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Autore: eian    06/12/2022    0 recensioni
Un virus che colpisce i telepati, mortale per i vulcaniani, si sta diffondendo sul pianeta Cetacea e rischia di propagarsi per l'intero quadrante, con effetti devastanti. L'Enterprise del capitano Kirk deve indagare sulla possibile origine sintetica del virus e il suo legame con una sperduta località su Vulcano.
Genere: Avventura, Azione, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: James T. Kirk, Leonard H. Bones McCoy, Nuovo Personaggio, Spock | Coppie: Kirk/Spock
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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Sono peggio di Tolkien, scusatemi. Ho ripreso in mano il lavoro, spero di finirlo stavolta.
Un breve capitolo di passaggio, il prossimo è già pronto.


Vulcaniani che amano umani

Spock scivolò silenzioso per i corridoi scavati nella pietra, diretto verso la stanza di Sarek.
La notte precedente era stata leggermente migliore delle precedenti, la lunga giornata di lavoro e il discorso di Shrack avevano in qualche modo rasserenato il suo animo concedendogli qualche ora di riposo, seppur irrequieto.
Tuttavia non era ansioso di incontrare padre dopo la loro fusione mentale che lo aveva strappato dal suo deserto emotivo; l’emozione che tentava invano di sopprimere era imbarazzo.
Al suo ingresso nell’alloggio spartano riservato al padre scoprì che era presente anche T’Pol e nel constatare che avrebbe assistito al colloquio col padre l’imbarazzo che non avrebbe dovuto provare crebbe ulteriormente.
Sarek si alzò in piedi ad accoglierlo con inconsueta cordialità che in qualche modo lo rilasso’ un poco, mentre T’Pol rimase silenziosa sul suo sedile di pietra appena ammorbidito da un rozzo cuscino di fibre di agave vulcaniana intrecciate e rispose al suo saluto con un cenno del capo.
Il volto senza tempo della donna era invecchiato con grazia, nonostante la vita intensa che Spock sapeva aveva vissuto.
- Ambasciatrice, ho appena saputo che conosceva Tepam, le mie condoglianze – espresse con semplicità.
- Grazie Comandante. Suo padre era rimasto mio amico dopo il divorzio, avevo visto Tepam crescere. Era un ottimo studioso – rispose la donna con voce quieta.
 Dopo un istante di doveroso silenzio Spock si rivolse al padre.
- Mi volevi parlare? –
- Sì figlio mio. Ti prego, siediti.-
Spock fece come gli era stato chiesto, accomodandosi sullo sgabello di legno di fronte al padre.
Sarek si protese verso di lui, intrecciando le mani sul tavolo.
- Il capitano Kirk sta sperimentando una carenza di emozioni socio-dinamiche che lo sta disorientando, fino a considerare l’abbandono del suo ruolo di capitano e della Flotta Stellare.
Spock sussultò leggermente, non aveva sentito quella parte di conversazione durante il suo casuale ascolto.
La notizia lo sconvolse profondamente e si rese conto che gli altri due ne erano consapevoli.
- Sarebbe davvero deprecabile, è un elemento eccellente – rispose rigido.
- Inoltre La nostra fusione mentale mi ha chiarito esattamente la portata dei tuoi sentimenti per il capitano Kirk e il tuo dolore per la recisione del Legame  -
Spock frenò l’impulso di negare quelle emozioni, sarebbe stato illogico, e aspettò che suo padre continuasse, ma fu T’Pol a prendere la parola.
- La soluzione più logica ad entrambi i problemi è che voi due ricomponiate le vostre divergenze –
- Il capitano non sembra interessato in tal senso – rispose Spock asettico, come se tutto il suo essere non stesse anelando solamente, esattamente quello.
- Il capitano si sente tradito dalla scelta unilaterale da lei compiuta di recidere il legame. Sembra riponesse in lei una sorta di incrollabile fiducia che è venuta meno a seguito di tale scelta. Gli umani sono emotivi – sottolineò T’Pol quasi con una sorta di affetto – non sempre riescono ad accettare la logica di certe scelte quando ne vengono feriti. Ignorare tale emotività nelle relazioni con loro è illogico e controproducente –
- Credo di aver compreso questa necessità ormai da tempo – rispose secco Spock – vivo e lavoro in un ambiente prevalentemente umano da oltre due decadi –
- Quello che intendiamo dire – si inserì Sarek – è che a volte le semplici spiegazioni logiche delle proprie azioni e le conseguenti scuse non sono sufficienti per essere capiti e perdonati da un essere umano. Anche per uno speciale come il capitano Kirk. A volte hanno bisogno di essere rassicurati a livello puramente emotivo –
Spock avvertì un’eco di tenerezza nella voce controllata del padre e capì che si
stava riferendo in parte ad Amanda.
Si rese conto con stupore che tutti loro vulcaniani in quella stanza erano accomunati da un fattore comune: avevano amato degli umani, amato… e perso.
Ma quegli umani erano morti, perduti per sempre e relegati a ricordi.
Il suo, di umano, era ancora vivo, anche se sembrava ormai irraggiungibile.
Ripensò all’accusa dell’andoriano, di essere caduto nella trappola dell’autocommiserazione - un errore davvero indegno per un vulcaniano – e decise che non si sarebbe arreso senza lottare.
- Pur concordando con il concetto in generale non vedo come si possa applicare alla mia situazione, considerando che il capitano non sembra avere intenzione di “ricomporre il nostro rapporto”-
- E’ il tuo t’hyla, non si può sottrarre a questo – minimizzò suo padre con un gesto della mano piuttosto umano – quello che gli serve è un gesto drammatico, simbolico che lo convinca anche emotivamente –
Spock inarcò un sopracciglio.
- Hai in mente qualcosa in particolare? – chiese incuriosito: per un attimo gli era sembrato di parlare con il suo amico Leonard più che con il suo stoico padre.
- Per una volta ti serviranno i miei servigi – rispose quello criptico, con una luce ironica e divertita nello sguardo.
  
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