Fandom: Haikyu!!
Genere: erotico, romantico
Tipo: one shot
Personaggi: Tooru Oikawa,
Hajime Iwaizumi
Coppia: yaoi
Rating:
PG-17, arancione
Avvertimenti: slice of life, fluff
PoV: terza persona
Spoiler: sì, post time skip.
Disclaimers: i personaggi non sono
miei, ma di Haruichi Furudate. I personaggi e gli
eventi in questo racconto sono utilizzati senza scopo di lucro.
Non si è mai troppo grandi
“Iwa-chan”
Un sussurro caldo nel suo orecchio.
“Iwa-chan”
Una mano calda posata con non curanza sul suo
fianco.
“Iwa-chan”
Un richiamo di una nota più alta, che lo
trascina fuori dalle spire del sonno.
Iwaizumi socchiuse gli occhi, ma la stanza
era ancora avvolta dall’oscurità.
“Che c’è?” bisbigliò la voce impastata dal
sonno.
“Apriamo la casellina”
Il giovane si mosse e la sua mente addormentata
ancora faceva fatica a connettere.
“Quale casellina?”
“È il primo dicembre” sussurrò Tooru sfregando
il naso sulla sua spalla, Hajime sorrise cominciando a capire.
“Chi ti dice che ci sia un calendario dell’Avvento”
sbuffò sbadigliando, sentì Oikawa agitarsi al suo fianco “Sei un po’ grande per
questo genere di cose” commentò.
“Non si è mai troppo grandi” borbottò
risentito.
“Che ore sono?”
“Le 5.30”
“Non potevi dormire ancora mezz’ora?” protestò,
la sveglia di Tooru suonava sempre alle 6.00 per poter andare a correre, lo faceva
da anni, con qualunque condizione meteorologica, poche cose gli impedivano di andare.
Con un enorme sforzo di volontà Hajime uscì
dal quel nido caldo.
“Dove vai?” chiosò Oikawa sentendolo alzarsi “Non
hai detto che non c’era nessun calendario dell’Avvento” domandò, ma prima che Iwaizumi
potesse anche solo formulare una risposta Tooru era già in piedi ed aveva acceso
le luci, facendo lamentare Hajime all’inverosimile.
“Non c’è bisogno di illuminare a giorno tutta
la casa” protestò seguendolo in salotto, giusto in tempo per sentire il
gridolino di eccitazione e poter vedere aprirsi un bellissimo sorriso sul volto
di Tooru e i suoi occhi spalancarsi felici.
Era inutile Iwaizumi non poteva fare a meno
di viziare Tooru, perché vederlo così contento gli riempiva il cuore di gioia.
“Lo sapevo! Non hai mai saltato un anno,
nemmeno quando ero in Argentina durante la pausa natalizia” disse avvicinandosi
al tavolo, dove una scatola nera e oro faceva bella mostra di sé in mezzo a una
cascata di dolci.
Afferrò l’involucro rigirandoselo tra le mani
curioso, la scatola si apriva a libro rivelando caselle di varie dimensioni.
“Tooru…”
L’alzatore spostò i suoi occhi castani in
quelli del compagno, che gli si avvicinò e gli baciò le labbra “Spero ti
piaccia”
“Finché non apro la prima finestra, non lo posso
sapere” rispose sulla sua bocca calda “Però l’estetica del calendario mi
intriga molto” lo rassicurò cercando con lo sguardo la casella numero uno.
Impaziente estrasse la scatolina che contrassegnata
con un uno in lettere dorate e l’aprì impiegando qualche secondo a capire che
cosa avesse tra le mani.
Alzò lo sguardo verso Iwaizumi e poi
nuovamente su quello che teneva sul palmo “Iwa-chan”
mormorò mentre un sorriso seducente si faceva strada sul suo viso, tornando a
guardare il compagno “È quello che penso che sia?”
“Non lo so amore, cosa pensi che sia?” chiese
sfoderando la sua espressione più innocente, incrociando le braccia sul petto.
“È un vibratore con il telecomando” sussurrò
volgendo lo sguardo nuovamente sul calendario e poi negli occhi di Hajime.
“Tutto il calendario è su questo tema?” lo
interrogò avvicinandosi, ponendogli in mano il telecomando.
“Sì” rispose circondandogli
i fianchi con un braccio attirandolo a sé “Avevi detto che prima o poi volevi
comprare qualche giocattolino”
“Credevo non mi stessi ascoltando”
“Io ti ascolto sempre” rispose baciandogli il
collo e Tooru sospirò pesantemente.
“Posso aprire un’altra casella” ansò piano la
mano calda di Hajime percorreva la sua schiena sotto la maglia del pigiama.
“No, Tooru, una casella al giorno”
“Cattivo, Iwa-chan”
borbottò facendosi indietro prendendolo per mano dirigendosi in camera sollevò
il vibratore “Me lo metti tu?” chiese sfacciato sedendosi sul letto.
“Non devi andare a correre?”
“Sono in vacanza” rispose sollevando i
fianchi per permettere al preparatore atletico di sfilargli i pantaloni e l’intimo.
“Bella scusa…” rispose con un sorriso che si
specchiava sul viso di Oikawa.
***
La luce filtrava dalle tende e i due uomini
erano ancora a letto a scambiarsi baci e carezze, dopo aver usato il vibratore
ed aver fatto l’amore.
“Come ti è venuta in mente l’idea di quel
calendario” chiese dopo un po’.
“Cercavo qualcosa di diverso dal solito, ma
non sapevo cosa, poi una settimana fa al ritiro della nazionale Bokuto se ne
salta fuori dicendo che i suoi genitori hanno regalato a lui e Akaashi quel
calendario”
“Cosa?” sorrise sollevando la testa reggendosela
con una mano incuriosito dalla faccenda.
“Pare che organizzino un pranzo pre natalizio o qualcosa del genere e glielo hanno regalato”
“Sono avanti i genitori di Bokuto” rise, ai
suoi non sarebbe mai venuto in mentre e anche fosse successo si sarebbero
imbarazzati troppo.
“Non avrei voluto essere a quel pranzo”
Oikawa scoppiò a ridere, ma la sua risata si
spense in un gemito inarticolato, perché Iwaizumi aveva premuto il tasto -on-
sul telecomando.
“Non devi… andare… a… lavorare…” ansimò
chiudendo gli occhi.
“Sono in ferie” rispose posando la bocca
sulla sua, sentendolo sorridere.
Sarebbero state delle lunghe e piacevoli vacanze
di Natale.
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Note dell’autrice
Ecco questa mattina mia figlia mi ha
chiamato alle 6.30 (solitamente per svegliarla servono le cannonate) per aprire
la finestra del suo calendario dell’Avvento (che contiene dolcetti) e ha un
entusiasmo super contagioso come se fosse la prima volta!
Quindi ho unito la faccenda del
Calendario dell’A-vengo alla vita reale e ne è saltata fuori questa storia natalizia.
Si collega all’altra “I regali più
belli sono quelli inaspettati”, ma non è necessario leggerla.
Grazie a chi è giunto fino a qui e ha
voglia di dire la sua.
A presto
Bombay