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Autore: Oscar_is_here    26/11/2022    1 recensioni
Lo stesso incubo, in loop, per più di tre anni.
Pensava di essere solo, annegato in un mare di negatività che non poteva più sostenere.
Misugi è lì per lui, per salvarlo.
Genere: Angst, Hurt/Comfort, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Hikaru Matsuyama/Philip Callaghan, Jun Misugi/Julian Ross
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lo stesso incubo ogni notte.

Un incubo in loop.

Si svegliava terrorizzato ogni volta nel cuore della notte.

Gli mancava il fiato ogni notte.

Un incubo che lo perseguita dalla fine della sesta elementare.

Sono passati quattro anni e lui ancora ha gli incubi.

"AAH!"

E ogni notte, nessuno lo sentiva. Erano tutti stremati dall'allenamento.

Ormai era diventata un abitudine: svegliarsi, correre in bagno e rimanerci per ore, poi tornare nel letto e piangere come un dannato finché non finivano le lacrime.

Voleva solo che finisse per sempre.

E se non fosse mai finito?

Gli saliva il vomito solo a pensarci.

 

Si guardò le mani tremanti, pallide. 

Gli mancava il fiato. Aveva paura di perdere il controllo.

Si dovette piegare e stringere i lati del lavandino, tossendo e mischiando la saliva con le lacrime. 

Era terrorizzato. Non si reggeva in piedi per colpa delle vertigini. 

La pelle era ghiacciata, pallida, e lui non riusciva a guardarsi allo specchio. 

"Oh merda... Oh merda...!" 

Si mise le mani tra i capelli, cadendo in ginocchio e fissando il pavimento fino al punto di non riconoscere lo spazio intorno a lui. 

Poi, tutto buio. Dinuovo. 

Il suo corpo privo di sensi, stremato e tremante rimase sul pavimento freddo del bagno della sua stanza; la sua mente, ormai affogata nella paura e nel panico, non ragionava e non processava più ogni singola parola, ogni singola azione. 

Rimase lì fino alla mattina, rannicchiato su se stesso con la testa nascosta tra le ginocchia e le braccia che avvolgevano le gambe, come se volesse difendersi e farsi così piccolo fino a scomparire. 

 

La notte successiva fu come ripetute pugnalate al cuore.

Forse il cuore era davvero stato pugnalato e lui lentamente stava morendo, affogato dall'oceano di negatività di quel lungo, interminabile periodo.

Non smise di agitarsi nel letto, rigirandosi e attorcigliandosi con le coperte.

Hyuga, che condivideva la stanza con Wakashimazu e Matsuyama, si era accorto che uno dei due si stava agitando nel sonno e non sapeva se dovesse intervenire o meno. Aveva capito subito chi fosse, perché Wakashimazu stava dormendo nel letto con lui ed era davvero tranquillo.

Aprì gli occhi e accese la torcia del profilo per illuminare il letto del castano, ma non c'era nessuno. Che fosse fuori? Impossibile. La porta del bagno era chiusa.

Spense la torcia e tornò a dormire.

 

Hikaru stava peggio di tutte le altre notti. Non riusciva a guardarsi allo specchio e la stanza intorno a lui era distorta. Non riconosceva più nulla. Si guardò le mani e giurò di avere le palpitazioni. Si stava seriamente sentendo male, dinuovo, ma peggio di prima. Si rannicchiò a terra e scoppio in un pianto liberatorio, senza accorgersi del tempo che scorreva velocemente, arrivando all'alba.

Una nuova giornata lo aspettava.

 

Matsuyama quella volta decise di dormire con Misugi, per non rimanere solo.

Si era infilato sotto le coperte con lui e lo aveva subito abbracciato, ma il principe aveva più forza in quel momento e lo avvolse in una coperta di sicurezza.

"Ti ho osservato molto in questi giorni Hikaru..."

Iniziò, accarezzandogli lentamente i capelli e giocando con essi. Matsuyama rimase in silenzio, chiudendo gli occhi e iniziando lentamente a sfregare la guancia sul suo petto. Sentiva un bisogno enorme di un abbraccio e senza nemmeno rendersi conto, aveva iniziato a piangere. 

"È tutto okay, sei al sicuro..."

Misugi comprendeva benissimo i sentimenti di Hikaru, e senza nessuno doveva essere stato molto male... 

Rimasero abbracciati tutta la notte, e questa cosa divenne un abitudine. Non smettevano mai di abbracciarsi e coccolarsi, e lentamente Matsuyama ritornava in sé, smettendo di fare incubi. 

Era sereno adesso, e stava sempre tra le braccia del suo amato, entrambi dormienti. 

 

Forse non era solo come credeva. Qualcuno era lì per lui, per sempre.

 

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Se volete scrivermi in dm au Instagram: @wild_eagle.hikaru

 

 

 

   
 
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