suo posto, bruciando un’altra pagina del diario di Jane.
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Ok, premetto che questa One-Shot non mi convince per nulla... ringrazio infinitamente Alchimista, che stresso in continuazione, per avermi dato il parere che mi ha spinto a pubblicare il lavoro: la dedico a lei, perché tra "fissate" ci si capisce ^^.
Ora un paio di informazioni indispensabili per capire questo casino che ho scritto:
L'ho scritto ispirandomi a una canzone che ho sentito. Qui avete il link----> http://www.youtube.com/watch?v=DWaB4PXCwFU
Questa canzone la considero stupenda. Leggete la traduzione, se vi piace. Io in un primo momento non l'ho capita, ma riflettendoci sopra mi si è fissata nella mente e non ne è più uscita. Questa NON è una song-fic, semplicemente una One-shot ispirata da una canzone (che non c'entra nulla con Jane dei Volturi...).
La prima parte della ff non è direttamente la pagina del diario di Jane, ma le riflessioni di Alec su quella pagina.
Spero sinceramente che vi piaccia.